Dolore sotto chiave / Sik Sik l’artefice magico
di Eduardo De Filippo
con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta
regia Carlo Cecchi
DOLORE SOTTO CHIAVE
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni
SIK SIK L’ARTEFICE MAGICO
scene e costumi Titina Maselli
realizzazione scene e costumi Barbara Bessi
luci Camilla Piccioni
musica Sandro Gorli
direttore tecnico allestimento/direttore di scena Roberto Bivona
datore luci Jacopo Pace
macchinista Edoardo Romagnoli
fonico Lorenzo Guerriero
sarta Sabrina Fabrizi
amministratore compagnia Francesca Leone
direttore di produzione Marta Morico
distribuzione, produzione Alessandro Gaggiotti
assistente di produzione Claudia Meloncelli
amministrazione di produzione Katya Badaloni
contabilità Laura Fabbietti
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
grafica Fabio Leone, Lara Virgulti
MARCHE TEATRO / Teatro di Roma / Elledieffe
locandina completa
Dolore sotto chiave / Sik Sik l’artefice magico
di Eduardo De Filippo
con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta
regia Carlo Cecchi
DOLORE SOTTO CHIAVE
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni
personaggi e interpreti
Rocco Capasso Vincenzo Ferrera
Lucia Capasso Angelica Ippolito
La Signora Paola Dario Iubatti
Il Professor Ricciuti Carlo Cecchi
Il Fotografo Musella Remo Stella
Lo Scultore Tremoli Marco Trotta
SIK SIK L’ARTEFICE MAGICO
scene e costumi Titina Maselli
realizzazione scene e costumi Barbara Bessi
luci Camilla Piccioni
musica Sandro Gorli
personaggi e interpreti
Sik Sik Carlo Cecchi
Giorgetta Angelica Ippolito
Rafele Dario Iubatti
Nicola Vincenzo Ferrera
direttore tecnico allestimento/direttore di scena Roberto Bivona
macchinista Jacopo Pace
sarta Sabrina Fabrizi
amministratore di compagnia Francesca Leone
direttore di produzione Marta Morico
distribuzione, produzione Alessandro Gaggiotti
assistente di produzione Claudia Meloncelli
amministrazione di produzione Katya Badaloni
contabilità Laura Fabbietti
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
grafica Fabio Leone, Lara Virgulti
produzione
MARCHE TEATRO / Teatro di Roma / Elledieffe
date
debutto 6 febbraio 2020 Cagli (PU) Teatro Comunale
8 febbraio 2020 Cecina (LI) Teatro Eduardo De Filippo
9 febbraio 2020 San Giovanni Valdarno (AR) Teatro Masaccio
12/22 febbraio 2020 Milano Teatro Franco Parenti
18/21 novembre 2021 Ancona Teatro delle Muse
23/28 novembre 2021 Torino Teatro Gobetti
2/5 dicembre 2021 Firenze Teatro Niccolini
7 dicembre 2021 Velletri (RM) Teatro Artemisio Gian Maria Volonté
10/23 dicembre 2021 Roma Teatro Argentina
4/9 gennaio 2022 Genova Teatro Duse
11 e 12 gennaio 2022 Arzignano (VI) Teatro Mattarello
13/16 gennaio 2022 Modena Teatro Storchi
20/23 gennaio 2022 Ravenna Teatro Alighieri
recupero 24/27 febbraio 2022 Napoli Teatro Nuovo
5 e 6 marzo 2022 Parma Teatro Due
7/13 marzo 2022 Milano Teatro Franco Parenti
recupero 25/27 marzo 2022 Caserta Teatro Comunale
note
Un dittico con la regia di Carlo Cecchi che riunisce due atti unici di Eduardo De Filippo: Dolore sotto chiave e Sik-Sik, l’artefice magico.
DOLORE SOTTO CHIAVE
Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.
Lucia, sorella di Rocco, per molti mesi nasconde al fratello – nel timore che questi possa compiere un atto inconsulto – l’avvenuta morte della moglie Elena e finge di occuparsi delle cure della donna, gravemente malata. Lucia impedisce a Rocco di vedere la moglie, con la scusa che la sua sola presenza potrebbe causare emozioni che potrebbero esserle letali. Rocco, esasperato dalla interminabile agonia di lei, in una crisi di rabbia entra a forza nella stanza della malata e la scopre vuota. Lucia gli rivela l’amara verità: la moglie è morta da tempo, mentre lui era in viaggio per lavoro. Comincia qui un alternarsi di responsabilità e accuse fra i due fratelli; si presentano, non voluti da Rocco, i vicini, per sostenerlo nel lutto; infine Rocco rivelerà alla sorella i suoi segreti.
