Claudia Castellucci “Setta”

4 luglio – Ancona, Mole Vanvitelliana, ore 23.00

presentazione di un libro in forma di quadri

azione oratoria di Claudia Castellucci

produzione Socìetas Raffaello Sanzio

Per la presentazione del suo ultimo libro “Setta. Scuola di tecnica drammatica”, Claudia Castellucci allestisce una cornice davanti alla quale spiega i contenuti del suo scritto.
La cornice include diversi quadri didascalici riferiti a Setta: tele e cartoni dipinti in catrame dall’artista stessa che fanno da sfondo alla breve azione oratoria.
Il libro tratta di esercizi drammatici e la sua presentazione è in linea con il principio pratico che lo caratterizza. In una parete saranno pure presenti le Lettere Generose, cartoni dipinti che raffigurano le otto lettere palindrome dell’alfabeto latino, che si possono leggere in tutti i sensi, a testimonianza della loro particolare disposizione alla combinazione e disponibilità a formare e a ricevere significati aleatori.

Claudia Castellucci ha composto testi drammatici e teorici, oltre che essere stata interprete in molti spettacoli della Socìetas Raffaello Sanzio, attraversando e forzando diversi sistemi di rappresentazione, e ha creato diverse scuole drammatiche e ritmiche unendo alla ginnastica una pratica filosofica. Claudia Castellucci è protagonista di un personale percorso di ricerca che, dopo un’esperienza trentennale, è sfociato nella composizione di Setta. Scuola di tecnica drammatica, (Quodlibet 2015) libro/manuale che presenta 59 giornate di esercizi, e indici utili a riformulare le giornate.

Ula Sickle “Kinshasa Electric”

prima italiana // 4 luglio – Ancona, Mole Vanvitelliana, ore 21.30

idea e regia Ula Sickle
creazione, performance, stile Popaul Amisi, Daniela Bershan, Jeannot Kumbonyeki Deba, Joel Makabi Tenda
musica & live sound Baba Electronica (Daniela Bershan)
scenografia Ula Sickle, Daniela Bershan
disegno luci Ula Sickle, Gwen Laroche
drammaturgia Sébastien Hendrickx
tecnico Gwen Laroche
produzione esecutiva Caravan Production (Brussel)
assistente di produzione Kinshasa Dada Kahindo Siku

co-produzione Kunstenfestivaldesarts, KVS (Brussel), Noorderzon Performing Arts Festival (Groningen), SPRING Performing Arts Festival (Utrecht), NXTSTP & DÉPARTS met de steun van het Cultuur Programma van de Europese Unie / with the support of the Culture Programme of the European Union
con il sostegno di Vlaamse Regering – Internationale projecten, de Vlaamse Gemeenschapscommissie van het Brussels Hoofdstedelijk Gewest / the Flemish authorities, International Projects, the Flemish Community Commission of the Brussels Capital Region
 

La coreografa Ula Sickle indaga le connessioni e gli scambi possibili in un contesto globalizzato, siano questi di ordine culturale che commerciale. Partendo da un approccio formale e coreografico, in Kinshasa Electric osserva e evidenzia le frontiere sfuocate tra l’Occidente e l’Africa, tra la cultura popolare e la cultura colta, tra l’arte e il commercio, l’autenticità e l’opportunismo. In scena, quattro danzatori e una dj provenienti da Kinshasa esplorano le danze più popolari del momento, liberando sul palcoscenico tutta la loro energia. Ci raccontano dei loro desideri, delle loro delusioni, ma anche del loro presente e della loro visione del futuro. Le loro voci individuali scrivono una storia collettiva attraverso i movimenti che provengono dalla loro cultura. “Perché continuiamo a danzare mentre la società intono a noi continua a tessere una ragnatela che ci imprigiona?” Ula Sickle mette in discussione le nostre certezze postcoloniali e le nostre idee precostituite sull’arte proponendoci un generoso processo di scambio culturale.

Ula Sickle, canadese di origine lavora attualmente in Belgio.
Il suo approccio coreografico include spesso altre discipline fino ad esplorare linguaggi multimediali e delle arti visive. Negli ultimi anni la coreografa si è avvicinata al mondo dei nightclub di Kinshasa affascinata dai nuovi stili di danza che nascono e si diffondono nelle periferie urbane che si basano sull’intreccio di diverse identità lontane dalla cultura e dalla tradizione della danza occidentale.

