ALADIN il musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

21 e 22 gennaio 2024 | FUORI ABBONAMENTO
ALADIN Il musical

di Stefano d’Orazio
musiche dei POOH Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian
con la partecipazione straordinaria di Max Laudadio nel ruolo del genio

Compagnia dell’Ora

NUOVA EDIZIONE 2024

Dopo il successo dell’edizione 2010 torna in scena un’ edizione completamente rinnovata del musical tutto italiano nato da un’idea di Stefano D’Orazio, indimenticabile batterista dei POOH, e le musiche dei suoi “Amici per sempre” Facchinett, Battaglia e Canzian.
Una storia avvincente , moderna e classica allo stesso tempo, con 18 brani musicali originali che assicurano divertimento ed emozioni al pubblico di ogni età.

LO SCHIACCIANOCI

inizio spettacolo ore 16.30

29 dicembre 2024 | FUORI ABBONAMENTO
Balletto di Milano
LO SCHIACCIANOCI

balletto in due atti su musiche di P. I. Čajkovskij
liberamente ispirato al racconto di E. T. A Hoffmann
coreografia di Federico Veratti
scenografia di Marco Pesta

Balletto di Milano

Lo Schiaccianoci è il balletto natalizio che ha fatto sognare intere generazioni, in un’esclusiva versione del Balletto di Milano colorata ed elegante, brillante e ricca di verve.
La dolce Clara si addormenta e inizia a vivere il suo sogno in cui lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe. Clara lo segue, entrando in una foresta innevata, dove il primo atto si chiude con un incantevole danza dei fiocchi di neve. Nel secondo atto un eccentrico Drosselmeyer conduce la vicenda tra le danze che compongono il Divertissement più famoso di Čajkovskij, culminando nel celebre Valzer dei fiori e nell’emozionante Pas de Deux finale.

I PARENTI TERRIBILI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 2 al 5 gennaio 2025
Filippo Dini e Milvia Marigliano
I PARENTI TERRIBILI

di Jean Cocteau
traduzione Monica Capuani
regia Filippo Dini
con Milvia Marigliano, Mariangela Granelli, Filippo Dini e cast in definizione

TSV – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile Bolzano

Considerata la più perfetta opera teatrale di Jean Cocteau, I parenti terribili rappresenta uno spaccato crudele della società, un atto storico con cui l’autore rompe, almeno formalmente, col teatro di raffinata e astratta acrobazia intellettuale, che sino allora aveva avuto in lui uno dei più fertili campioni, per accostarsi ad un tipo di teatro molto più tradizionale, costruito secondo regole collaudate e codificate care al teatro borghese. Scrivendola, Cocteau ha voluto sfidare quel pubblico di élite per il quale aveva sempre lavorato, e stabilire un contatto con le grandi platee mediante un linguaggio meno esoterico. Il tentativo si è rivelato felice, giacché I parenti terribili hanno costituito uno dei più grossi successi ottenuti da Cocteau come autore drammatico.
Il testo racconta la storia di una famiglia davvero terribile, che vive reclusa in se stessa, avulsa da qualsiasi stimolo esterno. Michel è un giovane uomoviziato e amato morbosamente dalla madre Yvonne. Quando annuncia ai suoi genitori di amare Madeleine, la disperazione divora la donna, che teme di perdere il figlio, mentre oscuri segreti sulla famiglia vengono a galla.
Con questo testo, da lui diretto e interpretato, Filippo Dini prosegue l’indagine nell’inferno familiare che ha avuto in Casa di bambola, e più di recente in Agosto a Osage County, due esempi mirabili, definendo una cifra stilistica che pone al centro il lavoro dell’attore e reinterpreta in modo inedito l’idea di un nuovo capocomicato.

La vicenda è nota. Yvonne è una donna non più giovane che ha negato l’amore al marito e l’ha concentrato sul suo unico figlio Michel, al quale è morbosamente attaccata mediante un cordone ombelicale rinforzato infrangibile.
Prima complicazione: questa madre ha una sorella, la zia Leonie, che era stata fidanzata ed è tuttora innamorata di Georges, il padre di Michel, ma lo ha ceduto alla sorella Yvonne, e ora vive in famiglia condizionando sottilmente le vite degli altri tre.
Seconda complicazione: il figlio ha una giovane amante, Madeleine; la ragazza è però anche la mantenuta di un cinquantenne che per prudenza le si è presentato sotto falso nome, e con il danaro di costui supporta in modo sostanziale le finanze di Michel.
Terza complicazione: questo cinquantenne, a insaputa di tutti, è proprio Georges.
Ultima complicazione: dea ex machina, e motrice più o meno occulta di tutte le azioni dei suoi congiunti, nonché della giovane Madeleine, risulta la temibile Leonie.
Ne emerge il ritratto di una famiglia disfunzionale, che Cocteau orchestra come una travolgente sinfonia umana.

