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FERDINANDO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 26 al 29 ottobre 2023
PRIMA NAZIONALE
Arturo Cirillo
FERDINANDO

di Annibale Ruccello
con Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Anna Rita Vitolo, Riccardo Ciccarelli 
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
musiche Francesco De Melis
luci Paolo Manti
regia Arturo Cirillo
regista collaboratore Roberto Capasso
assistente alla regia Luciano Dell’Aglio
foto di Alessandro Cecchi

produzione MARCHE TEATRO, Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

 

Arturo Cirillo riporta in scena FERDINANDO, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986). Con questo allestimento, Arturo Cirillo, dopo le fortunate prove dello stesso autore Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera (Premio Ubu), firma un altro classico e allo stesso tempo contemporaneo capolavoro.

Agosto 1870: il Regno delle Due Sicilie è caduto e la baronessa borbonica Donna Clotilde nella sua villa vesuviana si è “ammalata” di disprezzo per il re sabaudo e per l’Italia piccolo-borghese nata dalla recente unificazione. A fare da infermiera all’ipocondriaca nobildonna è Gesualda, cugina povera e inacidita dal nubilato, ma segreta amante di Don Catellino, prete di famiglia corrotto e vizioso. I giorni passano tutti uguali, tra pasticche, decotti, rancori e bugie. A sconvolgere lo stagnante equilibrio domestico è l’arrivo di un sedicenne dalla bellezza efebica che, rimasto orfano, viene mandato a vivere da Donna Clotilde, di cui risulta essere un lontano nipote. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti. Ma chi è davvero Ferdinando?

Dalle note di regia di Arturo Cirillo

Logica ed inconsueta, allo stesso tempo, mi appare la mia decisione di portare in scena Ferdinando di Annibale Ruccello. Logica perché riconosco in Ruccello un mio autore, un autore sul quale sono tornato più volte, e con spettacoli per me importanti. Ma la scelta mi appare anche inconsueta, poiché per me Ferdinando è sempre stato legato allo spettacolo che curò l’autore stesso (nonché primo interprete del ruolo di Don Catellino), che ha girato per molti anni tutta l’Italia avvalendosi della grande interpretazione di Isa Danieli. 

Inoltre per me il testo è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Ruccello, un testo più realistico, storico, un dramma con una struttura classica. Il desiderio per un inafferrabile adolescente, nato da un inconsolabile bisogno d’amore, matura nella mente di tre personaggi disperati (Donna Clotilde, Donna Gesualda e Don Catello), prigionieri della propria solitudine, esacerbati dall’abitudine. Allora tutto l’aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto “schifato” italiano. 

Una scena composta da un unico grande drappo che scende dall’alto e contiene il luogo dell’azione, un luogo claustrofobico in cui convivono tutti i personaggi, che vediamo spogliarsi, rivestirsi, incontrarsi (come in un film di Luis Bunuel). Personaggi rinchiusi in abiti scuri, monacali e preteschi, per devozione o lutto, ma forse solo per difesa. Illuminati da luci rivelatrici, come in un miracolo pagano, dove l’intimità delle note di un pianoforte convivono con quelle sontuose e barocche di un organo. 

Poi c’è Ferdinando, ragazzino normale di un tempo presente, portatore solo del proprio corpo giovane sul quale gli altri tre personaggi, di questo quartetto, disegnano le proprie visioni e i propri desideri. Trascendendo dalla persona in sé, come spesso avviene nell’innamoramento, si ingannano e si lasciano ingannare. Dopo gli resta solo la constatazione del proprio fallimento e della propria folle e disperata solitudine, in un luogo spettrale abitato dai morti e dai ricordi.

Mi pare che con Ferdinando, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio –.

