DODI e IMA

Domenica 12 novembre 2023 ore 20.45

Sosta Palmizi
DODI
coreografia Sofia Nappi
con Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli
costumi Sofia Nappi
disegno luci Alessandro Caso

produzione Sosta Palmizi con Komoco/ Sofia Nappi

Vincitore del Partner Award Introdans alla Rotterdam International Duet Choreography Competition 2021; Primo premio e premio della critica all’ International Choreography Competition Hannover 2021; Premio di Produzione dalla Fondazione Tanja Liedtke e dal Direttore Artistico Marco Goecke dello Staatstheater Hannover

Il duetto Dodi attraversa ed esplora lo stato di tormento tipico della condizione esistenziale dell’uomo. Snodandosi alla riscoperta della sottile poesia che si insinua con fiducia, leggerezza e passione nel ritrovare un ascolto profondo del presente, i due danzatori ci accompagno in un viaggio di esplorazione verso una maggiore consapevolezza e profondità, per trovare accettazione di noi stessi e infine libertà.

 

Sosta Palmizi
IMA
coreografia Sofia Nappi
danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
luci Alessandro Caso
costume designer Luigi Formicola; i costumi sono stati realizzati da Silvia Salvaggio e Elisa Varvarito, grazie alla collaborazione con Manifatture Digitali Cinema Prato di Fondazione Sistema Toscana

produzione Sosta Palmizi, Komoco/Sofia Nappi
coproduzione La Biennale di Venezia, COLOURS –  International Dance Festival, Centro Coreográfico Canal
sostegno residenziale Orsolina 28, Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), Opus Ballet Firenze, Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Tour management ecotopia dance productions
Selezionato per Bando Abitante/ Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze
Si ringrazia PARC Performance Arts Research Centre di Firenze

Una prima breve versione di IMA è stata presentata alla 14° edizione della Biennale di Venezia su commissione della direttrice Marie Chouinard; debuttando poi nella sua versione definitiva al COLOURS International Dance Festival di Stoccarda. Lo spettacolo prende il nome dal termine giapponese che indica il momento presente; in aramaico ed ebraico Ima ha anche il significato di madre, nella sua accezione di rinascita e rinnovamento. Nato durante il periodo di distanziamento sociale IMA porta in scena una danza pura per celebrare l’incontro tra anime e corpi.

ROMEO E GIULIETTA

IGRA

Giovedì 7 marzo 2024 ore 20.45
ESCLUSIVA REGIONALE

direzione artistica e coreografia Mattia Russo e Antonio de Rosa
in collaborazione con i danzatori: Edoardo Brovardi, Benoît Couchot, Angela Demattè, Antonio de Rosa, Helena Olmedo Duynslaeger, Giulia Russo e Alberto Terribile
drammaturgia Kor’sia in collaborazione con Gaia Clotilde Chernetich e Agnès Lopez-Rio
scenografia Kor’sia /Mattia Russo Antonio De Rosa
voci Marc Di Francesco
musiche originali Da Rocha
disegno dei costumi Luca Guarini e Adrian Bernal
confezionamento  dei costumi Mans Concept Menswear, Jaime Alvarez design e produzione scarpe Camper

direttore tecnico Meritxell Cabanas
produzione Gabriel Blanco e Paolo Villegas (Spectare)

coproduzione Centro di Cultura Contemporanea Conde Duque
con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, della Cultura e dello Sport – Governo spagnolo, Comunità di Madrid, Comune di Madrid, Espai La Granja Valencia, Festival Europeo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), Istituto Italiano di Cultura di Madrid
video: G. Cantos
foto: Kito Muñoz

È una nuova creazione, una pièce coreutica ambientata in un campo da tennis e pensata come scrittura coreografica in dialogo tra presente e passato.
Le origini di Igra risalgono a Jeux / Nijinsky, un lavoro precedentemente creato da Mattia Russo e Antonio de Rosa. Si trattava di una breve coreografia incentrata sul processo creativo dell’opera di Nijinsky. Il soggetto era articolato e da quel primo processo è rimasto il desiderio di continuare ad esplorare tali idee. Igra suppone questa esplorazione, in cui non c’è quasi più nessuna traccia del suo predecessore.

