TEMPESTA IN PARADISO

DAL 15 NOVEMBRE AL 21 DICEMBRE | PRIMA NAZIONALE
ANCONA_TEATRO DELLE MUSE_SALONE DELLE FESTE

(STORM FROM PARADISE)
una creazione di imitating the dog
scritto da Claire MacDonald
e diretto da Pete Brooks
assistente alla regia Pablo Solari
video Simon Wainwright
luci Andrew Crofts_Andrew Quick
suoni Rory Howson
con il supporto di Arts Council England
con Barbara Ronchi, Woody Neri

produzione MARCHE TEATRO / imitating the dog

In una casa deserta un uomo e una donna stanno facendo un gioco.
A turno erotico, elegiaco, divertente e triste, dentro e fuori dal sordo paesaggio che può o non può esistere, al di fuori della stanza creano un giardino. Ma il giardino è fatto di parole ed esiste solo nella fantasia, è un gioco dove niente è reale, sebbene i personaggi dicano il contrario.
Un uomo e una donna stanno discutendo in una stanza, niente più di questo.
Storm from Paradise, così come il precedente lavoro The Train, è un’esperienza di teatro immersivo e sensoriale unica, creta dalla compagnia Imitating the dog – una delle più innovative, interessanti e acclamate del panorama teatrale inglese – e Marche Teatro, con il contributo di Arts Council England.
L’allestimento, scritto da Claire MacDonald e diretto dal regista Pete Brooks, vanta le proiezioni e lo straordinario video design di Simon Wain Wright.

CALENDARIO

NOVEMBRE
MERCOLEDI 15_ORE 20.45 | PRIMA NAZIONALE 
VENERDI 17_SABATO 18_ORE 19.00 (1°turno) / ORE 20.45 (2°turno)
DOMENICA 19_ORE 17.30 (1°turno) / ORE 19.00 (2°turno)
MARTEDI 21_MERCOLEDI 22_ORE 20.45
GIOVEDI 23_ORE 20.45
VENERDI 24_ORE 19.00
SABATO 25_ORE 20.45
LUNEDI 27_MARTEDI 28_MERCOLEDI 29_ORE 20.45
GIOVEDI 30_ORE 19.00

DICEMBRE
VENERDI 1_SABATO 2_ORE 19:00
LUNEDI 4_MARTEDI 5_MERCOLEDI 6_ORE 20.45
GIOVEDI 7 _ORE 19.00
VENERDI 8 ORE 20.45
SABATO 9 ORE 19.00
DOMENICA 10_ORE 19.00 (1°turno) / ORE 20.45 (2°turno)
LUNEDI 11_ORE 20.45
MERCOLEDI 13_ORE 20.45
GIOVEDI 14_ORE 19.00
VENERDI 15__ORE 19.30
SABATO 16_DOMENICA 17_ORE 19.00
LUNEDI 18_ORE  19.00
MARTEDI 19_ORE 20.45
MERCOLEDI 20_ORE 19.00 (1°turno) / ORE 20.45 (2°turno)
GIOVEDI 21_ORE 19.00

CHROMA_don’t be frightened of turning the page

DAL 9 AL 10 FEBBRAIO_ORE 20.45
ANCONA_TEATRO DELLE MUSE_PALCOSCENICO

Invenzione_performance Alessandro Sciarroni
luce Rocco Giansante
drammaturgia Alessandro Sciarroni_Su-Feh Lee
musica originale Paolo Persia
styling Ettore Lombardi

sviluppo_promozione_consiglio Lisa Gilardino
cura amministrativa Chiara Fava
cura tecnica Valeria Foti_Cosimo Maggini
ricerca Damien Modolo

produzione corpoceleste _C.C.00# e MARCHE TEATRO
co-produzione Le CENTQUATRE(Paris), CCN2 – Centre chorégraphique national de Grenoble, Les Halles de Schaerbeek

