3 feb. 2016 | “I suoceri albanesi” venerdì 5 febbraio al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi

Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi
sono i protagonisti
della commedia
di Gianni Clementi

Secondo appuntamento per la Stagione Teatrale 2015-16 del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi che si è aperta quest’anno con sold out di pubblico e un incremento degli abbonati del 24%.

Venerdì 5 febbraio 2016 è la volta de I SUOCERI ALBANESI di Gianni Clementi, con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi e con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi per la regia di Claudio Boccaccini prodotto da Officine del Teatro Italiano.

Una famiglia borghese e un’esistenza improntata al politically correct che crolla improvvisamente come un castello di carte a causa della rottura di una tubazione del bagno di servizio. Una commedia divertente per risate intelligenti sull’integrazione.

Mestieri, ritmo e ottimi dialoghi per una commedia all’insegna dell’ironia che racconta le inquietudini di una coppia davvero singolare. Una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Lui, Lucio, 55enne, consigliere comunale progressista, lei, Ginevra, 50enne, Chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte generazionali, conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia sedicenne Camilla, questo loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. Anche l’amica del cuore di Ginevra, Benedetta, erborista alternativa, in analisi perenne e ossessiva ricerca di un compagno, è la frequentatrice abituale della casa e non perde occasione per manifestare le sue fragilità. La rottura di una tubazione del bagno, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del servizio igienico. Ed ecco che arrivano due ragazzi Igli, e Lushan. Sono albanesi, con una storia alle spalle di quelle che si leggono tutti i giorni sui quotidiani. Viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una Ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati al contrario a situazioni agiate e iperprotettive. È questo che Lucio e Ginevra pensano, guardando a quella luce che illumina gli sguardi dei due ragazzi. Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte.

La Stagione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi è promossa insieme alla Stagione 2015-16 del Teatro Gaspare Spontini di Maiolati dalla Fondazione Pergolesi Spontini con gli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Jesi e di Maiolati Spontini, in collaborazione con MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale e AMAT, con il contributo di UBI Banca Popolare di Ancona e di Sogenus.

Il cartellone del Teatro Pergolesi prosegue domenica 28 febbraio con il testo e l’interpretazione di Marco Baliani in TRINCEA diretto da Maria Maglietta; la produzione, di MARCHE TEATRO, ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Uno spettacolo aspro, crudo, a tratti grottesco, un viaggio dentro l’indicibile della Prima guerra mondiale, la follia, la paura, la perdita di identità.

Domenica 6 marzo, la Compagnia Umberto Orsini presenta IL PREZZO di Arthur Miller, con un cast importante che vede in scena: Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton, la regia è di Massimo Popolizio. Che prezzo si è disposti a pagare per raggiungere i propri obiettivi e per mantenere il proprio benessere?

Martedì 15 marzo, Maria Amelia Monti e Paolo Calabrese sono i protagonisti di NUDI E CRUDI di Alan Bennett, in palco con loro anche Nicola Sorrenti; la pièce è diretta da Serena Sinigaglia. Lo spettacolo è prodotto da a.ArtistiAssociati. Sul filo di un’ironia mai scontata o volgare, Bennett affronta il tema della relazione uomo-donna e suggerisce con struggente e profonda delicatezza quanto sia difficile amare.

Martedì 29 marzo, la Star Dust Show Productions presenta QUEI DUE di Charles Dyer con Massimo Dapporto e Tullio Solenghi per la regia di Roberto Valerio. Un’inedita coppia gay con tutte le dinamiche di due coniugi provati da una vita fatta ormai di litigi e battibecchi. Una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che per la prima volta giocano con due personaggi davvero insoliti.

Proseguono anche gli appuntamenti alla Stagione 2015-16 del Teatro Gaspare Spontini di MAIOLATI venerdì 12 febbraio con SOGNI E BISOGNI di e con Vincenzo Salemme prodotto da Chi è di Scena srl. La commedia, di fortissimo impatto comico, consente a Vincenzo Salemme di continuare il percorso che ha iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenere il rapporto con il pubblico in sala.

Sabato 19 marzo sarà la volta di FISSO’ARMONIKOS di e con Giorgio Felicetti e con Valentina Bonafoni, prodotto da Esteuropaovest. La quasi vera storia della fisarmonica: una magica scatola sonora per una favola sentimentale, che fa ridere, commuovere, stupire, e invita lo spettatore a ballare i propri sogni ‘on the road’, che dall’Italia arriva alle strade d’Europa, e poi di là, fino alle Americhe.

Il cartellone di Maiolati Spontini si chiude martedì 5 aprile con lo spettacolo 7 MINUTI di Stefano Massini, con la grande Ottavia Piccolo per la regia di Alessandro Gassmann produzione ERT/Teatro Stabile dell’Umbria. Un’opera sul lavoro, i diritti, le garanzie, che descrive i rapporti ed i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, capaci di raccontarci una umanità̀ che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro.

