HÄNSEL & GRETEL

FAVOLA DA TAVOLA

5-6-7/12-13-14/19-20-21/26-27-28 MAGGIO ore 18.00_Teatrino del Piano

testo di Adriana Zamboni e Lucio Diana
con Natascia Zanni
oggetti di scena Nicoletta Briganti
tecnico Lorella Rinaldi
regia Adriana Zamboni

La conoscete la fiaba di Hänsel e Gretel? È una vecchissima storia che hanno trascritto i Fratelli Grimm all’inizio del 1800 e riguarda un periodo in cui in Europa c’era tanta fame…
Oggi le cose sono un po’ cambiate, ma quando ci viene quel languorino, cosa mangiamo??
Con questo spettacolo proviamo a giocare con il cibo usando la Fantasia.
I bambini vengono accolti davanti ad un tavolo che presto verrà apparecchiato: si tratterà di una colazione? Di una merenda? C’è il classico cestino ma dentro cosa nasconde?
Forse ci sono cose da mangiare ma c’è anche altro, come il necessario per preparare il The o il caffè… però, a ben guardare, tutte queste cose fan venire voglia di giocare, perché una mela non è solo un frutto ma usando la nostra immaginazione, ricorda le guance di un bambino e poi c’è una caffettiera che ha il naso adunco come una strega e con i dolci che abbiamo si può costruire la casa di Hänsel e Gretel!!
Ma saranno buoni questi cibi di cui si abbuffano i due affamati bambini?
Forse Hänsel costretto a mangiare in gabbia, si sarà sentito come un pollo all’ingrasso e chissà quanto tempo gli occorrerà per ritornare in forma!!
Tra gioco e fiaba i personaggi si creeranno con ciò che c’è sul tavolo e si capirà perché la casa della strega fa venire il mal di pancia!

Teatro con oggetti (per bambini dai 3 agli 8 anni)

Biglietto € 5.00
Prenotazione obbligatoria allo 071 82805

CUORI D’ALBERO

Parco ex CRASS di Ancona *
dal 6 AL 31 LUGLIO tutti i giorni (escluse le domeniche)
INIZIO SPETTACOLO ore 18

con Nicoletta Briganti, Cecilia Raponi, Lorella Rinaldi, Natascia Zanni
costumi Stefania Cempini

spettacolo itinerante nel Parco dell’ex CRASS
per bambini dai 5 anni

produzione Marche Teatro-Teatro del Canguro

Una passeggiata tra il verde del parco dell’ex CRASS di Ancona alla scoperta degli alberi, delle curiosità e di storie incantate.

Il percorso prevede delle tappe nei pressi di alcuni alberi individuati per la loro particolarità o la loro storia. Sotto ognuno di essi ci sarà un “guardiano dell’albero”, uno strano personaggio che accompagnerà grandi e bambini in un piccolo mondo segreto e un po’ magico alla scoperta dei …cuori d’albero.

Cosa lega la storia di un pino a quella di un alloro, che a guardarli sembrerebbero così diversi?

Perché l’ippocastano si chiama così?

Quanto è grande una magnolia?

È proprio vero che le creature fantastiche del bosco non esistono?

Il percorso si concluderà con un piccolo laboratorio manuale in cui ogni bambino darà sfogo alla sua fantasia e potrà inventare il suo personale albero.

Appuntamento al cancello d’ingresso dell’ex CRASS (presentarsi qualche minuto prima dell’inizio).

PRENOTAZIONE CONSIGLIATA allo 071 82805
NUMERO POSTI LIMITATO
INGRESSO POSTO UNICO € 5
* IN CASO DI MALTEMPO LO SPETTACOLO NON AVRÀ LUOGO

5 lug. 2022 | Lo spettacolo del Teatro del Canguro al parco dell’ex CRASS

DALL’11 AL 29 LUGLIO
DAL LUNEDì AL VENERDì
AL PARCO EX-CRASS DEL PIANO

LO SPETTACOLO ITINERANTE ALL’APERTO
QUESTA VOLTA L’EROE SARAI TU!
PER BAMBINI A PARTIRE DAI 4 ANNI

Al via da lunedì 11 luglio alle ore 18 le giornate di spettacolo al parco ex- CRASS del Piano organizzate dal Teatro del Canguro/Marche Teatro, dal titolo: “Questa volta l’eroe sarai tu!”. Le repliche saranno fino al 29 luglio, tutti i giorni dal lunedì al venerdì.

