IL 22 E 23 APRILE
AL TEATRO DELLE MUSE DI ANCONA
IN SCENA
IN ESCLUSIVA REGIONALE
BROS
DI ROMEO CASTELLUCCI
Il 22 e 23 aprile alle ore 20.45, in esclusiva regionale, arriva ad Ancona sul palcoscenico del Teatro delle Muse la nuova creazione di Romeo Castellucci BROS.
Concezione e regia Romeo Castellucci, musica Scott Gibbons, con Valer Dellakeza e con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella e con 22 uomini dalla strada: Andrea Baldassarri, Giuseppe Benvegna, Francesco Berto, Alessandro Braga, Eugenio Carlini, Lorenzo Cattel, Marco Celli, Ersamo Cirillo, Giullaume Delalandre, Alessandro D’Elia, Francesco Dell’Accio, M’hammed Djaba, Jacopo Franceschet, Giacomo Garaffoni, Giacomo Lilliù, Michele Maccaroni, Tommaso Marcaccio, Michele Petrosino, Alessandro Pezzali, Diego Pileggi, Luca Porcarelli, Rodolfo Salustri, Mattia Tonnarelli, Filippo Rondanini, come recita la locandina che sono 23 presenze speciali reclutate sul territorio; collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo, assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferraresi, scrittura degli stendardi Claudia Castellucci, direzione tecnica Eugenio Rest, tecnico di palco Andrei Benchea, tecnico luci Andrea Sanson, tecnico del suono Claudio Tortorici, responsabile costumi Chiara Venturini, sculture di scena e automazioni Plastikart studio, realizzazione costumi Grazia Bagnaresi, traduzioni dal latino Stefano Bartolini.
Lo spettacolo si apre in uno stato di allerta. Rumori e macchine suggeriscono forme di sorveglianza che suonano come un avvertimento percettivo.
Gli Attori che abitano questa scena, reclutati attraverso una chiamata pubblica, non hanno imparato la parte. La imparano mentre la eseguono. Tale esecuzione corrisponde all’esecuzione di ordini telecomandati. Questi Attori, per poter partecipare allo spettacolo, hanno sottoscritto un patto in cui dichiarano di attenersi fedelmente ai comandi. Si tratta di un impegno che devono essere in grado di condurre fino in fondo. La coscienza si ferma qui. Poi comincia l’esperienza dell’alienazione, in cui eseguiranno azioni senza capire, né prepararsi.
Questa condizione, lungi dall’essere un’improvvisazione costruttiva o una delega allo spontaneismo, schiaccia il tempo della consapevolezza fino al suo grado zero.
Vi è una prepotenza dell’azione rispetto al pensiero, il quale non sembra avere alcuna importanza qui; il pensiero abdica al suo ruolo di causa che genera azioni, e pure a quello di giudice delle azioni appena compiute.
A rafforzare la somiglianza la comune uniforme che indossano. È la divisa tipica da poliziotto del cinema americano. Muto e comico.
Bros costringe insieme le parole ridotte a comandi con il linguaggio muto delle immagini e con le parole emblematiche dei motti. Sul palcoscenico si formano situazioni insolite e paradigmatiche.