IL PRESTITO

11 gennaio 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

di Jordi Galceran
versione italiana di Pino Tierno
con
Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti
regia Giampiero Solari
scene Alessandro Chiti
costumi Maria Grazia Santonocito
disegno luci Stefano Lattavo
direzione tecnica Stefano Orsini

co-produzione La Contemporanea – Artù
progetto teatrale di Gianluca Ramazzotti

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Il prestito, la nuova commedia di Jordi Galceran, attualmente in scena con grande successo contemporaneamente a Madrid e Barcellona, è una pièce che in maniera paradossale e comica affonda il coltello in un dramma sociale che ormai fa parte del nostro vivere quotidiano.
Il tema è quello dell’ attuale crisi economica che ci coinvolge tutti, in cui l’autore si diverte, con grande classe, a ridicolizzare il valore che diamo al denaro in rapporto al poco valore che diamo agli esseri umani.
Un uomo cerca, “in maniera onesta”, di ottenere da una filiale bancaria un piccolo prestito, assolutamente necessario per sé e per la sua vita; il direttore della filiale, con motivazioni di tipo “bancarie”, appunto, glielo rifiuta. L’uomo, che non possiede proprietà e non può offrire garanzie economiche, offre solo la sua “parola d’onore” e la sua qualità di “uomo onesto”. Il rifiuto del direttore di filiale innesca un crescendo di situazioni paradossali ed esilaranti date da eventi assolutamente imprevedibili, che portano la commedia a mettere in luce i meccanismi “logici e assurdi” che reggono e condizionano i comportamenti economici a cui ormai siamo abituati.
Le risate diventano liberatorie, figlie di una totale empatia tra il pubblico e l’uomo che chiede il prestito, lasciando scaturire una sorta di pietà per il direttore di filiale che va via via ad infilarsi in un complicato pasticcio personale.
La commedia usa una situazione drammaticamente vicina a tutti noi per creare, attraverso situazioni spiazzanti, uno spettacolo di “sano divertimento”.
Dopo il successo di “Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa”, che ha fatto registrare il tutto esaurito per due stagioni consecutive, Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti, s’incontrano nuovamente sui nostri palcoscenici, questa volte con la regia di Giampiero Solari, pronti a dare vita ad un nuovo spettacolo esplosivo.

LO ZOO DI VETRO

5 febbraio 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

di Tennessee Williams
traduzione di Gerardo Guerrieri
con
Milvia Marigliano, Monica Piseddu,
Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto
regia Arturo Cirillo
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Mario Loprevite

TieffeTeatro

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

La regia poetica e sensibile di Cirillo si misura con un classico del teatro del novecento, mostrando meccanismi familiari sempre attuali e personaggi reali, nell’Italia di oggi come nell’America degli anni ‘40.
Lo zoo di vetro è “un dramma di memoria”, secondo la definizione dello stesso Tennessee Williams, cioè è un testo dalla doppia natura: realistico nella descrizione dei rapporti tra i personaggi, ma totalmente onirico rispetto al tempo della vicenda e al tempo della sua rappresentazione. Potente messa in scena dell’atto del ricordare e del rapporto con il passato come luogo del rimpianto: “Il futuro diventa presente, il presente passato, e il passato un eterno rimpianto” si dice nel testo. Al centro della vicenda il fallimento di una famiglia, una madre che vive ancorata al ricordo di una giovinezza dorata, un gruppo di ex-giovani ormai senza più età.
Lo zoo di vetro di Williams rappresenta “l’inganno dell’immaginario”, non è casuale la grande importanza, data dall’autore, all’atto del proiettare. Il riflettore teatrale che il narratore/figlio punta sui personaggi, i molteplici film nei cinema dove si rifugia

Tom per sfuggire alla realtà, e anche gli stessi animaletti di vetro che compongono lo zoo del titolo sono l’emblema della fragilità e della finzione: sono essenze quasi prossime all’assenza, non a caso trasparenti. Arturo Cirillo Tom, ben interpretato da Cirillo, è ironico, tormentato e con tratti di serena rassegnazione, dolce e dalle rabbie impotenti. Milvia Marigliano è brava nel disegnare una madre grottesca […]. Con lievità e intensità Monica Piseddu rende palpabile l’animo fragile della figlia […]. Magda Poli, “Il Corriere Della Sera”