Constanza Macras “Distortion”

prima italiana // 3 luglio – Ancona, Teatro delle Muse, ore 21.30

regia e coreografia Constanza Macras
assistente alla regia Frerk Hillmann-Rabe
direttore delle prove Elik Niv
direttore degli allenamenti Anna Németh
costumi Magdalena Emmerig
musicisti Kristina Lösche-Löwensen, Alassane Jensen, Benji Asare, Guido Höper, Marc Wichmann
di e con Felix Saalmann, Can Gülec, Franklyn Kakyire, Daniel Marques, Patrick Ndongo, Marco Groth, Jennifer Gifty-Lartey, Zoltan Lakatos, Viktor Rostas
direttore artistico Hip Hop Academy Axel Zielke
direttore di produzione Sander von Lingelsheim
direttore di produzione DorkyPark Katharina Wallisch
amministrazione DorkyPark  Aminata Oelßner
assistente di produzione DorkyPark  Josephine Reinisch

produzione HipHop Academy Hamburg, Kampnagel
con il sostegno di Senate of the Free and Hanseatic City of Hamburg
 

Constanza Macras costruisce coreografie che sono state descritte come energiche, potenti, selvagge, gioiose, colorate, ma che propongono anche una seria critica alla società contemporanea. In Distorsion, Constanza Macras parte dai movimenti di base dell’hip hop e li deforma per creare un nuovo immaginario espressivo nella coreografia contemporanea. Insieme a otto danzatori della Hip Hop Academy di Amburgo, esplora le possibilità di ciò che può essere rappresentato fisicamente, rendendo i corpi danzanti il veicolo per una narrazione dal forte impatto visivo. Il talento, la forza ed  il virtuosismo tecnico dei danzatori ne fanno uno spettacolo originale, intenso e divertente.

Constanza Macras, coreografa di Buenos Aires con base a Berlino, ha creato oltre venti produzioni con la sua Compagnia DorkyPark. Il suo lavoro combina coreografia, testo, musica dal vivo e video, focalizzandosi particolarmente sulle questioni legate al consumerismo, all’identità urbana, la migrazione, la segregazione e i conflitti culturali.

Afshin Varjavandi e INC Innprogress “Flash-mob”

La via del mare / azione urbana

3 luglio – Ancona, Piazza della Repubblica, vie del centro // ore 19.30

con il sostegno della CNA di Ancona

LAVIADELMARE/azione urbana è un flash-mob che, a partire da Piazza della Repubblica, invaderà la città di Ancona e i suoi centri nevralgici. L’evento è il risultato di un laboratorio di hip hop, video dance e break dance curato da Afshin Varjavandi ed INC InNprogress Collective e realizzato con il sostegno della CNA di Ancona.

LAVIADELMARE/azione urbana non è una semplice performance, ma un evento scaturito dall’energia di più forze che si scatenano simultaneamente e che, assorbendo la potenza della città, ne reinterpretano gli spazi.

Motus “MDLSX”

anteprima // 2 luglio – Ancona, Teatro delle Muse – Sala Melpòmene, ore 19.00 / ore 22.30

con Silvia Calderoni
regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
drammaturgia Daniela Nicolò & Silvia Calderoni
suoni Enrico Casagrande
in collaborazione con Paolo Baldini e Damiano Bagli
luce e video Alessio Spirli

produzione Motus 2015 in collaborazione con La Villette – Résidence d’artistes 2015 Parigi, Santarcangelo•15 Festival, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Create to Connect (EU project) Bunker / Mladi Levi Festival Lubiana (SLO)
 

MDLSX è un ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dagli organi sessuali, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. È uno “scandaloso” coming-out teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – sperimenta un nuovo formato, un eccentrico Dj/Vj-Set. Ma non solo, in MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie: Cal è il diminutivo del cognome di Silvia, e di Calliope, protagonista ermafrodita del romanzo di J. Eugenides; oscillazioni fra turbamenti di genere e abbandoni, da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con A Cyborg Manifesto di D. Haraway, il Manifeste contra-sexual di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.

