456 di Mattia Torre prodotto da Marche Teatro su RAI3 con la regia di Paolo Sorrentino
LO SPETTACOLO
456
SCRITTO E DIRETTO DA MATTIA TORRE
PRODOTTO DA MARCHE TEATRO
SARÁ SABATO 10 DICEMBRE ALLE ORE 22
SU RAI3
CON LA REGIA DI PAOLO SORRENTINO
La pièce teatrale di Mattia Torre sarà di nuovo in tournée nella Stagione 2023 2024
Ancona, 9 dicembre 2022
Lo spettacolo teatrale 456 scritto e diretto da Mattia Torre e prodotto da Marche Teatro, Nutrimenti Terresti, Walsh è stato ripreso, dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino e andrà in onda su Rai 3 sabato 10 dicembre alle ore 22.
Il progetto televisivo dedicato all’autore e regista dello spettacolo Mattia Torre
è prodotto da Fremantle in collaborazione con The Apartment, del gruppo Fremantle per Rai Cultura.
4 5 6 scritto e diretto da Mattia Torre con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Giordano Agrusta, scene Francesco Ghisu, disegno luci Luca Barbati, costumi Mimma Montorselli, assistente alla regia Francesca Rocca, assistente ai movimenti scenici Alberto Bellandi, produzione MARCHE TEATRO / Nutrimenti Terrestri / Walsh
456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.
E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro.
Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.
Dalle note di Mattia Torre: 4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità, il cinismo, la paura. 4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.