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI

Biglietteria Teatro Pergolesi Tel. 0731 206888 – biglietteria@fpsjesi.com www.fondazionepergolesispontini.com
Marche Teatro: TEATRO DELLE MUSE Tel. 071 52525 – biglietteria@teatrodellemuse.org
Amat: Tel. 071 2072439 – info@amat.marche.it  www.amatmarche.net

2 feb. 2016 | Dal 4 al 7 febbraio in scena al Teatro delle Muse “Non ti pago” di Eduardo De Filippo

Ultima regia del figlio Luca

Dal 4 al 7 febbraio al Teatro delle Muse di Ancona arriva lo spettacolo NON TI PAGO di Eduardo De Filippo, ultima regia di Luca De Filippo e portato in scena dalla Compagnia di Teatro dell’attore con (in ordine di apparizione): Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Gianfelice Imparato, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca. Le scene sono di Gianmaurizio Fercioni, i costumi di Silvia Polidori, le musiche di Nicola Piovani, luci di Stefano Stacchini, aiuto regia Norma Martelli, aiuto scene  Olivia Fercioni, aiuto costumi  Pina Sorrentino.

Personaggi ed interpreti: Ferdinando Quagliuolo Gianfelice Imparato, Concetta, sua moglie Carolina Rosi, Stella, loro figlia Carmen Annibale, Aglietiello, uomo di fatica in casa Quagliuolo Nicola Di Pinto, Margherita, cameriera Viola Forestiero, Mario Bertolini Massimo De Matteo, Erminia, sua zia Paola Fulciniti, Vittorio Frungillo Federica Altamura, Luigi Frungillo Andrea Cioffi, Carmela, popolana Paola Fulciniti, Don Raffaele Console Gianni Cannavacciuolo, Lorenzo Strummillo, avvocato Giovanni Allocca.

La Compagnia al completo incontrerà il pubblico sabato 6 febbraio alle ore 18.30 al musecaffé (foyer di prima galleria del Teatro delle Muse) per il consueto ciclo di incontri L’aperitivo con gli artisti, l’incontro è moderato da Pierfrancesco Giannangeli.

Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo, la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo propone NON TI PAGO, commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano che lo stesso grande drammaturgo napoletano ha definito “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto”. Con NON TI PAGO la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo porta avanti un percorso specificatamente tematico preceduto nella stagione 2013/2014 dall’allestimento di “Sogno di una notte di mezza sbronza” che ne costituisce il prologo naturale. La commedia parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria non rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore.

Il protagonista Ferdinando Quagliuolo, è personaggio ambiguo e surreale, che vive tra sogno e realtà. Gestore di un botteghino del lotto a Napoli è un accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Al contrario un suo impiegato Mario Bertolini, suo futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite e addirittura un giorno gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per se. Egli sostiene che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliuolo dove ora risiede il giovane Bertolini. La commedia si sviluppa intorno ai vari tentativi di Ferdinando di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese, dispute surreali e grottesche maledizioni…

26 gen. 2016 | Neri Marcorè alle Muse di Ancona

Parabole del presente e nuove utopie,
si fondono in un anomalo, reinventato teatro canzone

Dal 28 al 31 gennaio al Teatro delle Muse di Ancona, la Stagione Teatrale 2015 16 curata da Marche Teatro prosegue con Neri Marcorè in Quello che non ho, liberamente ispirato all’opera di Pier Paolo Pasolini, canzoni di Fabrizio De André, drammaturgia e regia di Giorgio Gallione, voci e chitarre Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini, arrangiamenti musicali Paolo Silvestri, scene e costumi Guido Fiorato, luci Aldo Mantovani, collaborazione alla drammaturgia Giulio Costa produzione Teatro dell’Archivolto.

La rabbia di Pier Paolo Pasolini e le anime salve di Fabrizio De Andrè.

Da questa libera ispirazione nasce Quello che non ho, un affresco teatrale che cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in equilibrio instabile tra ansia del presente e speranza nel futuro. Si serve per questo di storie emblematiche, parabole del presente, che raccontano (anche in forma satirica) nuove utopie, inciampi grotteschi e civile indignazione.

A questo tessuto narrativo si innestano le canzoni di Fabrizio De Andrè, poesie in musica che passano dalle ribellioni e i sarcasmi giovanili alla visionarietà dolente dei “non allineati” contemporanei, costruendo idealmente un dialogo, etico e politico, tra le narrazioni dell’Italia e del mondo di due artisti spesso in assonanza.

Dalle note sullo spettacolo: Stiamo producendo orrori e miserie, ma anche un tempo fatto di opere meravigliose, quadri, musica, libri, parole. Eredità e testimonianza della civiltà umana sono le frasi di Leonardo: “seguiamo la fantasia esatta”, di Mozart “siamo allievi del mondo”, di Rameau “trovo sacro il disordine che è in me”, di Monet “voglio un colore che tutti li contenga” , di Fabrizio De Andrè “vado alla ricerca di una goccia di splendore”, fino alle utopiche provocazioni di Pasolini “è venuta ormai l’ora di trasformarsi in contestazione vivente”

Così viaggiando “in direzione ostinata e contraria” si favoleggia del “Sesto continente” un’enorme Atlantide di rifiuti di plastica (grande 2 volte e mezzo l’Italia) che galleggia al largo delle Hawaii; di evoluti roditori, nuovi padroni del mondo, che inaugurano il regno di Emmenthal (…dopo Neanderthal); di surreali, realissime interrogazioni parlamentari che lamentano la scomparsa di Clarabella(?!) dai gadgets dell’acqua minerale; di guerre civili causate dal coltan, minerale indispensabile per far funzionare telefonini e playstation, di economia in “decrescita felice” che propone la pizza da un euro (una normale margherita, grande però come un euro…), costruendo così un mosaico variegato di storie (anche in forma di canzone) che si muove tra satira, racconto e suggestione poetica.

