LA BOTTEGA DEL CAFFÈ

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 – sabato pomeriggio 16.00

DAL 28 al 31 OTTOBRE PRIMA REGIONALE

di Carlo Goldoni
con Michele Placido
e con (in o. a.) Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lo Priore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos
regia di Paolo Valerio
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Stefano Nicolao
luci Gigi Saccomandi
musiche Antonio Di Pofi
movimenti di scena Monica Codena

coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Goldenart Production – Fondazione Teatro della Toscana

Una notevole compagnia d’attori capitanata da Michele Placido – grande protagonista del mondo dello spettacolo italiano – è al centro di un’edizione nuova e accurata firmata da Paolo Valerio che anticipa: «Accogliamo appieno e portiamo sulla scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che l’autore mostra per l’uomo – di cui ritrae con sottigliezza le virtù
ed i lati oscuri – il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali. Di questo testo meraviglioso è protagonista un microcosmo di persone che gravitano in un campiello veneziano. Don Marzio – il nobile napoletano che osserva seduto al caffé questo piccolo mondo e con malizia ne intriga i destini – nella nostra edizione è interpretato dal bravissimo e carismatico Michele Placido. Lo attorniano figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi.
Cosa succede? Nulla di clamoroso: qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange… ma soprattutto si spettegola. È Venezia – come dice Don Marzio – un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento».

CASA DI BAMBOLA

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 – sabato pomeriggio 16.00

DAL 4 al 7 NOVEMBRE ESCLUSIVA REGIONALE

di Henrik Ibsen
con Filippo Dini, Deniz Özdoğan, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Eva Cambiale, Fulvio Pepe
regia di Filippo Dini
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
luci Pasquale Mari
collaborazione coreografica Ambra Senatore
musiche Arturo Annecchino
aiuto regia Carlo Orlando
assistente costumi Eloisa Libutti

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro Stabile di Bolzano
con il sostegno di Fondazione CRT

Henrik Ibsen terminò di scrivere Casa di bambola ad Amalfi nel 1879. Da subito, dalla sua prima apparizione sulle scene, questo testo scatenò i più violenti conflitti, generando accesissime discussioni intorno ai più disparati argomenti che riguardassero la condizione della donna nella società.
Le vicende narrate rafforzate anche dall’ultimo famoso monologo di Nora, furono interpretate secondo una logica femminista e quindi a vantaggio della durissima lotta politica che iniziò a manifestarsi nel mondo, proprio in quegli anni, per l’affermazione sociale della donna e l’eguaglianza dei diritti tra l’uomo e la donna.
Filippo Dini ci ha abituato a scelte registiche profonde e spiazzanti e in questo allestimento di Casa di bambola di Henrik Ibsen, imprime una lettura che si discosta dal repertorio che ha relegato la protagonista Nora a emblema dello scontro di genere.
Scrive Filippo Dini: “La Nora di Ibsen nasconde un segreto che, se scoperto e interpretato dalla logica maschile, rappresenterebbe una colpa. Come avviene questa trasmutazione del linguaggio, e quindi dell’essere?
Come può l’atto d’amore di Nora, teso a salvare la vita di suo marito, trasfigurarsi in una colpa e divenire motivo di vergogna e causa di dannazione sulla sua famiglia? L’atto d’amore di una donna diventa colpa nella legge degli uomini.
Credo si debba tentare di risolvere l’enigma che Ibsen ci propone, che non è “comprendere”, poiché impossibile, ma “accettare”, accogliere dentro di sé la diversità e dare ad essa eguali diritti, poiché generata da eguali passioni, fragilità, ambizioni ed errori.
Il rapporto tra l’uomo e la donna, da quando sono comparsi sulla Terra, è stato regolamentato da leggi chiare, semplici e incontrovertibili, ma sbagliate.
Ibsen ci dice che esiste un problema nella codificazione di nuove leggi, esiste una differenza tra i due sessi, due coscienze appunto, quindi sarà necessario affrontare questa differenza prima o poi”.

