DON GIOVANNI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 31 ottobre al 3 novembre 2024
PRIMA REGIONALE
Arturo Cirillo
DON GIOVANNI

da Molière, Da Ponte, Mozart
adattamento e regia di Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo
e con (in o.a.) Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini
scene di Dario Gessati
costumi di Gianluca Falaschi
luci di Paolo Manti
musiche di Mario Autore

MARCHE TEATRO, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale

La mia passione per il personaggio di Don Giovanni, e per il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di “Finale di Partita”, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicurante vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Uno storico insegnante di Storia della Musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul “Don Giovanni” e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché – e non lo dico solo io – è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana). Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino (o come direbbe Amleto: “al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza. Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte. Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile.

Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.

SAMUSÀ

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 7 al 10 novembre 2024
Virginia Raffaele
SAMUSÀ

regia di Federico Tiezzi
scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato con Federico Tiezzi
scene Marco Rossi
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini

ITC2000

Dopo il grande successo dello spettacolo “Performance” del 2015 e anni particolarmente intensi che l’hanno vista protagonista in tv di uno show e una serie televisiva tutti suoi, oltre alla conduzione del Festival di Sanremo e il doppiaggio di Morticia nel cartone animato “La Famiglia Addams”, Virginia Raffaele torna al suo primo amore, il teatro, e lo fa con uno spettacolo completamente nuovo dal titolo “Samusà”.
Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.

“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.

La regia si avvale della grande firma di Federico Tiezzi. Samusà è scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, con Federico Tiezzi.

FIRMAMENTO

inizio spettacolo ore 18.00

17 novembre 2024
PRIMA REGIONALE
La Veronal
FIRMAMENTO

idea e direzione artistica Marcos Morau
direzione di produzione Juan Manuel Gil Galindo
coreografia Marcos Morau in collaborazione con gli interpreti
interpreti Àngela Boix, Jon López, Núria Navarra, Lorena Nogal, Marina Rodríguez, Shay Partush. Testo Carmina S. Belda e Pablo Gisbert
voce fuori campo Victoria Macarte e Nathaniel Ansbach
assistenza alla drammaturgia Mònica Almirall e Roberto Fratini
direzione tecnica e disegno luci Bernat Jansà
direttore di scena, macchinari ed effetti speciali David Pascual
assistenza tecnica in tournée Mirko Zeni
sound design e musiche originali Juan Cristóbal Saavedra
musica Laurie Anderson
scenografia Max Glaenzel
costumi Silvia Delagneau
illustrazione animata Marc Salicrú
produzione e logistica Cristina Goñi Adot e Àngela Boix
realizzazione di caschi e maschere Gadget Efectos Especiales
costruzione delle marionette Martí Doy
costumi A.I.T. e Laura Garcia
costruzione del set Oscar Hernandez (Ou), Jorba-Miró
trasporto Pax 4Events

La Veronal in coproduzione con Grec 2023 Festival de Barcelona – Institut de Cultura Ajuntament de Barcelona, Oriente Occidente Dance Festival, Centro de Cultura Contemporánea Condeduque, Mercat de les Flors, Temporada Alta – Festival internacional de Catalunya, Girona/Salt, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Chaillot Théâtre National de la Danse, Festival Equilibrio – Fondazione Musica per Roma, Hessisches Staatsballett nell’ambito di Tanzplattform Rhein-Main, Triennale Milano.

Con la collaborazione di Graner – Fàbriques de Creació e Teatre L’Artesà.

Con il sostegno di INAEM – Ministerio de Cultura de España e ICEC – Departament de Cultura de la Generalitat de Catalunya

 

L’acclamata compagnia di danza La Veronal, guidata da Marcos Morau, mette in scena l’avventura universale di chi, varcata la soglia dell’adolescenza, si avvicina alla vita adulta carico di speranze e paure. I movimenti dei danzatori, gesti spezzati e poi ricomposti in affascinanti tableaux vivants, trasportano in un mondo popolato da maschere e marionette, davanti a un cielo di infinite possibilità in cui tutto sembra realizzabile, come infinite appaiono le opportunità per chi sogna di crescere. Nel delicato percorso tra l’abbandono della spensieratezza verso le responsabilità adulte, Firmamento riscopre l’immaginazione come arma per affrontare il futuro, guardando al domani con occhi carichi di aspettativa.