In Dolore sotto chiave torna in scena il tema della morte, affrontato da Eduardo in tante sue opere, in chiave comica, seria o semiseria: da Requie a l’anema soja, al primo atto di Napoli milionaria! Fino al parodistico funerale dell’ultimo lavoro, Gli esami non finiscono mai. In Dolore sotto chiave questo tema non è poi così centrale come potrebbe sembrare, la morte non è la protagonista della vicenda. A tenere la scena non sono le conseguenze della morte di Elena, ma una vita che non è più vita proprio perché qualcuno ha deciso di sottrarre quell’evento alle sue leggi naturali. La morte fa il suo corso – sembra dire Eduardo – portando con sé un carico di lutti, ma all’uomo non resta che affrontarla, perché anch’essa fa parte della vita e cercare di negarla, di non riconoscerla, significa negare la vita stessa. E non c’è mostruosità peggiore, dice l’autore per bocca del suo personaggio, che bloccare il flusso naturale dell’esistenza, sostituire la vita vera con una artificiale e falsa, in cui anche i sentimenti, i dolori, le emozioni risultano paralizzati (I Meridiani, Einaudi)
SIK-SIK L’artefice Magico
Sik-Sik l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. “Come in un film di Chaplin” – dice Carlo Cecchi – “è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro.” Sik-Sik (in napoletano, “sicco” significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla. Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik-Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto capitato per caso a teatro. Con il ripresentarsi di Nicola poco prima dello spettacolo e con il litigio delle due “spalle” del mago, i numeri di prestigio finiranno in un disastro e l’esibizione si rivelerà tragica per il finto mago ma di esilarante comicità per il pubblico.
Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme. Eduardo reinterpretò Sik-Sik alla fine della sua carriera; recitò per l’ultima volta al Teatro San Ferdinando di Napoli nell’aprile del 1979 e nel 1980, al Manzoni di Milano, affiancato dal figlio Luca e da Angelica Ippolito, si ritirò dalle scene dopo cinquant’anni di carriera. “Partecipai all’edizione del 1980” – ricordava Luca De Filippo in un’intervista – “Allora ero giovane, fu un momento bellissimo. Avevo già fatto parti importanti, ma nel ruolo di Rafele riuscii per la prima volta a far ridere mio padre”.
carlo cecchi
Dopo aver frequentato, all’inizio degli anni Sessanta, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica come allievo attore, dal 1968, anno di fondazione del suo proprio teatro, ha diretto molti spettacoli e recitato molti ruoli. Si ricordano qui: Il borghese gentiluomo e Il misantropo di Molière (con le traduzioni di Cesare Garboli), Woyzek e Leonce e Lena di Büchner, Il bagno di Majakovski, L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello, Il compleanno di Pinter, Finale di partita di Beckett e molte volte Shakespeare, fra cui una trilogia: Amleto, Sogno di una notte d’estate, Misura per misura. Con il Teatro Stabile delle Marche (oggi Marche Teatro), di cui è artista di riferimento dal 2003, ha in repertorio: Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, Tartufo di Molière, Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene e mangiare con me di Thomas Bernhard / Sik Sik l’artefice magico di Eduardo De Filippo e Sogno di una notte d’estate di William Shakespeare, il dittico Troppo sbronzo da dire ti amo? di Caryl Churchill e Prodotto di Mark Ravenhill. In tutti questi spettacoli Cecchi è protagonista e regista. Come attore ha interpretato nel 2013 La serata a Colono di Elsa Morante diretto da Mario Martone prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino, Marche Teatro e Teatro di Roma e per questo è stato premiato con l’UBU come miglior attore protagonista. Sempre come regista e attore con Marche Teatro ha lavorato (coprodotto anche dal Teatro Franco Parenti) ne La dodicesima notte di William Shakespeare (Stagioni 14, 15, 16). Nel 17/18 e 18/19 con Marche Teatro ha portato in tournée Enrico IV di Luigi Pirandello.
contatti
Alessandro Gaggiotti produzione/organizzazione MARCHE TEATRO
uff. +39.071.20784274 cell +39.339.7003160 alessandro.gaggiotti@marcheteatro.it
Marta Morico direttore organizzativo/direttore di produzione MARCHE TEATRO
uff. +39.071.20784291 cell +39.335.7550078 marta.morico@marcheteatro.it
Beatrice Giongo responsabile comunicazione/ufficio stampa MARCHE TEATRO
uff. +39.071.20784226 cell +39.335.7550083 beatrice.giongo@marcheteatro.it
recensioni e pezzi
materiali
foto di scena Filippo Ronchitelli
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