Dopo avere esplorato Gaber e i Beatles, questa volta Neri Marcorè si confronta con un reinventato esempio di teatro canzone che, ispirandosi a due giganti del nostro recente passato prova a costruire una visione personale dell’oggi. Un tempo nuovo e in parte inesplorato in cerca di idee e ideali.

Le canzoni di Fabrizio De Andrè presenti nello spettacolo sono: Se ti tagliassero a pezzetti (De Andrè _ Bubola), Una storia sbagliata (De Andrè – Bubola), Ottocento (De Andrè – Pagani), Don Raffaè (De Andrè – Pagani- Bubola), Quello che non ho (De Andrè – Bubola), Khorakhanè (A forza di essere vento) (De Andrè – Fossati), Smisurata preghiera (De Andrè – Fossati), Dolcenera (De Andrè – Fossati), Volta la carta (De Andrè – Bubola), Canzone per l’estate (De Andrè – De Gregori).

Per il ciclo di incontri “L’aperitivo con gli artisti” Neri Marcorè inconterà il pubblico sabato 30 gennaio alle ore 18.30 al musecaffé (foyer di prima galleria del Teatro delle Muse), conduce l’incontro la giornalista Valentina Conti.

25 gen. 2016 | Teatrino del Piano, luogo di incontro tra culture e generazioni diverse

Dopo i laboratori
di teatro/disabilitá e per i piú piccoli
partono altri 5 corsi
e 13 sono gli appuntamenti di spettacolo di teatro ragazzi fino ad aprile

Progetti, laboratori e spettacoli. Al Teatrino del Piano c’è gran movimento. Marche Teatro attraverso il coordinamento di Lino Terra del Teatro del Canguro è partito con il progetto di “Teatro di Comunità”. La partecipazione attiva del “fare teatro” è una delle priorità del Comune di Ancona e di Marche Teatro rispetto a questo spazio.

Tre sono i laboratori già in corso: “C’è qualcosa di grande” corso dedicato ai giovanissimi tra i 7 e i 13 anni a cura di Andrea Bartola e la sezione “Teatro e disabilità” a cura di Simone Guerro e del Teatro del Canguro in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Ancona. Il laboratorio promosso dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Ancona, già attivo da molti anni, curato dal regista Simone Guerro, con la collaborazione di Alessandra Giombini,Claudia Bolognini e Marco Piccinini della Coop. sociale Codess, ha rappresentato e rappresenta un importantissimo momento di aggregazione  creativa, che ha portato il gruppo a vivere esperienze emozionanti ed appaganti. Il laboratorio “C’è qualcosa di grande” abbina il lavoro di concentrazione e attenzione ad un gioco teatrale sempre divertente e coinvolgente.  Il laboratorio teatrale con gli utenti del centro diurno della Coop. Papa Giovanni XXIII, curato dal Teatro del Canguro, rappresenta per i partecipanti un insostituibile appuntamento settimanale durante il quale si cerca di favorire espressività e comunicazione anche in chi ha più difficoltà nel linguaggio e nel movimento.

Altri 5 progetti di formazione sono in partenza con altrettanti laboratori a cura di tre associazioni e/o operatori che da anni lavorano sul territorio; le sezioni di lavoro riguardano l’incontro tra culture e il confronto e l’avvicinamento tra generazioni.

La sezione Intercultura prevede 3 laboratori: Teatropolis 2016, giunto alla sua dodicesima edizione, corso di teatro Interculturale: Canti e racconti dal mondo a cura di Gianluca Barbadori e Sandra Cattaneo; in partenza anche le iscrizioni a Teatropolis giovani Laboratorio teatrale interculturale per adolescenti e giovani dai 14 ai 19 anni a cura di Gianluca Barbadori e Lorenzo Palmisano con la collaborazione di Stefania Zepponi e ci si può iscrivere anche a Bio-ritmi Ritmi dal Mondo condotto da Simone Bellezze. I tre laboratori sono a cura dell’Associazione Ponte tra Culture. (per info e iscrizioni: 3465006102 gianlucapontetra@gmail.com)

La sezione Intergenerazioni prevede 2 laboratori: Genitori, figli: una relazione in movimento, incontri di danza per bambini mamme e papà a cura dell’Associazione Hexperimenta (per info e iscrizioni 3394507203 stefaniazepponi@hexperimenta.org) e il laboratorio Vanja nella città: progetto intergenerazionale a cura di Luca Levi. Vanja nella città è un laboratorio teatrale rivolto a tutti e a tutte le età.  E’ un progetto su un confronto generazionale che vorrebbe parlare di quello che siamo, di quello che siamo stati, di quello che saremo o di quello che avremmo potuto/voluto essere. È un parlare di  Cechov  per parlare di noi. (per info e iscrizioni 347 5337959 lucalevi@libero.it)

“Lo scopo dei laboratori – dichiara Lino Terra – non è quello di formare in senso professionale attori e danzatori, e neppure di concentrare il lavoro in previsione di una messa in scena finale che pure sotto varie forme è quasi sempre prevista. Ma piuttosto stimolare tutti i partecipanti ad utilizzare i vari linguaggi dello spettacolo dal vivo in senso creativo, offrendo possibilità di nuova espressione e  una nuova forma di socializzazione favorita dalla reciproca conoscenza, dall’integrazione fra generazioni e diverse culture, condividendo impegno e passione.”

