Motus “MDLSX”

anteprima // 2 luglio – Ancona, Teatro delle Muse – Sala Melpòmene, ore 19.00 / ore 22.30

con Silvia Calderoni
regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
drammaturgia Daniela Nicolò & Silvia Calderoni
suoni Enrico Casagrande
in collaborazione con Paolo Baldini e Damiano Bagli
luce e video Alessio Spirli

produzione Motus 2015 in collaborazione con La Villette – Résidence d’artistes 2015 Parigi, Santarcangelo•15 Festival, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Create to Connect (EU project) Bunker / Mladi Levi Festival Lubiana (SLO)
 

MDLSX è un ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dagli organi sessuali, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. È uno “scandaloso” coming-out teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – sperimenta un nuovo formato, un eccentrico Dj/Vj-Set. Ma non solo, in MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie: Cal è il diminutivo del cognome di Silvia, e di Calliope, protagonista ermafrodita del romanzo di J. Eugenides; oscillazioni fra turbamenti di genere e abbandoni, da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con A Cyborg Manifesto di D. Haraway, il Manifeste contra-sexual di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.

Motus, collettivo nomade e indipendente, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò nel 1991, con gli ultimi progetti ha indagato grandi classici per prendere di petto questioni brucianti della quotidianità. Too Late!, Alexis. Una tragedia greca, Nella tempesta, Caliban Cannibal continuano tutt’ora la vasta tournée internazionale. MDLSX apre un nuovo fronte di ricerca sul tema del confine/conflitto con le “diversità” con il progetto Okayafrica, che vedrà, nel 2016, la nascita di Black Drama (Chi era Pilade?) ispirato (anche) agli Appunti per un’Orestiade africana di Pasolini.

Babilonia Teatri “Inferno”

anteprima // 2 luglio – Ancona, Teatro Sperimentale, ore 21.00

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani
e con gli attori non-attori del Laboratorio-Scuola/Compagnia ZeroFavole Selika Caffarri, Marika Messori, Carlo Trolli, Marco Messina, Sara Fecondo, Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Paolo Terenziani, Lamin Singhateh.

con il contributo di Fondazione AltaMane Italia (AMI)
un progetto di Babilonia Teatri e ZeroFavole
 

“Inferno è la convinzione che il teatro oggi deve occuparsi prima delle persone che di se stesso. Inferno è il bisogno e la scelta di fare un teatro necessario. Inferno è fare teatro con chi non risponde alle logiche del teatro, ma inconsapevolmente le sovverte, le ribalta e mandandole all’aria le rinnova. Inferno rivendica al teatro il suo ruolo di iniettore dialettico, capace di aprire squarci sul presente. Di metterci in crisi.Inferno è un’oasi, un miraggio, una meta oltre l’orizzonte. Inferno è un non luogo.Inferno va oltre lo stigma. Inferno è una doccia di varichina per scrostare etichette veritiere, ma a tal punto univoche da falsare la realtà.
Affermare che Daniele è down è corretto, ma Daniele è molto altro.
Affermare che Selika è in sedia a rotelle è corretto, ma Selika è molto altro.
Lamin è nero, è alto e non parla l’italiano, ma Lamin prima di tutto è Lamin.
Inferno è magma incandescente per la nostra estetica. È nutrimento per la nostra etica.”

Dopo aver vinto il Premio Scenario nel 2007 con lo spettacolo rivelazione made in italy, Babilonia Teatri si è aggiudicata nel giro di pochissimi anni il Premio Ubu, il Premio Hystrio, il Premio Franco Enriquez. Radicata nella provincia veneta, che la compagnia ha contribuito a svelare come bacino di emergenze generazionali, l’invenzione linguistica di Babilonia Teatri ha toccato l’intera sintassi della scrittura scenica (testo, spazio, attore). I testi degli spettacoli, affidati alla pura esposizione, statica, frontale, non mimetica, sono portatori di una realtà che interagisce con la fisicità dei corpi e la concretezza degli oggetti e delle azioni.
Oggetto d’indagine è la possibilità stessa di stare in scena: senza il ricorso a personaggi, dialoghi, meccanismi di finzione o immedesimazione. (Cristina Valenti).