SHERLOCK HOLMES il musical

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

11 e 12 gennaio 2025 | FUORI ABBONAMENTO
Neri Marcorè
SHERLOCK HOLMES Il musical

regia Andrea Cecchi
testi Andrea Cecchi, Alessio Fusi, Enrico Solito
musiche Andrea Sardi
liriche Alessio Fusi
scenografie Gabriele Moreschi

Ad Astra Entertainment, Compagnia delle Formiche

Un’entusiasmante avventura con Neri Marcorè, nei panni del più celebre detective di tutti i tempi, a capitanare un cast di oltre venti eccezionali performer. Un musical ricco di colpi di scena, misteri ed enigmi. La Londra vittoriana fa da sfondo a questo avvincente scontro tra bene e male. Tra amicizia, amori e costanti pericoli, al 221b di Baker Street si decideranno le sorti dell’intera Inghilterra. “Sherlock Holmes: Il Musical” combina tensione, umorismo e azione in un’opera che promette di entrare nel cuore di tutti gli spettatori.

GENTE DI FACILI COSTUMI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 16 al 19 gennaio 2025
Flavio Insinna e Giulia Fiume
GENTE DI FACILI COSTUMI

di Nino Marino e Nino Manfredi
regia Luca Manfredi
con Flavio Insinna e Giulia Fiume
scene Luigi Ferrigno
costumi Giuseppina Maurizi
musiche originali Paolo Vivaldi
disegno luci Antonio Molinaro

Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni.

Protagonisti della pièce sono Anna, nome d’arte sul lavoro “Principessa”, una prostituta che sogna di diventare “giostraia”, che rincasa tardi la notte, disordinata e rumorosa che, ovviamente, disturba l’inquilino del piano di sotto, che soffre d’insonnia.
E Ugo, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema, l’inquilino del piano di sotto, che sogna di fare un film d’arte, e avrebbe bisogno di un po’ di tranquillità per concentrarsi. Ma che ovviamente non riesce a dormire né a lavorare a causa di Anna.
La vicenda prende il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con la coinquilina rumorosa e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando irrimediabilmente l’appartamento di lui. Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a trovare rifugio dalla “Principessa”.
Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno da all’altro ciò che ha. Le reciproche posizioni vanno mano a mano ammorbidendosi perché diventa chiaro che ad incontrarsi non sono solo due vite agli antipodi, ma soprattutto due sogni all’apparenza irrealizzabili.
Dal confronto tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie pienamente in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi.

Ecco come Manfredi presentava la sua pièce: “Gente di facili costumi è una commedia che sviluppa, in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l’onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani? Lo sport […] diventa sempre più truffa e violenza. Gli ideali politici […] difendono gli interessi più strettamente privati. La creatività e la fantasia sono messi al servizio dell’imbonimento pubblicitario […]. Senza continuare a fare altri esempi, è evidente che viviamo in una società in cui i valori più elevati vengono svenduti e liquidati, perché il bello, il buono e il vero sono asserviti all’utile”.

BAYADÈRE – IL REGNO DELLE OMBRE

inizio spettacolo ore 20.45

25 gennaio 2025
PRIMA REGIONALE
Nuovo Balletto di Toscana
BAYADÈRE Il regno delle ombre

coreografia Michele Di Stefano
musica Ludwing Minkus
musiche originali Lorenzo Bianchi Hoesch
costumi Santi Rinciari
luci Giulia Broggi 

Nuovo Balletto di Toscana

Bayadère è un balletto intriso di esotismo idealizzato, sia nella trama melodrammatica che nell’estetica dell’insieme.
Nella tradizione la sua scena più celebre, il Regno delle Ombre, si presenta borderline al limite tra il reale e l’aldilà, dove le ombre che appaiono sono come congelate nella loro tragica condizione e i movimenti che compiono sono rituali; l’atto esprime una visione che esula dal contesto e che apre a un passaggio di puro movimento, astratto e lucido nella sua semplicità formale.

