CENERENTOLA

8 GENNAIO ore 18.00_Teatro Sperimentale

ZACHES TEATRO
CENERENTOLA

Regia, drammaturgia, coreografia Luana Gramegna
Scene, luci, costumi, maschere e pupazzi Francesco Givone
Progetto sonoro e musiche originali Stefano Ciardi
Con Gianluca GabrieleAmalia RuoccoEnrica Zampetti
Collaborazione per scene, maschere e pupazzi Alessia Castellano
Collaborazione alla drammaturgia Daria Menichetti
Realizzazione costumi Rachele Ceccotti
Direzione tecnica Alberto Bartolini – Service Officina Teatro
Project manager Enrica Zampetti

Produzione Zaches Teatro
con il sostegno del MICRegione ToscanaTeatro Fonderia Leopolda di Follonica
Giallo Mare Minimal Teatro
​in collaborazione con
Fondazione Teatro MetastasioFondazione Toscana Spettacolo onlus,
Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni
​residenze artistiche presso
Teatro Fonderia LeopoldaOfficine della CulturaKanterstrasseMurmuris,
KinkaleriTeatro Caos

Spettacolo tout public consigliato dai 5 anni

PREMIO MIGLIORE NOVITA’
Eolo Awards 2022 (Italia)

PREMIO MIGLIORI ATTORI
35th Int. Theatre Festival VALISE – Lomza (Polonia)

GRAND PRIX per MIGLIOR SPETTACOLO
PREMIO MIGLIOR REGIA
PREMIO MIGLIORI ATTORI
29th International Children’s Theatre Festival 2022 Subotica (Serbia)

PREMIO DI PRODUZIONE
Bando Toscana Terra Accogliente 2020 a cura di RAT (Residenze Artistiche Toscane)

Reclusa nel suo mondo interiore, Cenerentola preferisce muoversi sotto la cenere, quasi invisibile, in mezzo alla fuliggine di una vita apparentemente spenta, accettando con pazienza ogni punizione inflitta dalla matrigna e dalle sorellastre.
Ma dentro di lei arde la brace nascosta del desiderio di un’esistenza completamente diversa.
Cenerentola poco a poco acquista sicurezza e coraggio, impara ad affrontare le avversità e non ha più paura di contrastare le sue aguzzine, che via via si trovano sempre più disarmate e inermi. Sarà la forza interiore di Cenerentola a riscattarla.
Utilizzando il teatro d’oggetto, la danza, il movimento espressivo, la musica originale e i linguaggi del teatro di figura, i corpi degli interpreti danno vita ai personaggi della storia in uno spettacolo vorticoso e pieno d’invenzioni, animato di strane presenze tra il buffo e il grottesco, dal forte impatto visivo.
La manipolazione si fa danza e la danza rievoca l’antica presenza del rito iniziatico sotto le ceneri della fiaba.


Zaches Teatro si addentra nell’universo della celebre fiaba di Cenerentola per costruire l’ultimo spettacolo della Trilogia della Fiaba, di cui fanno parte anche Pinocchio e Cappuccetto Rosso.

Tale Trilogia non è solo una serie di tre spettacoli, ma un progetto più ampio e frastagliato attraverso cui la Compagnia dà vita a progetti creativi e formativi paralleli che alimentano gli spettacoli stessi. Il fine è indagare il mondo della fiaba e dei racconti di tradizione orale con l’intento di andare il più possibile lontano nel tempo, alla scoperta di quei particolari che sono stati poco a poco edulcorati, dimenticati o cancellati dalle versioni più recenti. La società moderna ha dimenticato le sue radici e le fiabe rappresentano gli ultimi frammenti di quel mondo dimenticato. Ricostruire le radici significa recuperare la propria identità che si scopre appartenere ad un bacino molto più ampio di quello che siamo soliti pensare, uno spazio vasto oltre i confini degli odierni stati nazionali.

Dalla cenere alla corte, Cenerentola è un eroina dai mille volti e artefice del proprio destino. Divenuta nella nostra cultura un riferimento estremamente popolare, è andata sempre di più costituendo il simbolo del riscatto degli oppressi.
Fiaba diffusissima di cui esistono nel mondo più di trecento varianti Cenerentola rappresenta forse una delle fiabe più antiche della Terra. In questo caleidoscopio di volti della fiaba però appare quasi impossibile riuscire a considerare quale sia “la vera Cenerentola”.