Korea National Contemporary Dance Company “Bul-ssang”

1 luglio – Ancona, Teatro delle Muse, ore 21.30

coreografia Ahn Aesoon
con Ye Hyoseung, Park Sojung, Han Sangruly, Kim Donghyun, Choi Minsun, Lee Jungin, Kim Hoyeon, Heo Hyoseon, Yoon Boae, Do Hwangju, Kim Keonjoong, Kwon Minchan, Kim Jimin, Kim Minjin
visual art Choi Jeonghwa
musica DJ Soulscape
set design Kim Jongseok
light design Ryou Backhee
costumi Im Sunoc
stage manager Jo Eunjin
programmatore luci Shin Jisun
luci Joo Kyum

 

Il titolo Bul-ssang in coreano significa povertà, miseria ma pronunciato come bulsang indica la statua del Buddha. La coreografia, creata da Aesoon Ahn, gioca sul doppio significato del titolo ed è nata dopo una visita al Buddha Bar di Parigi, dove una serie statue di Buddha venivano usate come elementi di decorazione degli interni.
Perfetta opera pop Bul-ssang rivela come alla cultura tradizionale coreana e asiatica si è sovrapposta la cultura occidentale in un processo di rapida modernizzazione.Bul-ssang è un mix di varie culture e danze tra cui il Kathak indiano, la danza dei tamburi coreana Jindo, arti marziali cinesi e danze tradizionali giapponesi e mongole che si armonizzano con il pop, il gusto artistico delle installazioni Jeong-Hwa Choi e la musica live del notissimo dj coreano Soulscape. La danza rivela una vecchia visione asiatica del mondo: come i fiori di loto sbocciano nel fango, così la santità si trova nella vita mondana, dove la complessità e la diversità sono rispettate senza un ordine gerarchico.

Ahn Aesoon, una delle protagoniste della danza contemporanea coreana, è direttrice artistica della compagnia fondata nel 2010. Il suo approccio è multiculturale e multidiscipliare; la sua ricerca coreografica tende a fondere elementi dell’identità e della tradizione coreana con l’estetica della danza contemporanea esplorando i paradossi e le contraddizioni prodotti dal processo di rapida occidentalizzazione.

Mapped Production “Nova Insula”

prima assoluta // 1-2-3-4 luglio – Ancona, Mole Vanvitelliana, ore 19.00 e ore 20.00 (1 luglio) ore 19.30 e ore 20.30 (2-3-4 luglio)

con Dorothy Melander-Dayton, Marco Turcich, Matilde Marangoni, Cristina Espejo-Vindel, Vittoria Belli, Hyesung Baek, Fabrizio Panella, Annalisa Terranova

con la partecipazione di George Fanzio, Yesenia Trobbiani

un ringraziamento speciale a Indiegogo funders, Pete Brooks, Kat Leung, Dalia Yassine, Claire Blake, Francesco Panella, Ercole Belli, Marina D’Angelo, Hackney City Farm – Frizzante London, University of Lancaster

 

Nova Insula è una decostruzione cinematico-teatrale de La Tempesta di Shakespeare, ideata appositamente per gli spazi della Mole Vanvitelliana e realizzata attraverso l’uso di strumenti multimediali e installazioni interattive.
Quando nell’estate del 1611 Shakespeare presentò per la prima volta La Tempesta alla corte elisabettiana, il mondo attorno a lui era in pieno fervore per le nuove scoperte geografiche. In questa era di innumerevoli esplorazioni e sfruttamento erano in molti a credere nella possibilità dell’esistenza di un’utopia in terre ancora da scoprire.
Il personaggio di Gonzalo rappresenta l’incarnazione di tali aspirazioni: disperso sull’isola di Prospero è l’unico a vedere bellezza e nuove opportunità nell’inospitale natura selvaggia.
Nella nostra Era le innovazioni tecnologiche hanno sostituito le esplorazioni geografiche in quella che può essere considerara la ricerca di una nuova utopia. La tecnologia, alla pari di arte e teatro, è diventata un vocabolario alla portata di tutti, un nuovo strumento di comunicazione accessibile da chiunque in qualsiasi momento.
Può questo nuovo linguaggio essere considerato il più adatto nel rileggere e riscrivere la ricerca di un’utopia contemporanea?
Guardando il testo shakespeariano attraverso un caleidoscopio digitale fatto di proiezioni video, percorsi sensoriali e installazioni interattive, Mapped Productions guida il pubblico dietro il velo della magia, nel mondo degli spiriti guidati da Prospero – dove l’illusione viene svelata nella sua vera natura. Similmente alla tempesta nella sua prima rappresentazione del 1611, Nova Insula tenta di riprodurre il miraggio di un viaggio in terre sconosciute.
L’interpretazione e la messa in scena di Mapped Productions si basano non sul mistero di come un effetto è ottenuto bensì su una poetica che oscilla tra l’atto di creazione in sé e l’elemento partecipatorio di cui lo spettatore è investito.
Nova Insula trascina il pubblico in un viaggio attraverso i Paradisi e gli Inferni che a momenti alterni coesistono su un’isola in cui creature di fuoco e aria danno vita a miraggi volti ad abbacinare e disorientare i naufraghi.