Lo spettacolo è per bambini a partire dai 4 anni. L’itinerario si svolge all’aperto e ha una durata di 30 minuti. Ogni bambino affronterà il percorso accompagnato da un adulto.

Si tratta di un’esperienza immersiva, un “percorso per bambini coraggiosi alla ricerca del tempo perduto”. 

Come in tutte le fiabe anche in questa storia c’è un “cattivo” che con i suoi poteri magici ha sottratto qualcosa di bello a grandi e piccoli: il tempo e i giorni del gioco, durante i quali si sarebbero potute fare tante cose belle. C’è bisogno di qualcuno coraggioso che ritrovi il tempo perduto affrontando il maligno ladro.

Attraverso un percorso di tre tappe e l’incontro con altrettanti personaggi il bambino riceverà tutte le informazioni necessarie per neutralizzare il maleficio e restituire infine a tutti il tempo perduto, diventando proprio lui l’eroe della storia.

Lo spettacolo è per bambini a partire dai 4 anni. L’itinerario si svolge all’aperto e ha una durata di 30 minuti . Ogni bambino affronterà il percorso accompagnato da un adulto.

Orario: dalle 18 (scaglionati ogni 10 minuti)
Ingresso dal cancello principale PARCO EX CRASS Via C. Colombo, 106
biglietto €5. Prenotazione obbligatoria allo 071 82805 (non si accettano prenotazioni via e-mail)
Gli spettacoli avranno luogo tutti i giorni dall’11 al 29 luglio ad eccezione dei sabati e delle domeniche.

www.teatrodelcanguro.it

MINE VAGANTI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

dal 3 al 6 NOVEMBRE 

uno spettacolo di FERZAN OZPETEK
con Francesco Pannofino, Iaia Forte, Edoardo Purgatori, Carmine Recano
e con Simona Marchini

e (in o.a.)
Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Jacopo Sorbini

scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandro Lai
luci Pasquale Mari

produzione Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici MINE VAGANTI

**2 David Di Donatello **5 Nastri D’Argento **4 Globi D’Oro
**Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York **Ciak D’Oro come Miglior Film

Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico?

Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti. La prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviammo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura.

Oggi, dietro invito di Marco Balsamo, quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola.

Certo, ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento.

L’ambientazione pure cambia. Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità.

Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo.

Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo. Il teatro può permettersi il lusso dei silenzi, ma devono essere esilaranti, altrimenti vanno riempiti con molte frasi e una modulazione forte, travolgente. A questo proposito, ho tratto spunto da personali esperienze.

A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene. Qui c’è il merito di Luigi Ferrigno che si è inventato un gioco di movimenti con i tendaggi; anche le luci di Pasquale Mari fanno la loro parte, lo stesso per i costumi di Alessandro Lai, colorati e sgargianti.

Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce.

Ferzan Ozpetek

 

 

 

 

 

CONTEMPORARY DANCE 2.0

inizio spettacoli ore 20.45

11 e 12 NOVEMBRE 

Hofesh Shechter Company II

coreografia e musica Hofesh Shechter
produzione Hofesh Shechter Company

Un’esibizione ritmica, ferocemente energica e coinvolgente del celebre coreografo Hofesh Shechter e la sua premiata compagnia Shechter II.
Contemporary Dance 2.0 scatena l’intensità del lavoro all’unisono, combinato con una colonna sonora eclettica, con un tocco euforico e battiti palpitanti.
Un lavoro che si immerge in riferimenti ironici alla cultura pop e riprende in maniera giocosa la forma d’arte di Shechter, in Contemporary Dance 2.0 i danzatori si esprimono in maniera unica e personale.
Ispirato alla produzione originale creata per GöteborgsOperans Danskompani nel 2019 Contemporary Dance 2.0 è reinventato da Shechter II, il meglio della prossima generazione di artisti a livello mondiale tra i 18 e i 25 anni.

