10 mag. 2019 | Marche Teatro per Your Future Festival 2019
14 MAGGIO / IL DISSACRANTE E VISIONARIO RICCARDO ROSSI
15 MAGGIO / ARTURO BRACHETTI SI RACCONTA IN UNA FRIZZANTE INTERVISTA
16 MAGGIO / IL PIU’ NOTO STORYTELLER ITALIANO, FEDERICO BUFFA
“Il futuro da immaginare” è il tema di Your Future Festival 2019, giunto alla 6^ edizione, in programma dal 13 al 18 maggio. Your Future Festival è il tradizionale appuntamento di maggio dell’Università Politecnica delle Marche nato con l’obiettivo di creare momenti per favorire le connessioni tra Università e città, studenti e comunità, ricerca e territorio. Una settimana di workshop, discussioni, spettacoli e contaminazioni fra tutti i soggetti con cui la Politecnica interagisce.
MARCHE TEATRO nell’ambito di Your Future Festival propone per questa edizione 2019:
Martedì 14 maggio ore 21 Aula Magna d’Ateneo Guido Bossi/ Polo Universitario Monte Dago / Ancona
Così ROSSI che più ROSSI non si può
Riccardo Rossi impagina in un unico spettacolo vent’anni di carriera, portando sul palco i suoi innumerevoli ritratti di persone e situazioni analizzate nel suo modo assolutamente visionario e dissacrante.
Michael Jackson che sfida Albano, una festa di matrimonio che dura più del matrimonio stesso, l’acquisto dell’agenda più famosa del mondo, la Filofax, le lettere alla rubrica della “Salute di Repubblica”, l’età dell’innocenza che tutti noi abbiamo vissuto alle elementari, sono alcuni momenti di un’intera carrellata di situazioni che Rossi ha stigmatizzato con la sua follia comica durante la sua carriera.
Rossi esagera ma non troppo, giudica ma non troppo, dipinge un quadro della quotidianità che se visto con i suoi occhi diventa grottesco ma non innaturale, perché in fondo è veramente un po’ così.
Insomma Riccardo Rossi in questo show la vede “alla Rossi”, in un modo che più Rossi non si può!
Mercoledì 15 maggio ore 21 Aula Magna d’Ateneo Guido Bossi/ Polo Universitario Monte Dago / Ancona
ARTURO racconta BRACHETTI
Intervista frizzante tra vita e palcoscenico
Uno o centomila? L’uomo dai mille volti, che in un battito di ciglia (o forse due) è capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici. Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, la macchina da cucire della mamma, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, prendono vita in un’intervista frizzante al confine tra vita privata e palcoscenico. Sarà come entrare nel dietro le quinte della vita di Arturo Brachetti, parlando dei suoi debutti, dei viaggi intorno al mondo, della vita quotidiana, delle “mille arti” in cui eccelle e altro ancora.
Partendo dal racconto della sua storia e dal solaio in cui tutto è iniziato, l’artista italiano, senza maschere e senza trasformismi, ci farà scoprire perché è la realtà immaginata quella che ci rende più felici…
L’incontro è strutturato come un’intervista e racconto di Arturo.
Intervista Arturo Brachetti la giornalista Lucilla Niccolini.
Giovedì 16 maggio ore 21 Aula Magna d’Ateneo Guido Bossi/ Polo Universitario Monte Dago / Ancona
BLACK LEATHER – Due pugni guantati di nero
con Federico Buffa e Alessandro Nidi
È una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo. Federico Buffa, il più noto storyteller italiano, accompagnato al pianoforte da Alessandro Nidi, ripercorre una delle pagine più significative della storia dell’atletica leggera.
Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic Project for Human Rights e decisero di correre alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin Luther King fosse stato assassinato (e molti altri atleti avessero deciso di non partecipare).
Tommie Smith arrivò primo (stabilendo il nuovo record mondiale dei 200 metri), Carlos terzo.
Sul quel podio salì sul secondo gradino Peter Norman, un australiano che per solidarietà con i due atleti afro-americani indossò durante la cerimonia la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights.
Appena giù dal podio la loro carriera sarà finita, bruciata, e la vita un inferno.
Non erano due neri e un bianco a chiedere rispetto e giustizia su quel podio, erano tre esseri umani.
INFO E BIGLIETTI:
biglietto € 10 (per ogni serata)
posto unico non numerato
biglietti in prevendita presso la biglietteria del Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org
e la sera di spettacolo presso l’Aula Magna d’Ateneo Guido Bossi