Nella nostra ricerca e ricostruzione su Cenerentola abbiamo deciso di concentrarci sullo studio delle versioni orali più antiche e di due versioni letterarie: quella dei fratelli Grimm e quella de La Gatta Cenerentola di Basile.

La scena, realistica e simbolica insieme, è occupata da un grande focolare pieno di fumo e fuliggine:
uno spazio scarno e cinerino, pieno di carbone, abitato da spiritelli, le Cenerine, attraverso cui viene narrata la storia di Cenerentola.
Ma più che una storia sulla ricerca del principe azzurro, la Cenerentola di Zaches Teatro è una fiaba iniziatica in cui la difficile strada per la maturità passa attraverso il distacco dal passato.

7 IN 1 COLPO

22 GENNAIO ore 18.00_Teatro Sperimentale

IL LABORINCOLO / FONTEMAGGIORE
7 IN 1 COLPO

da un’idea di Marco Lucci e Matthias Traeger
con Marco Lucci
regia Matthias Traeger

Il Laborincolo/Fontemaggiore

Giovanni è un piccolo sarto dai baffi lunghi e dalle gambe corte che saltella per la sua bottega tra le stoffe colorate.
Un giorno mentre stava cucendo la gonna della sig.ra Roberta si era trovato ad affrontare 7 mosche furbette che volevano rubargli la marmellata. E lui le aveva fatte fuori in un sol colpo! Era stato tanto orgoglioso della sua vittoria che se lo era scritto addosso: 7 in 1 colpo.
Ma non aveva scritto: “mosche”!
Ed è così che nascerà l’equivoco che lo porterà davanti a un nemico ben più pericoloso di una mosca: il Gigante dai capelli verdi. Il piccolo sartolino dai lunghi baffi si troverà ad affrontare quell’enorme bestione… Come potrà farcela? Sarà mangiato in un boccone?
Questo lo scopriremo insieme!

Il Laborincolo è un progetto teatrale fondato in Umbria nel 2005 con l’intenzione di approfondire i linguaggi e le forme del teatro di figura, di rivolgersi al pubblico dell’infanzia con storie non infantili, di sperimentare le capacità espressive di questi strumenti teatrali.La voglia di sperimentare ha prodotto spettacoli di burattini, marionette, marionette da tavolo, pupazzi, muppet con storie classiche e moderne. Il Laborincolo ha aperto il sipario in teatri grandi e piccoli, in Italia, Svizzera, Austria, Germania, Ecuador.

JACK E IL FAGIOLO MAGICO

29 GENNAIO ore 18.00_Teatro Sperimentale

LA LUNA NEL LETTO
JACK E IL FAGIOLO MAGICO
UNA STORIA TRA TERRA E CIELO

da un’idea di Maria Pascale
con Maria Pascale
voce registrata Lorenzo Gubello
testi, regia e scene Michelangelo Campanale
assistente alla regia Annarita De Michele
assistente alla scenotecnica e costumi Maria Pascale
registrazioni audio Michelangelo Volpe

COMPAGNIA LA LUNA NEL LETTO / ASSOCIAZIONE CULTURALE TRA IL DIRE E IL FARE

Ve l’hanno mai detto che dei semplici fagioli possono essere magici?
Così magici da farci arrivare in cielo?
Ve lo hanno mai detto che si può correre a più non posso sulle nuvole?
Che non bisogna essere grandi e non c’è neppure bisogno del permesso?
E ve lo hanno mai detto che tra le nuvole si può trovare di tutto, anche un grande castello, e che nel castello…?
Cosa può accadere tra terra e cielo, si potrebbe raccontare per ore!
Una cosa è certa: quando sulla terra le cose si complicano, si può sperare nel cielo e, statene certi, tutto si trasforma in una grande avventura! Parola del piccolo Jack!

Ispirato ad una fiaba della tradizione orale inglese – la prima pubblicazione apparve nel libro The History of Jack and the Bean-Stalk, stampato da Benjamin Tabard nel 1807 – lo spettacolo racconta la storia di un bambino che pur essendo piccolo riesce a trovare il lieto fine alle sue disavventure, guidato dal suo istinto, dalla sua fiducia nella vita e dalla sua intelligenza.