 

 

IL CASO JEKYLL

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 21 al 24 novembre 2024
Sergio Rubini e Daniele Russo
IL CASO JEKYLL

tratto da Robert Louis Stevenson
adattamento Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini
regia Sergio Rubini

con Sergio Rubini e Daniele Russo

e con Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo Zampieri, Alessia Santalucia

scene Gregorio Botta
scenografa Lucia Imperato
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia

foto di scena Flavia Tartaglia

Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini, MARCHE TEATRO, Teatro Stabile di Bolzano

Quando Stevenson scrive Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Londra è una città povera, fumosa e pericolosa. L’ideale per lasciarsi contagiare dal noir e dal thriller. Ne Il caso Jekyll ci siamo svincolati dallo “strano”, dal tema filosofico del doppio, del confine tra il bene e il male, dal faustiano “andar contro le leggi divine”, temi di cui a prescindere è intrisa la materia, per dirigerci in un percorso investigativo, che accompagna per mano lo spettatore negli inferi, per farlo sbirciare nel mistero e nel terrore di una true crime story. Ci sono tutti gli elementi, ci si chiede “come sono andati i fatti?”. Ci sono delitti, c’è un investigatore a cui nessuno ha chiesto di investigare, che sprofonda in un caso prefreudiano di duplicazione delle personalità. Lo spettatore ha un vantaggio sull’investigatore, conosce i fatti, è lui il protagonista, colleziona i dettagli, esamina i dati e le ricostruzioni puntuali. Durante lo spettacolo poniamo degli interrogativi, il pubblico interpreta e cerca di comprendere la mente criminale, scopre la scena del crimine, alla ricerca di un senso.

Assassini si nasce o si diventa? Quali sono i fattori che hanno portato Jekyll a scegliere di liberarsi e di liberare Hyde “che fin nel grembo tormentoso della coscienza questi gemelli antitetici dovessero essere in perenne tenzone. Come fare, allora, a separarli?”. Chi ha deciso di uccidere? Jekyll il buono o il malefico Hyde? Questa è la storia “di un’anima immonda che si manifesta al di fuori del bozzolo che la contiene”.

RE LEAR

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 12 al 15 dicembre 2024
Elio De Capitani
RE LEAR

di William Shakespeare
traduzione Ferdinando Bruni
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Elio De Capitani
e con Mauro Bernardi, Elena Ghiaurov, Mauro Lamantia, Giuseppe Lanino,  Viola Marietti, Giancarlo Previati, Alessandro Quattro, Elena Russo Arman,  Nicola Stravalaci, Umberto Terruso, Simone Tudda
luci Michele Ceglia
suono Gianfranco Turco

Teatro dell’Elfo

«Perché Re Lear? Perché tornare ancora una volta a Shakespeare?
Re Lear ci tocca da vicino perché è il racconto di uno dei viaggi più strazianti dell’uomo verso la sua vera essenza. Un cammino rovinoso conduce il vecchio e arrogante re dal trono fino alla landa desolata dove riuscirà a intravvedere l’essenza più vera dell’uomo.

E forse ora abbiamo l’età giusta per fare questo viaggio assieme ai quattro folli che attraversano la notte tempestosa più famosa della cultura occidentale.
La parabola di Lear è terribile: trascinare il nostro tempo oltre il tempo che cambia, usurpare la vita bloccando il naturale passaggio fra le generazioni e trasformarlo in una guerra non può che portarci a un destino di follia e di cecità. Ma sotto il cielo scuro e tempestoso risplendono brevi, strazianti bagliori di amore: l’incontro di Edgar con il padre accecato, la dedizione di Kent per il suo re, la pietà di Lear per il suo Matto e il suo lamento sul corpo della figlia Cordelia.
Re Lear non è solo una parabola, è anche un capolavoro di potentissimo teatro: i suoi personaggi hanno la tridimensionalità della vita, anzi di una vita che dall’inizio del ‘600 ad oggi palpita ancora reale».

