La coscienza di Zeno con Alessandro Haber

DAL 30 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE
AL TEATRO DELLE MUSE DI ANCONA
IN SCENA
IL CAPOLAVORO DELLA LETTERATURA DEL NOVECENTO
LA COSCIENZA DI ZENO
DI ITALO SVEVO
CON PROTAGONISTA ALESSANDRO HABER

Ancona, 27 novembre 2023

Dal 30 novembre al 3 dicembre al Teatro delle Muse arriva La coscienza di Zeno di Italo Svevo con protagonista Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio.

In scena con Alessandro Haber vedremo: Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio e Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith  Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo; adattamento di Monica Codena e Paolo Valerio, scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta, luci di Gigi Saccomandi, musiche di Oragravity, video Alessandro Papa, movimenti di scena Monica Codena, la produzione è del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production.

Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente  europeo, ironico e di affascinante complessità, “La coscienza di Zeno” celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione.

La figura monumentale di Italo Svevo ed il suo straordinario romanzo psicanalitico “La coscienza di Zeno”, possiede anche una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini. Il romanzo infatti sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, ed i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese ad episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.

“La coscienza di Zeno” è stata sempre interpretata da grandi attori, come Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Alberto Lionello che fu anche protagonista dello sceneggiato Rai e, nella successiva edizione televisiva, Johnny Dorelli. Nel nuovo allestimento a firma di Paolo Valerio, Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, un attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione.

Dalle note di regia di Paolo Valerio:

_(…) Ho affrontato questo lavoro privilegiando fortemente la narrazione di Svevo: ho voluto racchiudere in questa esperienza teatrale alcune pagine che trovo straordinarie, indimenticabili, costruendo un altro Zeno accanto all’Io narrante. Quindi Zeno – interpretato da Alessandro Haber – si racconta e si rivive attraverso il corpo di un altro attore.

Zeno ci rivela l’inciampo, l’umanità… E anche il personaggio di Alessandro Haber s’intreccia a questa inettitudine e talvolta, durante lo spettacolo, si sovrappone l’uomo all’attore, per sottolineare “l’originalità della vita”.

Zeno ci appartiene, racconta di noi, della nostra fragilità, della nostra ingannevole coscienza, della voce che ci parla e che nessuno sente e che ci suggerisce la vita.

Attraverso l’occhio scrutatore del Dottor S. ho cercato di restituire la dimensione surreale, ironica e talvolta bugiarda di Zeno, immersa nell’atmosfera della sua Trieste e di tutti gli straordinari personaggi che la vivono.

Un immaginario il cui respiro cerebrale dialoga con il mondo dell’arte, con la psicoanalisi e dove ho cercato di rendere con forza la dialettica fra “esterno e interno” nella spietata analisi che Zeno fa della propria esistenza, lasciando costantemente aperta una finestra sul proprio mondo interiore.

Grazie a tutti gli attori, ai collaboratori e grazie alla passione di Alessandro Haber, il nostro spettacolo vorrebbe essere proprio così, come dice Zeno Cosini: «La vita non è né bella né brutta, ma è originale. La vita mi pareva tanto nuova come se l’avessi vista per la prima volta con i suoi corpi gassosi fluidi e solidi. Se la raccontassimo a qualcuno che non ci fosse abituato rimarrebbe senza fiato dinanzi all’enorme costruzione priva di scopo. Mi avrebbe domandato: ma come l’avete sopportata? E dopo essersi informato di ogni singolo dettaglio, da quei corpi celesti appesi lassù perché si vedano ma non si tocchino, fino al mistero che circonda la morte, avrebbe certamente esclamato: Molto originale!»

biglietteria 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org e su www.vivaticket.com

L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche  in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.

Agosto a Osage County in esclusiva regionale

STAGIONE TEATRALE 2023 2024

DAL 16 AL 19 NOVEMBRE
AL TEATRO DELLE MUSE DI ANCONA
IN ESCLUSIVA REGIONALE
È IN SCENA
LO SPETTACOLO
AGOSTO A OSAGE COUNTY

LA COMMEDIA DI TRACY LETTS
CHE HA RICEVUTO NEL 2008 IL PREMIO PULITZER
E DA CUI È STATO TRATTO IL CELEBRE FILM I SEGRETI DI OSAGE COUNTY,
È DIRETTA DA FILIPPO DINI

Ancona, 13 novembre 2023

Dal 16 al 19 novembre al Teatro delle Muse di Ancona va in scena lo spettacolo Agosto a Osage County di Tracy Letts. La commedia, che ha ricevuto nel 2008 il Premio Pulitzer e da cui è stato tratto il celebre film I segreti di Osage County, è diretta da Filippo Dini.

Lo spettacolo è interpretato da Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella.

Traduzione del testo a cura di Monica Capuani. Dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando, scene di Gregorio Zurla, costumi di Alessio Rosati, luci di Pasquale Mari, musiche di Aleph Viola, suono di Claudio Tortorici.

Tracy Letts è un attore e drammaturgo americano poliedrico e pluripremiato. Ha ricevuto il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 2008 per August: Osage County, diventato nel 2014 I segreti di Osage County, film candidato a due Oscar con Meryl Streep e Julia Roberts. Filippo Dini dirige la prima versione italiana di questa commedia inquieta, straripante di personaggi indimenticabili e momenti di autentica crudeltà.

Agosto a Osage County racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Nella contea di Osage, in Oklahoma, vivono Violet e suo marito Beverly Weston, poeta alcolizzato. Un giorno l’uomo scompare misteriosamente e la famiglia si riunisce precipitosamente, riportando a galla vecchi ricordi spiacevoli. Il ritrovamento del cadavere e il suo funerale daranno il via a una emozionante e divertente resa dei conti.