Mapped Productions è un collettivo di artisti emergenti di differenti nazionalità, nato nell’ambito del Master “Performance Design and Practice” del Central Saint Martins College of Art & Design di Londra. La loro collaborazione è iniziata ad Atene nel 2013, con la creazione degli spettacoli (UN)STABLE, performance teatrale successivamente presentata al Platform Theatre di Londra, e la passeggiata site specific Runner. Hanno partecipato a Inteatro 2014 con il site specific NaCl.

Teatro della Bioshpera: Biosphera d’Acqua

dal 1 al 13 luglio – Ancona, Mole Vanvitelliana, dal lunedì al sabato ore 18:30

Il Teatro della Biosphera è un’imponente installazione costituita da una semisfera trasparente, capace di contenere fino a 40 spettatori, che evoca una sorta di micromondo, una serra: l’ambientazione ideale per affrontare questioni riguardanti l’ambiente e i limiti che esso ci presenta.

Si tratta di un’istallazione di elevato impatto visivo, con un’azione scenica ricca di suggestioni e stimoli, costruita su contenuti scientifici elaborati in collaborazione con docenti e ricercatori dell’ Università Politecnica delle Marche – Facoltà di Agraria, Dipartimento di biotecnologie agrarie e ambientali; dell’Università di Perugia – sezione antropologica, Dipartimento Uomo e Territorio, dell’ ISES International Solar Energy Society, e dell’ ENEA.

Il Teatro della Biosphera si presenta come una proposta innovativa capace di affrontare in modo creativo ed originale tematiche chiave che interrogano lo spettatore sui limiti imposti dal pianeta e sulla necessità di ripensare il nostro futuro sulle questioni dell’energia, dell’acqua e della biodiversità.

Il Teatro della Biosphera propone due azioni sceniche della durata di trenta minuti l’una, a forte valenza divulgativa sui temi citati: Biosphera d’acqua – dedicato al tema del risparmio idrico – Biosphera Energia / Utopia – dedicato alle tematiche legate al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili.

Il Teatro della Biosphera è stato realizzato in collaborazione con Regione Marche – Assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente, Provincia di Ancona – Assessorato all’Agricoltura, Comune di Ancona – Assessorato all’Ambiente, Cia Marche, Parco del Conero, Gorgovivo Multiservizi, è stata invitata nel 2008 all’EuroScience Open Forum di Barcellona nella sezione dedicata alla divulgazione scientifica, nel 2008 al Festival dell’Energia di Lecce, nel 2008 Festival dell’Energia di Frascati, nel 2008 al Mondadori Junior Festival di Verona, nel 2009 al Festival Tocatì di Verona.

GAME 3 presentazione studi

29-30 giugno – Ancona, Teatro Sperimentale, ore 20.00

GAME è un bando/vetrina rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e finalizzato alla promozione e alla valorizzazione di giovani artisti marchigiani operanti nel mondo dello spettacolo dal vivo.
Giunto alla terza edizione, il contest si è rivelato una formidabile occasione di promozione di giovani talenti.
Il bando è promosso da Fondazione Teatro delle Muse, Marche Teatro, Inteatro, Amat nell’ambito del progetto Refresh Lo spettacolo nelle Marche per le nuove generazioni promosso dal Consorzio Marche Spettacolo.
Nelle due serate le compagnie selezionate presenteranno uno studio di 20’ che sarà valutato dalla giuria in sala formata da giovani under 35.