 

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/01-FERDINANDO_Arturo-Cirillo-ritratto-di-Alessandro-Cecchi-_courtesy-Marche-Teatro-P1300437-e1681987422131.jpg 737 750 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:15:132023-09-25 12:08:06FERDINANDO

COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 2 al 5 novembre 2023
con Chiara Francini e Alessandro Federico
di Dario Fo e Franca Rame
regia Alessandro Tedeschi
collaboratori Pierluigi Pasino e Massimiliano Setti

luci Alessandro Barbieri
scenografia Katia Titolo
costumi Francesca di Giuliano
musiche Setti – Pasino
aiuto regia Rachele Minelli
fonico Gianluca Meda
macchinista Raffaele Basile
foto di scena e grafica Manuela Giusto
organizzazione Marcella Santomassimo e Luisa Di Napoli
amministrazione Morena Lenti e Riccardo Rossi

PIERFRANCESCO PISANI e ISABELLA BORETTINI per INFINITO TEATRO
In collaborazione con ARGOT PRODUZIONI
Con il contributo della Regione Toscana

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”.
Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo, conduzioni al fianco di pilastri della tv come Pippo Baudo e un esordio letterario con 45.000 copie vendute e 8 ristampe. Qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia.
L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata.
Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia.
Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile.
Tutti ci si riconoscono infatti “Coppia aperta…quasi spalancata” porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia. Rappresenta uno degli spettacoli più popolari in Italia. In Germania ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/02-COPPIA-APERTA-QUASI-SPALANCATA.jpeg 867 1200 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:10:422023-04-21 14:42:36COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA

AGOSTO A OSAGE COUNTY

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 16 al 19 novembre 2023
di Tracy Letts
traduzione Monica Capuani
regia Filippo Dini
con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella
dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando
scene Gregorio Zurla
costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari
musiche Aleph Viola
assistente regia Eleonora Bentivoglio
assistente costumi Rosa Mariotti
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

 

Agosto a Osage County racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Nella contea di Osage, in Oklahoma, vivono Violet e suo marito Beverly Weston, poeta alcolizzato. Un giorno l’uomo scompare misteriosamente e la famiglia si riuni sce precipitosamente, riportando a galla vecchi ricordi spiacevoli. Il ritrovamento del cadavere e il suo funerale daranno il via a una emozionante e divertente resa dei conti.

Scrive Tracy Letts: «La speranza di ogni drammaturgo è quella di poter attingere, attraverso la narrazione, a temi universali. Con molti americani condivido la storia di famiglie – per lo più discendenti di agricoltori irlandesi, tedeschi o olandesi – che hanno forgiato la loro etica dagli anni della Depressione fino al Baby Boom. Condivido il conflitto multigenerazionale che inevitabilmente nasce quando coloro che non hanno nulla hanno lasciato il loro orgoglio e il loro senso di colpa a coloro che non hanno voluto nulla. August: Osage County è il mio tentativo di esplorare questo scisma generazionale e la sensibilità del Midwest, perché, come disse Sam Shepard quando gli chiesero perché scrivesse così tanto sulla famiglia: “Che altro c’è?”. Agosto a Osage County ci può dare una possibilità per imparare come le dinamiche della “famiglia” continuino a plasmare noi e il nostro approccio al mondo».

Nelle sue note, Filippo Dini dichiara: «Nel poco tempo in cui assistiamo al ricomporsi dei molti componenti di una famiglia, che avrebbero volentieri sopportato in solitudine le tante spaccature che li hanno allontanati, riconosciamo in quella violenza, in quelle ferite mai curate, in quell’amore furioso, le dinamiche e la matrice stessa del nostro essere adulti oggi. Non ci sono vincitori in questa storia, come forse non ce ne sono nella nostra epoca: non c’è alcun riscatto, né un miglioramento delle coscienze, o di stili di vita, solo un assistere privo di pietà allo scarnificarsi lento e inesorabile di quella cosa oscura e misteriosa che siamo fin troppo abituati a chiamare famiglia. Tutto, però, ci viene raccontato con un sorriso perfido e divertito, come se un certo amore per il senso del ridicolo (che senza dubbio ognuno di noi manifesta assolutamente inconsapevole all’interno del proprio focolare) possa curare quelle ferite e alleviarne il bruciore continuo e inesorabile. Così il timido richiamo a Čechov non è così casuale e involontario, anzi guardando questa storia attraverso il suo sguardo (e credo che il nostro autore un po’ ce lo suggerisca) ritroveremo quel divertimento, quell’aridità degli spazi e degli animi, quella stessa attesa di una apocalisse imminente, che ci ridarà calore, proprio perché ci riguarda direttamente».