Scrive Tracy Letts: «La speranza di ogni drammaturgo è quella di poter attingere, attraverso la narrazione, a temi universali. Con molti americani condivido la storia di famiglie – per lo più discendenti di agricoltori irlandesi, tedeschi o olandesi – che hanno forgiato la loro etica dagli anni della Depressione fino al Baby Boom. Condivido il conflitto multigenerazionale che inevitabilmente nasce quando coloro che non hanno nulla hanno lasciato il loro orgoglio e il loro senso di colpa a coloro che non hanno voluto nulla. August: Osage County è il mio tentativo di esplorare questo scisma generazionale e la sensibilità del Midwest, perché, come disse Sam Shepard quando gli chiesero perché scrivesse così tanto sulla famiglia: “Che altro c’è?”. Agosto a Osage County ci può dare una possibilità per imparare come le dinamiche della “famiglia” continuino a plasmare noi e il nostro approccio al mondo».

Dichiara Filippo Dini: «Questo testo è l’ultimo anello di un filone meraviglioso, quello di Ibsen, di Čechov, di Pirandello e poi di Eduardo: il dramma borghese, che si concentra sulla dinamica familiare. Ma Tracy Letts ci parla della società contemporanea, e dunque può permettersi una crudezza che caratterizza amaramente la nostra epoca. Per tutto il tempo di questa commedia assistiamo a scontri, vendette, frustrazioni e rancori antichi e mai sopiti all’interno di una grande famiglia, dove regna una matriarca malata di cancro, perfida e dipendente dai medicinali, che non fa altro che confrontarsi violentemente con tutti i suoi famigliari, per prime le sue figlie. Regna un odio furioso in casa Weston, nutrito dalla degenerazione di ogni singola personalità che la abita, fomentato dai personali fallimenti, dalle invidie e dalle delusioni di una vita intera, dove la rabbia e l’aggressione sembrano essere gli unici linguaggi possibili, l’unico codice consentito per comunicare in quella famiglia. Una realtà selvaggia e primordiale sembra animare questa famiglia disfunzionale (come è stata definita) alle prese con l’ultimo atto del suo travagliatissimo percorso. Hanno tentato di amarsi, hanno provato a dialogare, hanno cercato per anni di comprendersi: adesso basta, dopo quel giorno (che corrisponde al giorno in cui viene seppellito papà) ogni vincolo familiare risulterà definitivamente spezzato e probabilmente non si rivedranno mai più.

Attraverso i personaggi di Letts abbiamo la possibilità di confrontarci con una parte di noi, che ha a che fare con ciò che riflettiamo sulle persone che ci circondano, alle quali inevitabilmente consegniamo un pezzetto del nostro essere, fatto di tutto ciò che ci nutre e ci avvelena in quel preciso momento. Questo si arricchisce del confronto, espresso nelle maniere più disparate, e qui inizia la condivisione. Tutto questo processo sembra essere molto ammalato nella nostra epoca, sembra soffrire di un cancro incurabile, come quello alla bocca di Violet, che ci impedisce di comunicare, appunto, di ristabilire l’umana trasmissione tra gli individui».

Filippo Dini si è formato alla Scuola dello Stabile di Genova e all’inizio della sua carriera di attore è stato diretto da figure importanti del teatro italiano, tra cui Carlo Cecchi, Giorgio Barberio Corsetti e Valerio Binasco. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, Pupi Avati, i fratelli Taviani, Donato Carrisi, Francesca Comencini, i fratelli D’Innocenzo. La sua prima regia, Due fratelli di Fausto Paravidino, è del 2000. Nel 2015 ottiene il suo primo importante riconoscimento nazionale come regista, il premio Le Maschere del Teatro Italiano per la messinscena dell’Ivanov di Čechov, rinnovato nel 2019 per Così è (se vi pare) di Pirandello, prodotto dal TST. Dini riesce a trovare nel suo lavoro l’equilibrio della propria ricerca creativa alternando grandi classici ad adattamenti teatrali di opere letterarie o cinematografiche e nuovi testi di drammaturgia contemporanea.

Dal 2021 è regista residente del Teatro Stabile di Torino. Nelle ultime stagioni è stato regista e interprete di Così è se vi pare di Luigi Pirandello, Casa di bambola di Ibsen, The Spank di Hanif Kureishi, Ghiaccio di Bryony Lavery, e Il crogiuolo di Arthur Miller.

Dini (che in precedenza aveva ottenuto un premio Hystrio-Anct, un premio Golden Graal, tre premi Le Maschere del Teatro Italiano e il Premio della Critica), proprio recentemente ha ricevuto ai Premi Le Maschere del Teatro Italiano 2023 due importanti riconoscimenti: il premio per la Miglior regia e quello come Miglior attore protagonista per lo spettacolo Il crogiuolo di Arthur Miller, prodotto dallo Stabile di Torino insieme agli Stabili di Bolzano e Napoli.

biglietteria 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org – biglietti on-line www.vivaticket.com

L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche  in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.

Unica data in Italia per Dodi e Ima di Sofia Nappi

APRE LA STAGIONE DI DANZA DI ANCONA

DOMENICA 12 NOVEMBRE ORE 20.45
AL TEATRO DELLE MUSE
L’UNICA DATA ITALIANA
DEL DITTICO
DODI E IMA
DI SOFIA NAPPI
PRODUZIONE SOSTA PALMIZI, KOMOCO/SOFIA NAPPI

Ancona, 7 novembre 2023

Dopo i numerosi appuntamenti europei e oltreoceano, domenica 12 novembre alle ore 20.45, come unica data italiana, al Teatro delle Muse di Ancona vengono proposte le due produzioni DODI e IMA di Sofia Nappi, giovane coreografa e danzatrice associata Sosta Palmizi, attiva a livello internazionale con la sua compagnia Komoco e come coreografa indipendente.

