FERDINANDO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 26 al 29 ottobre 2023
PRIMA NAZIONALE
Arturo Cirillo
FERDINANDO

di Annibale Ruccello
con Sabrina Scuccimarra (Donna Clotilde), Anna Rita Vitolo (Donna Gesualda), Arturo Cirillo (Don Catello), Riccardo Ciccarelli (Ferdinando)
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
musiche Francesco De Melis
luci Paolo Manti
regia Arturo Cirillo
regista collaboratore Roberto Capasso
assistente alla regia Luciano Dell’Aglio

produzione MARCHE TEATRO, Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Arturo Cirillo riporta in scena FERDINANDO, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986). Con questo allestimento, Arturo Cirillo, dopo le fortunate prove dello stesso autore Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera (Premio Ubu), firma un altro classico e allo stesso tempo contemporaneo capolavoro.

Agosto 1870: il Regno delle Due Sicilie è caduto e la baronessa borbonica Donna Clotilde nella sua villa vesuviana si è “ammalata” di disprezzo per il re sabaudo e per l’Italia piccolo-borghese nata dalla recente unificazione. A fare da infermiera all’ipocondriaca nobildonna è Gesualda, cugina povera e inacidita dal nubilato, ma segreta amante di Don Catellino, prete di famiglia corrotto e vizioso. I giorni passano tutti uguali, tra pasticche, decotti, rancori e bugie. A sconvolgere lo stagnante equilibrio domestico è l’arrivo di un sedicenne dalla bellezza efebica che, rimasto orfano, viene mandato a vivere da Donna Clotilde, di cui risulta essere un lontano nipote. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti. Ma chi è davvero Ferdinando?

Dalle note di regia di Arturo Cirillo

Logica ed inconsueta, allo stesso tempo, mi appare la mia decisione di portare in scena Ferdinando di Annibale Ruccello. Logica perché riconosco in Ruccello un mio autore, un autore sul quale sono tornato più volte, e con spettacoli per me importanti. Ma la scelta mi appare anche inconsueta, poiché per me Ferdinando è sempre stato legato allo spettacolo che curò l’autore stesso (nonché primo interprete del ruolo di Don Catellino), che ha girato per molti anni tutta l’Italia avvalendosi della grande interpretazione di Isa Danieli. 

Inoltre per me il testo è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Ruccello, un testo più realistico, storico, un dramma con una struttura classica. Il desiderio per un inafferrabile adolescente, nato da un inconsolabile bisogno d’amore, matura nella mente di tre personaggi disperati (Donna Clotilde, Donna Gesualda e Don Catello), prigionieri della propria solitudine, esacerbati dall’abitudine. Allora tutto l’aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto “schifato” italiano. 

Una scena composta da un unico grande drappo che scende dall’alto e contiene il luogo dell’azione, un luogo claustrofobico in cui convivono tutti i personaggi, che vediamo spogliarsi, rivestirsi, incontrarsi (come in un film di Luis Bunuel). Personaggi rinchiusi in abiti scuri, monacali e preteschi, per devozione o lutto, ma forse solo per difesa. Illuminati da luci rivelatrici, come in un miracolo pagano, dove l’intimità delle note di un pianoforte convivono con quelle sontuose e barocche di un organo. 

Poi c’è Ferdinando, ragazzino normale di un tempo presente, portatore solo del proprio corpo giovane sul quale gli altri tre personaggi, di questo quartetto, disegnano le proprie visioni e i propri desideri. Trascendendo dalla persona in sé, come spesso avviene nell’innamoramento, si ingannano e si lasciano ingannare. Dopo gli resta solo la constatazione del proprio fallimento e della propria folle e disperata solitudine, in un luogo spettrale abitato dai morti e dai ricordi.

Mi pare che con Ferdinando, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio –.

 

COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 2 al 5 novembre 2023
con Chiara Francini e Alessandro Federico
di Dario Fo e Franca Rame
regia Alessandro Tedeschi
collaboratori Pierluigi Pasino e Massimiliano Setti

luci Alessandro Barbieri
scenografia Katia Titolo
costumi Francesca di Giuliano
musiche Setti – Pasino
aiuto regia Rachele Minelli
fonico Gianluca Meda
macchinista Raffaele Basile
foto di scena e grafica Manuela Giusto
organizzazione Marcella Santomassimo e Luisa Di Napoli
amministrazione Morena Lenti e Riccardo Rossi

PIERFRANCESCO PISANI e ISABELLA BORETTINI per INFINITO TEATRO
In collaborazione con ARGOT PRODUZIONI
Con il contributo della Regione Toscana

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”.
Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo, conduzioni al fianco di pilastri della tv come Pippo Baudo e un esordio letterario con 45.000 copie vendute e 8 ristampe. Qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia.
L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata.
Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia.
Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile.
Tutti ci si riconoscono infatti “Coppia aperta…quasi spalancata” porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia. Rappresenta uno degli spettacoli più popolari in Italia. In Germania ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.