Per sottolineare l’importanza del lavoro rispetto ad un teatro “sociale”, prosegue Lino Terra:  “Possono esserci anche rare e preziose eccezioni, come ad esempio quella dell’attore down Fabio Spadoni, uno dei partecipanti al laboratorio promosso dall’Assessorato ai servizi sociali del Comune di Ancona. Fabio, sotto l’esperta guida del regista Simone Guerro, già da alcuni anni si esibisce con una compagnia marchigiana professionale e quest’anno ha avuto l’occasione di lavorare in  uno spettacolo della “Societas Raffaello Sanzio”, una delle più importanti realtà del teatro contemporaneo italiano,  in una tournée  che lo ha portato ad esibirsi anche a Parigi”.

Il Teatrino sarà naturalmente anche luogo di spettacolo per i più piccoli, sono infatti programmati 13 appuntamenti all’interno della tradizionale rassegna per ragazzi “Aperditad’occhio”, con lo scopo di avvicinare i più piccoli oltre che al linguaggio del teatro, anche a questa nuova struttura che li potrebbe vedere in futuro come attivi frequentatori. (info e prenotazione spettacoli 071 82805 info@teatrodelcanguro.it).

Un altro importante aspetto che caratterizza il Teatrino del Piano è la possibilità di contaminazione che la struttura offre. Per la prima volta i partecipanti alle varie attività hanno l’occasione di incontrare gli altri gruppi, sentirsi in un luogo a loro dedicato, riconoscersi nella voglia di fare teatro in prima persona.

L’attività del Teatrino del Piano è sostenuta da Comune di Ancona Assessorato alla Cultura e Assessorato aI Servizi Sociali, MARCHE TEATRO teatro di rilevante interesse culturale. L’attività di Marche Teatro è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Regione Marche, Comune di Ancona, Camera di Commercio di Ancona e dagli sponsor Angelini spa e Prometeo Estra.

19 gen. 2016 | Al via sabato 23 gennaio la Stagione Teatrale di Jesi

SUCCESSO PER LA CAMPAGNA ABBONAMENTI
AL PERGOLESI AUMENTANO GLI ABBONATI DEL 24%

PROSEGUONO ANCHE GLI APPUNTAMENTI A MAIOLATI

Parte con i migliori auspici la Stagione Teatrale 2015-16 del Teatro G.B. Pergolesi che registra un aumento degli abbonati del 24%. Un segnale importante dell’attenzione del pubblico verso la qualità del cartellone.

La Stagione del Teatro Pergolesi di Jesi è promossa insieme alla Stagione 2015-16 del Teatro Gaspare Spontini di Maiolati dalla Fondazione Pergolesi Spontini con gli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Jesi e di Maiolati Spontini, in collaborazione con MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale e AMAT, con il contributo di UBI Banca Popolare di Ancona e di Sogenus.

La Stagione Teatrale 2015-16 del Teatro G.B. Pergolesi si apre sabato 23 gennaio 2016 con lo spettacolo DUE PARTITE di Cristina Comencini, con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua per la regia di Paola Rota, produzione Artisti Riuniti. Siamo negli Anni ‘60, quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Con loro le loro figlie piccole. 45 anni dopo la storia si ripete. Due epoche allo specchio, due modi di essere donne.

Venerdì 5 febbraio 2016 è la volta de I SUOCERI ALBANESI di Gianni Clementi, con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi e con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi per la regia di Claudio Boccaccini prodotto da Officine del Teatro Italiano. Una famiglia borghese e un’esistenza improntata al politically correct che crolla improvvisamente come un castello di carte a causa della rottura di una tubazione del bagno di servizio. Una commedia divertente per risate intelligenti sull’integrazione.

Il cartellone prosegue domenica 28 febbraio 2016 con il testo e l’interpretazione di Marco Baliani in TRINCEA diretto da Maria Maglietta; la produzione, di MARCHE TEATRO, ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Uno spettacolo aspro, crudo, a tratti grottesco, un viaggio dentro l’indicibile della Prima guerra mondiale, la follia, la paura, la perdita di identità.

Domenica 6 marzo 2016, la Compagnia Umberto Orsini presenta IL PREZZO di Arthur Miller, con un cast importante che vede in scena: Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton, la regia è di Massimo Popolizio. Che prezzo si è disposti a pagare per raggiungere i propri obiettivi e per mantenere il proprio benessere?

Martedì 15 marzo 2016, Maria Amelia Monti e Paolo Calabrese sono i protagonisti di NUDI E CRUDI di Alan Bennett, in palco con loro anche Nicola Sorrenti; la pièce è diretta da Serena Sinigaglia. Lo spettacolo è prodotto da a.ArtistiAssociati. Sul filo di un’ironia mai scontata o volgare, Bennett affronta il tema della relazione uomo-donna e suggerisce con struggente e profonda delicatezza quanto sia difficile amare.

Martedì 29 marzo 2016, la Star Dust Show Productions presenta QUEI DUE di Charles Dyer con Massimo Dapporto e Tullio Solenghi per la regia di Roberto Valerio. Un’inedita coppia gay con tutte le dinamiche di due coniugi provati da una vita fatta ormai di litigi e battibecchi. Una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che per la prima volta giocano con due personaggi davvero insoliti.

Proseguono anche gli appuntamenti alla Stagione 2015-16 del Teatro Gaspare Spontini di MAIOLATI venerdì 12 febbraio con SOGNI E BISOGNI di e con Vincenzo Salemme prodotto da Chi è di Scena srl. Si parte da un presupposto surreale: il distacco di un… attributo dal corpo del proprio “padrone”. Aldilà degli accadimenti Sogni e bisogni è una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo consente a Vincenzo Salemme di continuare il percorso che ha iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenere il rapporto con il pubblico in sala.