Le due creazioni aprono la Stagione di Danza di Ancona 2023 2024 curata da Marche Teatro.

I due affascinanti lavori di Sofia Nappi portano in scena una trasposizione danzata delle pulsioni dell’animo umano; ad aprire la serata DODI, duetto che attraversa ed esplora lo stato di tormento tipico della condizione esistenziale dell’uomo. Snodandosi alla riscoperta della sottile poesia che si insinua con fiducia, leggerezza e passione nel ritrovare un ascolto profondo del presente, i due danzatori ci accompagnano in un viaggio di auto-esplorazione, verso una maggiore consapevolezza fatta di introspezione e accettazione di sé stessi, in un viaggio verso la libertà. DODI di Sofia Nappi, danzatori Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli, costumi Sofia Nappi, disegno luci Alessandro Caso, produzione Sosta Palmizi con KOMOCO/ Sofia Nappi.

A seguire IMA, opera corale per cinque danzatori, nata in una prima versione breve nell’ambito della XIV edizione della Biennale Danza di Venezia per poi essere presentata a serata intera in occasione del debutto nel 2022 al Colours International Festival di Stoccarda. Coreografia Sofia Nappi, danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli, assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio, luci Alessandro Caso, costume designer Luigi Formicola, produzione Sosta Palmizi, Komoco/Sofia Nappi.

Il termine “Ima” nella sua traduzione dal giapponese indica il momento presente, in ebraico significa madre, con un particolare riferimento alla rinascita e al rinnovamento; la creazione è stata immaginata durante il periodo di distanziamento sociale: «Siamo stati lasciati soli – commenta Sofia Nappi – nella nostra vera casa, il nostro corpo, dove esiste solo la dimensione temporale del presente, dove il nostro esistere diventa più sensibile alle piccole cose, dove il bisogno di rapporto con l’altro, in assenza di contatto fisico, ci porta a raggiungere un profondo senso di relazione e nostalgia di creazione. Essere soli con il nostro corpo ci fa percepire chiaramente che tutto, dentro e intorno a noi, non si è fermato, ma è in continuo divenire in una danza che è interconnessione di tutte le cose». I sinuosi corpi dei danzatori portano così l’attenzione sul momento presente in una danza magnetica che rapisce l’attenzione dello spettatore, trasportandolo in storie personali e collettive che si intrecciano in una danza pura e universale.

Sofia Nappi, coreografa e danzatrice internazionale italiana, si diploma all’Alvin Ailey American Dance Theatre di New York per poi approfondire i suoi studi a livello internazionale. Nella sua formazione giocano un ruolo fondamentale lo stretto contatto con la Hofesh Shecter Dance Company e lo studio di Gaga, linguaggio del celebre coreografo Ohad Naharin.

Sofia è direttrice artistica e co-fondatrice del suo progetto KOMOCO grazie al generoso supporto della storica Ass. Sosta Palmizi e alla speciale vicinanza dei suoi primi collaboratori e muse Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli.

Già dalla prime creazioni Sofia e la compagnia KOMOCO ricevono importanti riconoscimenti, tra questi il premio Partner Introdans Award al Rotterdam International Duet Choreography Competition 2021, il 1° Premio, il Premio della Critica e il Production Award dalla Tanja Liedtke Foundation e dal Direttore Artistico Marco Goecke dello Staatstheater Hannover al prestigioso 35th International Choreography Competition Hannover 2021. KOMOCO presenta i suoi lavori in Italia e con tournée internazionali in Europa ma anche in Messico, Canada, Serbia, ospite di prestigiose istituzioni e festival internazionali tra i quali: La Biennale Di Venezia, The Albania Meeting Dance Festival, RomaEuropa Festival, MASDANZA, The Colors International Dance Festival, Teatros del Canal e Madrid en Danza, per citarne alcuni. Inoltre lavora come coreografa indipendente realizzando lavori per compagnie di danza di fama internazionale come il National Theatre Mannheim, lo Staatsoper di Hannover, lo Scottish Dance Theatre, il Nederlands Dans Theater 2 e Göteborg Opera. Parallelamente, il lavoro di Sofia Nappi si snoda anche nel campo della ricerca e della formazione a livello internazionale (come ad esempio presso Tisch – New York University, nell’ambito di Micadanses presso Le Carreau du Temple a Parigi, Henny Jurriëns Studio ad Amsterdam, Elephant and the Black Box e Danza180 a Madrid, Tanzpunkt Hannover, al Daf di Roma, Balletto di Toscana, Opus Ballet, ecc.) in stretta collaborazione con i danzatori della compagnia KOMOCO.