 

POLITICAL MOTHER UNPLUGGED

inizio spettacoli ore 20.45 

10 – 11 NOVEMBRE ESCLUSIVA REGIONALE

coreografia e musiche Hofesh Shechter
disegno luci originale Lee Curran
costumi Merle Hensel
video proiezioni Shay Hamias
collaborazione musicale Nell Catchpole, Yaron Engler
arrangiamento percussioni Hofesh Shechter, Yaron Engler
in scena la Compagnia Shechter II: Jared Brown, Jack Butler, Chieh-Hann Chang, Evelyn Hart, Charles Heinrich, Evelien Jansen, Rosalia Panepinto, Jill Goh Su-Jen, Niek Wagenaar
musical addizionale J.S. Bach, Cliff Martinez, Joni Mitchell, Giuseppe Verdi
colonna sonora Christopher Allan (violoncello), Rebekah Allan (viola), Laura Anstee (violoncello), Nell Catchpole (viola), Tim Harries (contrabbasso), Andrew Maddick (viola), Kai West (contrabbasso), Yaron Engler (batteria), Dom Goundar (batteria), Joseph Ashwin (chitarra), Joel Harries (chitarra)

La colonna sonora di Political Mother è stata creata in collaborazione con la Guildhall School of Music & Drama e barbicanbite09, con una ricerca supportata da Jerwood Studio a Sadler’s Wells.
L’arrangiamento della canzone Solaris di Cliff Martinez è concesso dalla EMI Music Publishing Limited.

Team di produzione
responsabile tecnico Oran O’Neill
datore luci Edward Saunders
responsabile di palcoscenico Rebecca Moore

produzione Hofesh Shechter Company
coproduzione Théâtre de la Ville – Paris, HOME Manchester e Düsseldorf Festival
con il supporto di Fondazione I Teatri Reggio Emilia, DanceEast e Ipswich
La Hofesh Shechter Company è sostenuta nel programma Shechter II 2020 da The Foyle Foundation, The Harold Hyam Wingate Foundation,
l’International Music and Art Foundation, Esmée Fairbairn Foundation e Garfield Weston Foundation.
la Hofesh Shechter Company è sostenuta con fondi pubblici attraverso l’Arts Council England e beneficia del sostegno della BNP Paribas Foundation
per lo sviluppo dei suoi progetti. Political Mother ha debuttato il 20 maggio 2010 al Brighton Festival, Regno Unito.

Nel 2020 Shechter festeggia il decimo anniversario del suo iconico capolavoro Political Mother creandone una nuova e potente versione per la compagnia giovane Shechter II.
Basandosi su un’originale composizione musicale a cura dello stesso Shechter, Political Mother Unplugged evoca la ferocia e l’anima della prima versione trasportandola in una nuova era e
affidandola ad una nuova generazione di danzatori, scelti tra i più talentuosi al mondo.
Un universo di rare emozioni e di intense sensazioni, guidate dal contagioso movimento tribale di Shechter, una musica vibrante e un raffinato disegno di luci e proiezioni che fanno di questa serata un’esperienza che si preannuncia unica.
Hofesh Shechter è riconosciuto come uno degli artisti contemporanei più emozionanti ed è noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. È il direttore artistico della Hofesh Shechter Company fondata nel 2008, compagnia residente al Brighton Dome, ed è artista associato al Sadler’s Wells Theater di Londra.
MARCHE TEATRO ha collaborato nel 2017 con Hofesh Shechter alla coproduzione internazionale di Grand Finale e nel 2019 a quella di Double Murder, nella stagione di danza 2018/2019 ha presentato lo spettacolo Show.