Come in tutti i lavori di Russo e De Rosa, la potenza visiva gioca un ruolo decisivo in Igra, che pur non essendo un docu-drama danzato su quell’epoca e quelle opere, è pieno di riferimenti che appaiono in modo sottile e intermittente. La musica elettronica è vicina ai ritmi delle danze russe, l’inserimento di Chopin, compositore polacco, sembra voler ricordare che sebbene Nijinsky fosse nato a Kiev e sua sorella Nijinska a Minsk, la sua famiglia era polacca e lo stesso coreografo non si considerava russo. Molte le metafore presenti. Jeux stava giocando una partita di tennis, ma il gioco di cui vuole parlare è la seduzione. Igra, pertanto, non riproduce o ricrea, ma gli spiriti dei famosi fratelli vi abitano (forse felicemente).

 

ALICE IN WONDERLAND reloaded

LOVETRAIN2020

Domenica 14 aprile 2024 ore 18.00
PRIMA REGIONALE

musiche Tears For Fears 
coreografia e luci Emanuel Gat
danzatori Eglantine Bart, Tara Dalli, Noé Girard, Nikoline Due, Gilad Jerusalmy, Péter Juhász, Michael Loehr, Emma Mouton, Rindra Rasoaveloson, Abel Rojo Pupo, Karolina Szymura, Sara Wilhelmsson
costumi Thomas Bradley 
realizzazione costumi Thomas Bradley, Wim Muyllaert  
direzione tecnica & supervision Guillaume Février
suono Frédéric Duru
sarta di scena Marie-Pierre Calliès
produzione Emanuel Gat Dance: Marjorie Carré, Mélanie Bichot

coproduzione Festival Montpellier Danse 2020, Chaillot – Théâtre national de la Danse, Arsenal Cité Musicale – Metz, Theater Freiburg, with the support of Romaeuropa Festival.

Emanuel Gat Dance riceve il sostegno del Ministero francese della Cultura e della Comunicazione e di DRAC Provence Alpes-Côtes d’Azur, della Région Sud – Provence-Alpes-Côtes d’Azur e del Conseil Départemental des Bouches-du- Rhône. LOVETRAIN2020 riceve il sostegno dell’Institut Français per i suoi tour internazionali.
Creato a Agora – cité internationale de la danse in Montpellier.

Dopo aver lavorato con le partiture di Pierre Boulez, Rebecca Saunders e dello stesso Gat per Story Water, la sua ultima produzione per il Festival d’Avignon 2018, Emanuel Gat prosegue la sua lunga esplorazione dei punti d’incontro tra il linguaggio coreografico e quello musicale, tra il visivo e il sonoro, e delle potenzialità che offrono all’osservazione, allo studio e alla narrazione di storie.

LOVETRAIN2020 si svolge in questo spazio carico di riferimenti, contrappunti e possibilità infinite, dove movimento e suono interagiscono per rivelare ancora una volta, e da un’angolazione diversa, gli strati evidenti ma quasi trasparenti in cui le persone si incontrano, si allontanano, si spingono e si tirano, si interrogano, si risolvono e vanno avanti.

Un “Musical” contemporaneo, LOVETRAIN2020 farà appello alla meravigliosa musica del duo britannico degli anni ’80 Tears for Fears (Mad world, Shout, Everybody Wants to Rule The World, Change, Sowing The Seeds Of Love e molti altri incredibili successi di quel glorioso decennio). Un’ode coreografica al suono e alle vibrazioni degli anni ’80, incarnati dalla musica dei Tears for Fears, con la loro spinta utopica e il loro groove epico.