PARTECIPANO
Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi “HAPPY MISTAKE”
Lorenzo Bastianelli “PIGRECOTERZI”
Giulia Bocciero “A # A (A DIVERSO DA A)”
Filippo Brunetti “LA GRAVITÀ DELLE COSE”
Leonardo Carletti “BORING ROOM”
Helen Cerina “SHELL”
Manuel Coccia “L’APERITIVO. BISOGNA CHE ACCADA QUALCOSA”
Giacomo Giuggioli “È LA ROUTINE CHE AMMAZZA”
Giacomo Lilliù “SLANT”
Daniela Manetta “ADDIO KERIDA”
Deborah Montefalcone “NON HO TEMPO PER PERDERE LA TESTA”
Giosy Sampaolo “VITA DA CLOWNS”
Nicola Sorcinelli “SUZANNE”
Federica Squadroni “LE BALLON ROUGE”
Alice Toccacieli “HOMO SACER”

PAC 4 – Paesaggio Ambiente Creatività

28 giugno – Polverigi, Parco Villa Nappi, ore 19.00

Nell’ambito del progetto di rete S.A.L.E., finanziato dal programma INFEA della Regione Marche, per il quarto anno consecutivo il CEA Inteatro, in collaborazione con Marche Teatro, darà vita all’iniziativa PAC Paesaggio Ambiente Creatività.

PAC 4 propone al pubblico del Festival un nuovo modo di percorrere e osservare l’ambiente naturale attraverso lo sguardo e le opere di artisti scelti tramite un bando internazionale per la selezione di performance, installazioni, lavori visivi appositamente creati per “abitare” il Parco di Villa Nappi a Polverigi. I lavori esposti sono singolari, audaci, innovativi e valutati per originalità, qualità artistica, coerenza, rispetto dei caratteri di “unicità”, “effimerità” e “deperibilità”,“bassa tecnologia”. Le opere che abitano il paesaggio si fondono e si integrano con il territorio che le ospita, esaltandone la bellezza o evidenziandone le potenzialità.

Il pubblico che partecipa all’evento/percorso è invitato a scoprire esempi di incontro tra attività umana e Natura e ad indicare l’incontro perfetto premiando il lavoro più significativo e di maggior rilevanza tematica.

PARTECIPANO
Gruppo Boote “FIORIGAMI”
Chiara Carcano “WATER”
Diana Eugeni “CHIPKO”
G.B. Studio “LADY IN THE GROUND”
Lcg Spa “OSSERVAZIONE IN MOVIMENTO”
Arianna Mandolesi “ROBA NATURALE”
Hisako Mori “GIARDINO IN PRESTITO – SHAKKEI”
Alice Padovani “8 OPERA EFFIMERA”
Elena Rossetti “cornucopia”
Giulia Serritelli “MAPPE VEGETALI”

PAC 4 è condotto da Adriana Zamboni, attrice, regista, animatrice, drammaturga già cofondatrice del Laboratorio Teatro Settimo.
Per Marche Teatro si occupa di invenzione e realizzazione di spettacoli teatrali, elaborazione di progetti e laboratori che riguardano l’Ambiente.

Alessandro Sciarroni “Turning”

27 giugno, Polverigi, Teatro della Luna, ore 23.15

invenzione Alessandro Sciarroni
con Alessandro Sciarroni
sviluppo, promozione, consiglio Lisa Gilardino
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava

sviluppato come parte del progetto Migrant Bodies al Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa (Italy), La Briqueterie – Centre de Développement Chorégraphique du Val de Marne (France), Circuit-Est (Quebéc), The Dance Centre (British Columbia) e HIPP The Croatian Institute for Dance and Movement (Croatia) e sostenuto dal Programma Cultura 2007-13 dell’Unione Europea
con il sostegno di MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante interesse Culturale
produzione esecutiva Corpoceleste _C.C.00#
 

Nel 2014 Alessandro Sciarroni viene invitato a far parte di “Migrant Bodies”: un progetto europeo articolato tra l’Europa e il Canada, che si concentra sul concetto di “migrazione” in senso ampio. Per l’occasione gli viene chiesto di produrre un breve assolo a partire dal tema del progetto. Lavorando sul termine inglese turning inteso come girare, cambiare, evolvere, l’artista decide di intraprendere una nuova ricerca testando su di sé una nuova pratica: quella del proprio corpo che ruota intorno al suo stesso asse per un tempo determinato.