Motus, collettivo nomade e indipendente, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò nel 1991, con gli ultimi progetti ha indagato grandi classici per prendere di petto questioni brucianti della quotidianità. Too Late!, Alexis. Una tragedia greca, Nella tempesta, Caliban Cannibal continuano tutt’ora la vasta tournée internazionale. MDLSX apre un nuovo fronte di ricerca sul tema del confine/conflitto con le “diversità” con il progetto Okayafrica, che vedrà, nel 2016, la nascita di Black Drama (Chi era Pilade?) ispirato (anche) agli Appunti per un’Orestiade africana di Pasolini.

Babilonia Teatri “Inferno”

anteprima // 2 luglio – Ancona, Teatro Sperimentale, ore 21.00

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani
e con gli attori non-attori del Laboratorio-Scuola/Compagnia ZeroFavole Selika Caffarri, Marika Messori, Carlo Trolli, Marco Messina, Sara Fecondo, Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Paolo Terenziani, Lamin Singhateh.

con il contributo di Fondazione AltaMane Italia (AMI)
un progetto di Babilonia Teatri e ZeroFavole
 

“Inferno è la convinzione che il teatro oggi deve occuparsi prima delle persone che di se stesso. Inferno è il bisogno e la scelta di fare un teatro necessario. Inferno è fare teatro con chi non risponde alle logiche del teatro, ma inconsapevolmente le sovverte, le ribalta e mandandole all’aria le rinnova. Inferno rivendica al teatro il suo ruolo di iniettore dialettico, capace di aprire squarci sul presente. Di metterci in crisi.Inferno è un’oasi, un miraggio, una meta oltre l’orizzonte. Inferno è un non luogo.Inferno va oltre lo stigma. Inferno è una doccia di varichina per scrostare etichette veritiere, ma a tal punto univoche da falsare la realtà.
Affermare che Daniele è down è corretto, ma Daniele è molto altro.
Affermare che Selika è in sedia a rotelle è corretto, ma Selika è molto altro.
Lamin è nero, è alto e non parla l’italiano, ma Lamin prima di tutto è Lamin.
Inferno è magma incandescente per la nostra estetica. È nutrimento per la nostra etica.”

Dopo aver vinto il Premio Scenario nel 2007 con lo spettacolo rivelazione made in italy, Babilonia Teatri si è aggiudicata nel giro di pochissimi anni il Premio Ubu, il Premio Hystrio, il Premio Franco Enriquez. Radicata nella provincia veneta, che la compagnia ha contribuito a svelare come bacino di emergenze generazionali, l’invenzione linguistica di Babilonia Teatri ha toccato l’intera sintassi della scrittura scenica (testo, spazio, attore). I testi degli spettacoli, affidati alla pura esposizione, statica, frontale, non mimetica, sono portatori di una realtà che interagisce con la fisicità dei corpi e la concretezza degli oggetti e delle azioni.
Oggetto d’indagine è la possibilità stessa di stare in scena: senza il ricorso a personaggi, dialoghi, meccanismi di finzione o immedesimazione. (Cristina Valenti).

Korea National Contemporary Dance Company “Bul-ssang”

1 luglio – Ancona, Teatro delle Muse, ore 21.30

coreografia Ahn Aesoon
con Ye Hyoseung, Park Sojung, Han Sangruly, Kim Donghyun, Choi Minsun, Lee Jungin, Kim Hoyeon, Heo Hyoseon, Yoon Boae, Do Hwangju, Kim Keonjoong, Kwon Minchan, Kim Jimin, Kim Minjin
visual art Choi Jeonghwa
musica DJ Soulscape
set design Kim Jongseok
light design Ryou Backhee
costumi Im Sunoc
stage manager Jo Eunjin
programmatore luci Shin Jisun
luci Joo Kyum

 

