UNO SPETTACOLO DI FANTASCIENZA

QUANTE NE SANNO I TRICHECHI

inizio spettacoli: sabato ore 20.45 – domenica ore 16.30

26 – 27 FEBBRAIO_SPERIMENTALE
FUORI ABBONAMENTO PRIMA NAZIONALE

testo e regia Liv Ferracchiati

con (in ordine alfabetico) Andrea Cosentino, Liv Ferracchiati e Petra Valentini

aiuto regia Anna Zanetti
dramaturg di scena Giulio Sonno
scene e costumi Lucia Menegazzo
luci Lucio Diana
suono Giacomo Agnifili
lettore collaboratore Emilia Soldati

MARCHE TEATRO – CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia – Teatro Metastasio di Prato

Come si racconta la fine del mondo? 

E poi: quale mondo sta finendo?
In Uno spettacolo di fantascienza una rompighiaccio è diretta al Polo Sud, i trichechi rotolano giù dalle rocce e l’asse del mondo si sposta, la Terra si crepa nel mezzo eppure il fuoco è su altro, a crollare sono i tasselli delle nostre identità.
Per comunicare noi stessi siamo costretti a scegliere, più o meno consapevolmente, i segni che vanno a comporre le nostre caratteristiche.
Può sembrare filosofico, in realtà è molto concreto perché, queste distratte adesioni influenzano anche il taglio dei nostri capelli, il modo in cui ci vestiamo o persino la nostra gestualità.
Cosa accadrebbe, dunque, se provassimo a spostare il punto di vista comune rispetto alle faccende che riteniamo più ovvie?
Perché dividiamo il tempo in 24 ore e non in 48 mezzore? Perché pitturarsi le labbra col rossetto è un’attività da considerarsi femminile e pitturare una parete è da considerarsi maschile? Perché essere alti è positivo mentre essere bassi è negativo? È sempre così o varia in base al genere?
Chi ha scelto per noi cosa ci dovesse piacere e cosa, invece, no?
Quello che abbiamo costruito della nostra identità, dunque, ci appartiene davvero o sono rappresentazioni influenzate dalla cultura in cui siamo immersi?
Se togliessimo, strato dopo strato, tutti i segni che ci raccontano, cosa rimarrebbe? Forse si potrebbe avvertire un vago senso di minaccia, perché il rischio è che possa rimanere davvero poco di quel che siamo.

Così Uno spettacolo di fantascienza, che della fantascienza ha la surrealtà e la prossimità col reale, è una drammaturgia in cui cambia bruscamente il linguaggio, perché anche la scrittura segue regole e convezioni. Come si muoverà, allora, la percezione? Dove ci posizioneremo? Come cercheremo di decifrare quello che abbiamo davanti se regole e convenzioni conosciute saltano di continuo?
Lo spettatore, dunque, potrebbe sentirsi spiazzato, come capita quando cerchiamo di definire gli oggetti che abbiamo intorno, le altre persone, la vita.
È impossibile conservare una forma definitiva, forse possiamo solo prendere consapevolezza e restare in ascolto di noi stessi.


L’idea del testo di Uno spettacolo di fantascienza, pur avendo avuto diverse riscritture, nasce dal progetto École des Maîtres, nell’edizione speciale 2020 e 2021 dedicata ai drammaturghi europei, condotto da Davide Carnevali, in cui Liv Ferracchiati è stato selezionato a partecipare come autore.
Lo spettacolo dopo le date di Ancona sarà in scena a Udine al Teatro San Giorgio il 4 e 5 marzo.
La tournée ripartirà poi nel gennaio 2023.

 

 

BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI

inizio spettacoli ore 20.45 

4 – 5 MARZO_SPERIMENTALE
ESCLUSIVA REGIONALE

di David Foster Wallace
traduzione Aldo Miguel Grompone e Gaia Silvestrini

regia e drammaturgia Daniel Veronese
con Lino Musella, Paolo Mazzarelli

disegno luci Marciano Rizzo
direzione tecnica Marciano Rizzo e Gianluca Tomasella
fonica e video Marcello Abucci
realizzazione video Alessandro Papa
responsabile di produzione Gaia Silvestrini
assistente alla produzione Gianluca Bonagura
foto di scena Marco Ghidelli

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Tpe Teatro Piemonte Europa, FOG Triennale Milano Performing Arts, Carnezzeria srls
con il sostegno di Timbre 4, Buenos Aires, e Teatro di Roma – Teatro Nazionale

Il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino e nel continente latino-americano, porta in scena le Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, dando vita, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l’altro sesso. L’ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il quotidiano; il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo. Attraverso una rosa di racconti tratti dalle Brevi interviste con uomini schifosi, Veronese traccia una propria linea drammaturgica che racconta di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con le donne, e ci invita a osservarli da vicino. C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c’è quello che usa una propria deformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce; quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato: una galleria impietosa di mostri. Daniel Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il risultato è comico e disturbante ad un tempo.

 

VISTA DA QUI

inizio spettacoli ore 20.45 

29 – 30 APRILE_SPERIMENTALE
FUORI ABBONAMENTO PRIMA NAZIONALE

testo e regia Marco Baliani
con Giulia Goro, Alessandro Marmorini, Luigi Pusceddu, Marco Rizzo
scene e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
assistente alla regia Daniele Vagnozzi
assistente alle scene Eleonora Diana

produzione MARCHE TEATRO

È uno spettacolo distopico, il cui contenuto si svolge in un tempo e in uno spazio molto lontani dal nostro presente, ma così lontani che sinistramente sono già presagibili nella vita di tutti questi nostri giorni.
I quattro personaggi dello spettacolo devono fare i conti con una responsabilità enorme: come immaginare, progettare e creare una futura nuova umanità.
Marco Baliani

Per scegliere gli attori protagonisti Marco Baliani ha lanciato una call con Marche Teatro a cui sono arrivate 633 candidature. Da qui sono stati selezionati 20 attori, l’ulteriore selezione è accaduta nel corso di un laboratorio di due giorni a Villa Nappi per conoscere e intravedere le qualità attoriali necessarie al progetto e scegliere con chi proseguire la ricerca.

Marco Baliani attore, autore, regista ha lavorato con Marche Teatro negli spettacoli prodotti: Trincea in occasione del centenario della Prima Guerra mondiale, Paragoghè spettacolo-evento andato in scena all’interno del Tribunale di Ancona in occasione dei venticinque anni dalla strage di Capaci e divenuto poi un docufilm di Angelo Loi sostenuto dalla Rai; poi ancora Una notte sbagliata con la regia di Maria Maglietta (ancora in tournée anche in questa stagione) e L’attore nella casa di cristallo, spettacolo andato in scena nella piazza antistante il Teatro delle Muse alla fine del lockdown, alla prima riapertura dei teatri il 15 giugno 2020, diventato poi anche un libro- testimonianza edito da Tittivillus.