LA TRAVIATA DELLE CAMELIE

Marguerite e Violetta: donne sull’orlo di una crisi respiratoria

24 luglio 2014, ore 21.30 | Teatro Sperimentale

David Riondino e Dario Vergassola

con International Chambers Players
Beibei Li soprano
Fabio Battistelli clarinetto
Augusto Vismara violino
Dorotea Vismara viola
Riviera Lazeri violoncello

Adattamento musiche Pietro Paolo Vismara
Collaborazione ai testi Dario Tiano  e Marco Melloni

Biglietti 15 € – ridotto 10 € (possessori di MARCHETEATROCARD)

biglietti on-line www.geticket.it

Un viaggio attraverso musica e letteratura da La Traviata di Verdi a La Dama delle Camelie di Dumas.

Lo spettacolo si snoda sull’interazione tra Riondino ( il fine dicitore della storia ) Vergassola ( l’ incredulo spettatore di tanta  vicenda )  la cantante ( una Traviata che si racconta attraverso le famose arie ) e la musica originale di Giuseppe Verdi arrangiata per ensemble da camera (clarinetto, violino, viola, violoncello), attraverso una serie di situazioni drammatiche ( la vicenda lo impone ) ma anche dissacranti.

Colpa, peccato, gelosia, redenzione, felicità, sono e ancor per molto,  saranno,  i motori dei principali comportamenti umani, ma sono anche sentimenti spesso eccessivi sui quali può scivolare certa satira leggera.

La musica (originale dell’opera verdiana) e’ fortemente coinvolgente grazie anche all’ esecuzione ad altissimo livello a cura dell’ INTERNATIONAL  CHAMBER PLAYERS.

L’IMPORTANTE È NON CADERE DAL PALCO

9 agosto 2014, ore 21.30 | Anfiteatro Romano

Paolo Rossi

e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari

Biglietti 15 € – ridotto 10 € (possessori di MARCHETEATROCARD)

biglietti on-line www.geticket.it

L’importante è non cadere dal palco è un excursus sul teatro e i suoi maestri, dal cabaret al Mistero buffo 2.0, attraverso Molière, Cecchelin, Jannacci, Gaber, fino ad arrivare a Shakespeare: una lezioni di teatro in pillole per giovani artisti. Il “qui e ora” della rete, il “là e adesso” già detto della tv satellitare, fino alle telecamere sparpagliate in ogni angolo delle nostre città in nome della nostra sicurezza, traslocano il teatro da palcoscenico del mondo al mondo in uno sterminato palcoscenico, studio, set. Il teatro potrà tornare a occupare nella società un importante ruolo se saprà giocare sui confini tra realtà e finzione, quadro e cornice, scena, quinta e platea e soprattutto se sapranno i suoi attori disciplinarsi per recitare nello stesso momento qui e altrove.

OBLIVION.ZIP

22 agosto 2014 | Anfiteatro Romano – Ancona

 

Gli Oblivion sono:
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli

Regia gli Oblivion
Musiche Lorenzo Scuda
Testi Davide Calabrese e Lorenzo Scuda

Biglietti 15 €
ridotto 10 € (possessori di MARCHETEATROCARD)

biglietti on-line www.geticket.it

Ormai hanno 10 anni suonati.
Gli ultimi 5 trascorsi in perenne tournée nei teatri e nelle piazze di tutta Italia.
Apolidi. Privi di una vita sociale, sentimentale e specialmente sessuale.
Una parabola cominciata tanti anni fa a Milano, poi il boom con Canale 5, la conquista di Roma, e ora la fase della decadenza, come testimoniano le ultime tappe del tour ad Arcore e Cesano Boscone.
Un po’ sulla falsariga…Stanchi di questa routine, per ridare slancio e vigore al loro spento ménage, gli Oblivion calano il jolly. Calano la ZIP.
OBLIVION .ZIP l’archivio portatile degli Oblivion, alle prese col meglio del loro repertorio, ma con la novità del pubblico che fará da terzo incomodo.
Da fastidio tollerato a malapena (quando ride e applaude contaminando i mirabili sketch del quintetto) a vera e propria risorsa dello show.
Un greatest hits dove cade per la prima volta la quarta parete. E il rapporto col pubblico diventa fisico. Non più solo luci e suoni, ma, finalmente, anche odori.

Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli ovvero gli Oblivion, i cinque miracolati dalla banda larga, i cinque punti del governo del cantare, i cinque anelli delle obliviadi, i cinque gradi di separazione fra Tito Schipa e Fabri Fibra, i cinque madrigalisti post-moderni.

Gli Oblivion si incontrano nel 2003 a Bologna dove iniziano a frequentare (ma solo virtualmente!) una serie di maestri eccellenti come il Quartetto Cetra, Rodolfo de Angelis, Giorgio Gaber, i Monty Phython fino a creare un loro stile originale che mescola modernità e tradizione, vintage e attualità.

Trascorrono sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi nel 2009 diventano notissimi al grande pubblico grazie al loro video su YouTube “I Promessi Sposi in 10 minuti”, geniale micro-musical visto ad oggi da più di tre milioni di utenti.

Da quel momento iniziano un lungo tour teatrale con lo spettacolo “Oblivion Show” per la regia di Gioele Dix, in co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia.

La TV “orizzontale” di Internet spinge subito il teatro ad accogliere nel modo migliore il loro spettacolo, grazie anche alla divertita ma rigorosa regia di Gioele Dix: due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane.