Il titolo Bul-ssang in coreano significa povertà, miseria ma pronunciato come bulsang indica la statua del Buddha. La coreografia, creata da Aesoon Ahn, gioca sul doppio significato del titolo ed è nata dopo una visita al Buddha Bar di Parigi, dove una serie statue di Buddha venivano usate come elementi di decorazione degli interni.
Perfetta opera pop Bul-ssang rivela come alla cultura tradizionale coreana e asiatica si è sovrapposta la cultura occidentale in un processo di rapida modernizzazione.Bul-ssang è un mix di varie culture e danze tra cui il Kathak indiano, la danza dei tamburi coreana Jindo, arti marziali cinesi e danze tradizionali giapponesi e mongole che si armonizzano con il pop, il gusto artistico delle installazioni Jeong-Hwa Choi e la musica live del notissimo dj coreano Soulscape. La danza rivela una vecchia visione asiatica del mondo: come i fiori di loto sbocciano nel fango, così la santità si trova nella vita mondana, dove la complessità e la diversità sono rispettate senza un ordine gerarchico.

Ahn Aesoon, una delle protagoniste della danza contemporanea coreana, è direttrice artistica della compagnia fondata nel 2010. Il suo approccio è multiculturale e multidiscipliare; la sua ricerca coreografica tende a fondere elementi dell’identità e della tradizione coreana con l’estetica della danza contemporanea esplorando i paradossi e le contraddizioni prodotti dal processo di rapida occidentalizzazione.

Mapped Production “Nova Insula”

prima assoluta // 1-2-3-4 luglio – Ancona, Mole Vanvitelliana, ore 19.00 e ore 20.00 (1 luglio) ore 19.30 e ore 20.30 (2-3-4 luglio)

con Dorothy Melander-Dayton, Marco Turcich, Matilde Marangoni, Cristina Espejo-Vindel, Vittoria Belli, Hyesung Baek, Fabrizio Panella, Annalisa Terranova

con la partecipazione di George Fanzio, Yesenia Trobbiani

un ringraziamento speciale a Indiegogo funders, Pete Brooks, Kat Leung, Dalia Yassine, Claire Blake, Francesco Panella, Ercole Belli, Marina D’Angelo, Hackney City Farm – Frizzante London, University of Lancaster

 

Nova Insula è una decostruzione cinematico-teatrale de La Tempesta di Shakespeare, ideata appositamente per gli spazi della Mole Vanvitelliana e realizzata attraverso l’uso di strumenti multimediali e installazioni interattive.
Quando nell’estate del 1611 Shakespeare presentò per la prima volta La Tempesta alla corte elisabettiana, il mondo attorno a lui era in pieno fervore per le nuove scoperte geografiche. In questa era di innumerevoli esplorazioni e sfruttamento erano in molti a credere nella possibilità dell’esistenza di un’utopia in terre ancora da scoprire.
Il personaggio di Gonzalo rappresenta l’incarnazione di tali aspirazioni: disperso sull’isola di Prospero è l’unico a vedere bellezza e nuove opportunità nell’inospitale natura selvaggia.
Nella nostra Era le innovazioni tecnologiche hanno sostituito le esplorazioni geografiche in quella che può essere considerara la ricerca di una nuova utopia. La tecnologia, alla pari di arte e teatro, è diventata un vocabolario alla portata di tutti, un nuovo strumento di comunicazione accessibile da chiunque in qualsiasi momento.
Può questo nuovo linguaggio essere considerato il più adatto nel rileggere e riscrivere la ricerca di un’utopia contemporanea?
Guardando il testo shakespeariano attraverso un caleidoscopio digitale fatto di proiezioni video, percorsi sensoriali e installazioni interattive, Mapped Productions guida il pubblico dietro il velo della magia, nel mondo degli spiriti guidati da Prospero – dove l’illusione viene svelata nella sua vera natura. Similmente alla tempesta nella sua prima rappresentazione del 1611, Nova Insula tenta di riprodurre il miraggio di un viaggio in terre sconosciute.
L’interpretazione e la messa in scena di Mapped Productions si basano non sul mistero di come un effetto è ottenuto bensì su una poetica che oscilla tra l’atto di creazione in sé e l’elemento partecipatorio di cui lo spettatore è investito.
Nova Insula trascina il pubblico in un viaggio attraverso i Paradisi e gli Inferni che a momenti alterni coesistono su un’isola in cui creature di fuoco e aria danno vita a miraggi volti ad abbacinare e disorientare i naufraghi.

