COSMOPOLITAN BEAUTY / HEY
19 dicembre 2015 ore 20.45 / Teatro Sperimentale
Davide Valrosso in
COSMOPOLITAN BEAUTY_ Raccolto di appunti di Viaggio
ideazione e interpretazione: Davide Valrosso
con la collaborazione di: Elena Giannotti
produzione: Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza
con il sostegno di: Teatro Pubblico Pugliese
musiche: Greg Haines – Komarovo
LA BELLEZZA COME FRUTTO DI CONQUISTA, UN’ESPERIENZA MOSTRATA NEL SUO DIVENIRE
Cosmopolitan Beauty nasce da una riflessione sul valore simbolico-espressivo del gesto, che sollecita nello spettatore uno sguardo partecipe, co-artefice istantaneo della performance. Evocazione di uno spazio onirico, Cosmopolitan Beauty è il regno delle cose perdute, dove il gesto non viene inventato ma solo ritrovato; una carrellata di azioni che, apparentemente casuali, sono in realtà il frutto di un percorso, di un viaggio, di un’esperienza: il regno delle cose che hanno lasciato una traccia nel corpo. Formatosi presso l’English National Ballet e altri prestigiosi centri europei, Davide Valrosso collabora come interprete in compagnie italiane e straniere per intraprendere un percorso come autore nel 2014, anno in cui viene selezionato dalla rete Anticorpi XL.
Brindisi di Natale
ore 22.00
MK in
HEY
di mk e Sigourney Weaver
con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Daniela Cattivelli, Michele Di Stefano, Laura Scarpini
contiene Hey di Sigourney Weaver (Biagio Caravano e Daniela Cattivelli)
musica Springbreakers, Wire, Madcon, Kitty ft. Riff Raff
disegno luci Roberto Cafaggini
coreografia Michele Di Stefano
organizzazione Carlotta Garlanda
una produzione mk 2015 in collaborazione con MilanOltre
progetto FRONTERIZO con il sostegno di Live Arts Week
con il contributo MIBACT
IL NUOVO LAVORO DI MK, UN PAESAGGIO DI PURA SERENITÀ DISCORSIVA
Nato dalla collaborazione tra mk e il duo Sigourney Weaver (Biagio Caravano e Daniela Cattivelli), Hey propone una carrellata di corpi messi davanti a un microfono: corpi nell’attimo della presa di parola, nel momento dell’attacco del movimento. L’accesso all’incontro come discorso. E canto. Tutto ciò che è nello spazio è intersecato e sovrapposto, detto ed esposto. I luoghi sono creati dalla relazione e dall’abbondanza, da un senso di arrotondamento della conversazione che sembra riferirsi stranamente alla curvatura della terra. Abitiamo su un globo, ma non dentro di esso. È necessario spostarsi in continuazione e ovunque prendere parola.