FIRMAMENTO

inizio spettacolo ore 18.00

17 novembre 2024
PRIMA REGIONALE
La Veronal
FIRMAMENTO

idea e direzione artistica Marcos Morau
direzione di produzione Juan Manuel Gil Galindo
coreografia Marcos Morau in collaborazione con gli interpreti
interpreti Àngela Boix, Jon López, Núria Navarra, Lorena Nogal, Marina Rodríguez, Shay Partush. Testo Carmina S. Belda e Pablo Gisbert
voce fuori campo Victoria Macarte e Nathaniel Ansbach
assistenza alla drammaturgia Mònica Almirall e Roberto Fratini
direzione tecnica e disegno luci Bernat Jansà
direttore di scena, macchinari ed effetti speciali David Pascual
assistenza tecnica in tournée Mirko Zeni
sound design e musiche originali Juan Cristóbal Saavedra
musica Laurie Anderson
scenografia Max Glaenzel
costumi Silvia Delagneau
illustrazione animata Marc Salicrú
produzione e logistica Cristina Goñi Adot e Àngela Boix
realizzazione di caschi e maschere Gadget Efectos Especiales
costruzione delle marionette Martí Doy
costumi A.I.T. e Laura Garcia
costruzione del set Oscar Hernandez (Ou), Jorba-Miró
trasporto Pax 4Events

La Veronal in coproduzione con Grec 2023 Festival de Barcelona – Institut de Cultura Ajuntament de Barcelona, Oriente Occidente Dance Festival, Centro de Cultura Contemporánea Condeduque, Mercat de les Flors, Temporada Alta – Festival internacional de Catalunya, Girona/Salt, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Chaillot Théâtre National de la Danse, Festival Equilibrio – Fondazione Musica per Roma, Hessisches Staatsballett nell’ambito di Tanzplattform Rhein-Main, Triennale Milano.

Con la collaborazione di Graner – Fàbriques de Creació e Teatre L’Artesà.

Con il sostegno di INAEM – Ministerio de Cultura de España e ICEC – Departament de Cultura de la Generalitat de Catalunya

 

L’acclamata compagnia di danza La Veronal, guidata da Marcos Morau, mette in scena l’avventura universale di chi, varcata la soglia dell’adolescenza, si avvicina alla vita adulta carico di speranze e paure. I movimenti dei danzatori, gesti spezzati e poi ricomposti in affascinanti tableaux vivants, trasportano in un mondo popolato da maschere e marionette, davanti a un cielo di infinite possibilità in cui tutto sembra realizzabile, come infinite appaiono le opportunità per chi sogna di crescere. Nel delicato percorso tra l’abbandono della spensieratezza verso le responsabilità adulte, Firmamento riscopre l’immaginazione come arma per affrontare il futuro, guardando al domani con occhi carichi di aspettativa.

 

 

LO SCHIACCIANOCI

inizio spettacolo ore 16.30

29 dicembre 2024 | FUORI ABBONAMENTO
Balletto di Milano
LO SCHIACCIANOCI

balletto in due atti su musiche di P. I. Čajkovskij
liberamente ispirato al racconto di E. T. A Hoffmann
coreografia di Federico Veratti
scenografia di Marco Pesta

Balletto di Milano

Lo Schiaccianoci è il balletto natalizio che ha fatto sognare intere generazioni, in un’esclusiva versione del Balletto di Milano colorata ed elegante, brillante e ricca di verve.
La dolce Clara si addormenta e inizia a vivere il suo sogno in cui lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe. Clara lo segue, entrando in una foresta innevata, dove il primo atto si chiude con un incantevole danza dei fiocchi di neve. Nel secondo atto un eccentrico Drosselmeyer conduce la vicenda tra le danze che compongono il Divertissement più famoso di Čajkovskij, culminando nel celebre Valzer dei fiori e nell’emozionante Pas de Deux finale.