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/01_Agosto-a-Osage-County_23-24_ph-Luigi-De-Palma__PR54729-scaled.jpg 1707 2560 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:06:452023-09-25 15:11:51AGOSTO A OSAGE COUNTY

DODI e IMA

Domenica 12 novembre 2023 ore 20.45

Sosta Palmizi
DODI
coreografia Sofia Nappi
con Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli
costumi Sofia Nappi
disegno luci Alessandro Caso

produzione Sosta Palmizi con Komoco/ Sofia Nappi

Vincitore del Partner Award Introdans alla Rotterdam International Duet Choreography Competition 2021; Primo premio e premio della critica all’ International Choreography Competition Hannover 2021; Premio di Produzione dalla Fondazione Tanja Liedtke e dal Direttore Artistico Marco Goecke dello Staatstheater Hannover

Il duetto Dodi attraversa ed esplora lo stato di tormento tipico della condizione esistenziale dell’uomo. Snodandosi alla riscoperta della sottile poesia che si insinua con fiducia, leggerezza e passione nel ritrovare un ascolto profondo del presente, i due danzatori ci accompagno in un viaggio di esplorazione verso una maggiore consapevolezza e profondità, per trovare accettazione di noi stessi e infine libertà.

 

Sosta Palmizi
IMA
coreografia Sofia Nappi
danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
luci Alessandro Caso
costume designer Luigi Formicola in collaborazione con Manifatture Digitali Cinema Prato di Fondazione Sistema Toscana

produzione Sosta Palmizi, Komoco/Sofia Nappi
coproduzione La Biennale di Venezia, COLOURS –  International Dance Festival, Centro Coreográfico Canal
sostegno residenziale Orsolina 28, Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), Opus Ballet Firenze, Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Tour management ecotopia dance productions
Selezionato per Bando Abitante/ Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze
Si ringrazia PARC Performance Arts Research Centre di Firenze

Una prima breve versione di IMA è stata presentata alla 14° edizione della Biennale di Venezia su commissione della direttrice Marie Chouinard; debuttando poi nella sua versione definitiva al COLOURS International Dance Festival di Stoccarda. Lo spettacolo prende il nome dal termine giapponese che indica il momento presente; in aramaico ed ebraico Ima ha anche il significato di madre, nella sua accezione di rinascita e rinnovamento. Nato durante il periodo di distanziamento sociale IMA porta in scena una danza pura per celebrare l’incontro tra anime e corpi.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/01-DODI-ph.-Salvatore-Abrescia8.jpg 664 1000 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:04:522023-07-25 12:37:48DODI e IMA

LA COSCIENZA DI ZENO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 30 novembre al 3 dicembre 2023
di Italo Svevo
con Alessandro Haber
regia di Paolo Valerio
Teatro Stabile del FVG, Goldenart Production, Teatro Stabile di Catania

Capolavoro della letteratura del novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità, “La coscienza di Zeno” celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia lo porta in scena per la regia di Paolo Valerio in un nuovo allestimento – prodotto assieme a Goldenart Production e allo Stabile di Catania – nell’ambito di un ricco percorso di ricerca dedicato agli importantissimi giacimenti culturali di Trieste e del suo territorio. La figura monumentale di Italo Svevo ed il suo straordinario romanzo psicanalitico vi rappresentano un momento di profondo, universale significato. “La teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini. Il romanzo infatti sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, ed i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese ad episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.
“La coscienza di Zeno” è stata sempre interpretata da grandi attori, come Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Oreste Lionello che fu anche protagonista dello sceneggiato Rai e, nella successiva edizione televisiva, Johnny Dorelli. Nel nuovo allestimento a firma di Paolo Valerio, Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, un attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/04-LA-COSCIENZA-DI-ZENO_Haber.jpeg 600 900 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:03:132023-04-21 14:42:56LA COSCIENZA DI ZENO

