Martedì 14 febbraio al musecaffè,
tra gli interventi Guido Barbujani che presenta il suo libro
“Gli africani siamo noi. Alle origini dell’uomo”.

Università Politecnica delle Marche, Marche Teatro e Libreria delle Muse uniscono le loro forze per festeggiare il compleanno di Charles Darwin, il teorico dell’evoluzionismo.

L’appuntamento di Ancona è fissato per il 14 febbraio al musecaffè (foyer di I galleria del Teatro delle Muse)  alle ore 17.30: dopo i saluti del Rettore Sauro Longhi Rettore e del direttore del D3A Nunzio Isodoro (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali UNIVPM) Roberto Papa Professore di Genetica agraria UNIVPM parlerà di “Darwin: l’agricoltura come laboratorio dell’evoluzione”.  Alle 18.00 Guido Barbujani, Professore di Genetica dell’Università degli Studi di Ferrara, terrà un seminario “Perché non possiamo non dirci africani”. Alle 18.45 Valentina Conti intervista Guido Barbujani che presenta il suo libro “Gli africani siamo noi. Alle origini dell’uomo”. Alle soluzioni di fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via Guido Barbujani, genetista di fama, cerca di aggiungere qualche ragionamento sulle responsabilità di molti scienziati nel fornire giustificazioni di comodo per lo schiavismo e il colonialismo; e poi su quanto le teorie della razza, che pure hanno generato sofferenze e conflitti enormi e reali, si siano rivelate irrealistiche, incoerenti e incapaci di farci comprendere la natura delle nostre differenze. Gli africani siamo noi racconta quel che abbiamo capito da quando la biologia ha abbandonato il paradigma razziale: parla di come nel nostro genoma restino tracce di lontane migrazioni preistoriche e anche di come forme umane diverse, forse specie umane diverse, si siano succedute e abbiano coesistito, finché sessantamila anni fa i nostri antenati, che erano africani, si sono diffusi su tutto il pianeta. L’appuntamento si conclude con un brindisi di buon compleanno a Charles Darwin con vini Belisario e prodotti locali.

Il Darwin Day è una celebrazione nata in Inghilterra e negli stati Uniti immediatamente dopo la morte di Charles Darwin, nel 1882, e che continua ancora oggi in tutto il mondo. L’anniversario della nascita di Darwin è il 12 febbraio ma molti di questi eventi si protraggono per un periodo ben più lungo con conferenze, incontri, aperitivi scientifici e mostre ad hoc.

Perché celebrare oggi il Darwin Day? Il Prof Roberto Papa, fra gli organizzatori dell’incontro, ci risponde che “nonostante l’importanza della teoria dell’evoluzione nel mondo contemporaneo, l’opera di Darwin è, in realtà, poco conosciuta. Anche per questo è spesso, ancora oggi, oggetto di mistificazioni antiscientifiche e di furibondi attacchi dagli integralisti di ogni tipo. E’ quindi molto importante riscoprire Darwin e le sue opere. Un aspetto poco noto, ma molto importante del lavoro di Darwin è quello dell’analisi degli effetti che la selezione operata dall’uomo ha prodotto sulle piante e sugli animali a partire dalla nascita dell’agricoltura. Tutto il primo capitolo dell’Origine delle Specie è intitolato La variazione allo stato domestico ed è dedicato alla domesticazione. La domesticazione fu anche l’oggetto di un’opera specifica ed estremamente dettagliata La variazione di animali e piante dovuta alla domesticazione e pubblicata pochi anni dopo la prima edizione dell’Origine. In quest’opera Darwin, in relazione al processo di domesticazione, scrive: si può dire che l’uomo abbia condotto un esperimento di dimensioni gigantesche, ed è lo stesso esperimento che la natura ha, da sempre, incessantemente condotto. (Darwin C., 1868. The Variation of Animals and Plants under Domestication. London: J. Murray, la traduzione italiana di questa opera è stata recentemente pubblicata da Einaudi).