DODI
di Sofia Nappi
danzatori Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli
costumi Sofia Nappi
disegno luci Alessandro Caso
produzione Sosta Palmizi con KOMOCO/ Sofia Nappi

Premi Vincitore del Partner Award Introdans alla Rotterdam International Duet Choreography Competition 2021; Primo premio e premio della critica all’ International Choreography Competition Hannover 2021; Premio di Produzione dalla Fondazione Tanja Liedtke e dal Direttore Artistico Marco Goecke dello Staatstheater Hannover

IMA
coreografia Sofia Nappi
danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
luci Alessandro Caso
costume designer Luigi Formicola; i costumi sono stati realizzati da Silvia Salvaggio e Elisa Varvarito, grazie alla collaborazione con Manifatture Digitali Cinema Prato di Fondazione Sistema Toscana
produzione Sosta Palmizi, Komoco/Sofia Nappi
coproduzione La Biennale di Venezia, COLOURS – International Dance Festival, Centro Coreográfico Canal
sostegno residenziale Orsolina 28, Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), Opus Ballet Firenze, Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Tour management ecotopia dance productions
Selezionato per Bando Abitante/ Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze
Si ringrazia PARC Performance Arts Research Centre di Firenze

Tournée 2023/ 2024
7 novembre, Phönix Theater, Steckborn (Svizzera)
9 e 10 novembre, Theater in Bewegung, Jena (Germania)
12 novembre, Teatro delle Muse (DODI + IMA), Ancona (Italia)
18 novembre, Regensburger Tanztage, Ratisbona (Germania)
21 e 22 novembre, Bahnhof Fischbach, Friedrichshafen (Germania)
dal 12 al 16 marzo 2024, Danse Danse, Montréal (Canada)

www.sostapalmizi.it/sofianappi

biglietteria 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org

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Coppia aperta quasi spalancata alle Muse

DAL 2 AL 5 NOVEMBRE
AL TEATRO DELLE MUSE DI ANCONA
CHIARA FRANCINI E ALESSANDRO FEDERICO
SONO IN SCENA
CON
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA
DI DARIO FO E FRANCA RAME
REGIA DI ALESSANDRO TEDESCHI

Dopo il successo dello spettacolo Ferdinando di Annibale Ruccello interpretato e diretto da Arturo Cirillo il secondo appuntamento con la Stagione Teatrale di Ancona è dal 2 al 5 novembre al Teatro delle Muse con Chiara Francini e Alessandro Federico protagonisti della commedia Coppia aperta quasi spalancata scritta da Dario Fo e Franca Rame con la regia di Alessandro Tedeschi, collaboratori Pierluigi Pasino e Massimiliano Setti, luci Alessandro Barbieri, scenografia Katia Titolo, costumi Francesca di Giuliano, musiche Setti – Pasino, aiuto regia Rachele Minelli, la produzione è di Pierfrancesco Pisani e Isabella Borrettini per Infinito Teatro in collaborazione con Argot Produzioni con il contributo della Regione Toscana.

Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile. Tutti ci si riconoscono, infatti “Coppia aperta…quasi spalancata” porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia. Rappresenta uno degli spettacoli più popolari in Italia. In Germania ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”.

Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo, conduzioni al fianco di pilastri della tv come Pippo Baudo e un esordio letterario con 45.000 copie vendute e 8 ristampe. Qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia.

L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata.

Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia.

Biglietteria 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org e su www.vivaticket.com

L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche  in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.

Premio ACT ad Arturo Cirillo

ARTURO CIRILLO
VINCE
IL PREMIO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI CRITICI DI TEATRO 

Arturo Cirillo vince come attore e regista il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per la Stagione 2023.

L’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro segnala ogni anno gli spettacoli, i personaggi, le iniziative, di particolare importanza registrate nella stagione precedente.

Ringrazio l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per questo Premio – ha dichiarato Arturo Cirillo – e ringrazio i miei produttori, in particolare Marche Teatro, con il direttore Velia Papa, Marta Morico, Beatrice Giongo, Alessandro Gaggiotti, Serena Martarelli e tutto lo staff che con grande professionalità e cura mi stanno accompagnando in questi anni nel realizzare i miei progetti e anche i co-produttori degli spettacoli della Stagione 2023 (Cyrano de Bergerac e Il gioco del panino) che sono Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT Emilia Romagna Teatro e il Festival Trend.

I premi dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per la stagione 2023 sono stati consegnati ai vincitori lunedì 20 novembre al Teatro Gobetti di Torino, ospiti del Teatro Nazionale – Teatro Stabile di Torino.

La motivazione del presidente ANCT Giulio Baffi per l’assegnazione del premio:

Una stagione certamente laboriosa quella che ha visto quest’anno al lavoro Arturo Cirillo, regista audace ed ironico, drammaturgo spericolate e carico di inventiva, attore protagonista d’impertinenti invenzioni ed incursioni teatrali all’interno di due testi di vivifica presenza nel teatro italiano, la vivace rilettura del “Cyrano di Bergerac” portato verso le sponde d’ironica poesia in un tessuto da commedia musicale non immemore di passati esperimenti d’originale proposta teatrale, e “Il gioco del panino” con cui ha inventato l’inquieto ed attonito personaggio benettiano con tutto il suo carico di ansiose fragilità. Così Arturo Cirillo ha giocato con uno stile d’eleganza accompagnato da sintonie artistiche di particolare vicinanza per presenza di attori ed attrici di talento, sorretto dalla colorata fantasia di Gianluca Falaschi, autore dei costumi, e di Dario Gessati per la scenografia, ha trovato nella musica scritta o riscritta da Federico Odling la visionaria forza del suo progetto che ha spinto in avanti la drammaturgia di un “classico”, del teatro dell’Ottocento verso un audace e complesso gioco d’invenzione contemporanea di teatro in musica. Ha poi alternato il suo lavoro di gruppo per la costruzione del Curano con quello solitario dell’altro personaggio portato per breve tempo al successo, costruendo differenti poetiche visioni e invenzioni nei suoi due spettacoli e realizzando convergenze produttive tra Marche Teatro, Teatro di Napoli, Ert e Teatro di Genova.