TI POSSO SPIEGARE!

biglietti on-line

inizio spettacoli ore 20.45

Martedì 5 dicembre 2023 – FUORI ABBONAMENTO
scritto da Katia Follesa, Angelo Pisani, Luciano Federico e Alessio Parenti.
con Katia Follesa, Angelo Pisani e il corpo di ballo (Stefano Rei Ferrari, Dada Davide Toto, Nicholas De Souza , MariaTeresa Notarangelo, Rebecca Erroi, Maria Laura Savio)
supervisione creativa e coreografie Laccio
scenografia Francesco Mari
costumi Maria Sabato

Alla fine questo matrimonio si farà o no?
Chi lo sa!
Anche in questo nuovo spettacolo, Angelo e Katia parleranno della vita di coppia, ma questa volta, a differenza dello spettacolo precedente, ai veri e propri duelli verbali si alterneranno/sostituiranno degli sketchs comici in cui i due ci porteranno in casa loro e mostreranno le dinamiche uomo donna nella convivenza, quella in cui lei chiede a lui di scendere a buttare la spazzatura non appena si è in filato la tuta e sta per andare a letto o dove lui rimanda ogni incombenza a suon di “lascia lo faccio dopo”.
Oppure quella in cui lei ha già pianificato tutta la settimana e lui pensa solo che la sera dopo lo aspetta il paddle con gli amici. E tanto tanto altro.
Così facendo Katia e Angelo racconteranno un’altra porzione della loro vita insieme, sempre all’insegna di uno scontro divertente, senza dimenticarsi di coinvolgere il pubblico che, anche questa volta, sarà chiamato a dire la sua e a schierarsi a favore dell’uno o dell’altro.
Un’ulteriore occasione per dimostrare come la vita di ognuno nella convivenza, si assomigli un po’ tutta. E questo è il bello.
Facciamoci una risata collettiva e non pensiamoci più!

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/06/IMGL5228-scaled.jpg 1734 2560 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:02:262023-09-20 09:48:18TI POSSO SPIEGARE!

CABARET the musical

biglietti on-line

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

15 – 16 – 17 dicembre 2023 – FUORI ABBONAMENTO
ESCLUSIVA REGIONALE

FABRIZIO DI FIORE ENTERTAINMENT presenta
TEATRO ALFIERI TORINO
ROMA CITY MUSICAL
in
CABARET
con Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo

ideato da Christopher Isherwood | libretto di Joe Masteroff | liriche di Fred Ebb
musica di John Kander | Traduzione e attamento di Luciano Cannito e Arturo Brachetti

scene Rinaldo Rinaldi | costumi Maria Filippi | direzione musicale Giovanni Maria Lori

Coreografie di Luciano Cannito

Regia di ARTURO BRACHETTI e LUCIANO CANNITO

Cabaret si svolge tra il 1929 e il 1930, in un periodo in cui Berlino, nel bel mezzo della depressione economica successiva alla Prima Guerra Mondiale, si sta trasformando da epicentro culturale underground e d’avanguardia a terreno fertile per il regime totalitario di Hitler e per l’ascesa del Partito Nazista. In questo mondo entra Clifford Bradshaw, uno scrittore americano in difficoltà in cerca di ispirazione per il suo prossimo romanzo. La prima sera che si trova a Berlino, Cliff entra nel Kit Kat Klub, uno squallido locale notturno, dove incontra Sally Bowles, una vivace e talentuosa artista di cabaret, nonché un’anima completamente persa. Sally e Cliff iniziano una relazione che sboccia inaspettatamente in una storia d’amore da sogno. Col passare del tempo, tuttavia, la situazione a Berlino cambia da eccitante e vitale a minacciosa e violenta.
Con una dose di provocazione decisamente brechtiana e una colonna sonora di canzoni che sono diventate dei classici del Musical Theater americano, Cabaret è un musical feroce e corposo che spinge i confini della forma e tiene letteralmente “lo specchio alla natura”.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/cabaret_brachetti-delbufalo.jpg 1334 1600 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 12:00:052023-09-20 09:48:27CABARET the musical