Cirillo non tocca la struttura della pièce, la lima, la taglia ma non ne altera l’andamento, si limita a cambiare il punto di vista dal quale vi si accosta. Ne annulla le distanze, pare mostrarcela come se la vedessimo per la prima volta. […] Renato Palazzi, “Il Sole 24 Ore”

SERVO PER DUE

16 febbraio 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

“ONE MAN, TWO GUVNORS” di Richard Bean
tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni
tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder

con Pierfrancesco Favino
e il Gruppo Danny Rose

personaggi e interpreti
Altero/Bartolo Diego Ribon
Zaira Valentina Valsania
Livio Claudio Castrogiovanni
Bartolo/Altero Bruno Armando
Clarice Eleonora Russo
Amerigo Stefano Pesce
Pippo Pierfrancesco Favino
Rocco/Rachele Chiara Tomarelli
Tassista – Barista – Guardia Gianluca Bazzoli
Ludovico Pietro Ragusa
Gennaro Pierluigi Cicchetti
Alfredo Paolo Sassanelli
La Iolanda Haydée Borelli

musiche dal vivo Musica da Ripostiglio
chitarra, voce e banjo Luca Pirozzi, chitarra e voce Luca Giacomelli
contrabbasso e voce Raffaele Toninelli, percussioni e voce Emanuele Pellegrini

regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandro Lai
luci Cesare Accetta
coreografie Fabrizio Angelini
canto Gabriele Foschi

Compagnia Gli Ipocriti e REP/Gruppo Danny Rose
con la partecipazione di Fondazione Teatro della Pergola

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Una riflessione diversa su un classico del teatro, Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni, Servo per due (One Man, Two Guvnors) nell’adattamento del noto commediografo inglese Richard Bean riadattato nella versione italiana da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder, si presenta come una commedia comica, con attori che cadono dalle scale, che sbattono le porte, che fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico; la musica è parte integrante dello spettacolo e viene eseguita dal vivo dall’orchestra “Musica da Ripostiglio”, composta da 4 elementi che hanno curato anche gli arrangiamenti delle più note canzoni
dell’epoca. Una perfetta combinazione di commedia visiva e verbale che ha dato vita ad uno spettacolo di grande successo.
Con questo spettacolo Pierfrancesco Favino ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2014 nella categoria miglior attore protagonista e sempre per lo stesso premio, il gruppo Musica da Ripostiglio è rientrato nella terna miglior autore di musiche.

LA DODICESIMA NOTTE

24 febbraio 2015 e 25 febbraio 2015 FUORI ABBONAMENTO | jesi, teatro g.b. pergolesi

di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli

regia Carlo Cecchi

musiche di scena Nicola Piovani
scena Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
disegno luci Paolo Manti

ORSINO, Duca d’Illiria Remo Stella
VALENTINO, Gentiluomo al servizio del Duca Giuliano Scarpinato 
UFFICIALE al servizio del Duca Rino Marino

VIOLA, poi travestita da CESARIO  Eugenia Costantini
SEBASTIANO, suo fratello gemello Davide Giordano
CAPITANO della nave naufragata Rino Marino
ANTONIO, altro capitano di mare, amico di Sebastiano Federico Brugnone

OLIVIA, Contessa Barbara Ronchi
MARIA, sua cameriera personale Daniela Piperno
SIR TOBY, zio di Olivia Vincenzo Ferrera
SIR ANDREW, protetto di Sir Toby Loris Fabiani
MALVOLIO, maggiordomo di Olivia Carlo Cecchi
FABIAN, al servizio di Olivia Giuliano Scarpinato
FESTE, buffone di Olivia Dario Iubatti

musicisti 
Luigi Lombardi d’Aquino / Sergio Colicchio tastiere e direzione musicale
Alessandro Pirchio / Alessio Mancini flauti e chitarra
Daniele D’Ubaldo strumenti a percussione