Il mio interesse è rivolto proprio al potenziale compositivo che questa scena contiene, non per replicarla ma per scatenare tutta la sua forza dinamica ed anche per restituire all’allucinazione di Solor la sua vera natura psichedelica.
Pensato per un ensemble di talenti giovanissimi, questo nuovo Regno delle Ombre così misteriosamente carico di suggestioni, appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo, perché fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un al di là ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione.
Michele Di Stefano

 

 

PUPO

inizio spettacolo ore 20.45

15 febbraio 2025
PRIMA REGIONALE
Sofia Nappi / Komoco
PUPO

ideazione e coreografia Sofia Nappi con i danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Gregorio Dragoni, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli, Julie Vivès
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbi
musiche Dead Combo, Jean du Voyage, Irfan, Frédéric Chopin
sound design Ed Mars & Sofia Nappi
luci Alessandro Caso
costumi Judith Adam

Burghof Lörrach (Germania), Danse Danse Montreal (Canada), ecotopia dance productions (Germania), Escher Theater (Lussemburgo), MART Foundation (USA), ROXY Ulm (Germania), Sosta Palmizi (Italia), Tanz Köln (Germania), Theater Winterthur (Svizzera), Tollhaus Karlsruhe (Germania)

In italiano, “Pupo” si riferisce sia al bambino sia al burattino il nuovo pezzo di Sofia Nappi è ispirato alla figura di Pinocchio, celebre opera di Collodi sulla metamorfosi della marionetta che sogna di diventare bambino. Lontano da una narrazione didascalica, PUPO indaga il tema della crescita e della consapevolezza, di come un bambino innocente e curioso inizia a interagire con il mondo, mettendosi continuamente in gioco nella relazione con gli altri e con i propri limiti. L’attenzione è rivolta alla metamorfosi come avviene questa lenta trasformazione da uno stato all’altro? Come cresce il bambino ingenuo e smette di farsi manipolare dagli altri? Il celebre libro per bambini di Carlo Collodi ha ispirato la giovane coreografa italiana a creare una moderna storia di crescita, in cui possiamo scorgere i celebri personaggi fiabeschi (il gatto e la volpe, il grillo parlante e la fata turchina).

ANTONIO E CLEOPATRA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 20 al 23 febbraio 2025
Valter Malosti e Anna della Rosa
ANTONIO E CLEOPATRA

di William Shakespeare
uno spettacolo di Valter Malosti
traduzione e adattamento Nadia Fusini e Valter Malosti
con Anna Della Rosa, Valter Malosti, Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Massimo Verdastro, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic
scene Margherita Palli
costumi Carlo Poggioli
disegno luci Cesare Accetta
progetto sonoro GUP Alcaro
cura del movimento Marco Angelilli
maestro collaboratore Andrea Cauduro
assistenti alla regia Virginia Landi, Jacopo Squizzato
assistenti alle scene Marco Cristini, Matilde Casadei
assistenti ai costumi Simona Falanga, Riccardo Filograna
chitarra elettrica live Andrea Cauduro
arpa celtica live Dario Guidi

coordinatore tecnico di tournée e capo elettricista Umberto Camponeschi
direttore di scena e capo macchinista Marco Giua
macchinista Davide Lago – Leandro Spadola
attrezzista Laura Franciò
fonico Angelo Longo, Pietro Tirella, Luca Martone – Fabio Romano Marianelli
esecutore del progetto sonoro Andrea Cauduro
elettricista Chiara Zaffiro – Gianluca Di Meo
sarta Maria Vittoria Pelizzoni
trucco e parrucco Claudia Bastia
direttore tecnico Massimo Gianaroli
scene costruite nel Laboratorio di ERT / Teatro Nazionale
responsabile dell’allestimento e del laboratorio di costruzione Gioacchino Gramolini
costruttori Sergio Puzzo, Veronica Sbrancia, Davide Lago, Leandro Spadola
scenografe decoratrici Ludovica Sitti con Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Martina Perrone, Bianca Passanti
costumi realizzati da Maria Vittoria Pelizzoni, Adriana Cottone per ERT /Teatro Nazionale e da Tireili Costumi

