CHROMA_don’t be frightened of turning the page
DAL 9 AL 10 FEBBRAIO_ORE 20.45
ANCONA_TEATRO DELLE MUSE_PALCOSCENICO
Invenzione_performance Alessandro Sciarroni
luce Rocco Giansante
drammaturgia Alessandro Sciarroni_Su-Feh Lee
musica originale Paolo Persia
styling Ettore Lombardi
sviluppo_promozione_consiglio Lisa Gilardino
cura amministrativa Chiara Fava
cura tecnica Valeria Foti_Cosimo Maggini
ricerca Damien Modolo
co-produzione Le CENTQUATRE(Paris), CCN2 – Centre chorégraphique national de Grenoble, Les Halles de Schaerbeek
Durante l’esperienza del progetto europeo “Migrant Bodies”, tra il 2014 e il 2015, l’artista sviluppa un’idea per una nuova pratica performativa profondamente germinale. Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati, l’artista inizia a lavorare sul concetto di turning. Il termine inglese viene tradotto e rappresentato in scena in maniera letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, nella stessa maniera in cui turning significa anche evolvere, cambiare. In TURNING_migrant bodies version, Sciarroni torna ad eseguire in prima persona l’azione, allenandosi per diversi mesi nella pratica che consente al corpo di girare per un tempo indeterminato senza perdere l’equilibrio. La durata dell’azione e il graduale aumento del ritmo sono in grado di creare una sorta di legame ipnotico tra il performer e lo spettatore. Il lavoro viene presentato in forma di studio durante le tappe di ricerca del progetto “Migrant Bodies”: nelle città di Montreal, Vancouver, Zagabria e Bassano del Grappa – al Festival di Polverigi e durante Live Works, all’interno del festival della Centrale Fies di Dro (TN), dove viene invitato assieme a Jérôme Bel e Santiago Sierra in qualità di ospite della manifestazione. L’esperienza di “Migrant Bodies” e i riscontri ricevuti durante le presentazioni, convincono l’Artista a voler continuare la ricerca presso il CSS di Udine (luglio 2016) e il 104 di Parigi (aprile 2016), dove sarà in residenza con diversi artisti per curare l’apparato sonoro e visivo del solo, che nella sua forma definitiva si intitolerà CHROMA_don’t be frightened of turning the page, prendendo in prestito il titolo dal libro sui colori di Derek Jarman e il sottotitolo da un album dei Bright Eyes, il gruppo rock preferito dell’artista.