BAYADÈRE – IL REGNO DELLE OMBRE

inizio spettacolo ore 20.45

25 gennaio 2025
PRIMA REGIONALE
Nuovo Balletto di Toscana
BAYADÈRE Il regno delle ombre

coreografia Michele Di Stefano
musica Ludwing Minkus
musiche originali Lorenzo Bianchi Hoesch
costumi Santi Rinciari
luci Giulia Broggi 

Nuovo Balletto di Toscana

Bayadère è un balletto intriso di esotismo idealizzato, sia nella trama melodrammatica che nell’estetica dell’insieme.
Nella tradizione la sua scena più celebre, il Regno delle Ombre, si presenta borderline al limite tra il reale e l’aldilà, dove le ombre che appaiono sono come congelate nella loro tragica condizione e i movimenti che compiono sono rituali; l’atto esprime una visione che esula dal contesto e che apre a un passaggio di puro movimento, astratto e lucido nella sua semplicità formale.

Il mio interesse è rivolto proprio al potenziale compositivo che questa scena contiene, non per replicarla ma per scatenare tutta la sua forza dinamica ed anche per restituire all’allucinazione di Solor la sua vera natura psichedelica.
Pensato per un ensemble di talenti giovanissimi, questo nuovo Regno delle Ombre così misteriosamente carico di suggestioni, appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo, perché fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un al di là ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione.
Michele Di Stefano

 

 

PUPO

inizio spettacolo ore 20.45

15 febbraio 2025
PRIMA REGIONALE
Sofia Nappi / Komoco
PUPO

ideazione e coreografia Sofia Nappi con i danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Gregorio Dragoni, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli, Julie Vivès
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbi
musiche Dead Combo, Jean du Voyage, Irfan, Frédéric Chopin
sound design Ed Mars & Sofia Nappi
luci Alessandro Caso
costumi Judith Adam

Burghof Lörrach (Germania), Danse Danse Montreal (Canada), ecotopia dance productions (Germania), Escher Theater (Lussemburgo), MART Foundation (USA), ROXY Ulm (Germania), Sosta Palmizi (Italia), Tanz Köln (Germania), Theater Winterthur (Svizzera), Tollhaus Karlsruhe (Germania)

In italiano, “Pupo” si riferisce sia al bambino sia al burattino il nuovo pezzo di Sofia Nappi è ispirato alla figura di Pinocchio, celebre opera di Collodi sulla metamorfosi della marionetta che sogna di diventare bambino. Lontano da una narrazione didascalica, PUPO indaga il tema della crescita e della consapevolezza, di come un bambino innocente e curioso inizia a interagire con il mondo, mettendosi continuamente in gioco nella relazione con gli altri e con i propri limiti. L’attenzione è rivolta alla metamorfosi come avviene questa lenta trasformazione da uno stato all’altro? Come cresce il bambino ingenuo e smette di farsi manipolare dagli altri? Il celebre libro per bambini di Carlo Collodi ha ispirato la giovane coreografa italiana a creare una moderna storia di crescita, in cui possiamo scorgere i celebri personaggi fiabeschi (il gatto e la volpe, il grillo parlante e la fata turchina).

WHITE OUT – LA CONQUISTA DELL’INUTILE

inizio spettacolo ore 20.45

29 marzo 2025
PRIMA REGIONALE
Piergiorgio Milano
WHITE OUT La conquista dell’inutile

creazione, direzione e coreografia Piergiorgio Milano

Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Malraux scène nationale Chambéry Savoie, nell’ambito del progetto Corpo Links Cluster supportato da PC INTERREG V A – Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020), Les Halles de Schaerbeek, Fondazione i Teatri Reggio Emilia Flic – Reale società ginnastica di Torino, Teatro La Caduta

