PER QUELLO CHE VALE…

sabato 11 febbraio 2017, ore 21 – Maiolati, Teatro G. Spontini

con Giorgio Monatanini

produzione Altra Scena Art Management

Nibiru (2011), Un uomo qualunque (2012), Senza titolo (2013), Nemico Pubblico (2014) e Liberaci dal bene (2015) sono i titoli dei cinque precedenti spettacoli di Giorgio Montanini, uno dei pochi rappresentanti della stand up comedy in Italia.

Fino ad ora ogni titolo ha avuto una funzione esplicativa rispetto al contenuto di ogni monologo.

Non è così per il sesto spettacolo del comico marchigiano, reduce dal successo della terza edizione di Nemico Pubblico (Rai3). “Per quello che vale…” è un titolo che lambisce appena il contenuto dei temi in esso affrontati. “Per quello che vale…” rappresenta molto di più: una riflessione. Una riflessione che l’artista fa sull’effettiva funzione della sua esibizione e del ruolo che un comico ricopre in una società. In questo caso, il titolo mette in guardia lo spettatore da ciò che andrà ad ascoltare.

Un comico satirico non dovrebbe mai salire sul piedistallo, non dovrebbe pontificare e, soprattutto, sentirsi migliore di quello che denuncia. Un palco non dovrebbe trasformarsi in pulpito, lo spettacolo in comizio e il pubblico in partito. In Italia, Paese in evidente crisi di identità, la figura del comico, però, viene elevata a punto di riferimento, a guru, a bocca della verità.  Quello che pensa un comico e che poi diventa monologo, assume proporzioni d’importanza imbarazzante; il comico diventa punto di riferimento politico sociale ed economico. Questa deriva populista non solo è profondamente sbagliata nell’essenza, è anche pericolosa. Il contenuto di uno spettacolo satirico è solo il personalissimo punto di vista del comico e, in quanto tale, totalmente opinabile.

In Italia, invece, un comico viene preso sul serio, un politico viene preso a barzelletta.

La satira in più di duemilacinquecento anni, non ha mai rovesciato un governo, cambiato una legge, modificato un comma, aggiunto una postilla. I cambiamenti li fa la classe politica, classe politica eletta dai cittadini, ossia dal pubblico.

IL BORGHESE GENTILUOMO

martedì 14 febbraio 2017, ore 21 – Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

di Molière

con Emilio Solfrizzi

regia Armando Pugliese

e con Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta
scena Andrea Taddei
costumi Sandra Cardini

prodotto da Roberto Toni per ErreTiTeatro30

Emilio Solfrizzi, reduce dal grande successo di Sarto per signora di Feydeau, ha scelto ancora una volta un autore francese, Molière, e un grande classico della drammaturgia di tutti i tempi: Il borghese gentiluomo. Come L’avaro, come Il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è privo.

La trama è semplice: un ricco borghese, il signor Jourdain, sogna di diventare nobile, circondato da adulatori e scrocconi, che ovviamente assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. È circondato dal maestro di musica, di ballo, di scherma, di filosofia; ciascuno di loro ritiene e predica che la propria arte, è il fondamento primo dell’esser un gentiluomo. A questi si contrappone la moglie, donna pratica e razionale che cerca di farlo rinsavire. Ne nasce una farsa chiassosa e colorata che culminerà in una beffa finale dove il “borghese gentiluomo” sarà lasciato definitivamente solo, anche dalla moglie, nella sua folle utopia. Jourdain continuerà a sognare quanto non potrà mai avere, come sognano tutti gli altri tipi comici del teatro di Molière.

MATTI DA SLEGARE

lunedì 6 marzo 2017, ore 21 – Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

di Axel Hellstenius

con Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti

e con Irene Serini, Sara Damonte

regia e adattamento Gioele Dix

scene e costumi Francesca Pedrotti
disegno e luci Carlo Signorini
musiche Ugo Gangheri
versione italiana della commedia Elling & Kjell Bjarne
traduzione Giovanna Paterniti

produzione Teatro Carcano / MismaOnda

Protagonisti della storia sono Elia (Iacchetti) e Giovanni (Covatta), divenuti amici inseparabili dopo una lunga esperienza in una struttura psichiatrica protetta. “Promossi” al termine del percorso terapeutico, vengono mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento nel centro della città. Si tratta di un esperimento e di una prova molto importante: dovranno provare a inserirsi nella società civile e dimostrare di saper badare a se stessi.