 

 

 

 

IL MERCANTE DI VENEZIA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

dal 17 al 20 NOVEMBRE ESCLUSIVA REGIONALE

di William Shakespeare
traduzione Masolino D’Amico
con Franco Branciaroli
Piergiorgio Fasolo
, Francesco Migliaccio
e (in o. a.) Emanuele Fortunati, Stefano Scandaletti, Lorenzo Guadalupi, Giulio Cancelli, Valentina Violo, Dalila Reas, Mauro Malinverno, Mersila Sokoli
regia e adattamento Paolo Valerio
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Stefano Nicolao
luci Gigi Saccomandi
musiche Antonio Di Pofi
movimenti di scena Monica Codena

produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile del FVG, Teatro de Gli Incamminati
si ringrazia per la collaborazione la professoressa Laura Pelaschiar dell’Università degli Studi di Trieste

Con i suoi potenti temi universali “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare – rappresentato per la prima volta a Londra nel 1598 – pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta necessità: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro.
È un testo fondamentale che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia assieme al Centro Teatrale Bresciano e al Teatro de Gli Incamminati producono in un nuovo, raffinato allestimento firmato da Paolo Valerio: lo interpreta una notevole compagnia d’attori capeggiata da Franco Branciaroli, che offrirà una prova magistrale nel ruolo di Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, crudele nella sua sete di vendetta, ma che spiazza gli spettatori suscitando anche la loro compassione.
A lui, ebreo, usuraio, si rivolge Antonio, ricco mercante veneziano, che pur avendo impegnato i suoi beni in traffici rischiosi non esita a farsi garante per l’amico Bassanio che ha bisogno di tremila ducati per armare una nave e raggiungere Belmonte, dove spera di cambiare il proprio destino. Shylock che ha livore verso i gentili e sete di vendetta per il disprezzo che gli mostrano, impone una spietata obbligazione. Se la somma non sarà restituita, egli pretenderà una libbra della carne di Antonio, tagliata vicino al cuore.
Parallelamente allo scellerato patto che Antonio sottoscrive, evolvono altre linee del plot creando un’architettura drammaturgica di simmetrie e specularità dense di senso.
C’è la dimensione di Belmonte, una sorta di Arcadia dove la nobile Porzia, obbedendo al volere del padre, si concederà in sposa solo al pretendente che risolverà un enigma scegliendo quello giusto fra tre scrigni: a ciò ambisce Bassanio che vince optando per lo scrigno più povero. Specularmente agisce Jessica, bellissima figlia di Shylock, che invece tradendo le aspirazioni paterne, si unisce a un cristiano e fugge rubando un anello appartenuto alla madre. E se Porzia e Bassanio declinano il loro amore in modo “alto” più popolare ma simmetrico appare il rapporto fra l’amico di lui – Graziano – e Nerissa, fidata cameriera di Porzia.
Sarà l’intelligentissima dama “en travesti” ad intervenire come avvocato in difesa di Antonio, quando questi – perdute le sue navi – si troverà nella drammatica condizione di pagare la cruenta obbligazione a Shylock. Con argute argomentazioni salverà la vita ad Antonio, punirà la furia vendicativa dell’usuraio, assicurerà sostanze e futuro a Jessica riuscendo anche a rimproverare al marito Bassanio la sua scarsa costanza.
Un mondo mutevole e vibrante di personaggi che incarnano inquietudini, chiaroscuri e complessità di modernità assoluta.

 

 

 

 

7 SPOSE PER 7 FRATELLI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

FUORI ABBONAMENTO
25, 26, 27 NOVEMBRE 

con Diana Del Bufalo e Baz
di Lawrence Kasha e David Landay
regia e coreografia Luciano Cannito
direzione musicale Peppe Vessicchio