 

DOLORE SOTTO CHIAVE – SIK SIK L’ARTEFICE MAGICO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 – sabato pomeriggio 16.00

dal 18 al 21 NOVEMBRE

di Eduardo De Filippo
e con Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta
regia Carlo Cecchi

DOLORE SOTTO CHIAVE
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni

SIK SIK L’ARTEFICE MAGICO
scene e costumi Titina Maselli
realizzazione scene e costumi Barbara Bessi
luci Camilla Piccioni
musica Sandro Gorli

MARCHE TEATRO, Teatro di Roma, Elledieffe

Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. Dolore sotto chiave è una girandola di situazioni grottesche, un gioco beffardo sul senso della morte, sulla sua permanenza nelle nostre vite. De Filippo gioca con la morte, la ridicolizza, l’esorcizza così: ridendoci (e facendoci ridere) su.
Sik Sik l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. “Come in un film di Chaplin” – dice Carlo Cecchi – “è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro.” Sik -Sik (in napoletano, “sicco” significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla. In SIK-SIK ritroviamo lo sprezzante realismo di Eduardo De Filippo e il teatro come metafora della vita. Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme.

 

IL GRIGIO

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 – sabato pomeriggio 16.00

dal 2 al 5 DICEMBRE

di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Elio
drammaturgia e regia Giorgio Gallione
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani

Teatro Nazionale di Genova 

IL GRIGIO è la storia di un uomo che si ritira in campagna per stare tranquillo, afflitto più da problemi personali che sociali. La sua ambita solitudine è però disturbata da un fantomatico topo: è “il grigio”, elemento scatenante dei suoi incubi e di un inesorabile quanto ironico flusso di coscienza. L’estenuante caccia al topo lo porterà a compiere un percorso verso l’accettazione di quella parte nera che ciascuno di noi ha dentro.

Presentato per la prima volta nel 1988, IL GRIGIO è il più importante lavoro in prosa di Gaber e Luporini. Il regista Giorgio Gallione, che nell’ultimo decennio si è confrontato più volte con la loro opera (da Il dio bambino con Eugenio Allegri all’inedito Io quella volta lì avevo venticinque anni con Claudio Bisio, fino agli spettacoli con Neri Marcorè Un certo Signor G ed Eretici e Corsari), sempre sotto lo sguardo benevolo della Fondazione Gaber, ha dato vita a un nuovo spettacolo, incrociando il testo originale con una decina di canzoni gaberiane, come I mostri che abbiamo dentro, Io come persona, L’uomo che perde i pezzi o Il sosia, che ne amplificano le tematiche sottese. I brani sono stati riarrangiati per l’occasione da Paolo Silvestri, già complice delle precedenti incursioni del regista nell’universo di Gaber, utilizzando quattro parti pianistiche: un’ambientazione musicale estremamente contemporanea, ideale per il talento eccentrico ed irriverente di Elio.

“Sono convinto che i temi, i sentimenti, le situazioni presenti nel Grigio del 1988 siano stati rielaborati, e perché no, anche attualizzati da molte canzoni nate dopo quella esperienza. Ecco il senso di questo adattamento” commenta Giorgio Gallione. “In più c’è Elio, cantante personalissimo, che abita con libertà e rispetto questo copione, modellato su una nuova sensibilità, alla luce dell’intero universo creativo e stilistico di una maschera, il Signor G, che sa ancora parlare potentemente e spietatamente al nostro oggi”.

 

THE LITTLE PRINCE

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30

11 – 12 DICEMBRE PRIMA ITALIANA

(Spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano)

Luca Silvestrini’s Protein

da Antoine de Saint-Exupéry
adattamento e regia di Luca Silvestrini
con Andrew Gardiner, Donna Lennard, Simon Palmer, Faith Prendergast
ruolo del pilota creato da Jack Sergison
ruolo del pilota sviluppato e interpretato da Karl Fagerlund, Kip Johnson
sostituto Luis Dunn
scene e costumi di Yann Seabra
musiche composte da Frank Moon
disegno luci di Jackie Shemesh
animazione video di Daniel Denton
collaboratore all’animazione video Hayley Egan
direttore associato Valentina Golfieri

direttore di produzione Rachel Shipp
tecnico del suono Thomas Evans
assistente alle scene Bethan Shaw

co-prodotto da The Place and DanceEast, con il supporto di The Point, Eastleigh, Warwick Arts Centre and Dance CityNominato come Miglior Coreografia Moderna al National Dance Awards 2001Vincitore del premio Miglior Evento per Famiglie al Fantastic for Families 2020