LA TALPA SOTTO IL CHIARO DI LUNA_STRAVAGANZE IN SOL MINORE

19 MARZO ore 18.00_Teatro Sperimentale PRIMA NAZIONALE

ATERBALLETTO / FRANCESCA LATTUADA
LA TALPA SOTTO IL CHIARO DI LUNA
STRAVAGANZE IN SOL MINORE

rituale per movimento danzato e parole

regia e coreografia Francesca Lattuada
testi Toti Scialoja (tratti da La mela di Amleto)
maschere e oggetti Natali Fortier
interpreti Vittoria Franchina, Piersilvio De Santis

coproduzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e Centro Teatrale Bresciano
in coproduzione con Centro Servizi Culturali Santa Chiara

spettacolo per l’infanzia con una danzatrice e un cantante

Il virtuosismo magico di Toti Scialoja (1914-1998), maestro non solo di immagini, ma anche di parole, è alla base di una creazione per ragazzi prodotta dal Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto di Reggio Emilia e dal Centro Teatrale Bresciano. Regia e coreografia sono di Francesca Lattuada, e in scena ci sono due giovani interpreti: la danzatrice di Aterballetto Vittoria Franchina, e un giovane attore neodiplomato. Alla visionarietà che caratterizza il lavoro di Francesca Lattuada corrisponde l’universo visivo dell’artista Natali Fortier, capace di evocare strani mix tra esseri zoomorfi e antropomorfi, che creerà delle maschere per l’occasione.
Particolarità di questo spettacolo è la possibilità per lo spettatore di trovarsi a contatto con testi di altissima qualità letteraria e di immediata fascinazione. Permettendo quindi una riflessione peculiare sulla poesia, precedente o successivo alla visione.
La sonorità stessa delle parole e gli imprevedibili accostamenti della fantasia conducono verso una “una pedagogia dell’immaginazione”, come direbbe Italo Calvino, non a caso uno dei più grandi estimatori di Toti Scialoja.

Artista poliedrica, coreografa regista d’opera cantante  e antropologa  Francesca Lattuada evade da sempre da ogni itinerario prestabilito, ogni comodo schema e da qualsiasi altra categorizzazione possibile. Con sede a Parigi lavora in tutto il mondo e ad Ancona ha curato la regia dell’opera lirica Cenerentola nella Stagione 2018 e ha partecipato negli anni ‘90 più volte con la sua storica compagnia Festina Lente a più di una edizione di Inteatro festival.

SCARPETTE ROTTE

2 APRILE ore 18.00_Teatro Sperimentale

ERT / EMMA DANTE
SCARPETTE ROTTE

testo e regia Emma Dante
con Martina Caracappa, Davide Celona, Adriano Di Carlo, Daniela Macaluso
scene Carmine Maringola
costumi Emma Dante
disegno luci Cristian Zucaro
direttore tecnico Massimo Gianaroli
tecnico audio e luci Sergio Taddei

ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus
in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale

C’era una volta una scarpetta rossa abbandonata sul ciglio della strada che aveva una speranza: ritrovare sua sorella. La scarpetta sinistra aspettava, d’estate, d’inverno, ma intanto il suo colore scoloriva e la sua pelle si rattrappiva. Un pomeriggio una macchina la schiaccia bucandole la suola. La scarpetta piange, si dispera, si sente sola, ma resiste e continua a sperare. Passano i mesi, gli anni e lei si sente come se piano piano si fondesse con l’asfalto fino a sprofondare giù nel centro della terra. Ma un giorno, durante un temporale, un fulmine spezza il ramo di un albero. Da quel ramo cade la scarpetta destra sua sorella, nuova, intatta, bellissima. La scarpetta sua sorella, protetta dall’albero a cui era rimasta appesa, è rossa, brillante, un numero 35 da schianto! Non appena la scarpetta bucata e malconcia, riconosce sua sorella, decide di non farsi notare e si immerge sempre di più nell’asfalto, nascondendo la sua punta smussata nel grigio polveroso della strada. Ma la scarpetta destra la vede e corre ad abbracciarla. Le due scarpette sono diverse: una è rotta e l’altra è perfetta. Come fare per camminare insieme, per ballare e saltare?