A CHRISTMAS CAROL il musical

biglietti on-line

inizio spettacoli ore 20.45

Giovedì 21 dicembre 2023 – FUORI ABBONAMENTO

musiche di Alan Menken
liriche di Lynn Ahrens
libretto di Mike Ockrent e Lynn Ahrens
ispirato al racconto di Charles Dickens
coreografie originali di Susan Stroman
regia originale di Mike Ockrent

versione italiana Gianfranco Vergoni
direzione musicale Gabriele de Guglielmo

regia e coreografie Fabrizio Angelini
aiuto regia Alessia De Guglielmo
scenografie Gabriele Moreschi
costumi Marcella Zappatore
disegno luci Francesco Bernabeo
disegno fonico Marco D’Eramo
direzione musicale associata Monja Marrone
costumista associata Francesca Maria D’Antonio

Ebenezer Scrooge Roberto Ciufoli
Mr. Fezziwig Fabrizio Angelini
Jacob Marley Fabrizio Checcacci
Bob Cratchit Edoardo Pallanca
Fred Anderson Angelo Di Figlia / Filippo Di Menno
Spirito del Natale Passato Edilge Di Stefano
Spirito del Natale Presente Gabriele de Guglielmo

Mamma di Scrooge Maria Maddalena Adorni
Vecchio Joe Luca Benini
Mr. Smythe Ilario Castagnola
Scrooge a 18 anni Mattia Cavallari
Sally Anderson Valentina Di Deo
Fan Claudia Mancini
Mrs. Cratchit Monja Marrone
Mrs Mops Serena Mastrosimone
Spirito del Natale Futuro Giulia Rubino
Mrs. Fezziwig Serena Segoloni
Emily Elena Valli
Mrs. Pickwick Claudia Vissani

e con
Rebecca Barbiero – Mattia Di Nardo – Filippo di Paolo – Camilla Marinelli – Mariele Oliva – Leonardo Orsolini – Luigi Vito Simmini – Niccolò Storchi

produzione Compagnia dell’Alba, Teatro Stabile d’Abruzzo, New Step

Si torna a sognare con “A Christmas Carol”, dopo il successo delle scorse stagioni. Reduce dal nuovo allestimento, il musical Piccole Donne, la Compagnia dell’Alba diretta da Fabrizio Angelini e da Gabriele de Guglielmo porta di nuovo in tour il musical natalizio, in co-produzione con il TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo e con la collaborazione della Scuola d’Arte New Step di Americo Di Francesco e di Paola Lancioni. Lo spettacolo riprenderà la sua tournée, dopo la pausa forzata causata dalla pandemia, con una doppia data dal Teatro Tosti di Ortona il 23 e il 24 novembre alle 21.00. Punta di diamante del cast sarà ancora una volta Roberto Ciufoli, attore e regista teatrale, nel ruolo di Ebenezer Scrooge, ricco uomo d’affari dall’indole meschina e avara. Ciufoli, dopo la bella esperienza nella scorsa edizione a “L’Isola dei Famosi”, torna dunque in teatro portando in scena tutta la verve e ironia che lo hanno reso un vero mattatore della risata. Accanto a lui in scena anche Angelini, de Guglielmo e un cast che ha fatto vivere negli anni scorsi tutta la magia del Natale, regalando emozioni, risate e spunti di riflessione su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite. Il racconto di Charles Dickens viene proposto nella sua versione teatrale, per la prima volta in Italia con le musiche e le canzoni di Alan Menken (autore di La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin, e molti altri successi), con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, che si avvale della collaborazione di Monja Marrone. E’ la vigilia di Natale nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività, e chiusa la sua bottega si reca solitario verso la propria dimora. Durante la notte riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale Futuro, i quali, tra flashback e premonizioni, riusciranno a mutare la sua indole meschina ed egoista. Scrooge si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. E tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.