Il premio cade in una stagione molto felice per Arturo Cirillo che ha appena debuttato con grande successo ad Ancona al Teatro delle Muse con Ferdinando di Annibale Ruccello prodotto da Marche Teatro , Teatro Metastasio di Prato e Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini, con cui girerà in tournée fino a gennaio 2024.

Subito dopo l’artista ripartirà per altri quattro mesi di tournée di Cyrano de Bergerac di Rostand, prodotto da Marche Teatro, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT Emilia Romagna Teatro, che ha già riscosso lo scorso anno un incredibile successo di pubblico con le 120 repliche all’attivo di cui molte sold out.

Nel 2023 Cirillo ha anche debuttato e toccato alcune città italiane con il testo di Alan Bennett Il gioco del panino prodotto da Marche Teatro in collaborazione con Festival Trend-nuove frontiere della scena britannica in accordo con Arcadia e Ricono srl per gentile concessione di United Agent LLP.

Le date delle tournée di quest’anno:

FERDINANDO
Dal 26 al 29 ottobre Ancona, Teatro delle Muse PRIMA NAZIONALE
da 1 a 5 novembre, ROMA, Teatro Parioli
da 7 a 12 novembre PRATO, Teatro Metastasio
14 novembre VIGONE (To), Baudi di Selve
15 novembre TORTONA, Teatro Civico
da 16 a 19 novembre MILANO, Teatro Carcano
da 21 a 26 novembre TORINO, Teatro Gobetti
28, 29 novembre SARZANA   Teatro Impavidi
30 novembre FOLLONICA Teatro Fonderia Leopolda
da 1 a 3 dicembre MONZA, Teatro Manzoni
5, 6 dicembre OLEGGIO ,Teatro Civico
da 8 a 17 dicembre NAPOLI, Teatro Bellini
9 gennaio 2024 SAN SEVERINO MARCHE, Teatro Feronia
da 11 a 14 gennaio GENOVA, Teatro Duse
16 e 17 gennaio TARANTO, Teatro Fusco

CYRANO DE BERGERAC
23 e 24 gennaio 2024 ASCOLI PICENO Teatro Ventidio Basso
dal 26 al 28 gennaio REGGIO EMILIA Teatro Ariosto
30 gennaio ROVERETO Teatro Zandonai
dall’1 al4 febbraio TRIESTE Teatro Rossetti
6 e 7 febbraio PIACENZA Teatro Municipale
8 febbraio RHO Teatro Civico
10 e 11 febbraio FIGLINE VALDARNO Teatro Garibaldi
dal 15 al 18 febbraio SALERNO Teatro Verdi
dal 23 al 25 febbraio PAVIA Teatro Fraschini
27 febbraio VIGEVANO Teatro Cagnoni
dall’1 al 3 marzo FERRARA Teatro Comunale
5 e 6 marzo LA SPEZIA Teatro Civico
7 marzo ASTI Teatro Alfieri
dal 12 al 17 marzo VERONA Teatro Nuovo
dal 20 al 24 marzo CAGLIARI Teatro Massimo
26 marzo SASSARI Teatro Comunale
dal 5 al 7 aprile BOLOGNA Teatro Duse
dal 17 al 28 aprile ROMA Teatro Ambra Jovinelli
dall’8 al 12 maggio PADOVA Teatro Verdi

IL GIOCO DEL PANINO
25 e 26 maggio 2024 ROMA Teatro Quarticciolo

Apre la Stagione di Ancona con Ferdinando regia di Arturo Cirillo

STAGIONE DI TEATRO DANZA MUSICAL  DI ANCONA

IL PROGRAMMA AL VIA
DAL 26 AL 29 OTTOBRE
AL TEATRO DELLE MUSE
APRE IL CARTELLONE UN CLASSICO DELLA DRAMMATURGIA DEL 900
FERDINANDO DI ANNIBALE RUCCELLO
PORTATO IN SCENA DA ARTURO CIRILLO
LA PRODUZIONE È DI MARCHE TEATRO, TEATRO METASTASIO, TEATRO BELLINI

Ancona, 25 ottobre 2023

stagione 2023-24 di ancona

Apre giovedì 26 ottobre la Stagione di Teatro Danza e Musical di Ancona.

Il cartellone alle Muse propone 21 titoli per 52 repliche da ottobre 2023 ad aprile 2024 tra grandi nomi, classici, testi contemporanei, compagnie di danza italiane e internazionali, musical tra i più premiati e rappresentati.

Tra i protagonisti: Arturo Cirillo, Chiara Francini e Alessandro Federico, Anna Bonaiuto, Filippo Dini, Manuela Mandracchia, Alessandro Haber, Carrozzeria Orfeo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Amanda Sandrelli e Gigio Alberti, Ugo Dighero e Mariangeles Torres, Andrea Pennacchi, Francesco Pannofino; poi ancora Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo, Katia Follesa e Angelo Pisano, Roberto Ciufoli, Giò di Tonno, Max Angioni, il Balletto di Milano, il Circus-Theatre Elysium, Emanuel Gat Dance,  Kor’sia e Sosta Palmizi.

Tra i fuori abbonamento spiccano i musical Cabaret!, Peter Pan, Saranno Famosi-Fame e Christmas Carol.

In cartellone anche due produzioni di Marche Teatro che provano in città e debuttano in prima nazionale ad Ancona per poi affrontare lunghe tournée nei più bei teatri italiani: Ferdinando di Annibale Ruccello con e regia di Arturo Cirillo (26/29 ottobre) e il nuovo spettacolo di Carrozzeria Orfeo Salveremo il mondo prima dell’alba (11/ 14 gennaio).

