AURORA

21 ottobre ore 21
Teatro La Fenice

prenotazione obbligatoria – posti limitati
tel. 07152525 – gruppi 07120784222

un’invenzione di Alessandro Sciarroni
con Alexandre Almeida, Emmanuel Coutris, Charlotte Hartz, Matej Ledinek, Damien Modolo, Emanuele Nicolò, Matteo Ramponi, Marcel van Beijnen oppure Sebastiaan Barneveld, Dimitri Bernardi
documentazione visiva, collaborazione drammaturgica Cosimo Terlizzi
luce Valeria Foti, Cosimo Maggini, Alessandro Sciarroni
musica Pablo Esbert Lilienfeld
consulenza drammaturgica, casting Sergio Lo Gatto
collaborazioni artistiche Francesca Foscarini, Francesca Grilli, Matteo Maffesanti, Eric Minh Cuong Castaing, Cosimo Terlizzi
styling Ettore Lombardi

produzione MARCHE TEATRO con il sostegno della Fondation d’entreprise Hermès dans le cadre de son programme New Settings, in coproduzione con Mercat de les Flors / Torinodanza Festival / Kunstenfestivaldesarts – Les Halles de Schaerbeek / Théâtre National de Bretagne – Rennes e Comune di Bassano del Grappa – CSC Centro per la scena contemporanea / Centrale Fies / SZENE Salzburg nel quadro di APAP Advancing Performing Arts Project / Espace Malraux Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie / VOORUIT con il supporto di  CND – Centre Nationale de la Danse de Pantin / Graner Centre de Creació / Dansehallerne – Copenhagen  – produzione esecutiva Corpoceleste _C.C.00#

Aurora è una pratica performativa e coreografica sul passare del tempo che nasce da una riflessione sulle discipline sportive in generale, ed in particolare sul gioco del Goalball: sport rivolto a non vedenti e ipovedenti. Questo lavoro rappresenta il terzo capitolo di un progetto più ampio intitolato Will You Still Love Me Tomorrow? una trilogia di Alessandro Sciarroni dedicata ai concetti di resistenza, sforzo e concentrazione.

prezzi biglietti  € 15 intero, € 10 ridotto  (under 30 over 65; MarcheTeatro card; OperaCard)

THE TRAIN

drammaturgia e regia
Andrew Quick e Pete Brooks

interpreti
Laura Graziosi e Dario Iubatti
e con
Natascia Zanni

proiezioni e video design
Simon Wainwright
scenografia e costumi
Laura Hopkins
disegno luci
Andrew Crofts
musiche
Jeremy Peyton-Jones
suond design
Rory Howson

co-produzione imitating the dog e Marche Tatro
in collaborazione con Lancaster Arts at Lancaster University, The Castle di Wellingborough e The Old Market di Brighton
e con il contributo di Arts Council England

Imitating the dog è una delle Compagnie più innovative, interessanti e acclamate del panorama teatrale inglese.

The Train è un viaggio fisico all’interno di una platea mobile, ma anche un viaggio mentale dentro un territorio incerto e straniero che è la mente della protagonista, una donna a cui viene chiesto di investigare su un gruppo di bambini scomparsi. Liberamente ispirato alle forme letterarie di Jorge Luis Borges, Joseph Conrad e ai primi film di Lars Von Trier, The Train è, da una parte, un’esperienza di teatro immersivo e sensoriale e dall’altra, un percorso filosofico e favolistico. Il pubblico segue il viaggio della protagonista dentro sè stessa alla scoperta del suo “cuore di tenebra”, mentre scorrono immagini seduttive e affascinanti che fondono graphic novel fantascientifiche e psicoanalitici panorami sognanti alla David Lynch.

È obbligatoria la prenotazione. Gli orari dello spettacolo: 30 settembre ore 20 e ore 21, 1 ottobre ore 20 e ore 21, 2  ottobre ore 20, 21 e 22, 3 ottobre ore 19.30, 21 e 22, 4 ottobre ore 18.30, 20 e ore 21, 6 ottobre ore 21 e 22.15, 7 ottobre ore 19, 8 ottobre ore 19, 20 e 21.30, 9 ottobre ore 19, 10 ottobre ore 19.30, 21 e 22, 11 ottobre ore 19.30, 21 e 22.15, 13 ottobre ore 20, 21 e 22.30, 14 e 15 ottobre ore 19, 20.15 e 21.30, 16 e 17 ottobre ore 21 e ore 22, 18 ottobre ore 20, 21 e 22.30, 20 ottobre ore 21 e 22.15, 21 ottobre ore 19, 22 ottobre ore 19, 20.15 e 21, 23 ottobre ore 19, 24 ottobre ore 19.30, 21 e 22, 25 ottobre ore 20 e 21.
(riposo 5, 12 e 19 ottobre)

Le prenotazioni si aprono venerdì 18 settembre. I prezzi sono (posto unico non numerato): intero € 12 / ridotto età: under 30 over 65, MarcheTeatrocard, OperaCard € 10. Biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org. Per i gruppi 071 20784222 info@marcheteatro.it.