Fabrizio Angelini

La Trama:

È la Vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della Vigilia di Natale. Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose mate- riali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC0565-scaled.jpg 1704 2560 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 11:58:512023-06-30 12:09:41A CHRISTMAS CAROL il musical

ROMEO E GIULIETTA

Sabato 30 dicembre 2023 ore 20.45 – FUORI ABBONAMENTO

Balletto di Milano

balletto in due atti su musica di P. I. Čajkovskij
liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare
coreografia Federico Veratti
scenografie di Marco Pesta

Romeo e Giulietta rappresentano universalmente l’amore più puro in contrasto con la società e il mondo. Un amore con la A maiuscola, che sceglie di vivere nel tempo, oltre ogni barriera e oltre la morte. La loro è sicuramente la più grande e sofferta storia d’amore della letteratura di tutti i tempi, i cui temi sono sempre attuali: non solo amore, ma passione, odio, vendetta.

La trasposizione in balletto della celebre tragedia shakespeariano a firma di Federico Veratti per il Balletto di Milano celebra l’amore che riesce a sopravvivere al di là della morte. L’azione coreografica, tra emozionionti pas de deux dei protagonisti e coinvolgenti danze d’assieme, virtuosismi classici ed espressioni contemporanee, ripercorre fedelmente la vicenda. Lo sguardo di Romeo incrocia quello di Giulietta ed è subito amore, nonostante la rivalità delle rispettive famiglie. Il destino fa di tutto per separarli e l’epilogo è tragicamente noto, ma l’amore trionfa. I due giovani corrono mano nella mano in un bagliore di luce, nel brillìo dell’oro e l’argento, colori che rappresentano le due casate rivali.

Un balletto travolgente anche per l’intensità interpretativa dei danzatori che incarnano perfettamente le caratteristiche di tutti i personaggi cogliendone l’essenza.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/09/AX5A0938_red.jpg 2325 1551 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 11:57:412023-09-20 12:29:10ROMEO E GIULIETTA

SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

Dal 11 al 14 gennaio 2024
PRIMA NAZIONALE

uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO
drammaturgia Gabriele Di Luca
con Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
consulenza filosofica Andrea Colamedici – TLON
musiche originali Massimiliano Setti
scenografia e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
illustrazione locandina Federico Bassi e Giacomo Trivellini
organizzazione Luisa Supino e Francesco Pietrella
ufficio stampa Raffaella Ilari

una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
in collaborazione con Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale

In un mondo sempre più individualista, dominato da un tempo schizofrenico e performativo, il prezzo da pagare anche per i vincenti sono l’angoscia e il terrore del fallimento che, oggi più che mai, portano le persone a soffrire di panico sociale, insonnia e insoddisfazione cronica.
Salveremo il mondo prima dell’alba è il racconto della vita di alcuni ospiti in una clinica di riabilitazione di lusso situata su un satellite nello spazio, nuova meta turistica dei super ricchi, specializzata nella cura delle dipendenze contemporanee (sessuali, affettive, da lavoro, da psicofarmaci). Sono tutti vittime di queste e del proprio egoismo, prodotti di un mondo dove parole come comunità e gentilezza sono quasi del tutto bandite se non per essere strumentalizzate a fini propagandistici e commerciali. Ciò che ne rimane è un’umanità confusa e impaurita, sopraffatta dall’ossessione di questo continuo doversi vendere, con il terrore che nessuno ti voglia mai comprare.

https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2023/04/06-SALVEREMO-IL-MONDO-PRIMA-DELLALBA-Registi-2-ph-Laila-Pozzo.jpg 800 1200 Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/wp-content/uploads/2015/04/marcheteatro_2_340_.png Marche Teatro2023-04-20 11:56:192023-08-16 15:24:00SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA
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