Sabato 19 marzo sarà la volta di FISSO’ARMONIKOS di e con Giorgio Felicetti e con Valentina Bonafoni, prodotto da Esteuropaovest. La quasi vera storia della fisarmonica: una magica scatola sonora che fa ridere, commuovere e stupire. Una favola sentimentale, che fa ridere, commuovere, stupire, e invita lo spettatore a ballare i propri sogni ‘on the road’, che dall’Italia arriva alle strade d’Europa, e poi di là, fino alle Americhe. Alla ricerca di quella magica scatola musicale e degli incredibili suonatori che l’hanno amata.

La Stagione del Teatro Spontini si chiude martedì 5 aprile 2016 con lo spettacolo 7 MINUTI di Stefano Massini, con la grande Ottavia Piccolo per la regia di Alessandro Gassmann produzione ERT/Teatro Stabile dell’Umbria. Un’opera sul lavoro, i diritti, le garanzie. Un lavoro di attualità assoluta in cui ci si rispecchia e ci si ritrova senza alcuno sforzo. Il linguaggio di Massini è vero, asciutto, credibile, coinvolgente, molto attento e preciso nel descrivere i rapporti ed i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, tutte appunto diverse tra loro, ma capaci di raccontarci una umanità̀ che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro.

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI
Biglietteria Teatro Pergolesi Tel. 0731 206888 – biglietteria@fpsjesi.com  www.fondazionepergolesispontini.com
Marche Teatro: TEATRO DELLE MUSE Tel. 071 52525 – biglietteria@teatrodellemuse.org
Amat: Tel. 071 2072439 – info@amat.marche.it Questo indirizzo e-mail è protetto dal bot spam. Devi avere Javascript attivato per vederlo.  www.amatmarche.net

ufficio stampa
FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI Simona Marini tel. 0731 202944, cell. 393.9570691, ufficiostampa@fpsjesi.com
MARCHE TEATRO Beatrice Giongo tel. 071 20784226, cell. 335 7550083, beatrice.giongo@marcheteatro.it
AMAT Barbara Mancia tel. 071 2075880, cell. 335 7756368, b.mancia@amat.marche.it

18 gen. 2016 | Arturo Cirillo è Rosalinda Sprint in “Scende giù per Toledo”

di Giuseppe Patroni Griffi
produzione Marche Teatro

Scena Contemporanea 15 16
Mercoledì 20 gennaio al Teatro Sperimentale di Ancona

Mercoledì 20 gennaio alle ore 20.45 al Teatro Sperimentale di Ancona, all’interno della programmazione di SCENA CONTEMPORANEA 2015 16 curata da MARCHE TEATRO arriva Arturo Cirillo con lo spettacolo Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi.

Lo spettacolo prodotto da MARCHE TEATRO in collaborazione con Tieffe Teatro di Milano, arriva in prima regionale ad Ancona dopo tante date e successo di pubblico e critica in tutta Italia.

Arturo Cirillo è protagonista e regista di questo testo cult della letteratura napoletana. Hanno lavorato: alle scene Dario Gessati, per i costumi Gianluca Falaschi, le musiche originali sono di Francesco De Melis, le luci di Mauro Marasà, regista assistente è Roberto Capasso.

Scende giù per Toledo è una travolgente invenzione letterarie, scritta da Giuseppe Patroni Griffi nel 1975, la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi mutanti abitanti. In una scrittura che Natalia Ginzburg ha definito dello stile della “natura dell’acqua, uno stile nuotato che consente di spendersi nei confronti di un personaggio, ora con ironia e ora con pietà, spostandosi a nuoto e leggermente tra l’uno e l’altro”. Tra straniamento ed immedesimazione si disegna la figura di Rosalinda Sprint, “una figura maldestramente ritagliata nella carta, le forbici si sono mangiate parte del bordo intorno, n’è scappata fuori una silhouette in scala ridotta” come dice l’autore. Una scrittura quella di Patroni Griffi tutta musicale, fisica, continuamente mobile tra la prima e la terza persona. Un flusso di parole che diventano carne, e spesso danza. Un tango disperato, un folleggiare sul baratro, un urlare per non morire. Sorella immaginaria, e precorritrice della Jennifer di Ruccello e di molti personaggi di Moscato, la Sprint attraversa gli umori, i suoni della città di Napoli, qui più che mai diventata luogo metafisico, invenzione di un posto che non c’è.