Apre il programma Arturo Cirillo che porta in scena Ferdinando, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986). Con questo allestimento, Arturo Cirillo, dopo le fortunate prove dello stesso autore Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera (Premio Ubu), firma un altro classico e allo stesso tempo contemporaneo capolavoro.

L’artista ha provato ad Ancona dove debutta dal 26 al 29 ottobre al Teatro delle Muse in prima nazionale, aprendo la Stagione Teatrale 2023 2024.

In scena vedremo: Sabrina Scuccimarra (Donna Clotilde), Anna Rita Vitolo (Donna Gesualda), Arturo Cirillo (Don Catello), Riccardo Ciccarelli (Ferdinando), le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche di Francesco De Melis, le luci di Paolo Manti, regia Arturo Cirillo, regista collaboratore Roberto Capasso, assistente alla regia Luciano Dell’Aglio. La produzione è di Marche Teatro in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.

Dopo le date di debutto ad Ancona, Marche Teatro porterà lo spettacolo in scena a dall’1 a 5 novembre a Roma al Teatro Parioli, da 7 a 12 novembre Prato, Teatro Metastasio, 14 novembre Vigone (To), Baudi di Selve, 15 novembre Tortona al Teatro Civico, da 16 a 19 novembre sarà in scena a Milano al Teatro Carcano, poi ancora da 21 a 26 novembre al Teatro Gobetti di Torino, il 28 e 29 novembre a Sarzana  al Teatro Impavidi, il 30 novembre a Follonica al Teatro Fonderia Leopolda, dall’1 a 3 dicembre a Monza al Teatro Manzoni, il 5 e 6 dicembre Oleggio al Teatro Civico, poi ancora dall’8 al 17 dicembre al Teatro Bellini di Napoli, il 9 gennaio 2024 al Teatro Feronia di San Severino Marche, dall’11 a 14 gennaio a Genova al Teatro Duse, e lo spettacolo chiude il primo anno di tournée il 16 e 17 gennaio al Teatro Fusco di Taranto.

Agosto 1870: il Regno delle Due Sicilie è caduto e la baronessa borbonica Donna Clotilde nella sua villa vesuviana si è “ammalata” di disprezzo per il re sabaudo e per l’Italia piccolo-borghese nata dalla recente unificazione. A fare da infermiera all’ipocondriaca nobildonna è Gesualda, cugina povera e inacidita dal nubilato, ma segreta amante di Don Catellino, prete di famiglia corrotto e vizioso. I giorni passano tutti uguali, tra pasticche, decotti, rancori e bugie. A sconvolgere lo stagnante equilibrio domestico è l’arrivo di un sedicenne dalla sensuale bellezza che, rimasto orfano, viene mandato a vivere da Donna Clotilde, di cui risulta essere un lontano nipote. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti. Ma chi è davvero Ferdinando?

Dalle note di regia di Arturo Cirillo

Logica ed inconsueta, allo stesso tempo, mi appare la mia decisione di portare in scena Ferdinando di Annibale Ruccello. Logica perché riconosco in Ruccello un mio autore, un autore sul quale sono tornato più volte, e con spettacoli per me importanti. Ma la scelta mi appare anche inconsueta, poiché per me Ferdinando è sempre stato legato allo spettacolo che curò l’autore stesso (nonché primo interprete del ruolo di Don Catellino), che ha girato per molti anni tutta l’Italia avvalendosi della grande interpretazione di Isa Danieli.

Inoltre per me il testo è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Ruccello, un testo più realistico, storico, un dramma con una struttura classica. Il desiderio per un inafferrabile adolescente, nato da un inconsolabile bisogno d’amore, matura nella mente di tre personaggi disperati (Donna Clotilde, Donna Gesualda e Don Catello), prigionieri della propria solitudine, esacerbati dall’abitudine. Allora tutto l’aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto “schifato” italiano.

Una scena composta da un unico grande drappo che scende dall’alto e contiene il luogo dell’azione, un luogo claustrofobico in cui convivono tutti i personaggi, che vediamo spogliarsi, rivestirsi, incontrarsi (come in un film di Luis Bunuel). Personaggi rinchiusi in abiti scuri, monacali e preteschi, per devozione o lutto, ma forse solo per difesa. Illuminati da luci rivelatrici, come in un miracolo pagano, dove l’intimità delle note di un pianoforte convivono con quelle sontuose e barocche di un organo.

Poi c’è Ferdinando, ragazzino normale di un tempo presente, portatore solo del proprio corpo giovane sul quale gli altri tre personaggi, di questo quartetto, disegnano le proprie visioni e i propri desideri. Trascendendo dalla persona in sé, come spesso avviene nell’innamoramento, si ingannano e si lasciano ingannare. Dopo gli resta solo la constatazione del proprio fallimento e della propria folle e disperata solitudine, in un luogo spettrale abitato dai morti e dai ricordi.

Mi pare che con Ferdinando, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio -.

Biglietteria 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org e su www.vivaticket.com

L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche  in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.

Ferdinando in scena in prima nazionale al Teatro delle Muse

ARTURO CIRILLO
DEBUTTA IN PRIMA NAZIONALE AD ANCONA
DAL 26 AL 29 OTTOBRE AL TEATRO DELLE MUSE
CON
FERDINANDO DI ANNIBALE RUCCELLO
LA PRODUZIONE È DI MARCHE TEATRO, TEATRO METASTASIO, TEATRO BELLINI

LO SPETTACOLO APRE LA STAGIONE TEATRALE 2023 2024

Ancona, 19 ottobre 2023

stagione 2023-24 di ancona

Arturo Cirillo porta in scena Ferdinando, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986). Con questo allestimento, Arturo Cirillo, dopo le fortunate prove dello stesso autore Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera (Premio Ubu), firma un altro classico e allo stesso tempo contemporaneo capolavoro.