Mapped Productions è un collettivo di artisti emergenti di differenti nazionalità, nato nell’ambito del Master “Performance Design and Practice” del Central Saint Martins College of Art & Design di Londra. La loro collaborazione è iniziata ad Atene nel 2013, con la creazione degli spettacoli (UN)STABLE, performance teatrale successivamente presentata al Platform Theatre di Londra, e la passeggiata site specific Runner. Hanno partecipato a Inteatro 2014 con il site specific NaCl.

Teatro della Bioshpera: Biosphera d’Acqua

dal 1 al 13 luglio – Ancona, Mole Vanvitelliana, dal lunedì al sabato ore 18:30

Il Teatro della Biosphera è un’imponente installazione costituita da una semisfera trasparente, capace di contenere fino a 40 spettatori, che evoca una sorta di micromondo, una serra: l’ambientazione ideale per affrontare questioni riguardanti l’ambiente e i limiti che esso ci presenta.

Si tratta di un’istallazione di elevato impatto visivo, con un’azione scenica ricca di suggestioni e stimoli, costruita su contenuti scientifici elaborati in collaborazione con docenti e ricercatori dell’ Università Politecnica delle Marche – Facoltà di Agraria, Dipartimento di biotecnologie agrarie e ambientali; dell’Università di Perugia – sezione antropologica, Dipartimento Uomo e Territorio, dell’ ISES International Solar Energy Society, e dell’ ENEA.

Il Teatro della Biosphera si presenta come una proposta innovativa capace di affrontare in modo creativo ed originale tematiche chiave che interrogano lo spettatore sui limiti imposti dal pianeta e sulla necessità di ripensare il nostro futuro sulle questioni dell’energia, dell’acqua e della biodiversità.

Il Teatro della Biosphera propone due azioni sceniche della durata di trenta minuti l’una, a forte valenza divulgativa sui temi citati: Biosphera d’acqua – dedicato al tema del risparmio idrico – Biosphera Energia / Utopia – dedicato alle tematiche legate al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili.

Il Teatro della Biosphera è stato realizzato in collaborazione con Regione Marche – Assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente, Provincia di Ancona – Assessorato all’Agricoltura, Comune di Ancona – Assessorato all’Ambiente, Cia Marche, Parco del Conero, Gorgovivo Multiservizi, è stata invitata nel 2008 all’EuroScience Open Forum di Barcellona nella sezione dedicata alla divulgazione scientifica, nel 2008 al Festival dell’Energia di Lecce, nel 2008 Festival dell’Energia di Frascati, nel 2008 al Mondadori Junior Festival di Verona, nel 2009 al Festival Tocatì di Verona.

GAME 3 presentazione studi

29-30 giugno – Ancona, Teatro Sperimentale, ore 20.00

GAME è un bando/vetrina rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e finalizzato alla promozione e alla valorizzazione di giovani artisti marchigiani operanti nel mondo dello spettacolo dal vivo.
Giunto alla terza edizione, il contest si è rivelato una formidabile occasione di promozione di giovani talenti.
Il bando è promosso da Fondazione Teatro delle Muse, Marche Teatro, Inteatro, Amat nell’ambito del progetto Refresh Lo spettacolo nelle Marche per le nuove generazioni promosso dal Consorzio Marche Spettacolo.
Nelle due serate le compagnie selezionate presenteranno uno studio di 20’ che sarà valutato dalla giuria in sala formata da giovani under 35.

PARTECIPANO
Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi “HAPPY MISTAKE”
Lorenzo Bastianelli “PIGRECOTERZI”
Giulia Bocciero “A # A (A DIVERSO DA A)”
Filippo Brunetti “LA GRAVITÀ DELLE COSE”
Leonardo Carletti “BORING ROOM”
Helen Cerina “SHELL”
Manuel Coccia “L’APERITIVO. BISOGNA CHE ACCADA QUALCOSA”
Giacomo Giuggioli “È LA ROUTINE CHE AMMAZZA”
Giacomo Lilliù “SLANT”
Daniela Manetta “ADDIO KERIDA”
Deborah Montefalcone “NON HO TEMPO PER PERDERE LA TESTA”
Giosy Sampaolo “VITA DA CLOWNS”
Nicola Sorcinelli “SUZANNE”
Federica Squadroni “LE BALLON ROUGE”
Alice Toccacieli “HOMO SACER”