Uno spettacolo per tutta la famiglia tratto dalla famosissima favola di Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe viene portato in scena dalla acclamata compagnia inglese Protein di Luca Silvestrini in un mix di danza, humour e teatro. Attraverso le musiche originali di Frank Moon, le scene e i costumi di Yann Seabra e le luci di Jackie Shemesh, il nuovo allestimento di Protein ci invita a guardare il mondo attraverso il cuore e riconnetterci con il nostro lato bambino.
Rivivrete a teatro l’arrivo del Piccolo Principe sul pianeta Terra e l’incontro con un pilota sopravvissuto ad un atterraggio d’emergenza nel deserto. Insieme, e grazie alla complicità di un
misterioso serpente e di una stravagante e saggia volpe, i due scoprono il potere dell’amicizia e la complessità dell’amore.
Luca Silvestrini, direttore artistico della formazione Protein, acclamato coreografo di origine marchigiana expat a Londra da più di venticinque anni, ha già lavorato con MARCHE TEATRO in
occasione della produzione Food_può contenere tracce di… proposto al Salone delle Feste del Teatro delle Muse con grande successo nel settembre 2018 e anche al Museo Archeologico delle
Marche durante l’edizione 2019 di INTEATRO Festival.
MARCHE TEATRO ha commissionato con Woolwich Works di Londra il suo nuovo lavoro En Route.

 

PEACHUM – UN’OPERA DA TRE SOLDI

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 – sabato pomeriggio 16.00

DAL 16 AL 19 DICEMBRE

ispirato a personaggi e situazioni di “L’opera da tre soldi” di Bertold Brecht
con Rocco Papaleo, Fausto Paravidino
e con Federico Brugnone, Romina Colbasso, Barbara Ronchi, Iris Fusetti, Daniele Natali
testo e regia Fausto Paravidino
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
maschere Stefano Ciammitti
musiche Enrico Melozzi
luci Gerardo Buzzanca
video Opificio Ciclope

Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

Fausto Paravidino è l’autore di un nuovo spettacolo dedicato all’antieroe Peachum, il re dei mendicanti dell’Opera da Tre Soldi di Bertolt Brecht. «Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht» sostiene Paravidino. «Dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. Non è avido. Non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro.»
«In questa nuova Opera da tre soldi detta Peachum» scrive Paravidino «succede quello che succede nell’Opera di John Gay nel Sogno di una notte di mezza estate e in Otello di Shakespeare e in moltissime fiabe. A un padre portano via la figlia. Il padre la rivuole. Brecht ci dice che la rivuole perché gli hanno toccato la proprietà. Non altro. Le avventure e disavventure che l’eroe dei miserabili incontrerà nello sforzo di riprendersi la figlia saranno un viaggio, un mondo fatto di miserie: la miseria dei poveri, la miseria di chi si vuole arricchire, la miseria di chi ha paura di diventare povero».

Rocco Papaleo e Fausto Paravidino, alla loro prima collaborazione teatrale, interpretano questa nuova epopea al rovescio.

 

Valter Malosti - ph Tommaso Le Pera

SE QUESTO È UN UOMO

inizio spettacolo ore 16.30 

9 gennaio 2022 FUORI ABBONAMENTO

dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)
condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti

uno spettacolo di Valter Malosti

scene Margherita Palli
luci Cesare Accetta
costumi Gianluca Sbicca
progetto sonoro Gup Alcaro
tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi) Carlo Boccadoro
video Luca Brinchi, Daniele Spanò

in scena Valter Malosti
e Lucrezia Forni/Noemi Apuzzo, Giacomo Zandonà

cura del movimento Alessio Maria Romano
assistente alla regia e suggeritrice Noemi Grasso/Leda Kreider
assistente alle scene Eleonora Peronetti
assistente al suono Alessio Foglia