L’artista è in prova ad Ancona dove debutta dal 26 al 29 ottobre al Teatro delle Muse in prima nazionale aprendo la Stagione Teatrale 2023 2024.

In scena vedremo: Sabrina Scuccimarra (Donna Clotilde), Anna Rita Vitolo (Donna Gesualda), Arturo Cirillo (Don Catello), Riccardo Ciccarelli (Ferdinando), le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche di Francesco De Melis, le luci di Paolo Manti, regia Arturo Cirillo, regista collaboratore Roberto Capasso, assistente alla regia Luciano Dell’Aglio. La produzione è di Marche Teatro in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.

Dopo le date di debutto ad Ancona lo spettacolo sarà in scena a dall’1 a 5 novembre a Roma al Teatro Parioli, da 7 a 12 novembre Prato, Teatro Metastasio, 14 novembre Vigone (To), Baudi di Selve, 15 novembre Tortona al Teatro Civico, da 16 a 19 novembre sarà in scena a Milano al Teatro Carcano, poi ancora da 21 a 26 novembre al Teatro Gobetti di Torino, il 28 e 29 novembre a Sarzana  al Teatro Impavidi, il 30 novembre a Follonica al Teatro Fonderia Leopolda, dall’1 a 3 dicembre a Monza al Teatro Manzoni, il 5 e 6 dicembre Oleggio al Teatro Civico, poi ancora dall’8 al 17 dicembre al Teatro Bellini di Napoli, il 9 gennaio 2024 al Teatro Feronia di San Severino Marche, dall’11 a 14 gennaio a Genova al Teatro Duse, e lo spettacolo chiude il primo anno di tournée il 16 e 17 gennaio al Teatro Fusco di Taranto.

Agosto 1870: il Regno delle Due Sicilie è caduto e la baronessa borbonica Donna Clotilde nella sua villa vesuviana si è “ammalata” di disprezzo per il re sabaudo e per l’Italia piccolo-borghese nata dalla recente unificazione. A fare da infermiera all’ipocondriaca nobildonna è Gesualda, cugina povera e inacidita dal nubilato, ma segreta amante di Don Catellino, prete di famiglia corrotto e vizioso. I giorni passano tutti uguali, tra pasticche, decotti, rancori e bugie. A sconvolgere lo stagnante equilibrio domestico è l’arrivo di un sedicenne dalla sensuale bellezza che, rimasto orfano, viene mandato a vivere da Donna Clotilde, di cui risulta essere un lontano nipote. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti. Ma chi è davvero Ferdinando?

Dalle note di regia di Arturo Cirillo

Logica ed inconsueta, allo stesso tempo, mi appare la mia decisione di portare in scena Ferdinando di Annibale Ruccello. Logica perché riconosco in Ruccello un mio autore, un autore sul quale sono tornato più volte, e con spettacoli per me importanti. Ma la scelta mi appare anche inconsueta, poiché per me Ferdinando è sempre stato legato allo spettacolo che curò l’autore stesso (nonché primo interprete del ruolo di Don Catellino), che ha girato per molti anni tutta l’Italia avvalendosi della grande interpretazione di Isa Danieli.

Inoltre per me il testo è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Ruccello, un testo più realistico, storico, un dramma con una struttura classica. Il desiderio per un inafferrabile adolescente, nato da un inconsolabile bisogno d’amore, matura nella mente di tre personaggi disperati (Donna Clotilde, Donna Gesualda e Don Catello), prigionieri della propria solitudine, esacerbati dall’abitudine. Allora tutto l’aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto “schifato” italiano.

Una scena composta da un unico grande drappo che scende dall’alto e contiene il luogo dell’azione, un luogo claustrofobico in cui convivono tutti i personaggi, che vediamo spogliarsi, rivestirsi, incontrarsi (come in un film di Luis Bunuel). Personaggi rinchiusi in abiti scuri, monacali e preteschi, per devozione o lutto, ma forse solo per difesa. Illuminati da luci rivelatrici, come in un miracolo pagano, dove l’intimità delle note di un pianoforte convivono con quelle sontuose e barocche di un organo.

Poi c’è Ferdinando, ragazzino normale di un tempo presente, portatore solo del proprio corpo giovane sul quale gli altri tre personaggi, di questo quartetto, disegnano le proprie visioni e i propri desideri. Trascendendo dalla persona in sé, come spesso avviene nell’innamoramento, si ingannano e si lasciano ingannare. Dopo gli resta solo la constatazione del proprio fallimento e della propria folle e disperata solitudine, in un luogo spettrale abitato dai morti e dai ricordi.

Mi pare che con Ferdinando, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio -.

Per le date di Ancona biglietteria 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org e su vivaticket.com / In tutti gli altri teatri della tournée verificare le biglietterie dei teatri di riferimento.

L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche, in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.

Lucia Mascino con Smarrimento in scena in Francia

MARCHE TEATRO IN FRANCIA
CON IL MONOLOGO “SMARRIMENTO”

PARIGI, MARSIGLIA  E AVIGNONE
PER IL CABARET ESISTENZALE SCRITTO E DIRETTO DA LUCIA CALAMARO,
INTERPRETATO DA LUCIA MASCINO

Ancona, 7 ottobre 2023

La produzione di Marche Teatro “Smarrimento”, il monologo scritto e diretto da Lucia Calamaro interpretato da Lucia Mascino, dopo il successo ottenuto a livello nazionale, arriva a Parigi, prima tappa di un tour francese che lo vedrà in scena, oltre nella capitale, a Marsiglia e ad Avignone.