ALADIN il musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

21 e 22 gennaio 2024 | FUORI ABBONAMENTO
ALADIN Il musical

di Stefano d’Orazio
musiche dei POOH Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian
con la partecipazione straordinaria di Max Laudadio nel ruolo del genio

Compagnia dell’Ora

NUOVA EDIZIONE 2024

Dopo il successo dell’edizione 2010 torna in scena un’ edizione completamente rinnovata del musical tutto italiano nato da un’idea di Stefano D’Orazio, indimenticabile batterista dei POOH, e le musiche dei suoi “Amici per sempre” Facchinett, Battaglia e Canzian.
Una storia avvincente , moderna e classica allo stesso tempo, con 18 brani musicali originali che assicurano divertimento ed emozioni al pubblico di ogni età.

LO SCHIACCIANOCI

inizio spettacolo ore 16.30

29 dicembre 2024 | FUORI ABBONAMENTO
Balletto di Milano
LO SCHIACCIANOCI

balletto in due atti su musiche di P. I. Čajkovskij
liberamente ispirato al racconto di E. T. A Hoffmann
coreografia di Federico Veratti
scenografia di Marco Pesta

Balletto di Milano

Lo Schiaccianoci è il balletto natalizio che ha fatto sognare intere generazioni, in un’esclusiva versione del Balletto di Milano colorata ed elegante, brillante e ricca di verve.
La dolce Clara si addormenta e inizia a vivere il suo sogno in cui lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe. Clara lo segue, entrando in una foresta innevata, dove il primo atto si chiude con un incantevole danza dei fiocchi di neve. Nel secondo atto un eccentrico Drosselmeyer conduce la vicenda tra le danze che compongono il Divertissement più famoso di Čajkovskij, culminando nel celebre Valzer dei fiori e nell’emozionante Pas de Deux finale.

I PARENTI TERRIBILI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 2 al 5 gennaio 2025
Filippo Dini e Milvia Marigliano
I PARENTI TERRIBILI

di Jean Cocteau
traduzione Monica Capuani
regia Filippo Dini
con Milvia Marigliano, Mariangela Granelli, Filippo Dini e cast in definizione

TSV – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile Bolzano

Considerata la più perfetta opera teatrale di Jean Cocteau, I parenti terribili rappresenta uno spaccato crudele della società, un atto storico con cui l’autore rompe, almeno formalmente, col teatro di raffinata e astratta acrobazia intellettuale, che sino allora aveva avuto in lui uno dei più fertili campioni, per accostarsi ad un tipo di teatro molto più tradizionale, costruito secondo regole collaudate e codificate care al teatro borghese. Scrivendola, Cocteau ha voluto sfidare quel pubblico di élite per il quale aveva sempre lavorato, e stabilire un contatto con le grandi platee mediante un linguaggio meno esoterico. Il tentativo si è rivelato felice, giacché I parenti terribili hanno costituito uno dei più grossi successi ottenuti da Cocteau come autore drammatico.
Il testo racconta la storia di una famiglia davvero terribile, che vive reclusa in se stessa, avulsa da qualsiasi stimolo esterno. Michel è un giovane uomoviziato e amato morbosamente dalla madre Yvonne. Quando annuncia ai suoi genitori di amare Madeleine, la disperazione divora la donna, che teme di perdere il figlio, mentre oscuri segreti sulla famiglia vengono a galla.
Con questo testo, da lui diretto e interpretato, Filippo Dini prosegue l’indagine nell’inferno familiare che ha avuto in Casa di bambola, e più di recente in Agosto a Osage County, due esempi mirabili, definendo una cifra stilistica che pone al centro il lavoro dell’attore e reinterpreta in modo inedito l’idea di un nuovo capocomicato.