TRINCEA

10 dicembre ore 20.45
Teatro Sperimentale

prima regionale

scritto e interpretato da Marco Baliani

regia di Maria Maglietta
scene e costumi Lucio Diana
immagini e musica Mirto Baliani
visual design David Loom
costumi ed elementi di scena Lucio Diana, Stefania Cempini

MARCHE TEATRO in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi
Si ringrazia Luigi Ceccarelli
 

Marco Baliani in questo spettacolo scava dentro la disgregazione spirituale del corpo di un soldato in trincea durante la Prima Guerra Mondiale. Movimento, suono, immagini, parole cercano di mostrare l’indicibile di quella guerra, la follia, la paura, la perdita di identità, la trasformazione di esseri umani in ingranaggi di una enorme fabbrica produttrice di morte. E su tutto la fame, di cibo, di acqua, di umanità, di relazioni. Uno spettacolo aspro, crudo, a tratti grottesco, un viaggio dentro la notte della nostra Modernità.

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STARE MEGLIO OGGI

dal 13 al 16 gennaio ore 20.45
Teatro delle Muse – Teatrino Melpomeme

scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico
con Carlo De Ruggieri
disegno luci Luca Barbati
musiche Giuliano Taviani

produzione Caterina Mazzieri
organizzazione Benedetta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
amministratore di compagnia Francesca Leone

MARCHE TEATRO – Inteatro

Un ritratto sagace con una scrittura veloce e divertente per uno spaccato amaro della nostra italia. Stare meglio oggi nasce da un parallelismo tra l’”Io” del protagonista e il Paese in cui viviamo. Un testo surreale, in cui le vicissitudini tragicomiche di un trentacinquenne deluso da una storia d’amore finita male, diventano l’occasione per parlare anche della società italiana e delineare, con lucida ironia, un ritratto della storia politica degli ultimi trent’anni.

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SCENDE GIU’ PER TOLEDO

20 gennaio ore 20.45
Teatro Sperimentale

prima regionale

di Giuseppe Patroni Griffi
con e regia di Arturo Cirillo
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
musiche originali Francesco De Melis
luci Mauro Marasà
regista assistente Roberto Capasso

direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo

MARCHE TEATRO e Fondazione Napoli Teatro Festival

Scende giù per Toledo è una travolgente invenzione letteraria, scritta da Patroni Griffi nel 1975, è la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi mutanti abitanti. In una scrittura che Natalia Ginzburg ha definito nello stile della “natura dell’acqua, uno stile nuotato che consente di spendersi nei confronti di un personaggio, ora con ironia e ora con pietà, spostandosi a nuoto e leggermente tra l’uno e l’altro”. Tra straniamento ed immedesimazione si disegna la figura di Rosalinda Sprint, “una figura maldestramente ritagliata nella carta, le forbici si sono mangiate parte del bordo intorno, n’è scappata fuori una silhouette in scala ridotta” come dice l’autore. Una scrittura quella di Patroni Griffi tutta musicale, fisica, continuamente mobile tra la prima e la terza persona. Un flusso di parole che diventano carne, e spesso danza. Dalle note di regia di Arturo Cirillo – “Scende giù per Toledo” è un romanzo breve, lo lessi per la prima volta molti anni fa, come un piccolo cult della letteratura napoletana, e da allora è rimasto nella mia memoria.

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CHIMÈRA

20 febbraio 2016 ore 20.45
Teatro Sperimentale

prima nazionale

un progetto 7-8 chili
ideazione e regia Davide Calvaresi
con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti
impianto scenico Valeria Colonnella

direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
amministrazione Katya Badaloni
assistente di produzione Claudia Meloncelli

si ringrazia Comune di Offida

produzione MARCHE TEATRO e 7-8 chili

Con Chimèra la compagnia 7-8 chili prosegue il percorso di ricerca dedicato alle possibilità di interazione tra corpo e video, tra cinema e teatro.
L’ illusione di possedere il controllo della realtà attraverso le immagini, lascia il passo a un ironico gioco di sovrapposizioni di differenti riproduzioni della stessa. Nello specifico Chimèra indaga l’interazione tra diversi punti di vista, il rapporto tra il vissuto e le sue proiezioni nel presente e nel futuro. Un mondo rappresentato non è la realtà del mondo e tantomeno l’esperienza che se ne può fare ma solo il suo fantasma, l’apparizione di un attimo che si rivela inafferrabile e inconsistente.

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