produzione Fdf Entertainment | Roma City Musical | Art Village

Sette Spose per sette Fratelli è uno dei titoli di musical più amati dal pubblico italiano, tratto dall’omonimo film prodotto da MGM e diretto da Stanley Donen, un cult riproposto da sempre in tv con grandi ascolti.
FDF Entertainment con la compagnia Roma City Musical e la regia di Luciano Cannito portano in scena una nuova e divertentissima edizione di 7 Spose per 7 Fratelli ispirata al celebre film di Hollywood, con uno sguardo ai personaggi ed alle ambientazioni del mondo ironico dei western di Quentin Tarantino. Il grande impianto scenografico firmato da Italo Grassi e i meravigliosi costumi di Silvia Aymonino sono stati progettati e creati secondo i canoni estetici e spettacolari di Broadway e di West End.
Un cast di 22 interpreti con la direzione musicale di Peppe Vessicchio e con protagonisti Diana Del Bufalo e Baz, nuovissima coppia del teatro musicale italiano, esplosivi, divertenti, vulcanici, dal talento vocale dirompente.
Siamo nell’Oregon del 1850, in una fattoria tra le montagne vivono i sette fratelli Pontipee: Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone. Adamo il fratello maggiore, si rende conto che è arrivata l’ora di trovare una moglie che si occupi della casa e della cucina.
Un giorno si reca in città per vendere pelli e conosce Milly, la cameriera della locanda del villaggio. Tra i due scocca il colpo di fulmine. Adamo e Milly si sposano e partono per la fattoria.
Arrivati a casa Pontipee, Milly ha la sgradita sorpresa, scopre che dovrà prendersi cura non solo del marito, ma anche dei suoi fratelli, sei rozzi montanari rissosi e refrattari all’igiene personale e alle buone maniere.
Dopo una certa fatica iniziale, Milly comincia a mettere in riga i sei ragazzi e vedendoli migliorare grazie alle sue cure, Milly comincia segretamente a progettare di unire i sei cognati con le sue amiche del paese.
L’occasione propizia si presenta nel corso di una festa annuale in cui durante il ballo i sei fratelli Pontipee, puliti e ben vestiti, danno prova della loro abilità nella danza alle amiche di Milly. La festa vedrà opposte le squadre dei cittadini e dei montanari, degenerando ben presto in una violenta rissa. I cittadini, gelosi per il successo dei fratelli Pontipee con le ragazze, provocano costantemente i boscaioli fin quando non cedono.
I fratelli Pontipee tornano sconsolati alla loro fattoria e Milly scopre che i sei ragazzi si sono innamorati delle sue amiche. Sanno però che i genitori delle ragazze non acconsentiranno mai alle nozze, così organizzano un rapimento, proprio come fecero i romani con il ratto delle sabine.
Una valanga impedisce ai parenti di raggiungere le rapite, così passa l’inverno. Quando padri, fratelli e ex fidanzati le raggiungono a primavera, le ragazze ormai sono a loro volta innamorate. Non resta così che un matrimonio generale.

 

 

 

COME LA MARMELLATA CHE NON MANGIO MAI

inizio spettacoli ore 20.45

10 DICEMBRE Teatro Sperimentale ESCLUSIVA REGIONALE

regia di Liv Ferracchiati
con gli interpreti della Accademia d’Arte Drammatica di Roma
traduzione Fausto Malcovati, Liv Ferracchiati
progetto drammaturgico Liv Ferracchiati, Eliana Rotella
di e con Chiara Businaro, Giovanni Cannata, Leonardo Cesaroni, Giorgia Fagotto Fiorentini, Davide Fasano, Gabriele Graham Gasco, Pietro Giannini, Sara Mancuso, Adele Maria Masciello, Weronika Mlodzik, Riccardo Rampazzo, Paolo Sangiorgio, Matteo Santinelli, Marco Tè, Irma Ticozzelli, Claudia Tortora, Sara Younes e Fabio Carta (allievo regista)

testo del brano Tutte le vite di Gabriele Grahm Gasco

aiuto regia e coordinamento Anna Zanetti
scene Giuseppe Stellato
costumi Lucia Menegazzo
suono spalarossa
luci Luigi Biondi
movimenti Alice Raffaelli
consulenza letteraria Fausto Malcovati
illustratore Ehsan Mehrbakhsh
locandina Francesco Morgante