La vicenda è nota. Yvonne è una donna non più giovane che ha negato l’amore al marito e l’ha concentrato sul suo unico figlio Michel, al quale è morbosamente attaccata mediante un cordone ombelicale rinforzato infrangibile.
Prima complicazione: questa madre ha una sorella, la zia Leonie, che era stata fidanzata ed è tuttora innamorata di Georges, il padre di Michel, ma lo ha ceduto alla sorella Yvonne, e ora vive in famiglia condizionando sottilmente le vite degli altri tre.
Seconda complicazione: il figlio ha una giovane amante, Madeleine; la ragazza è però anche la mantenuta di un cinquantenne che per prudenza le si è presentato sotto falso nome, e con il danaro di costui supporta in modo sostanziale le finanze di Michel.
Terza complicazione: questo cinquantenne, a insaputa di tutti, è proprio Georges.
Ultima complicazione: dea ex machina, e motrice più o meno occulta di tutte le azioni dei suoi congiunti, nonché della giovane Madeleine, risulta la temibile Leonie.
Ne emerge il ritratto di una famiglia disfunzionale, che Cocteau orchestra come una travolgente sinfonia umana.

SHERLOCK HOLMES il musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

11 e 12 gennaio 2025 | FUORI ABBONAMENTO
Neri Marcorè
SHERLOCK HOLMES Il musical

regia Andrea Cecchi
testi Andrea Cecchi, Alessio Fusi, Enrico Solito
musiche Andrea Sardi
liriche Alessio Fusi
scenografie Gabriele Moreschi

Ad Astra Entertainment, Compagnia delle Formiche

Un’entusiasmante avventura con Neri Marcorè, nei panni del più celebre detective di tutti i tempi, a capitanare un cast di oltre venti eccezionali performer. Un musical ricco di colpi di scena, misteri ed enigmi. La Londra vittoriana fa da sfondo a questo avvincente scontro tra bene e male. Tra amicizia, amori e costanti pericoli, al 221b di Baker Street si decideranno le sorti dell’intera Inghilterra. “Sherlock Holmes: Il Musical” combina tensione, umorismo e azione in un’opera che promette di entrare nel cuore di tutti gli spettatori.

GENTE DI FACILI COSTUMI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 16 al 19 gennaio 2025
Flavio Insinna e Giulia Fiume
GENTE DI FACILI COSTUMI

di Nino Marino e Nino Manfredi
regia Luca Manfredi
con Flavio Insinna e Giulia Fiume
scene Luigi Ferrigno
costumi Giuseppina Maurizi
musiche originali Paolo Vivaldi
disegno luci Antonio Molinaro

Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni.

Protagonisti della pièce sono Anna, nome d’arte sul lavoro “Principessa”, una prostituta che sogna di diventare “giostraia”, che rincasa tardi la notte, disordinata e rumorosa che, ovviamente, disturba l’inquilino del piano di sotto, che soffre d’insonnia.
E Ugo, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema, l’inquilino del piano di sotto, che sogna di fare un film d’arte, e avrebbe bisogno di un po’ di tranquillità per concentrarsi. Ma che ovviamente non riesce a dormire né a lavorare a causa di Anna.
La vicenda prende il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con la coinquilina rumorosa e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando irrimediabilmente l’appartamento di lui. Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a trovare rifugio dalla “Principessa”.
Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno da all’altro ciò che ha. Le reciproche posizioni vanno mano a mano ammorbidendosi perché diventa chiaro che ad incontrarsi non sono solo due vite agli antipodi, ma soprattutto due sogni all’apparenza irrealizzabili.
Dal confronto tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie pienamente in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi.

Ecco come Manfredi presentava la sua pièce: “Gente di facili costumi è una commedia che sviluppa, in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l’onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani? Lo sport […] diventa sempre più truffa e violenza. Gli ideali politici […] difendono gli interessi più strettamente privati. La creatività e la fantasia sono messi al servizio dell’imbonimento pubblicitario […]. Senza continuare a fare altri esempi, è evidente che viviamo in una società in cui i valori più elevati vengono svenduti e liquidati, perché il bello, il buono e il vero sono asserviti all’utile”.