assistente alla regia Dario Iubatti
assistente alla scena Sandra Viktoria Müller

direttore tecnico dell’allestimento Roberto Bivona
tecnico luci Camilla Piccioni
macchinista Edoardo Romagnoli
fonico Giovanni Grasso
sarta Marianna Peruzzo
amministratore di compagnia Francesca Leone

direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo

MARCHE TEATRO
in collaborazione con Estate Teatrale Veronese

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

[…] L’amore è il tema della commedia; la musica, che come dice il Duca nei primi versi “è il cibo dell’amore” ha una funzione determinante. Non come commento ma come azione. La scena reinventerà un espace de jeu che permetta, senza nessuna pretesa realistica o illustrativa, il susseguirsi rapido e leggero di questa strana malinconica commedia, perfetta fino al punto di permettersi a volte di rasentare la farsa. Carlo Cecchi

[…] La scena per La dodicesima notte è quella di una commedia di ambiguità e grovigli sentimentali che un gran Maestro come Carlo Cecchi sa espandere in uno sgombro spazio dell’amore che non c’è, un luogo a metà tra la base di una meridiana e il piatto di un giradischi […] c’è ovviamente da dire di Cecchi, contemplativo e flemmatico regista, in scena anche come attore. E’ nei panni di Malvolio, il maggiordomo che è appannaggio degli attori mitici, il tutto fare burlato, l’uomo che per dileggio accetta d’essere stravagante. E lo è, nella più filosofale delle accezioni di chi l’amore lo pratica solo con la testa. Cecchi ne fa un cammeo che è un capolavoro. Rodolfo Di Giammarco, “la Repubblica”

[…] La dodicesima notte, con conferma del felice approccio di Carlo Cecchi ai classici: mano leggera e sorridente omaggio alla tradizione, nonché allo stesso tempo gran rispetto del dettato. […] La regia attenua il romanticismo di altre versioni […], in compenso però presenta i lazzi dei comici con un buonumore che li rende ameni come non capita di frequente […]. Masolino d’Amico, “La Stampa”

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W

di Stefano Benni
con Ambra Angiolini
regia Giorgio Gallione
scene e costumi Guido Fiorato
musiche Paolo Silvestri

Teatro dell’Archivolto

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico “e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli, e una suora cresimina si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore…” ripercorre, follemente, comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W.
V è perciò una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, cerca una spiegazione al suo senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo si interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: “sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantanove per cento, che non è male.” Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la
storia d’amore con il fidanzato Wolmer. In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palcoscenico.
“La donna di oggi macina tutte le sue contraddizioni in un nirvana svitato e ovattato o invece assembla a colpi netti i pezzi che non combaciano? Messa di fronte a questo dilemma, Ambra Angiolini non ha dubbi. Al suo debutto teatrale assoluto con un monologo, che con il piglio di chi conosce bene il pubblico trasforma in “one woman show”, l’attrice dimostra di non essere un tipo da mezze tinte e da mezze misure”. Silvana Zanovello, “Il Secolo XIX”

TAXI A DUE PIAZZE

28 marzo 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

di Ray Cooney
versioni italiane di Jaja Fiastri
con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia
con la partecipazione di Nini Salerno
con Silvia Delfino nel ruolo di Carla Rossi
Bianca Maria Lelli nel ruolo di Barbara Rossi
e con Antonio Pisu, Piero Di Blasio
regia Gianluca Guidi
scene Nicola Cattaneo
costmi Maria Grazia Santonocito
musiche Gianluca Guidi
disegno luci Stefano Lattavo
direzione tecnica Stefano Orsini

ARTU’ diretta da Gianluca Ramazzotti

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).

Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

La commedia piu’ longeva della storia
La storia del tassista bigamo che suo malgrado si trova coinvolto a nascondere il segreto della sua vita, diverte e affascina gli spettatori di tutto il mondo garantendo risate senza sosta.
Mario Rossi, taxista, sposato con Alice Rossi, residente in Piazza Irnerio 100. Mario Rossi, taxista, sposato con Barbara Rossi, residente in Piazza Risorgimento. Un curioso caso di omonimia, con tanto di professione identica? No!!!!! Il Rossi taxista è la stessa persona. Ha sposato Alice in chiesa e Barbara in comune 6 mesi dopo. Egli è quindi bigamo. Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, e grazie al lavoro di entrambe le mogli, Mario riesce per 2 anni a vivere nascondendo la verità: ovviamente Alice non sa di Barbara e viceversa. Tutto si complica quando, per salvare una anziana signora da uno scippo, Mario riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, al ricovero in ospedale. Al risveglio il taxista, ancora confuso, darà ad un infermiere l’indirizzo della prima moglie, e, ad un altro impiegato dell’ospedale quello della seconda. La denuncia arriverà quindi a due diversi commissariati di due diverse zone, che a loro volta si attiveranno mandando ad indagare due diversi ispettori. Anche la stampa fa la sua inviando a casa di Mario un fotografo che scatterà la foto che verrà pubblicata sulla copertina di Roma Sera. Quello che segue è una serie di equivoci, coincidenze, bugie, e mistificazioni della verità continue, che con un ritmo infernale, intricheranno a tal punto la trama da arrivare ad un finale inaspettato ma non per questo non sorprendente. Con un Cast capeggiato dai due mattatori Guidi e Ingrassia per una travolgente serata piena di risate.

LETTERE DI UNA SCONOSCIUTA

fuori abbonamento | prima nazionale

21 e 22 febbraio 2015 | jesi, galleria di palazzo pianetti
14 marzo | san marcello, teatro p. ferrari

di Stefan Zweig
drammaturgia Pia di Bitonto e Annabella Cerliani
con Lucia Bendia
maestro di cerimonie Antonio Lovascio
regia Pia di Bitonto
costumi Marco Nateri
collaboratore ai costumi Antonio Rosati
realizzati da Simonetta spa
con la collaborazione di Anna Sedda

Associazione Culturale Coniglingarage

posto unico intero € 15 – ridotto abbonati € 12 – ridotto studenti € 8

‘A te che mai mi hai conosciuta’, è l’intestazione della lettera che, il giorno del suo compleanno, riceve un romanziere viennese. Lo scrittore è un bel quarantenne, che ha ricevuto dalla vita la ricchezza e la fama, nonché un fascino morbido e caldo. Quando leggerà quelle righe, lei sarà già morta, per questo si concede a raccontargli la propria vita, la vita che per più di quindici anni gli ha votato, con tutta l’abnegazione di una schiava, di un cane; un amore disperato, umile, sottomesso, attento e colmo di passione, senza mai rivelargli il proprio nome, senza mai chiedere nulla, portandosi dietro un unico struggente desiderio: che incontrandola almeno una volta, lui possa
riconoscerla.
L’autore Stefan Zweig ci trascina nel labirinto di un amore assoluto, offrendoci il ritratto di una donna ardente e viva, ma anche irraggiungibile come una musica lontana.
Lo spettacolo costruito per Palazzo Pianetti è itinerante, ed usa la fuga prospettica della Galleria degli Stucchi, come metafora della fuga interiore.
In Lettera di una sconosciuta, l’elegante vita aristocratica evocata dall’ambientazione scenografica degli Stucchi, stride con un amore che può diventare anche rinuncia, miseria e distruzione; il mondo esterno e quello interiore della sconosciuta, stanno uno dinanzi all’altro in un ossimoro esistenziale. Partendo dallo scalone fino all’esedra, lo spettatore è condotto a percorrere le stanze segrete della sconosciuta. Il modello di sacrificio scelto dalla protagonista nelle soste in Galleria, rimanda alle stazioni della sua personale drammatica via crucis; la protagonista si affaccia dalle porte e chiama a condividere con gli astanti la sua progressione psichica e sentimentale.
Pia di Bitonto
La replica che si terrà a San Marcello non sarà itinerante e si avvarrà di contributi video, a cura di Nicola Calocero.