scelte musicali Valter Malosti
musiche di Oren Ambarchi, Johann Sebastian Bach, Ludwig Van Beethoven,
Cracow Kletzmer Band, Morton Feldman, Alexander Knaifel, Witold Lutoslawski,
Oy Division, Arvo Pärt, Franz Schubert, John Zorn
madrigali eseguiti e registrati dai solisti dell’Erato Choir: soprani Karin Selva
e Caterina Iora, contralto Giulia Beatini,
tenori Massimo Lombardi e Stefano Gambarino, bassi Cristian Chiggiato
e Renato Cadel, direzione musicale Massimo Lombardi e Dario Ribechi

direttore di scena Lorenzo Martinelli / capo macchinista Riccardo Betti
capo elettricista Umberto Camponeschi/Lorenzo Maugeri / fonico Fabio Cinicola/Luca Nasciuti
sarta Eleonora Terzi / costruzioni sceniche Santinelli Scenografie

foto di scena Tommaso Le Pera / illustrazione Pietro Scarnera

produzione ERT / Teatro Nazionale,
TPE – Teatro Piemonte Europa,
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale,
Teatro di Roma – Teatro NazionaleProgetto realizzato in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi,
Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, Polo del ‘900
e Giulio Einaudi editore in occasione del 100° anniversario dalla nascita di Primo Levi (1919 – 1987)

PROMOZIONE SPECIALE ABBONATI

Prezzo speciale in tutti i settori per gli abbonati a 16 o 10 titoli

Nel centenario della nascita di Levi, Valter Malosti ha firmato la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo portando per la prima volta in scena direttamente il romanzo, senza alcuna altra mediazione, e la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.
La voce è quella del testimone-protagonista, ma i suoi registri sono molti. La voce di Se questo è un uomo contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero.
Questi registri, questi fotogrammi del pensiero nel suo divenire sono la vera azione del testo.
Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi.

«Volevo creare un’opera – dice Malosti – che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati. Da qui ha preso le mosse l’idea di utilizzo dello spazio. Una sorta di installazione d’arte visiva più che una classica messa in
scena teatrale».
Con Margherita Palli Malosti ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica: Se questo è un uomo è infatti anzitutto un’opera acustica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento. Infine risultano fondamentali nel comporre la drammaturgia visiva il disegno luminoso di Cesare Accetta e i contributi video di Luca Brinchi e Daniele Spanò.

KIND

inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 

22 – 23 gennaio ESCLUSIVA REGIONALE

produzione Peeping Tom
ideazione e regia Gabriela Carrizo, Franck Chartier
creazione e performance Eurudike De Beul, Marie Gyselbrecht, Hun-Mok Jung, Brandon Lagaert, Yi-chun Liu con il supporto di Maria Carolina Vieira
assistenza artistica Lulu Tikovsky
composizione del suono Raphaëlle Latini, Hjorvar Rognvaldsson, Renaud Crols, Annalena Fröhlich, Fhun Gao, Peeping Tom
mixaggio del suono Yannick Willockx, Peeping Tom
disegno luci Amber Vandenhoeck, Sinan Poffyn, Peeping Tom
costumi Lulu Tikovsky, Yi-chun Liu, Nina Lopez Le Galliard, Peeping Tom
scenografia Justine Bougerol, Peeping Tom
responsabile costumi e oggetti di scena Annabel Heyse
costruzione della scenografia KVS-atelier, Flora Facto, Peeping Tom
oggetti di scena Nina Lopez Le Galliard, Silvio Palomo
direzione tecnica Filip Timmerman
luci Gilles Roosen
suono Hjorvar Rognvaldsson
tour manager Helena Casas
direttore di produzione Helena Casas
comunicazione e ufficio stampa Sébastien Parizel
direttore di compagnia Veerle Mans