A raccontare la vicenda dei “matti” Giovanni e Elia e il loro percorso di reinserimento nella società è un formidabile terzetto formato da Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti (sul palco) e Gioele Dix (alla regia), ovvero tre dei più apprezzati, riconoscibili, simpatici e popolari personaggi della scena italiana. Grazie all’interpretazione divertente, credibile, a tratti persino commovente, e alla regia attenta e leggera, lo spettacolo si dipana fresco e ironico, mai intaccato, nonostante il tema sensibile trattato – la malattia mentale – da tentativi di patetismo o retorica.

Tratto dalla commedia Elling & Kjell Bjarne del norvegese Axel Hellstenius (da cui fu tratto nel 2001 il film Elling diretto da Petter Næss, candidato all’Oscar come migliore film straniero 2002), lo spettacolo racconta il percorso tortuoso, complicato ed esaltante che condurrà i due “matti” a slegarsi dai tanti fantasmi piccoli e grandi che li hanno resi infelici per gran parte della loro vita. Entrambi riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo. Elia troverà nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la propria ragione di vita, mentre Giovanni si accorgerà di poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon cuore. Un intenso e delicato ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose in cui l’arte e l’amore diventano strumenti di guarigione e riscossa.

IL BAGNO

venerdì 17 marzo 2017, ore 21 – Maiolati, Teatro G. Spontini

di Astrid Veillon
adattamento di Beatriz Santana
versione italiana di David Conati

con Stefania Sandrelli, Amanda Sandrelli

e con Serena Iansiti, Ramona Fiorini, Claudia Ferri

regia di Gabriel Olivares

produzione L’isola Trovata/ Viola Produzioni

Una festa a sorpresa, un compleanno, un bagno. Lu compie 40 anni e le sue tre migliori amiche Titti, Maria Sole e Angela hanno deciso di organizzare una festa a sorpresa a casa del suo fidanzato. Ma a sorpresa arriva anche Carmen, la madre di Lu. In una notte di follia, ubriachezza, incomprensioni e scoperte “in bagno”, le quattro amiche si trovano ad affrontare la verità sulla loro amicizia.

Il bagno è un gioco di seduzione, una metafora di vita, un nascondiglio, un lavoro di introspezione e soprattutto un trattato sull’uomo. Il bagno è lo spazio dove ci si può sfogare da soli o insieme, dove ci si può isolare per pochi minuti, dove si può urlare in silenzio o piangere con lacrime sincere. E’ di solito uno spazio personale e liberatorio.

Un montaggio esilarante di bizzarro vaudeville che si forma attorno a uno spazio unico utilizzato ingegnosamente che sfrutta gli alti e i bassi emotivi delle protagoniste. Una scenografia minimalista la cui intelligente messa in scena diventa una metafora visiva che aggiunge enfasi a drammi condivisi.

Uno spettacolo divertente e sincero, diretto con intelligenza da uno dei giovani registi più interessanti e prolifici della scena spagnola, Gabriel Olivares, che promette tante risate, con un cast di donne eccezionali.

IL SORPASSO

sabato 25 marzo 2017, ore 21 – Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

dal celebre film di Dino Risi

Giuseppe Zeno

con Luca Di Giovanni e la partecipazione di Cristiana Vaccaro
e con Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo, Marial Bajma Riva

regia Guglielmo Ferro

dal soggetto cinematografico  Dino Risi, Ettore Scola e Ruggero Maccari
adattamento teatrale  Micaela Milano
musiche originali Massimiliano Pace
scenografie Alessandro Chiti
costumi  Françoise Raybaud

Produzione Bananas srl con ABC Produzioni, Teatro Arte e Marche Teatro
Distribuzione Bananas srl

