L’ONOREVOLE

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

9/13 marzo 2016 – Teatro Sperimentale

di Leonardo Sciascia
adattamento e regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi

Il professor Frangipane, poi onorevole Enzo Vetrano
Assunta, sua moglie Susanna Marcomeni
Mimì, loro figlio Aurelio D’Amore
Francesca, loro figlia Aurora Falcone
Fofò, fidanzato di Francesca Dario Raimondi
Monsignor Barbarino Stefano Randisi
Don Giovannino Scimeni Giovanni Moschella
Il dottor Agostino Miccichè Antonio Lo Presti
Margano Alessio Barone

scene e costumi di Mela Dell’Erba
luci di Max Mugnai

produzione Teatro Biondo / Stabile di Palermo – Emilia Romagna Teatro Fondazione – Diablogues – Compagnia Vetrano/Randisi

L’onorevole è un testo che racconta con intrigante ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale.
Il modesto professor Frangipane rappresenta un modello di correttezza e idealità basato sulla cultura e sul rispetto. Inaspettatamente riceve l’offerta di una candidatura alle elezioni nella circoscrizione è quella della Sicilia occidentale.

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I DUELLANTI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

14/17 aprile 2016 – Teatro delle Muse

di Joseph Conrad
traduzione e adattamento Francesco Niccolini

con Alessio Boni, Marcello Prayer
e con Francesco Meoni
violoncellista Federica Vecchio
drammaturgia di Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer, Francesco Niccolini
regia Alessio Boni, Roberto Aldorasi
musiche Luca D’Alberto
scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
maestro d’armi Renzo Musumeci Greco
light designer Giuseppe Filipponio

produzione Goldenart

Un romanzo esemplare, scritto da uno dei più grandi autori europei di primo Novecento: Józef Teodor Konrad Korzeniowski, meglio noto come Joseph Conrad, un polacco che, in inglese, racconta una sorprendente storia francese. Di più: napoleonica. L’affresco di un mondo, quello della cavalleria e degli eserciti ottocenteschi, che da lì a breve sarebbe stato spazzato via dalle nuovi armi e dalle nuove logiche militari del Novecento: l’introduzione di armi da fuoco a ripetizione e il super potere degli industriali nella gestione dei profitti di guerra avrebbero buttato all’aria antiche regole, l’etica militare e reso smisurati gli eccidi sui campi di battaglia.

L’idea geniale su cui Conrad costruisce “The Duel” è che i due avversari non si fronteggiano sugli opposti versanti del campo di battaglia: sono ufficiali dello stesso esercito, la Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Ussari, per l’esattezza.

Per motivi a tutti ignoti – e in realtà banalissimi, al punto da rasentare il ridicolo – inanellano sfide a duello che li accompagnano lungo le rispettive carriere, senza che nessuno sappia il perché di questo odio così profondo. E, proprio per il mistero che riescono a conservare, i due diventano famosissimi in tutto l’esercito napoleonico: non tanto e non solo per i meriti sui campi di battaglia di tutta Europa, quanto per la loro eroica fedeltà alla loro sfida reciproca, che li accompagnerà per vent’anni, fino al duello decisivo.

Un’opera su di un mondo in rapida estinzione, e al tempo stesso un capolavoro dell’assurdo, su come i fili della vita e del destino sfuggano di mano e sopravanzino ogni buon senso e prevedibilità.

Gabriel Florian Feraud, guascone iroso e scontento, e Armand D’Hubert, posato e affascinante uomo del nord, non sono semplicemente due giovani promettenti, e sconcertanti ufficiali del più grande esercito dell’Ottocento, ma a modo loro incarnano incubi e ossessioni che – da Melville a Faulkner, da Kafka fino ad Albert Camus – accompagnano la cultura occidentale fino allo sfacelo della seconda guerra mondiale.

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