partner di Produzione KVS – Koninklijke Vlaamse Schouwburg (Brussel), Teatre Nacional de Catalunya / Grec Festival de Barcelona, Theater im Pfalzbau (Ludwigshafen)
co-produzione Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, deSingel (Antwerpen), Théâtre de la Ville Paris / Maison des Arts de Créteil (Paris), Maison de la Culture de Bourges, La Rose des Vents (Villeneuve d’Ascq), Festival Aperto/Fondazione I Teatri (Reggio Emilia), Julidans Amsterdam, Théâtre de Caen, Gessnerallee Zürich, La Bâtie Festival de Genève, Le Manège Maubeuge
con il supporto di the Flemish authorities
distribuzione Frans Brood Productions
KIND è stato creato con il supporto del Tax Shelter del governo federale belga,
Peeping Tom desidera ringraziare Heloise da Costa, Theater FroeFroe, Insitut del Teatre, Jan Daems, Leen Mertens, Uma Victoria Chartier, Ina Peeters
e tutti gli extra: Farners, Eva, Elmo, Vera, Roger, Raisa, Mercè, Xefo, Amadeo, Rita, Gloria, Ariadne, Jonah, Sille, Leandro, Flo, Grace, Luke, Lucie, Cyril, Jill, Jan, An, Octavia, Germaine, Bianca, Patrizia, Giampiero.

Kind indaga le emozioni nascoste nelle costellazioni familiari, è una coreografia surreale, al contempo divertente e inquietante. Lo spettacolo sviscera il potenziale espressivo di bambini e adolescenti, la loro fantasia, i giochi di ruolo, le imitazioni, i cambiamenti fisici e mentali nel corso della crescita e il modo in cui questi si traducono in gesti e linguaggio del corpo, specialmente in situazioni traumatiche. In Kind ci troviamo in una foresta oscura ai piedi di scogliere minacciose, in un mondo che trascende il bene e il male e dove non sono stati ancora posti limiti. Un posto dove la terra parla, dove i bambini crescono sugli alberi e dove strani eventi suscitano curiosità piuttosto che allarmare.
Lo spettacolo indaga i temi della violenza, del paradosso tra reale e fasullo, dell’altro, del trauma e della questione dell’identità. L’ambiente in cui cresciamo e le persone che ci circondano determinano la persona che diventeremo, lo stesso accade in Kind, la bambina protagonista rispecchia il suo ambiente, e contemporaneamente gli si oppone per poter far valere la propria
identità.
Peeping Tom, ospite per la prima volta ad Ancona, è una straordinaria compagnia belga fondata dai coreografi Gabriela Carrizo e Franck Chartier, che riunisce un gruppo eterogeneo di danzatori,
coreografi, tecnici e designer provenienti da oltre 16 nazioni. Dalla fondazione nel 2000 a oggi, ha portato in scena le sue creazioni in tutto il mondo e ottenuto prestigiosi riconoscimenti, fra cui un Olivier Award per 32 rue Vandenbranden nel 2015 e un Patrons Circle Award per Le Salon all’International Arts Festival di Melbourne nel 2007.

annullato GRAN GALÀ DEL BALLETTO

ANNULLATA LA SERATA DI BALLETTO AL TEATRO DELLE MUSE
PREVISTA PER IL 29 GENNAIO

I BIGLIETTI SARANNO RIMBORSATI

Annullata la serata di balletto classico al Teatro delle Muse di Ancona prevista per il 29 gennaio alle ore 20.45.

Lo spettacolo del Balletto di Milano è stato annullato a causa delle restrizioni covid.

I possessori dei biglietti del Gran Galà del Balletto potranno essere rimborsati, presentando il tagliando acquistato, a partire da mercoledì 26 gennaio 2022 e fino a sabato 12 febbraio.

Per informazioni: 071.52525 negli orari di biglietteria.

ORARI BIGLIETTERIA TEATRO DELLE MUSE

da martedì a sabato 9:30-13:00 
da mercoledì a venerdì 15:00-18:00