AGOSTO A OSAGE COUNTY

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 16 al 19 novembre 2023
di Tracy Letts
traduzione Monica Capuani
regia Filippo Dini
con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella
dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando
scene Gregorio Zurla
costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari
musiche Aleph Viola
assistente regia Eleonora Bentivoglio
assistente costumi Rosa Mariotti
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

 

Agosto a Osage County racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Nella contea di Osage, in Oklahoma, vivono Violet e suo marito Beverly Weston, poeta alcolizzato. Un giorno l’uomo scompare misteriosamente e la famiglia si riuni sce precipitosamente, riportando a galla vecchi ricordi spiacevoli. Il ritrovamento del cadavere e il suo funerale daranno il via a una emozionante e divertente resa dei conti.

Scrive Tracy Letts: «La speranza di ogni drammaturgo è quella di poter attingere, attraverso la narrazione, a temi universali. Con molti americani condivido la storia di famiglie – per lo più discendenti di agricoltori irlandesi, tedeschi o olandesi – che hanno forgiato la loro etica dagli anni della Depressione fino al Baby Boom. Condivido il conflitto multigenerazionale che inevitabilmente nasce quando coloro che non hanno nulla hanno lasciato il loro orgoglio e il loro senso di colpa a coloro che non hanno voluto nulla. August: Osage County è il mio tentativo di esplorare questo scisma generazionale e la sensibilità del Midwest, perché, come disse Sam Shepard quando gli chiesero perché scrivesse così tanto sulla famiglia: “Che altro c’è?”. Agosto a Osage County ci può dare una possibilità per imparare come le dinamiche della “famiglia” continuino a plasmare noi e il nostro approccio al mondo».

Nelle sue note, Filippo Dini dichiara: «Nel poco tempo in cui assistiamo al ricomporsi dei molti componenti di una famiglia, che avrebbero volentieri sopportato in solitudine le tante spaccature che li hanno allontanati, riconosciamo in quella violenza, in quelle ferite mai curate, in quell’amore furioso, le dinamiche e la matrice stessa del nostro essere adulti oggi. Non ci sono vincitori in questa storia, come forse non ce ne sono nella nostra epoca: non c’è alcun riscatto, né un miglioramento delle coscienze, o di stili di vita, solo un assistere privo di pietà allo scarnificarsi lento e inesorabile di quella cosa oscura e misteriosa che siamo fin troppo abituati a chiamare famiglia. Tutto, però, ci viene raccontato con un sorriso perfido e divertito, come se un certo amore per il senso del ridicolo (che senza dubbio ognuno di noi manifesta assolutamente inconsapevole all’interno del proprio focolare) possa curare quelle ferite e alleviarne il bruciore continuo e inesorabile. Così il timido richiamo a Čechov non è così casuale e involontario, anzi guardando questa storia attraverso il suo sguardo (e credo che il nostro autore un po’ ce lo suggerisca) ritroveremo quel divertimento, quell’aridità degli spazi e degli animi, quella stessa attesa di una apocalisse imminente, che ci ridarà calore, proprio perché ci riguarda direttamente».

LA COSCIENZA DI ZENO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 30 novembre al 3 dicembre 2023

di Italo Svevo
con Alessandro Haber
e con Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio
e Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith  Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo
regia di Paolo Valerio
adattamento Monica Codena e Paolo Valerio
scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta
luci di Gigi Saccomandi
musiche di Oragravity
video Alessandro Papa
movimenti di scena Monica Codena

produzione Teatro Stabile del FVG, Goldenart Production

Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente  europeo, ironico e di affascinante complessità, “La coscienza di Zeno” celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia lo porta in scena per la regia di Paolo Valerio in un nuovo allestimento – prodotto assieme a Goldenart Puroduction – nell’ambito di un ricco percorso di ricerca dedicato agli importantissimi giacimenti culturali di Trieste e del suo territorio. La figura monumentale di Italo Svevo ed il suo straordinario romanzo psicanalitico vi rappresentano un momento di profondo, universale significato. “La coscienza di Zeno”, d’altra parte, possiede anche una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini. Il romanzo infatti sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, ed i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese ad episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.