White out è il termine con cui in alpinismo si definisce la perdita totale di visibilità nel senso di distanza e direzione. Si crea quando il biancore uniforme di una pesante copertura nuvolosa incontra un terreno innevato, che riflette quasi tutta la luce che riceve, generando l’impossibilità di avanzare o retrocedere. Una condizione di stallo che può portare a conseguenze estreme. Una frontiera tra la vita e la morte dall’aspetto gentile, morbida come le nubi e la neve. White out è un omaggio a tutti gli alpinisti che sono scomparsi o che hanno rischiato di scomparire nel bianco senza fine delle altezze I conquistatori dell’inutile. White Out è uno spettacolo che fonde in maniera totale danza contemporanea, circo di creazione e alpinismo, con un forte carattere cinematografico e teatrale. Tre interpreti danno vita alla narrazione di una tragedia di montagna che viene raccontata con il principio dei flashback e delle alternanze temporali tra le diverse scene. White Out è un viaggio ironico e drammatico, divertente e coinvolgente, non solo attraverso il paesaggio naturale evocato sul palco, ma attraverso l’interiorità umana stessa. La montagna quindi quale specchio dell’uomo.

“L’ambizione più alta di questo spettacolo è trasformare l’alpinismo in un linguaggio artistico. Creare un’esperienza coreografica ed una sintesi visiva così forti da trasportare l’immensità della montagna all’interno del teatro, affinché il pubblico possa vivere da vicino la neve, le tempeste, gli strapiombi verticali di roccia.” Piergiorgio Milano

DON GIOVANNI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 31 ottobre al 3 novembre 2024
PRIMA REGIONALE
Arturo Cirillo
DON GIOVANNI

da Molière, Da Ponte, Mozart
adattamento e regia di Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo
e con (in o.a.) Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini
scene di Dario Gessati
costumi di Gianluca Falaschi
luci di Paolo Manti
musiche di Mario Autore

MARCHE TEATRO, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale

La mia passione per il personaggio di Don Giovanni, e per il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di “Finale di Partita”, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicurante vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Uno storico insegnante di Storia della Musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul “Don Giovanni” e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché – e non lo dico solo io – è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana). Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino (o come direbbe Amleto: “al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza. Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte. Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile.

Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.

SAMUSÀ

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 7 al 10 novembre 2024
Virginia Raffaele
SAMUSÀ

regia di Federico Tiezzi
scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato con Federico Tiezzi
scene Marco Rossi
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini

ITC2000

Dopo il grande successo dello spettacolo “Performance” del 2015 e anni particolarmente intensi che l’hanno vista protagonista in tv di uno show e una serie televisiva tutti suoi, oltre alla conduzione del Festival di Sanremo e il doppiaggio di Morticia nel cartone animato “La Famiglia Addams”, Virginia Raffaele torna al suo primo amore, il teatro, e lo fa con uno spettacolo completamente nuovo dal titolo “Samusà”.
Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.

“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.

La regia si avvale della grande firma di Federico Tiezzi. Samusà è scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, con Federico Tiezzi.

IL CASO JEKYLL

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 21 al 24 novembre 2024
Sergio Rubini e Daniele Russo
IL CASO JEKYLL

tratto da Robert Louis Stevenson
adattamento Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini
regia Sergio Rubini

con Sergio Rubini e Daniele Russo

e con Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo Zampieri, Alessia Santalucia

scene Gregorio Botta
scenografa Lucia Imperato
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia

foto di scena Flavia Tartaglia

Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini, MARCHE TEATRO, Teatro Stabile di Bolzano