Il Sorpasso di Dino Risi è uno dei grandi capolavori della commedia italiana. A più di cinquant’anni dall’uscita del film, per la prima volta la celebre sceneggiatura – scritta dallo stesso Risi insieme con Ettore Scola e Ruggero Maccari –, approda a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano. Nei panni di Bruno (magistralmente interpretato sul grande schermo da Vittorio Gassman) l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo contraltare, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. La pièce vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie “Un medico in Famiglia 10” che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto.  Fanno parte del cast Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Francesca Florio.Manifesto dell’Italia del ‘boom’ economico, Il Sorpasso è, al tempo stesso, un grande road movie psicologico, il che lo rende un testo senza tempo. Spogliato della connotazione storico-sociale, il film è costruito su una drammaturgia destrutturata, scatola aperta ideale per una riscrittura teatrale focalizzata sui personaggi. In questa dinamica la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti, e il loro incontro/scontro come puro conflitto caratteriale e psicologico. Tra Bruno e Roberto si stabilisce sin dalle prime scene un giocoforza di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro sarà un viaggio jarmuschano all’interno delle bolle conflittuali che ognuno ha provato a cancellare a nascondere, allontanandosene fisicamente il più possibile e che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere.

THE HUMAN JUKEBOX

domenica 2 aprile 2017, ore 21 – Maiolati, Teatro G. Spontini

Gli OBLIVION sono:

Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli

regia di Giorgio Gallione

musica Lorenzo Scuda
testi Davide Calabresi e Lorenzo Scuda

produzione Bags Live in collaborazione con Malguion

Cinque contro tutti. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX.

Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della rete si aggiunge, questa volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione.

Gli Oblivion hanno in repertorio tutti i grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate.

Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per una esperienza folle e mai ripetibile. Nessuno spettacolo sarà uguale al precedente.

Dai Ricchi e Poveri ai Rapper, da Ligabue ai Cori Gospel, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza farne nessuna. Uno schiacciasassi che trangugia e livella Sanremo, X Factor, Albano e Il Volo.

OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX è la playlist che non hai mai avuto il coraggio di fare, uno Spotify vivente che provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis!

MARITI E MOGLI

martedì 4 aprile 2017, ore 21 – Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

Francesca Reggiani e Monica Guerritore

dal film omonimo di WOODY ALLEN
adattamento teatrale di Monica Guerritore e Giorgio Mariuzzo

regia Monica Guerritore

con Pietro Bontempo, Antonio Zavatteri ,Alice Spisa, Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Angelo Zampieri

produzione Artisti Associati / Pier Francesco Pisani / ParmaConcerti

Un travolgente Woody Allen alle prese con uno dei suoi argomenti preferiti: le crisi coniugali e i tradimenti. Due attrici, Monica Guerritore e Francesca Reggiani, molto diverse ma entrambe amatissime dal pubblico sono per la prima volta insieme (le mogli). Con loro due attori straordinari come Pietro Bontempo e Antonio Zavatteri (i loro mariti) insieme ad Alice Spisa, Enzo Curcurù, Lucilla Mininno e Angelo Zampieri (amori, amanti?). Ecco il girotondo amoroso in cui Cupido (bendato e sbadato) si divertirà a scagliare frecce, far nascere amori, divorzi e altro. Tutto accade in una notte tempestosa. I personaggi sono costretti da tuoni e lampi in una sala da ballo, un luogo della musica e della danza che, fino all’alba, si riempirà di storie, oggetti, musica, pianti, amori e liti. Durante la notte le insofferenze, i tradimenti e i desideri verranno rivelati, mentre (in segreto) ogni personaggio si aprirà in improvvise confessioni fatte al pubblico per averne comprensione e approvazione.

Come nei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, la trama e le sofferenze create dall’Autore (tutta la commedia è un romanzo che Gabe rivelerà alla fine di avere scritto) diventano l’unica verità del personaggio, costretto a vivere e far prevalere la sua storia con quell’intensità che solo la precisione di una trama già scritta può dare. Il jazz di Louis Armstrong ci precipita immediatamente nel clima di Woody Allen.

La versione teatrale di Monica Guerritore è fedele al testo ma si discosta nell’ambientazione dal film da cui è tratta la commedia uscita nel 1992 e interpretata dai fantastici Mia Farrow, Sidney Pollack, Judy Davis, Liam Neeson, Juliette Lewis e dallo stesso Allen nei panni di uno dei protagonisti.