Il teatro chiama poi la TV: debuttano sul piccolo schermo a “Parla con me” di Serena Dandini e segue poi l’invito come ospiti fissi in cinque puntate di “Zelig” nel 2011.

Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion diventate ormai parte del gergo giovanile: “I Promessi Sposi in 10 minuti”, appunto, ma anche “Shakespeare in 6 minuti”, “Pinocchio in 6 minuti”…

Nascono così le manzoniane “lectio dementialis” nelle scuole italiane e un libro con dvd (“I Promessi Esplosi”, Pendragon 2011) tra il didattico e il comico: esperienze che confluiscono nel richiestissimo show didattico “I Promessi Esplosi” che mettono in scena anche al liceo Parini di Milano (il liceo dove studiò proprio Alessandro Manzoni) e all’Università degli Studi di Milano.

Nel maggio 2011 regalano alla rete un micro-kolossal pubblicando, sempre su YouTube, “Obliviatar – Avatar in 6 minuti” realizzato in grafica 3d con la collaborazione di Video Italia per la regia di Michele Ferrari.

Nello stesso anno debutta il nuovo show teatrale “Oblivion Show 2.0. Il Sussidiario” sempre con la regia di Gioele Dix e la co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia. Lo spettacolo raccoglie un successo di pubblico e critica importante e viene ospitato dai principali teatri italiani, stabili e di tradizione, comunali e privati, raggiungendo nella sola stagione 2012-2013, ben 110 date teatrali.

L’anno seguente la pubblicazione di una serie di contenuti video dedicati al web (“L’Inferno in sei minuti”, “Welcome to Berlusque” ed altri) raccoglie altre decine di migliaia di contatti.

Nell’ottobre 2012 esce il loro primo singolo “Tutti quanti voglion fare yoga” seguito da un divertentissimo video interattivo, mentre nell’aprile 2013 viene pubblicato il singolo e video di “C’è bisogno di zebra”.

Dal 2012 è in distribuzione anche il progetto su Giorgio Gaber “Far finta di essere G”, nato con il patrocinio della Fondazione Gaber.

Nell’agosto 2013 debutta “Othello, la H è muta” spettacolo nel quale demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico.

“…Il complesso è sempre più sintonizzato e abile nel ricavare dai reperti culturali antropologici soprattutto delle canzonette, il diagramma della società italiana e delle sue variopinte stupidità.
Vero che la matrice sta nel sempre rimpianto Quartetto Cetra, ma anche nei primi Gobbi; nei giochi visivi, nei doppi sensi lessicali, c’è pure un po’ la lucida follia di Bergonzoni… Si ride alle spalle della cultura scolastica, da Dante a Pinocchio, con qualche battutaccia, ma gli accoppiamenti poco giudiziosi tra Bach e Lady Gaga e alter relazioni pericolose, sono spiritosi, come è estroso il pezzo della cronaca in diretta, tipo calcio, minuto per minuto, delle battaglie storiche. E al tutto va aggiunta un’innata, cospicua dose di simpatia.”

Maurizio Porro – Corriere della Sera – 16 aprile 2013

“Ha l’eleganza del varietà vecchio stile, che mescola cabaret e café chantant, la formula che si sono inventati gli Oblivion, scatenato quintetto comico-vocale sulle orme del Quartetto Cetra. Capaci ormai di andare ben oltre la misura breve del loro classico, quei “Promessi sposi il dieci minuti” che ha spopolato su YouTube. Lo dimostrano nel nuovo spettacolo, Oblivion Show 2.0-Il sussidiario. Un compendio di scanzonata ironia e virtuosismo vocale dove, diretti dalla regia discreta di Gioele Dix, gettano ricordi scolastici intoccabili, da Leopardi a Pascoli, alle battaglie di Waterloo e Troia, in un calderone pop insieme a Lady Gaga, Renato Zero, Bollywood e chi più ne ha più ne metta. Un’ora e mezzo di divertimento garbato e intelligente, assai apprezzato dalla platea.”                               

 Simona Spaventa – Repubblica – 12 aprile 2013

“…Gli exploit da mimo di Davide Calabrese, che firma i testi dello spettacolo, valgono poi da soli il prezzo del biglietto, così come i virtuisismi alla chitarra di Lorenzo Scuda, autore delle musiche e lui pure dei testi. Ma non sono da meno le performance recitative e canore di Fabio Vignarelli, l’ultimo arrivato nel gruppo (e anche il più giovane: 30 anni), e la grande padronanza recitativa e canora delle impeccabili Graziana Borciani e Francesca Folloni, entrambe di origini reggiane e con solide basi artistiche alle spalle. Il tutto è confezionato sapientemente e gioiosamente dalla regia di Gioele Dix, un motivo in più per segnarsi sull’agenda con la matita rossa uno dele tante repliche in Giro per l’Italia e correre ad applaudire come meritano questi cangianti ed appassionanti Oblivion. Assolutamente da non perdere.”

Giorgio Viberti – La stampa.it – 8 novembre 2012

 Oblivion, una banda di ragazzi irresistibili.

Ad uno ad uno gli Oblivion si rivelano in palcoscenico gaudiosamente, alla luce della grande esperienza maturata nel musical, ma anche grazie all’accurata regia di Gioele Dix. E amando la musica, quella italiana in particolare, la praticano a piene mani e ce la regalano da ripensare. Nel panorama non sempre edificante della nuova comicità, davvero bravi.”

Rita Sala – Il Messaggero – 30 aprile 2011