Durante l’esperienza del progetto europeo “Migrant Bodies”, tra il 2014 e il 2015, l’artista sviluppa un’idea per una nuova pratica performativa profondamente germinale. Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati, l’artista inizia a lavorare sul concetto di turning. Il termine inglese viene tradotto e rappresentato in scena in maniera letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, nella stessa maniera in cui turning significa anche evolvere, cambiare. In TURNING_migrant bodies version, Sciarroni torna ad eseguire in prima persona l’azione, allenandosi per diversi mesi nella pratica che consente al corpo di girare per un tempo indeterminato senza perdere l’equilibrio. La durata dell’azione e il graduale aumento del ritmo sono in grado di creare una sorta di legame ipnotico tra il performer e lo spettatore. Il lavoro viene presentato in forma di studio durante le tappe di ricerca del progetto “Migrant Bodies”: nelle città di Montreal, Vancouver, Zagabria e Bassano del Grappa – al Festival di Polverigi e durante Live Works, all’interno del festival della Centrale Fies di Dro (TN), dove viene invitato assieme a Jérôme Bel e Santiago Sierra in qualità di ospite della manifestazione. L’esperienza di “Migrant Bodies” e i riscontri ricevuti durante le presentazioni, convincono l’Artista a voler continuare la ricerca presso il CSS di Udine (luglio 2016) e il 104 di Parigi (aprile 2016), dove sarà in residenza con diversi artisti per curare l’apparato sonoro e visivo del solo, che nella sua forma definitiva si intitolerà CHROMA_don’t be frightened of turning the page, prendendo in prestito il titolo dal libro sui colori di Derek Jarman e il sottotitolo da un album dei Bright Eyes, il gruppo rock preferito dell’artista.

FIGLIDIUNBRUTTODIO

13 APRILE_ORE 20.45
ANCONA_TEATRO SPERIMENTALE

uno spettacolo di e con Paolo Mazzarelli_Lino Musella
foto di scena Matteo Delbò

Compagnia MusellaMazzarelli
in collaborazione con MARCHE TEATRO

FIGLIDIUNBRUTTODIO è, in ordine di tempo, il secondo spettacolo della Compagnia MusellaMazzarelli, e nasce da quel metodo di creazione integrale a due (ideazione, scrittura, regia, interpretazione divisi al 50%) che caratterizza il lavoro della Compagnia.
FIGLIDIUNBRUTTODIO sceglie, all’interno della nostra Realtà, due storie: la prima, centrale, ha per protagonisti due gemelli ed un conduttore televisivo, ed è ambientata nel mondo della TV. Un mondo in cui Denari e Speranze scorrono a fiumi, attraverso canali a volte putrescenti. Una Fogna regale, nella quale hanno diritto a nuotare, o ad annegare, solo pochi eletti. La seconda, a fare da contrappunto, è la storia di due falliti veri. Una coppia ispirata a quella di “Uomini e topi” di Steinbeck. Due poveri cristi senza futuro, che sopravvivono nella Spazzatura, nell’illusione, nel reciproco Amore.
Cosa hanno in comune i personaggi della regale Fogna di certa TV, e gli altri due, che bazzicano nella reale Spazzatura di tutti i giorni?
Primo: fanno ridere, ma non lo sanno. Secondo: non hanno Speranze, ma sono convinti di averne. Terzo: sono figli diversi, e illegittimi, di una stessa Realtà, di un comune Tempo, di un brutto Dio.

4 5 6

22 APRILE_ORE 20.45
ANCONA_TEATRO SPERIMENTALE

scritto e diretto da Mattia Torre
con Massimo De Lorenzo_Cristina Pellegrino_Carlo De Ruggieri
e con Giordano Agrusta
scene Francesco Ghisu
disegno luci Luca Barbati
costumi Mimma Montorselli

MARCHE TEATRO / Nutrimenti Terrestri / Walsh

456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.
E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.

4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non sia un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità, il cinismo, la paura. 4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.
Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, prodotto da Inteatro e andato in onda su La7 all’interno del programma “The show must go off” di Serena Dandini (attualmente disponibile su YouTube), e il libro “4 5 6 – Morte alla famiglia”, edito da Dalai.