“La coscienza di Zeno” è stata sempre interpretata da grandi attori, come Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Alberto Lionello che fu anche protagonista dello sceneggiato Rai e, nella successiva edizione televisiva, Johnny Dorelli. Nel nuovo allestimento a firma di Paolo Valerio, Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, un attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione.

TI POSSO SPIEGARE!

inizio spettacoli ore 20.45

Martedì 5 dicembre 2023
FUORI ABBONAMENTO ESCLUSIVA REGIONALE
scritto da Katia Follesa, Angelo Pisani, Luciano Federico e Alessio Parenti.
con Katia Follesa, Angelo Pisani e il corpo di ballo (Stefano Rei Ferrari, Dada Davide Toto, Nicholas De Souza , MariaTeresa Notarangelo, Rebecca Erroi, Maria Laura Savio)
supervisione creativa e coreografie Laccio
scenografia Francesco Mari
costumi Maria Sabato

Alla fine questo matrimonio si farà o no?
Chi lo sa!
Anche in questo nuovo spettacolo, Angelo e Katia parleranno della vita di coppia, ma questa volta, a differenza dello spettacolo precedente, ai veri e propri duelli verbali si alterneranno/sostituiranno degli sketchs comici in cui i due ci porteranno in casa loro e mostreranno le dinamiche uomo donna nella convivenza, quella in cui lei chiede a lui di scendere a buttare la spazzatura non appena si è in filato la tuta e sta per andare a letto o dove lui rimanda ogni incombenza a suon di “lascia lo faccio dopo”.
Oppure quella in cui lei ha già pianificato tutta la settimana e lui pensa solo che la sera dopo lo aspetta il paddle con gli amici. E tanto tanto altro.
Così facendo Katia e Angelo racconteranno un’altra porzione della loro vita insieme, sempre all’insegna di uno scontro divertente, senza dimenticarsi di coinvolgere il pubblico che, anche questa volta, sarà chiamato a dire la sua e a schierarsi a favore dell’uno o dell’altro.
Un’ulteriore occasione per dimostrare come la vita di ognuno nella convivenza, si assomigli un po’ tutta. E questo è il bello.
Facciamoci una risata collettiva e non pensiamoci più!

CABARET the musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

15 – 16 – 17 dicembre 2023
FUORI ABBONAMENTO ESCLUSIVA REGIONALE

FABRIZIO DI FIORE ENTERTAINMENT presenta
TEATRO ALFIERI TORINO
ROMA CITY MUSICAL
in
CABARET
con Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo

ideato da Christopher Isherwood | libretto di Joe Masteroff | liriche di Fred Ebb
musica di John Kander | Traduzione e attamento di Luciano Cannito e Arturo Brachetti

scene Rinaldo Rinaldi | costumi Maria Filippi | direzione musicale Giovanni Maria Lori

Coreografie di Luciano Cannito

Regia di ARTURO BRACHETTI e LUCIANO CANNITO

Cabaret si svolge tra il 1929 e il 1930, in un periodo in cui Berlino, nel bel mezzo della depressione economica successiva alla Prima Guerra Mondiale, si sta trasformando da epicentro culturale underground e d’avanguardia a terreno fertile per il regime totalitario di Hitler e per l’ascesa del Partito Nazista. In questo mondo entra Clifford Bradshaw, uno scrittore americano in difficoltà in cerca di ispirazione per il suo prossimo romanzo. La prima sera che si trova a Berlino, Cliff entra nel Kit Kat Klub, uno squallido locale notturno, dove incontra Sally Bowles, una vivace e talentuosa artista di cabaret, nonché un’anima completamente persa. Sally e Cliff iniziano una relazione che sboccia inaspettatamente in una storia d’amore da sogno. Col passare del tempo, tuttavia, la situazione a Berlino cambia da eccitante e vitale a minacciosa e violenta.
Con una dose di provocazione decisamente brechtiana e una colonna sonora di canzoni che sono diventate dei classici del Musical Theater americano, Cabaret è un musical feroce e corposo che spinge i confini della forma e tiene letteralmente “lo specchio alla natura”.