Il primo appuntamento per “Smarrimento” sarà a Parigi, il 10 ottobre alle 19.00, presso l‘Istituto di Cultura Italiana; seguiranno il 13 ottobre alle 18.30 al Teatro dell’Istituto di Cultura di Marsiglia e domenica 15 ottobre alle 15.30 al Teatro du Balcon di Avignone.

Sono molto felice di portare Smarrimento a Parigi, da sempre penso che sia il luogo ideale per questo spettacolo che amo e la cui peculiarità è quella di sembrare spontaneo, quasi improvvisato ma che invece è raffinato, esatto e sottile come solo la scrittura di Lucia Calamaro sa essere” Lucia Mascino

Dopo questa parentesi internazionale, a grande richiesta “Smarrimento” tornerà prima a Roma dal 25 gennaio al 4 febbraio 2024 al Teatro Basilica e poi a Napoli dal 7 al 12 maggio 2024 al Teatro Bellini. Lo spettacolo vanta la scena di Lucio Diana e i costumi di Stefania Cempini.

Smarrimento è uno spettacolo tragicomico, un cabaret esistenziale di una scrittrice in crisi che ha dei personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai, perché non riesce ad andare avanti. Gli editori, per sfangare l’anticipo, le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia, in modo da tirar su qualche economia mentre lei non produce niente di nuovo e in un colpo solo riuscire a vendere all’uscita degli eventi, qualche copia delle vecchie opere. Quando non si riesce a continuare, non si può che ricominciare.

Smarrimento segna l’incontro artistico di due indiscutibili talenti: l’attrice di teatro, cinema e televisione Lucia Mascino e la pluripremiata drammaturga e scrittrice Lucia Calamaro.

Lucia Calamaro è una delle più interessanti drammaturghe e registe italiane contemporanee. Vincitrice di tre premi UBU e del recentissimo premio Hystrio alla drammaturgia 2019, ha scritto e diretto negli ultimi anni testi innovativi e molto apprezzati dal pubblico e dalla critica.

Lucia Mascino, attrice marchigiana poliedrica e sui generis, la cui carriera spazia dal teatro (con cui ha iniziato e al quale si è unicamente dedicata per metà della sua carriera), alla televisione, al cinema sia d’autore che popolare. Ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi come il Premio Vittorio Mezzogiorno per il teatro, 2 candidature ai Nastri d’Argento come Miglior Attrice Protagonista e ha vinto il Premio Anna Magnani per il cinema nel 2018.

Le date in Francia:

Martedì 10 ottobre ore 19.00 – Parigi
Istituto Italiano di Cultura
 di Parigi – 50, rue de Varenne
Tél. 0033 (0)1 85 14 62 66

Venerdì 13 ottobre ore 18:30 – Marsiglia
Sala teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia – 6, rue Fernand Pauriol
prenotazione obbligatoria https://iicmarsiglia.esteri.it

Domenica 15 ottobre 15 :30 -Avignone
Théâtre du Balcon  38 rue Guillaume Puy
Nell’ambito della manifestazione « la bella italia en avignon »
Prenotazioni www.theatredubalcon.org tel 04 90 85 00 80

IL GIOCO DELL’OCA VERDE

DAL 22 AL 24 SETTEMBRE
DAL 28 SETTEMBRE AL 1 OTTOBRE
DAL 5 ALL’8, DAL 12 AL 15, DAL 19 AL 22 DAL 26 AL 29 OTTOBRE
TEATRINO DEL PIANO, ore 18

spettacolo per tutti dai 6 anni in su
di Adriana Zamboni e Lucio Diana
con Natascia Zanni, Lorella Rinaldi, Cecilia Raponi
MARCHE TEATRO – Teatro del Canguro

coinvolgenti prove di abilità
con dadi giganti
per imparare ad amare l’ambiente

Il Teatrino del Piano si trasforma in un enorme tavolo da gioco per ospitare Il gioco dell’oca verde, con macro-tessere e dadi giganti, a cui gli spettatori possono assistere o partecipare attivamente, diventando delle vere e proprie pedine viventi. I partecipanti affrontano coinvolgenti prove di abilità misurando le proprie eco-conoscenze. Lo scopo del gioco è divertirsi acquisendo una coscienza ecologica, sfidandosi su temi quali la salvaguardia dell’ambiente, le logiche del riciclo e del riutilizzo, la raccolta differenziata, l’uso di materiali eco-compatibili e le fonti di energia rinnovabili.

Ingresso € 5

Tutti i partecipanti riceveranno in premio una simpatica sorpresa.
Prenotazione obbligatoria, è possibile prenotare anche in gruppo.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI ALLO 071 82805

QUI TROVI:
– il librettino eco (con le istruzioni qui);
– il dado dell’Oca Verde da costruire;
– il volantino per scriverci perché tu sei un’Oca Verde.

Che aspetti? Vieni a giocare con noi!

A PICCOLI PASSI. SASSOLINI

8, 9, 10, 14, 15, 16 DICEMBRE
TEATRINO DEL PIANO, ore 18

con Cecilia Raponi, Natascia Zanni
regia di Lino Terra
produzione MARCHE TEATRO / Teatro del Canguro

dai 3 anni

La strada per diventare grandi può essere lunga e faticosa, bisogna avere pazienza, procedere a piccoli passi, senza fretta e senza paura.
Ogni giorno è una nuova tappa, una nuova avventura: non è necessario correre, ma è importante andare sempre avanti e qualche volta, quando ne vale davvero la pena, ci si può riposare all’ombra di un albero o sulla sponda di un fiume.