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e della ricerca teatrale. I suoi lavori sono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline.
Le sue creazioni sono state presentate in 21 paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile, in Uruguay, e negli Emirati Arabi Uniti.Negli anni ha partecipato a numerosi progetti europei e residenze di ricerca. Alessandro Sciarroni è sostenuto da APAP – Advancing Performing Arts Projects e i suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro teatro di rilevante interesse culturale in collaborazione con coproduttori internazionali come il Comune di Bassano del Grappa/Centro per la Scena Contemporanea, la Biennale de la danse/Maison de la Danse de Lyon, il Mercat de les Flors -Graner/Barcelona, Centrale Fies e l’Associazione Corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico. è inoltre uno degli artisti del Progetto Matilde, piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana. Nel 2015, Alessandro Sciarroni è stato nominato Coreografo Associato del Balletto di Roma.

Marco D’Agostin “Everything is ok”

prima assoluta // 27 giugno – Polverigi, Teatro della Luna, ore 22.15

di e con Marco D’Agostin
suono LSKA
disegno luci Rocco Giansante
movement coach Marta Ciappina
consulenza drammaturgica Kristin De Groot

co-produzione VAN, CSC/Operaestate Festival Veneto & Dansateliers
con il supporto di INTEATRO, Kilowatt Festival, D.ID Dance Identity, Danzarte
 

Everything is ok si pone come un esperimento sulla stanchezza del guardare.
Da una parte il performer, che incarna forsennatamente una catena ininterrotta di movimenti, depositando segni, posture e dinamiche che richiamano a sé il vasto territorio dell’intrattenimento, attraversato anarchicamente dalle sue origini ad oggi.
Dall’altra parte il pubblico, sottoposto a un bombardamento d’immagini che ne vuole testare il limite di sazietà, il personale ma inevitabile tracollo, il momento in cui si rende inevitabile la resa, in cui lo sguardo, appunto, si stancherà di guardare.
È su questo fragile terreno di abbandono che si innesta la possibilità di un’apertura del paesaggio, di una lenta espansione dello sguardo, pronto forse ad accogliere quello che finora è stato invisibile: le genti, gli animali, i pianeti, le storie; fossili millenari, restituiti nella loro immobilità, che lasciano in consegna un ultimo compito a questo gruppo di occhi: cosa ci resta da guardare, ora, tutti assieme?

Marco D’Agostin è un performer, attore e dance maker.
Dopo una formazione articolata ed anarchica con maestri di fama internazionale, lavora come interprete per coreografi come A. Sciarroni, C. Castellucci, T. Martin, G. Nardin, W. Collins, e crea lavori propri (Viola, Spic & Span, Per non svegliare i draghi addormentati) che gli valgono numerosi premi nazionali e circuitano ininterrottamente in Italia e all’estero dal 2010 ad oggi.

7 – 8 chili “Chimera”

studio // 27 giugno – Polverigi, Cinema Italia, ore 21.00

chimera-26ideazione e regia Davide Calvaresi
con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti
impianto scenico Valeria Colonnella

produzione Marche Teatro, 7-8 chili
 

Con Chimèra, 7-8 chili continua il percorso di ricerca dedicato alle possibilità di interazione tra video e corpo. L’illusione di possedere il controllo della realtà attraverso le immagini, lascia il passo a un sentimento diffuso di spaesamento e inquietudine.
Nello specifico Chimèra indaga le dinamiche relazionali tra due individui, due punti di vista differenti la cui percezione della realtà molto spesso non coincide, dando vita a scontri, fraintendimenti e incidenti. Un mondo rappresentato non è la realtà del mondo e tantomeno l’esperienza che se ne può fare ma solo il fantasma del mondo.

Collettivo diretto da Davide Calvaresi, 7-8 chili racchiude nella sua ricerca vari linguaggi artistici dalla performance alla video art, segnalandosi come una delle realtà più innovative del panorama italiano. Attraverso l’ironia e l’originalità affronta complesse tematiche attuali restituendole in modo semplice ad un pubblico ampio. Con gli ultimi spettacoli 7-8 chili partecipa all’8°Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, al Premio Equilibrio Roma 2012 per la danza contemporanea e al network Anticorpi XL.