A CHRISTMAS CAROL il musical

inizio spettacoli ore 20.45

Giovedì 21 dicembre 2023
FUORI ABBONAMENTO ESCLUSIVA REGIONALE

musiche di Alan Menken
liriche di Lynn Ahrens
libretto di Mike Ockrent e Lynn Ahrens
ispirato al racconto di Charles Dickens
coreografie originali di Susan Stroman
regia originale di Mike Ockrent

versione italiana Gianfranco Vergoni
direzione musicale Gabriele de Guglielmo

regia e coreografie Fabrizio Angelini
aiuto regia Alessia De Guglielmo
scenografie Gabriele Moreschi
costumi Marcella Zappatore
disegno luci Francesco Bernabeo
disegno fonico Marco D’Eramo
direzione musicale associata Monja Marrone
costumista associata Francesca Maria D’Antonio

Ebenezer Scrooge Roberto Ciufoli
Mr. Fezziwig Fabrizio Angelini
Jacob Marley Fabrizio Checcacci
Bob Cratchit Edoardo Pallanca
Fred Anderson Angelo Di Figlia / Filippo Di Menno
Spirito del Natale Passato Edilge Di Stefano
Spirito del Natale Presente Gabriele de Guglielmo

Mamma di Scrooge Maria Maddalena Adorni
Vecchio Joe Luca Benini
Mr. Smythe Ilario Castagnola
Scrooge a 18 anni Mattia Cavallari
Sally Anderson Valentina Di Deo
Fan Claudia Mancini
Mrs. Cratchit Monja Marrone
Mrs Mops Serena Mastrosimone
Spirito del Natale Futuro Giulia Rubino
Mrs. Fezziwig Serena Segoloni
Emily Elena Valli
Mrs. Pickwick Claudia Vissani

e con
Rebecca Barbiero – Mattia Di Nardo – Filippo di Paolo – Camilla Marinelli – Mariele Oliva – Leonardo Orsolini – Luigi Vito Simmini – Niccolò Storchi

produzione Compagnia dell’Alba, Teatro Stabile d’Abruzzo, New Step

Si torna a sognare con “A Christmas Carol”, dopo il successo delle scorse stagioni. Reduce dal nuovo allestimento, il musical Piccole Donne, la Compagnia dell’Alba diretta da Fabrizio Angelini e da Gabriele de Guglielmo porta di nuovo in tour il musical natalizio, in co-produzione con il TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo e con la collaborazione della Scuola d’Arte New Step di Americo Di Francesco e di Paola Lancioni. Lo spettacolo riprenderà la sua tournée, dopo la pausa forzata causata dalla pandemia, con una doppia data dal Teatro Tosti di Ortona il 23 e il 24 novembre alle 21.00. Punta di diamante del cast sarà ancora una volta Roberto Ciufoli, attore e regista teatrale, nel ruolo di Ebenezer Scrooge, ricco uomo d’affari dall’indole meschina e avara. Ciufoli, dopo la bella esperienza nella scorsa edizione a “L’Isola dei Famosi”, torna dunque in teatro portando in scena tutta la verve e ironia che lo hanno reso un vero mattatore della risata. Accanto a lui in scena anche Angelini, de Guglielmo e un cast che ha fatto vivere negli anni scorsi tutta la magia del Natale, regalando emozioni, risate e spunti di riflessione su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite. Il racconto di Charles Dickens viene proposto nella sua versione teatrale, per la prima volta in Italia con le musiche e le canzoni di Alan Menken (autore di La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin, e molti altri successi), con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, che si avvale della collaborazione di Monja Marrone. E’ la vigilia di Natale nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività, e chiusa la sua bottega si reca solitario verso la propria dimora. Durante la notte riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale Futuro, i quali, tra flashback e premonizioni, riusciranno a mutare la sua indole meschina ed egoista. Scrooge si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. E tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.

Fabrizio Angelini

La Trama:

È la Vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della Vigilia di Natale. Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose mate- riali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 Dal 11 al 14 gennaio 2024 PRIMA NAZIONALE uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO drammaturgia Gabriele Di Luca con Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio […]

DOVE ERAVAMO RIMASTI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 25 al 28 gennaio 2024
spettacolo di arti varie scritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi
con la collaborazione di Giorgio Cappozzo
con la JAZZ COMPANY diretta dal M° Gabriele Comeglio

produzione International Music and Arts

La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con frammenti della loro vita.
Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato “Dove eravamo rimasti”.
Questo nostro nuovo spettacolo proporrà numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, l’inedito Renato Zero di Solenghi o il confronto Mattarella/Berlusconi, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello Show.
Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo.
La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale.
L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.