Dalle note di regia di Arturo Cirillo – “Scende giù per Toledo” è un romanzo breve, lo lessi per la prima volta molti anni fa, come un piccolo cult della letteratura napoletana, e da allora è rimasto nella mia memoria. Rosalinda Sprint è in fondo una pura, Patroni Griffi usa per lei parole come tenerezza, gracilità, assenza di volgarità, senso di smarrimento, oltre che a farla continuamente avvicinare alla morte, fino all’onirico finale dove forse muore realmente. Ora dovrei dire cosa mi ha spinto a forzare la natura di un testo nato per essere letto, così da poterlo portare sulla scena. O meglio cosa mi ha spinto a farlo senza riscrivere nulla. Direi che la scrittura che usa Patroni Griffi in questo libro sia di tipo sperimentale, tutta musicale, in cui si usa pochissimo il napoletano come terminologia ma molto come sonorità. L’autore decide di rompere continuamente le regole, descrivendo in terza persona e poi spostandosi sulla prima, immettendo di colpo un parlato diretto, avvolte anche senza l’uso del virgolettato. Eliminando totalmente in alcuni passaggi la punteggiatura, come se fosse un unico flusso di parole.  È questo flusso che mi ha fatto pensare ad un lingua teatrale, oltre che a darmi la suggestione di un monologo interiore. Io la metto in una stanza fatta di isole, il letto non a caso tondo, il tappeto ovale, lo specchio tondo anch’esso, qualche paravento, dei vestiti sparsi. La stanza in cui alla fine l’autore ci fa ritrovare la sua fragile eroina, dandoci l’impressione che lì ci starà per sempre, perché è un’invenzione e come tale fuori dal tempo del nascere e del morire. Un’invenzione tra l’altro per cui ci sono voluti molti anni per scriverla, come ricorda nella dedica iniziale ai suoi molteplici cani avuti in gioventù. La forma del monologo nasce quindi dal non voler drammatizzare il testo, essendo costretti ad inventare delle vere scene teatrali con altri personaggi, ma al contrario facendo in modo che gli altri nascano da dentro, tra sé e sé, nel tempo sospeso del sogno e del rimembrare -.

Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico adulto.

Biglietto intero €12 / biglietto ridotto €10 – ridotto ètà: under 30 over 65, MarcheTeatrocard, Operacard
la vendita on line su www.geticket.it
biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org.
per i gruppi 071 20784222 info@marcheteatro.it

13 gen. 2016 | Il 14 gennaio alle ore 19 a Villa Nappi va in scena “SHELL” di Helen Cerina

Consorzio Marche Spettacolo
con MARCHE TEATRO e AMAT
per
“Residenze Marche Spettacolo”

Giovedì 14 gennaio alle ore 19.00 alla Sala Sommier di Villa Nappi (Polverigi_AN) nell’ambito di “Residenze Marche Spettacolo” va in scena “SHELL” di e con Helen Cerina (selezionato a Game 2014), risultato della residenza offerta alla giovane coreografa marchigiana dal 14 al 30 dicembre 2015 a Villa Nappi.

“Residenze Marche Spettacolo” è progetto interregionale predisposto dal MiBACT, a cui la Regione Marche ha aderito individuando il Consorzio Marche Spettacolo quale soggetto attuatore e concentrandosi sullo sviluppo dei progetti di residenza curati da MARCHE TEATRO e AMAT.

A seguito di una ricerca iniziata nel 2008 sulla percezione visiva e sull’utilizzo dello sguardo in performance, “SHELL” esplora le possibilità coreografiche del danzare senza vedere e del danzare partendo dagli occhi e dallo sguardo.

Il titolo ha origine nell’esperienza del danzare bendata, uno stato di soggettiva percezione del tempo e dello spazio che metaforicamente vengono descritti come uno “stato guscio” in quanto rimandano al movimento di chiocciole che si orientano attraverso il tatto e la sensibilità della pelle. Uno stato in cui il corpo procede attraverso la scoperta consapevole dei confini epidermici, il limite tra gli spazi interni ed esterni del corpo.

Ingresso gratuito, posti limitati (30 posti) Prenotazione obbligatoria a info@marcheteatro.it

“Residenze Marche Spettacolo” è un nuovo e stimolante progetto – promosso da MiBACT e REGIONE MARCHE – a sostegno delle Residenze di spettacolo dal vivo, intese quali esperienze di rinnovamento dei processi creativi e della mobilità, del confronto artistico nazionale e internazionale, di incremento dell’accesso e di qualificazione della domanda.

L’intervento nelle Marche prevede lo sviluppo delle residenze correlate alle strutture “Inteatro” a Polverigi (comprendente foresteria e sala prove Villa Nappi e Teatro della Luna) e “Casa della Danza” a Civitanova Marche (comprendente foresteria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibal Caro) e individua quali soggetti titolari MARCHE TEATRO e AMAT, rispettivamente responsabili della gestione di tali spazi. Il coordinamento, la programmazione intermedia del progetto regionale e l’identificazione di altre strutture da coinvolgere quali “residenze diffuse” sono invece affidati al Consorzio Marche Spettacolo, soggetto attuatore che aggrega, tra i maggiori enti regionali dello spettacolo, i due titolari di residenze.

Il progetto prosegue poi a Polverigi con Giovanna Rovedo con “Espo: singolare/plurale” in residenza dal 18 gennaio al 1 febbraio e in scena il 29 gennaio in Sala Sommier di Villa Nappi, MK/Michele Di Stefano a Civitanova, con “Occhio di bue”. Il 4 marzo, sempre a Civitanova, il giovane coreografo Nicola Galli presenta al pubblico Jupiter/Venus, due episodi della propria ricerca coreografica dedicati ai pianeti Giove e Venere. Chiude la programmazione L.A.N.D. Where is my love, vera e propria immersione nell’ascolto del proprio corpo a cura del coreografo Daniele Ninarello, in programma il 19 marzo a Civitanova.

Marco Turcich, della compagnia Mapped Production (UK), con la residenza “Homo Sacer” in programma a Polverigi a marzo 2016, chiude il progetto.  Per ogni residenza è prevista una durata minima di 15 giorni.

Ad accompagnare il programma delle attività artistiche ci sono anche attività di formazione e di educazione del pubblico, che, per ciascuna residenza, permetteranno di conoscere ciò che accade all’interno del teatro, incuriosendo il pubblico ed invitandolo ad essere partecipe dei processi creativi.

