IL RITORNO A CASA

dal 19 al 22 marzo 2015

di Harold Pinter

traduzione Alessandra Serra

con Paolo Graziosi, Elia Schilton, Arianna Scommegna

regia Peter Stein

Teatro Metastasio Stabile della Toscana/ Spoleto56 Festival dei 2Mondi
biglietti on line

geticket

sabato 21 marzo, ore 18.30 musecaffé INCONTRO CON LA COMPAGNIA conduce Pierfrancesco Giannangeli

I PERICOLI INSITI LE RELAZIONI UMANE A PARTIRE DALLA FAMIGLIA, LA PRIMA GIUNGLA NELLA QUALE SI COMBATTE

Dopo il debutto nell’ambito del 56esimo Festival di Spoleto del 2013 dove ottenne unanime consenso di pubblico e critica., e dopo una tournèe che ha toccato importanti teatri italiani, riparte in tour per il secondo anno consecutivo “Il ritorno a casa” di Harold Pinter, per la regia di Peter Stein e un meraviglioso cast di attori quali: Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Antonio Tintis, Elia Schilton, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna; produzione teatro Metastasio Stabile della Toscana.

“Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena Il ritorno a casa. È forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna dall’America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L’immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell’uditorio saprà quello che può accadere. È un lavoro esclusivamente per attori. L’iniziativa di questo allestimento è partita dai membri del cast de “I Demoni” che era abituato ad un lavoro di stretta interazione…

… La famiglia comporta aspetti dei quali non si discute, non si può discutere, perché i rapporti contemplano aspetti naturali ma quasi “animaleschi”, dei quali è difficile anche solo parlare…. Proprio come ci indica Pinter in questo Ritorno a casa: il malessere reciproco dei protagonisti li fa soffrire tutti, ma nello stesso tempo è ciò che li tiene uniti, insieme. L’elemento davvero conclusivo, l’uscita drammatica da quel groviglio, è solo in quella vistosa abdicazione dei maschi rispetto all’unica donna. D’altra parte, anche se pieni di caratteri insopportabili, quei personaggi sono nello stesso tempo anche commoventi. Penso proprio che Pinter abbia preso questa caratteristica da Cechov: anche lì i personaggi sono sempre degli illusi e velleitari, quasi patetici, ma è impossibile non commuoversi per loro, e per i loro irrealizzabili desideri.
Peter Stein

LA SCUOLA

dal 9 al 12 aprile

di Domenico Starnone

con Silvio Orlando, Roberto Citran, Marina Massironi,  Vittorio Ciorcalo,  Roberto Nobile,  Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini

disegno luci Pasquale Mari
scene Giancarlo Basili
costumi Maria Rita Barbera

regia Daniele Luchetti

Cardellino srl
biglietti on line

geticket

sabato 11 aprile, ore 18.30 musecaffé INCONTRO CON LA COMPAGNIA conduce Lucilla Niccolini

SITUAZIONI PARADOSSALI, DIALOGHI BRILLANTI, PER UNO SPETTACOLO DI GRANDE ATTUALITÀ

Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico.

Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblicò – dice Silvio Orlando – A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.

Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone.

E’ l’ultimo giorno di scuola in una periferia romana. Gli insegnanti devono fare gli scrutini, decidere chi bocciare e chi premiare. La scuola è un microcosmo in cui la realtà filtra solo indirettamente e tutto si svolge tra queste mura: le speranze e le amicizie dei ragazzi, le ambizioni, gli scontri generazionali, gli amori, le situazioni paradossali. Gli scrutini non sono solo i risultati dell’andamento scolastico. Gli scrutini dicono chi ce la fa e chi torna indietro, chi ha ragione e chi sbaglia, chi è il professore bravo e chi è odiato, chi ha la stoffa del leader e chi non se lo fila neanche un ragazzino di tredici anni. Nessuna retorica, gli studenti non sono propriamente diligenti, e gli insegnanti sono tutto tranne che irreprensibili, professionalmente e nella vita personale. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.

“Sul palcoscenico è pura commedia (…) che però non nasconde la centralità dei temi in discussione: si scontrano non solo due modi di intendere l’istruzione ma anche due mondi, etici e politici differenti”. (Andrea Pocosgnich, Teatro e Critica)