PETER PAN il musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

3 e 4 febbraio 2024
FUORI ABBONAMENTO ESCLUSIVA REGIONALE

regia Maurizio COlombi
musiche Edoardo Bennato

con
Leonardo Cecchi nel ruolo di PETER PAN
Martha Rossi nel ruolo di WENDY
Renato Converso nel ruolo di SPUGNA
Martina Attili nel ruolo di GIGLIO TIGRATO
Gioacchino Inzirillo nel ruolo di TRITABUDELLA e PETER PAN ALTERNATE
Giò Di Tonno nel ruolo di CAPITAN UNCINO

produzione Alveare Produzioni e Gli Ipocriti Melina Balsamo
su licenza di Franco Del Lucia Edizioni

Grande attesa per il ritorno di uno dei musical più amati e longevi del panorama teatrale italiano: PETER PAN – Il Musical sarà nuovamente in tour nei principali teatri. Nel ruolo di Capitan Uncino un interprete dal carisma straordinario e dalla voce potente come Giò Di Tonno che si calerà nei panni del temibile e perfido nemico di Peter Pan.

Presentato da Alveare Produzioni e Gli Ipocriti Melina Balsamo, PETER PAN – Il Musical è un sorprendente successo lungo 17 anni. Dal 2006, quando debuttò per la prima volta, lo spettacolo ha già affascinato oltre un milione di spettatori con più di 950 repliche ed è stato insignito di prestigiosi premi come il Premio Gassman e tre Biglietti d’Oro Agis. Riconoscimenti che testimoniano l’affetto del pubblico per questa fortunata produzione.

Lo show vanta la regia di Maurizio Colombi e le musiche indimenticabili di Edoardo Bennato che trasportano gli spettatori in un percorso emozionante e coinvolgente, in cui la fantasia si mescola con la realtà, regalando momenti di pura meraviglia.

Cuore pulsante dello spettacolo è proprio la colonna sonora: uno straordinario viaggio in musica nel mondo fantastico di Peter Pan, con alcune tra le più famose canzoni di Edoardo Bennato tratte dal mitico album del 1978 Sono solo canzonette e con altri brani come “Il rock di Capitan Uncino“, “La fata“, “Viva la mamma” e molte altre, fino alla celeberrima “L’isola che non c’è“. I brani sono stati riarrangiati dallo stesso cantautore per lo spettacolo teatrale, oltre all’inserimento dell’inedito “Che paura che fa Capitan Uncino“.

Altro punto di forza dello spettacolo sono i 21 artisti in scena, diretti da Maurizio Colombi, che animano un mondo magico arricchito di effetti speciali come il volo di Peter. Sullo sfondo, la fatina Trilli, gli immancabili duelli con Capitan Uncino e i suoi pirati, il simpatico Spugna, la vivace compagnia dei Bimbi Sperduti, Giglio Tigrato e il sinistro ticchettio dell’astuto Coccodrillo che terrorizza Uncino.

Il cast, capeggiato da Giò Di Tonno nuovamente in un ruolo da protagonista dopo il tour, ovunque sold out, del ventennale di Notre Dame de Paris, sarà annunciato nelle prossime settimane.

In scena dal 2006, quando debuttò per la prima volta al Teatro Augusteo di Napoli e poi al Teatro Arcimboldi di Milano, PETER PAN – Il Musical è stato riallestito negli anni molte volte fino all’ultima produzione del 2019. A dimostrare la sua eterna fama sono le centinaia di repliche, lo sconfinato entusiasmo del pubblico e i prestigiosi premi ricevuti che hanno contribuito a espandere la sua popolarità anche all’estero fino a portarlo nel 2018 alla Royal Opera House Muscat in Oman.

PETER PAN – Il Musical in Italia è andato in scena nei maggiori teatri: dal Teatro Arcimboldi di Milano all’Arena di Verona, dal Teatro Sistina di Roma al Teatro Antico di Taormina e ora si prepara a volare nuovamente sul suolo italiano per un nuovo entusiasmante tour 2023-2024.

Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie che ha conquistato generazioni di ragazzi e non, PETER PAN – Il Musical è un’esperienza teatrale unica e coinvolgente da condividere con tutta la famiglia: un viaggio verso “l’isola che non c’è”, per vivere tante emozioni con i protagonisti dello spettacolo.