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, LAC Lugano Arte e Cultura
si ringrazia Gilberto Sacerdoti, Aldo Schiavone

immagine di copertina foto di Laila Pozzo / editing Marco Smacchia
foto di scena Tommaso Le Pera

Tra il clangore delle armi e gli intrighi della politica, esplode il vitalissimo amore di Antonio e Cleopatra, eroi che eccedono ogni misura per affermare la loro infinita libertà. Valter Malosti e Anna Della Rosa interpretano il capolavoro di William Shakespeare, scritto tra il 1607 e il 1608 in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana, e che gioca con l’alto e il basso, la storia, l’eros e il potere. Antonio e Cleopatra sono gli straripanti protagonisti di un’opera basata sulle opposizioni: maschile e femminile, dovere e desiderio, letto e campo di battaglia, giovinezza e vecchiaia, antica verità egiziana e realpolitik romana. Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.

«Di Antonio e Cleopatra – racconta Valter Malosti, qui nella duplice veste di regista e interprete – la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l’immagine, ai confini con il kitsch, della coppia hollywoodiana Richard Burton – LizTaylor. Ma su quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra».

ANNA KARENINA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 27 febbraio al 2 marzo 2025
Galatea Ranzi
ANNA KARENINA

adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
coreografie Alessandra Panzavolta
proiezioni Alessandro Papa
aiuto regia Lucia Rocco

con Galatea Ranzi (Anna Karenina)
e con Debora Bernardi (Dolly), Francesco Biscione (Levin), Giovanna Mangiù (Betsy), Giacinto Palmarini (Vronskij), Stefano Santospago (Oblonskij), Paolo Serra (Karenin), Mersila Sokoli (Kitty), Irene Tetto (Lidija).

Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo Stabile di Palermo

Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo?
Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi.
Innanzitutto con un cast di livello che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di grande livello, che vanno da Paolo Serra nel ruolo di Karenin, a Giacinto Palmarini per quello di Vronskji, a Stefano Santospago, Francesco Biscione, Debora Bernardi, Irene Tetto, Giovanna Mangiù.
Insieme col drammaturgo Gianni Garrera abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo ma anzi valorizzarla. Al di là dei dialoghi le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoi saranno attribuiti ad un vero e proprio coro, composto dagli stessi attori che interpretano i ruoli. I pensieri dei personaggi saranno invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione del Ronconi del “pasticciaccio” e configurando degli “a parte” tipici del linguaggio teatrale, come lo stesso coro.
A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie, di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno.
Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, emblema del romanzo.
Naturalmente sta a noi l’arduo compito di tradurre in immagini, suoni, parole di uno dei libri che più spesso si trova sul comodino di ognuno di noi.

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

inizio spettacoli ore 20.45 – sabato ore 16.30 e ore 20.45 –  – domenica ore 16.30

dal 7 al 9 marzo 2025 | FUORI ABBONAMENTO
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

commedia musicale di Garinei e Giovannini
scritta con Jaia Fiastri
liberamente ispirata a “After me the Deluge” di David Forrest
musiche di Armando Trovaioli
regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
con Giovanni Scifoni e Lorella Cuccarini
ripresa teatrale di Marco Simeoli
la voce di lassù è di Enzo Garinei

Viola Produzioni

Cinquanta… e non li dimostra!

Nel 2024 si festeggiano 50 anni dal mitico debutto di uno degli spettacoli più longevi e amati dagli italiani. Alessandro Longobardi per Viola produzioni – Centro di Produzione Teatrale, presenta la nuova edizione di AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, con le musiche composte da Armando Trovajoli e le coreografie di Gino Landi.

Dopo quattro stagioni di grande successo torna nei principali teatri italiani con un cast prestigioso,che continuerà ad emozionare il pubblico di ogni generazione.

In questa edizione, la messa in scena della regia originale di Garinei e Giovannini è stata affidata a Marco Simeoli.

Nel ruolo di Don Silvestro Giovanni Scifoni, attore stimato ed amato dal pubblico, con Lorella Cuccarini nel ruolo di Consolazione.

“La voce di lassù”, interpretata da Enzo Garinei per quattro stagioni, verrà mantenuta in suo onore.
Nel ruolo di Clementina debutta Sofia Panizzi e Toto sarà interpretato da Francesco Zaccaro.
Francesca Nunzi è confermata nel ruolo di Ortensia.