Quando Stevenson scrive Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Londra è una città povera, fumosa e pericolosa. L’ideale per lasciarsi contagiare dal noir e dal thriller. Ne Il caso Jekyll ci siamo svincolati dallo “strano”, dal tema filosofico del doppio, del confine tra il bene e il male, dal faustiano “andar contro le leggi divine”, temi di cui a prescindere è intrisa la materia, per dirigerci in un percorso investigativo, che accompagna per mano lo spettatore negli inferi, per farlo sbirciare nel mistero e nel terrore di una true crime story. Ci sono tutti gli elementi, ci si chiede “come sono andati i fatti?”. Ci sono delitti, c’è un investigatore a cui nessuno ha chiesto di investigare, che sprofonda in un caso prefreudiano di duplicazione delle personalità. Lo spettatore ha un vantaggio sull’investigatore, conosce i fatti, è lui il protagonista, colleziona i dettagli, esamina i dati e le ricostruzioni puntuali. Durante lo spettacolo poniamo degli interrogativi, il pubblico interpreta e cerca di comprendere la mente criminale, scopre la scena del crimine, alla ricerca di un senso.

Assassini si nasce o si diventa? Quali sono i fattori che hanno portato Jekyll a scegliere di liberarsi e di liberare Hyde “che fin nel grembo tormentoso della coscienza questi gemelli antitetici dovessero essere in perenne tenzone. Come fare, allora, a separarli?”. Chi ha deciso di uccidere? Jekyll il buono o il malefico Hyde? Questa è la storia “di un’anima immonda che si manifesta al di fuori del bozzolo che la contiene”.

RE LEAR

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 12 al 15 dicembre 2024
Elio De Capitani
RE LEAR

di William Shakespeare
traduzione Ferdinando Bruni
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Elio De Capitani
e con Mauro Bernardi, Elena Ghiaurov, Mauro Lamantia, Giuseppe Lanino,  Viola Marietti, Giancarlo Previati, Alessandro Quattro, Elena Russo Arman,  Nicola Stravalaci, Umberto Terruso, Simone Tudda
luci Michele Ceglia
suono Gianfranco Turco

Teatro dell’Elfo

«Perché Re Lear? Perché tornare ancora una volta a Shakespeare?
Re Lear ci tocca da vicino perché è il racconto di uno dei viaggi più strazianti dell’uomo verso la sua vera essenza. Un cammino rovinoso conduce il vecchio e arrogante re dal trono fino alla landa desolata dove riuscirà a intravvedere l’essenza più vera dell’uomo.

E forse ora abbiamo l’età giusta per fare questo viaggio assieme ai quattro folli che attraversano la notte tempestosa più famosa della cultura occidentale.
La parabola di Lear è terribile: trascinare il nostro tempo oltre il tempo che cambia, usurpare la vita bloccando il naturale passaggio fra le generazioni e trasformarlo in una guerra non può che portarci a un destino di follia e di cecità. Ma sotto il cielo scuro e tempestoso risplendono brevi, strazianti bagliori di amore: l’incontro di Edgar con il padre accecato, la dedizione di Kent per il suo re, la pietà di Lear per il suo Matto e il suo lamento sul corpo della figlia Cordelia.
Re Lear non è solo una parabola, è anche un capolavoro di potentissimo teatro: i suoi personaggi hanno la tridimensionalità della vita, anzi di una vita che dall’inizio del ‘600 ad oggi palpita ancora reale».

SHERLOCK HOLMES il musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

11 e 12 gennaio 2025 | FUORI ABBONAMENTO
Neri Marcorè
SHERLOCK HOLMES Il musical

regia Andrea Cecchi
testi Andrea Cecchi, Alessio Fusi, Enrico Solito
musiche Andrea Sardi
liriche Alessio Fusi
scenografie Gabriele Moreschi

Ad Astra Entertainment, Compagnia delle Formiche

Un’entusiasmante avventura con Neri Marcorè, nei panni del più celebre detective di tutti i tempi, a capitanare un cast di oltre venti eccezionali performer. Un musical ricco di colpi di scena, misteri ed enigmi. La Londra vittoriana fa da sfondo a questo avvincente scontro tra bene e male. Tra amicizia, amori e costanti pericoli, al 221b di Baker Street si decideranno le sorti dell’intera Inghilterra. “Sherlock Holmes: Il Musical” combina tensione, umorismo e azione in un’opera che promette di entrare nel cuore di tutti gli spettatori.