Il Gabbiano: a partire dal titolo, un problema di rappresentazione. Cajka, in russo, è femminile, associato direttamente al personaggio Nina. In italiano, un’intraducibile gabbiana.
In questo momento storico la rappresentazione di sé è un atto pubblico più che introspettivo. Lavorare su Il Gabbiano necessita il sapere qual è, se c’è, il motivo necessario per cui scegliamo di andare in scena, prendendoci uno spazio per indagare l’espressione di noi come presa di posizione non solo identitaria ma anche artistica e politica.
L’arte è area semantica di fallimento. La rappresentazione è, di sua natura, fallimentare. Ci viene da chiederci che cosa ci porta, nonostante la precarietà economica, la difficoltà di un riconoscimento e il mancato ricambio generazionale, a scegliere di inseguire un’idea che sarà, comunque, sempre inesatta. La croce di cui parla Nina è sempre presente.
Un testo come Cajka rimane urgente da affrontare oggi per la possibilità che ha di lasciare spazio alla carica sovversiva dell’esporsi, con tutte le sue conseguenze, alla possibilità di scardinare l’immaginario fisso del ruolo in quanto tale e far vivere una pluralità di possibili rappresentazioni, tutte legittime, senza il veto di una visione univoca decisa dall’alto. Esserci in una molteplicità dichiarata come atto di protesta verso il sistema totalitarista dell’univoco.
Mettere in scena Il Gabbiano ripetendo le scene, incastrandole, moltiplicando i personaggi, ha più a che fare con lo scardinare una gerarchia che con vaghi dolori borghesi. Annientare il giusto modo di esistere, in scena, come nella vita, riporta alla responsabilità di una libera scelta, di capire, alla fine, poi che farne, di tutta questa libertà.

IL CROGIUOLO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

dall’8 all’11 DICEMBRE

di Arthur Miller
con Filippo Dini e un cast di 13 attori
regia di Filippo Dini

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano

Filippo Dini, reduce dal successo di Così è (se vi pare) e Casa di bambola, affronta uno dei testi più lucidi e impietosi della drammaturgia americana.
Arthur Miller scrive Il crogiuolo nel 1953, in pieno Maccartismo, e sulla spinta di quello stato di aberrazione sociale e di isteria collettiva compone un affresco drammatico, nel quale distilla l’ottusità e la feroce demenza che in determinate circostanze invadono l’animo umano.
La pièce rievoca quanto accaduto durante la caccia alle streghe di Salem nel XVII secolo e trasforma quel momento così controverso della storia americana, durante il quale furono incrinati pericolosamente i pilastri dell’etica collettiva, in uno specchio impietoso delle nostre ombre più nere e contorte.

LO SCHIACCIANOCI

inizio spettacoli ore 20.45

FUORI ABBONAMENTO 30 DICEMBRE

Balletto in due atti su musiche di P. I. Tchaikovsky
liberamente ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann

Coreografia di Federico Veratti
Scenografia di Marco Pesta
Ideazione di Carlo Pesta

Lo spettacolo natalizio per eccellenza!

L’ambientazione anni ’20 con i suoi colori vivaci negli arredi e gli elegantissimi costumi sempre in stile conducono immediatamente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza. La rivisitazione del celebre balletto di repertorio nulla toglie alla magia della storia originale poiché in questo Schiaccianoci c’è tutto quanto il pubblico si aspetta: dall’albero di Natale alla nevicata, dall’allestimento e costumi importanti alle scarpette da punta… con un pizzico di svecchiamento. Creato da due giovani è infatti un balletto brillante e ricco di verve, realizzato con gli occhi e il gusto di oggi.

Il frizzante primo atto scorre tra le le danze dei genitori, quelle di bambini vivacissimi e inaspettate gag tra il dispettoso Fritz e Drosselmeyer. Gli insoliti costumi dei topi e soldatini nella consueta battaglia, un paesaggio innevato dal sapore impressionista per la sempre attesa danza dei candidi fiocchi di neve infondono un’originalità particolarmente apprezzata. Il secondo atto, dopo il divertissement con le sue belle danze e l’esplosione di gioia e colori del Valzer dei fiori, culmina in uno spettacolare grand pas de deux ricco di virtuosismi mozza fiato in cui si mettono in luce le eccezionali caratteristiche tecniche e artistiche dei protagonisti.