27 gen. 2015 | Dal 29 gennaio all’1 febbraio al Teatro delle Muse “Provando… dobbiamo parlare” commedia per la regia di Sergio Rubini

Lo spettacolo sostituisce RIII RICCARDOTERZO

Da giovedì 29 gennaio a domenica 1 febbraio è in scena al Teatro delle Muse per la Stagione Teatrale 2014/15 in abbonamento, curata da Marche Teatro, PROVANDO…DOBBIAMO PARLARE uno spettacolo scritto da Sergio Rubini – Carla Cavalluzzi – Diego De Silva, con (in ordine alfabetico): Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone, Isabella Ragonese, Sergio Rubini, regia Sergio Rubini, scene Luca Gobbi, costumi Patrizia Chericoni, luci Luca Barbati, regista collaboratore Gisella Gobbi, produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Palomar Television & Film Production, fondata da Carlo Degli Esposti. Lo spettacolo sostituisce in cartellone RIII RICCARDOTERZO.

Dalle note di regia di Sergio Rubini – Certo, una coppia borghese può essere teatrino di tutti i vizi borghesi: ostentazione di ricchezze, rapporti utilitaristici,rivendicazioni dei diritti di figli avuti da matrimoni precedenti, patrimoni da spartire, lettere di avvocati, conti in banca, minacce, testamenti, risarcimenti, crisi di panico e via discorrendo. Per non parlare delle menzogne, i sotterfugi, i tradimenti e tutte le complicazioni che ne conseguono. Una coppia come questa che funzioni spesso è tesa a gestire il suo status sulla base del calcolo e della scorrettezza,dimentica ormai da  anni che il motore che li unì un tempo fu l’amore. Ebbene immaginiamo che i migliori amici di questa coppia, siano due che stanno insieme per tutt’altre ragioni. Non sono sposati, non hanno proprietà, terreni da dividere, case da accaparrarsi, non sono cointestatari di un conto in banca, e per quel che riguarda i beni materiali condividono solo un bell’attico in affitto al centro di Roma e quintalate di libri che non sanno più dove mettere. Lui è uno scrittore, un Premio Strega, due bestseller alle spalle, cinquant’anni ben portati e la trascuratezza da intellettuale consumato e progressista; lei  vent’anni più giovane e il fascino di chi pende ancora dalle labbra del maestro, il suo fidanzato in questo caso. Inoltre questi ultimi due a differenza dell’altra coppia anziché fare figli hanno scritto dei libri insieme, libri di lui a dire il vero, e un’insana necessità di dirsi sempre tutto, questi almeno nelle intenzioni. Adesso, l’anomalia di queste due coppie è senza dubbio che sono amici e che non ci sia weekend, una vacanza, un’uscita, una festa comandata, che i quattro non trascorrano insieme. Supponiamo adesso che la coppia borghese, proprio come ogni coppia borghese che si rispetti, stia attraversando la sua ennesima crisi coniugale, questione di corna nello specifico, e che si sia fiondata  a casa degli altri due una sera che non avevano messo in conto di vedersi. Ma in fondo non è proprio nel momento del bisogno che servono gli amici? Ed ecco così che la serata si fa notte e il salotto con tanto di vista da tremila euro al mese diventa un vero e proprio scenario di guerra in cui non solo emergono tutte le differenze tra le due coppie, ma i diversi punti di vista, le loro distanze, ciò che ognuno di loro l’altro non sopporta, tutto quel groviglio del non detto che fino a quel momento soggiaceva sul fondo della coscienza di ognuno di loro. Col risultato che all’indomani della battaglia, alle prime luci del giorno, nonostante le nostre premesse, quella più divisa sarà la coppia tenuta insieme solo dall’amore. Ma perché l’amore forse non basta? -.

Info e biglietti 071 52525 biglietteria@teatrodellmuse.org – biglietti on-line www.geticket.it

27 gen. 2015 | Debutta in prima nazionale “La politica insegnata a mio nipote” di Sonia Antinori

Lo spettacolo è prodotto da: M.A.L.T.E. / Babelia & C. / Marche Teatro

Al Teatro Valle di Chiaravalle da venerdì 30 gennaio a domenica 1 febbraio alle ore 21.00, vanno in scena i tre “capitoli Italia” de La Politica insegnata a mio nipote Romanzo di Formazione Europa con l’elaborazione drammaturgica di Sonia Antinori, Heidrun Kaletsch e Katja Von Der Ropp realizzato nell’ambito del progetto europeo W.I.S.E. Interpretato da Roberta Biagiarelli, Fausto Caroli, Andrea Caimmi, Giulia Salvarani e dalla stessa Sonia Antinori, autrice dei tre capitoli Italia: “I – Il mattino ha l’oro in bocca” in scena il  30 gennaio; “IX – La goccia scava la pietra” il 31 gennaio e “XII – Ho fatto naufragio, bene ho navigato” il 1 febbraio). Lo spettacolo è prodotto da: M.A.L.T.E. / Babelia & C. / Marche Teatro.

