SABATO, DOMENICA E LUNEDÌ
inizio spettacoli ore 20.30 – domenica ore 16.30
Dall’11 al 15 marzo 2026 – Teatro delle Muse
SABATO, DOMENICA E LUNEDÌ
commedia in tre atti di Eduardo De Filippo
regia Luca De Fusco
con Teresa Saponangelo, Claudio Di Palma
e con Alessandro Balletta, Francesco Biscione, Paolo Cresta, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Serra, Mersila Sokoli e cast da definire
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
aiuto regia Lucia Rocco
prodotto da Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Biondo di Palermo
Sabato, domenica e lunedì, scritta nel 1959, è una delle commedie di Eduardo De Filippo che ancora oggi risulta molto attuale perché racconta di una crisi familiare, di un rapporto logorato dalla convivenza e per questo diventato precario.
Il racconto è incentrato su una tradizionale domenica napoletana, i cui preparativi in cucina cominciano il sabato per poi culminare nel pranzo domenicale in cui Peppino Priore e la moglie Rosa aprono le porte della propria casa a nonni, figli, nipoti, amici e vicini per ritrovarsi intorno a un tavolo, tutti insieme. Ma è proprio in questo clima di apparente convivialità che basta poco per far esplodere le incomprensioni. In questo caso la troppa attenzione del ragioniere Ianniello verso la padrona di casa fa esplodere la gelosia in Peppino. Il pranzo è rovinato e il litigio diventa corale, trascinando nella discussione tutti i presenti. La commedia si trasforma quasi in una tragicommedia dove ancora una volta, come quasi sempre accade nei testi di De Filippo, la famiglia è la vera protagonista. Eduardo, nonostante l’opera sia inclusa nella “Cantata dei giorni dispari” dove prevale una visione amara dell’esistenza, qui appare invece ancora ottimista riguardo la sopravvivenza del nucleo familiare. Nel finale, ambientato il lunedì, quando gli animi si sono placati, Rosa e Peppino, finalmente soli, si aprono, parlano, si raccontano e ritrovano la serenità, come ci si augura sempre che sia.
Il successo di pubblico che la commedia ha avuto e continua ad avere ancora oggi, probabilmente è dovuto al tema trattato sempre attuale e all’epilogo consolatorio del “lieto fine”.