12 gen. 2016 | Residenze di spettacolo dal vivo

Le Marche sono pronte ad accogliere un nuovo e stimolante progetto – promosso da MiBACT e REGIONE MARCHE – a sostegno delle Residenze di spettacolo dal vivo, intese quali esperienze di rinnovamento dei processi creativi e della mobilità, del confronto artistico nazionale e internazionale, di incremento dell’accesso e di qualificazione della domanda.

Per il 2015 l’intervento nelle Marche prevede lo sviluppo delle residenze correlate alle strutture “Inteatro” a Polverigi (comprendente Foresteria e sala prove Villa Nappi e Teatro della Luna) e “Casa della Danza” a Civitanova Marche (comprendente Foresteria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibal Caro) e individua quali soggetti titolari Marche Teatro e AMAT, rispettivamente responsabili della gestione di tali spazi. Il coordinamento, la programmazione intermedia del progetto regionale e l’identificazione di altre strutture da coinvolgere quali “residenze diffuse” sono invece affidati al Consorzio Marche Spettacolo, soggetto attuatore che aggrega, tra i maggiori enti regionali dello spettacolo, i due titolari di residenze.

Tre gli obiettivi individuati dal MiBACT, da declinare attraverso le parole chiave della multidisciplinarietà e interregionalità: mobilità e permanenza degli artisti in residenza; valorizzazione delle giovani generazioni e degli emergenti; realizzazione di progetti originali sui territori. I risultati attesi riguardano principalmente una maggiore diffusione delle residenze sul territorio nazionale e una maggiore integrazione fra le diverse esperienze regionali, che favorisca lo scambio di best practices e la valorizzazione dei pocessi di innovazione che alle residenze fanno capo, funzionali allo sviluppo complessivo del sistema dello spettacolo.

Nelle Marche il progetto entra nel vivo a novembre, con le residenze “Narciso_io” di Leonardo Diana e Marta Bevilacqua e “L’aperitivo. Bisogna che accada qualcosa” dell’Associazione Franco a Civitanova: un cocktail di ingredienti di assoluto valore e sorprendentemente conciliabili, seppure afferenti ad ambiti artistici diversi. Si prosegue a dicembre con la giovane coreografa marchigiana Helen Cerina, in residenza a Polverigi con il progetto “Shell”, e poi a gennaio 2016 con Giovanna Rovedo e il progetto “Espo: singolare/plurale”, MK/Michele Di Stefano a Civitanova, con “Occhio di bue”. Marco Turcich, della compagnia Mapped Production (UK), con la residenza “Homo sacer” in programma a Polverigi per marzo 2016, chiude il ciclo.

Per ogni residenza è prevista una durata minima di 15 giorni.

Completa la proposta progettuale la programmazione di spettacoli di artisti under 35 e formazioni emergenti: a Civitanova, il 22 novembre, l’Associazione Franco porta in scena la performance teatrale in omaggio a Camus L’aperitivo. Bisogna che accada qualcosa; si prosegue a Polverigi, il 14 gennaio 2016, con Shell di Helen Cerina, segnalato alla vetrina Game 2014; il 29 gennaio è la volta di Espo: Singolare Plurale, di Giovanna Rovedo, a cui fa seguito Occhio di bue, a cura di Michele Di Stefano, che porta in scena 7 interpreti adolescenti provenienti da Civitanova e limitrofi; il 4 marzo, sempre a Civitanova, il giovane coreografo Nicola Galli presenta al pubblico Jupiter/Venus, due episodi della propria ricerca coreografica dedicati ai pianeti Giove e Venere. Chiude la programmazione L.A.N.D. Where is my love, vera e propria immersione nell’ascolto del proprio corpo a cura del coreografo Daniele Ninarello, in programma il 19 marzo a Civitanova.

Ad accompagnare il programma delle attività artistiche ci sono anche attività di formazione e di educazione del pubblico, che, per ciascuna residenza, permetteranno di conoscere ciò che accade all’interno del teatro, incuriosendo il pubblico ed invitandolo ad essere partecipe dei processi creativi.

8 gen. 2016 | Al Teatro delle Muse dal 13 al 16 gennaio Carlo De Ruggeri in Stare meglio oggi

Un ritratto sagace
con una scrittura veloce e divertente
per uno spaccato amaro della nostra Italia

Dal 13 al 16 gennaio alle ore 20.45 alla Sala Melpomene del Teatro delle Muse di Ancona va in scena, all’interno del cartellone di Scena Contemporanea curato da Marche Teatro, lo spettacolo “Stare meglio oggi” scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico
con Carlo De Ruggieri,
disegno luci Luca Barbati, musiche Giuliano Taviani, produzione Marche Teatro – Inteatro.

Un ritratto sagace con una scrittura veloce e divertente per uno spaccato amaro della nostra Italia. Stare meglio oggi nasce da un parallelismo tra l’”Io” del protagonista e il Paese in cui viviamo. Un testo surreale, in cui le vicissitudini tragicomiche di un trentacinquenne deluso da una storia d’amore finita male, diventano l’occasione per parlare anche della società italiana e delineare, con lucida ironia, un ritratto della storia politica degli ultimi trent’anni.