LA POLITICA INSEGNATA A MIO NIPOTE

ROMANZO DI FORMAZIONE EUROPEA
Ho fatto naufragio, bene ho navigato [capitolo XII]

fuori abbonamento

7 marzo 2015 | jesi, teatro v. moriconi

elaborazione drammaturgica Sonia Antinori, Heidrun Kaletsch, Katja Von Der Ropp
con Sonia Antinori, Roberta Biagiarelli, Andrea Caimmi, Fausto Caroli
regia, scene e costumi Sonia Antinori, Heidrun Kaletsch
documentazione video Lukasz Dlugolecki, Ásta Júlía Guðjónsdóttir
sound design Slate

nell’ambito del progetto W.I.S.E. / Workshop Identity: a Story about Europe
finanziato da Programma Europeo LLP Grundtvig
con la collaborazione di AMAT
con il contributo di Regione Marche, Comune di Ancona, Comune di Chiaravalle
La Corte Ospitale di Rubiera (RE), Fondazione Marche Cinema Multimedia
Festival 48 Stunden Neukolln
con il patrocinio di British Council, Goethe Institut

prodotto da M.A.L.T.E. – Babelia & C.

CAPITOLI ITALIA
di Sonia Antinori
capitolo I / IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA
capitolo IX / LA GOCCIA SCAVA LA PIETRA
capitolo XII / HO FATTO NAUFRAGIO, BENE HO NAVIGATO

a seguire Forum con i protagonisti dello spettacolo

posto unico intero € 10 – ridotto € 8

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).

Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Con questo appuntamento si conclude il viaggio in tre tappe nei teatri di Jesi, Maiolati Spontini e Montecarotto per W.I.S.E., un montaggio di storie e prospettive contraddittorie, forme e spazi differenti, nato da un confronto europeo sul tema della politica: speranze, utopie e infine le contraddizioni della Democrazia. Oltre sessanta testimoni nati fra il ‘26 e il ‘49 e provenienti da quattro paesi geograficamente rappresentativi (Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia) hanno consegnato la loro biografia politica, gettando così le basi dei dodici capitoli di questo romanzo del nostro continente, dove smarrirsi è ritrovarsi, come in una foresta.
Tre i capitoli dedicati all’Italia: il capitolo I, in scena a Maiolati Spontini, indaga la coscienza civile nata dall’urgenza di sopravvivere al conflitto; il capitolo IX, presentato a Montecarotto, esplora il percorso di democratizzazione del Paese attraverso la Magistratura e il capitolo XII è al centro di questa rappresentazione in scena a Jesi.
Ho fatto naufragio, bene ho navigato coincide con l’ideale culmine dell’intero viaggio nella coscienza di un continente. Il protagonista diviene l’emblema di un apice di consapevolezza, raggiunto al prezzo di un’esperienza personale dura e dolorosa, attraverso le tappe dell’impegno e della radicalizzazione, in una Italia spezzata da terrorismi di destra e sinistra, scossa dai tumulti della politica e dagli attacchi di imperscrutabili poteri strategicamente organizzati.

NESSI

fuori abbonamento

28 aprile 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

di e con Alessandro Bergonzoni
regia Alessandro Bergonzoni, Riccardo Rodolfi

Allibito

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 20 – ridotto € 18 – ridotto carnet € 16
Palchi semicentrali intero € 15 – ridotto € 13 – ridotto carnet € 12
Palchi laterali intero € 12 – ridotto € 10 – ridotto carnet € 8
Loggione € 8

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).

Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Nessi, ovvero connessioni ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell’universo. Perché infatti è proprio questo il nucleo vivo e pulsante del nuovo spettacolo dell’artista bolognese: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane che ci possono così permettere percorsi oltre l’io finito per espandersi verso un “noi” veramente universale.
Bergonzoni, per questo quattordicesimo spettacolo da lui scritto e interpretato e diretto in coppia con Riccardo Rodolfi, si trova quindi in un’assoluta solitudine drammaturgica, al centro di una cosmogonia comica circondato da una scenografia “prematura”, da lui concepita, alle prese con un testo che a volte potrebbe anche essere, e questa è una vera e propria novità, una candida e poetica confessione esistenziale. Senza per questo rinunciare alla sua dirompente visione stereoscopica che
è diventata, in questi anni, materia complessa, comicamente eccedente e intrecciata in maniera sempre più stretta tra creazione-osservazione-deduzione.
Ma sicuramente i “nessi” bergonzoniani, e la loro conseguente messa in scena, ci mostreranno quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che porta molte volte anche grazie ad una risata, dallo stupore alla rivelazione.