Autore e regista per il teatro e il cinema, Giacomo Ciarrapico si diploma come attore al Centro Sperimentale di Roma. Debutta come autore e regista nel 1994 con le commedie teatrali Io non c’entro, Tutto a Posto, Piccole Anime L’Ufficio, scritte insieme a Mattia Torre; nel 1998 scrive e dirige il film Piccole Anime. Nel 2001, con il cortometraggio Dentro e fuori, vince il Sacher Festival di Nanni Moretti, nel 2003 dirige il suo secondo film Eccomi Qua. Con Torre e Vendruscolo è autore e regista delle serie televisiva Buttafuori e delle tre stagioni di Boris. Con gli stessi autori scrive e dirige Boris – il film e Ogni maledetto Natale.

Carlo De Ruggieri debutta nel cinema con i Fratelli Taviani ne Il Sole anche di notte e nel successivo Fiorile; lavora con Silvio Soldini in Agata e la tempesta e con Ettore Scola in Che strano chiamarsi Federico. In teatro partecipa, fra gli altri, agli spettacoli Tutto a Posto e L’Ufficio di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, Blues di Tennessee Williams regia di Pierpaolo Sepe. È attualmente in scena con Il Giuoco delle parti, regia Roberto Valerio con Umberto Orsini, con il monologo Stare meglio oggi di G. Ciarrapico e con lo spettacolo 456 di M. Torre, di cui interpreta anche il sequel tv in onda nel programma di Serena Dandini The show must go off. Dal 2007 al 2010 è fra gli interpreti, nel ruolo di “Lorenzo”, delle serie tv Boris e di Boris-Il film di Ciarrapico, Torre, Vendruscolo.

Info e prenotazioni biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org
biglietto intero €15 / biglietto ridotto €10*
la vendita on line su www.geticket.it
*ridotto ètà: under 30 over 65, MarcheTeatrocard, Operacard
biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org.
per i gruppi 071 20784222 info@marcheteatro.it

Dalla rassegna stampa

[…] Calato dentro un monologo che sembrerebbe introverso, l’attore interpreta una scrittura astuta e divertente, un marchingegno ben orchestrato che attira a sé lo spettatore e lo ingloba […] Paolo Ruffini, “Hystrio”

[…] Il risultato è un ritratto sagace, vero per quanto amaro, della nostra Italia[…] Francesca De Sanctis, “L’Unità”

[…] Tante le risate, che agiscono sul pubblico per lo più con meccaniscmi mimetici e dunque morbidamente fustigatori, De Ruggieri si scopre interprete eccellente di questo gioco al massacro […]. È già tutto nella scrittura vivace e toccante come nella prova dell‘interprete […] Andrea Pocosgnich, “Teatro e Critica”

8 gen. 2016 | Repliche fino a domenica 10 gennaio per “Servo per due” al Teatro delle Muse

Pierfrancesco Favino
e la compagnia al completo
incontrano il pubblico
al Musecaffé
sabato 9 gennaio alle ore 18.30

Fino a domenica 10 gennaio al Teatro delle Muse è in scena Pierfrancesco Favino in “Servo per due”, “One man, two guvnors” di Richard Bean, tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder, con un’eccellente compagnia di 13 attori; in scena vedremo: Pierfrancesco Favino, Bruno Armando, Gianluca Bazzoli, Pierluigi Cicchetti, Anna Ferzetti, Marit Nissen, Totò Onnis, Diego Ribon, Eleonora Russo, Fabrizia Sacchi, Paolo Sassanelli, luciano Scarpa, Thomas Trabacchi, con loro in scena anche Il gruppo Musica da Ripostiglio che esegue le musiche dal vivo composto da: Luca Pirozzi chitarra – voce e banjo, Luca Giacomelli chitarra e voce, Raffaele Toninelli contrabbasso e voce, Emanuele Pellegrini percussioni e voce; scene Luigi Ferrigno, costumi Alessandro Lai, luci Cesare Accetta, coreografie Fabrizio Angelini, canto Gabriele Foschi, la regia è di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli. La produzione è della Compagnia Gli Ipocriti. Lo spettacolo è stato realizzato con la partecipazione della Fondazione Teatro della Pergola.

Per il ciclo di incontri “L’aperitivo con gli artisti” Pierfrancesco Favino e la Compagnia al completo incontreranno il pubblico sabato 9 gennaio alle ore 18.30 al musecaffé (foyer di prima galleria del Teatro delle Muse), conduce l’incontro il giornalista Pierfrancesco Giannangeli.

Servo per due è Uno spettacolo irresistibilmente comico, un classico del teatro, “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, rivisitato e arricchito dallo humor inglese del commediografo Richard Bean e poi riportato in Italia, nella Rimini del 1936, da un istrionico, imperdibile Pierfrancesco Favino, attore italiano fra i più amati, con la complicità di Sassanelli, Nissen e Solder e tutto il gruppo degli attori in scena.

Servo per due (One Man, Two Guvnors) si presenta come il tipico spettacolo comico, perfetta combinazione di commedia visiva e verbale: attori che cadono dalle scale, sbattono le porte, fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico, sorretti da un plot ricco di equivoci e situazioni esilaranti – missive scambiate, ricevute mangiate, bottiglie di vino consegnate per sbaglio (essere il servitore di due padroni è davvero difficile!) – e dalle musiche dal vivo dell’orchestra “Musica da Ripostiglio”, che riarrangia le più note canzoni italiane degli anni ’30.

Un testo immortale, un imponente allestimento scenico, un cast di grande prestigio, a garanzia di uno spettacolo di grande successo.

Con Servo per due Pierfrancesco Favino ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2014 nella categoria miglior attore protagonista e, sempre per lo stesso premio, il gruppo “Musica da Ripostiglio” è rientrato nella terna miglior autore di musiche.