W.I.S.E. (acronimo di “Workshop Identity: a Story about Europe” ma anche parola che in inglese significa “persona saggia”), è nato da un confronto europeo sui temi della politica più alta: della democrazia, delle utopie, della storia. Oltre sessanta testimoni delle generazioni centrali del Novecento sono stati interpellati sulla loro biografia politica in quattro paesi scelti in base alla loro rappresentatività geografica (Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia). Questo è alla base dei dodici capitoli del Romanzo di Formazione Europa, il romanzo del nostro continente. Un montaggio di storie contrastanti, di criteri, forme e spazi diversi, dove smarrirsi è ritrovarsi, come in una foresta.

Tre i capitoli dedicati all’Italia. Le storie dei testimoni inquadrano momenti che segnano il percorso della democrazia anche in scala europea: dalla coscienza civile necessaria per sopravvivere al conflitto (nel primo capitolo), alla democratizzazione dell’Italia (nel nono), alla consapevolezza dell’impegno e della radicalizzazione nell’Italia spezzata da terrorismi e da attacchi di imperscrutabili poteri (nel dodicesimo). La prospettiva dei protagonisti consente di scendere dietro le apparenze della Storia ufficialmente tramandata, per indagare i nessi e gli effetti che le scelte dei singoli inevitabilmente comportano.

W.I.S.E. è un progetto europeo finanziato dal Programma Europeo LLP  Grundtvig e si avvale della collaborazione di AMAT, del contributo economico di Regione Marche, Comune di Ancona, Comune di Chiaravalle, La Corte Ospitale di Rubiera (RE),  Fondazione Marche Cinema Multimedia, Festival 48 Stunden Neukolln, del patrocinio di British Council e Goethe Institut. Lo spettacolo è prodotto da: M.A.L.T.E. / Babelia & C. / Marche Teatro. La documentazione video è di Łukasz Długołęcki e Ásta Júlía Guðjónsdóttir, la regia, scene e costumi sono di Heidrun Kaletsch e Sonia Antinori, aiuto regia Laura Pontoni, sound design di Slate.

Repliche: il Capitolo I (Il mattino ha l’oro in bocca) sarà in scena anche a  Maiolati Spontini, sabato 7 febbraio, a Ostra, domenica 1 marzo e a Montemarciano, venerdì 17 aprile. Il Capitolo IX (La goccia scava la pietra) dopo Chiaravalle sarà a Montecarotto  sabato 21 febbraio e il Capitolo XII (Ho fatto naufragio, bene ho navigato)  al Teatro Pergolesi di Jesi  sabato 7 marzo.

Per le date di Chiaravalle: Biglietti in vendita alla biglietteria Teatro Valle (tel. 071/7451020) il giorno di spettacolo dalle ore 18. Prevendita online su www.vivaticket.it e in tutte le biglietterie del circuito AMAT/VivaTicket. Info Amat tel. 071/2072439.

26 gen. 2015 | Marche Teatro fra sguardo internazionale e legami territoriali. Conversazione col direttore Velia Papa a cura di Nicola Arrigoni

2015.01.26 Marche Teatro tra sguardo internazionale e legami territoriali - sipario.it

19 gen. 2015 | In scena “L’ispettore generale” di Gogol con la regia di Damiano Michieletto

venerdì 23 gennaio, sabato 24 gennaio e domenica 25 gennaio alle ore 16.30 e alle ore 20.45

Un grande testo dove non ci sono regole ne’ leggi

La compagnia incontrerà il pubblico il 24 gennaio alle ore 18.30 al musecaffé

Da venerdì 23 a domenica 25 gennaio (domenica è previsto doppio spettacolo alle 16.30 e alle 20.45) è in scena al Teatro delle Muse per la Stagione Teatrale 2014/15 in abbonamento, curata da Marche Teatro, L’ispettore generale di Nikolaj Vasil’evic Gogol’, con adattamento drammaturgico e regia di Damiano Michieletto. In scena vedremo un’eccellente e numerosa compagnia formata da (in ordine alfabetico): Alessandro Albertin, Luca Altavilla, Alberto Fasoli, Emanuele Fortunati, Michele Maccagno, Fabrizio Mattini, Eleonora Panizzo, Silvia Paoli, Pietro Pilla, Giacomo Rossetto, Stefano Scandaletti; le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, il disegno luci di Alessandro Carletti. La produzione è di Teatro Stabile del Veneto – Teatro Stabile dell’Umbria.

Ricordiamo agli abbonati alla Stagione Teatrale che il turno A (turno del giovedì sera), solo in occasione di questo spettacolo, è spostato a: domenica 25 gennaio alle ore 20.45. L’informazione era già stata comunicata al momento della sottoscrizione dell’abbonamento. Ricapitolando i turni:
TURNO A DOMENICA 25 GENNAIO 2015 ORE 20.45
TURNO B VENERDI’ 23 GENNAIO 2015 ORE 20.45
TURNO C SABATO 24 GENNAIO 2015 ORE 20.45
TURNO D DOMENICA 25 GENNAIO 2015 ORE 16.30

La celebre opera teatrale scritta nel 1836 dal drammaturgo russo Nikolaj Vasil’evič Gogol’ è una commedia satirica che prende di mira la corrotta burocrazia della Russia zarista attraverso una galleria di personaggi profittatori, corrotti ed affaristi rappresentati nel modo più grottesco ed esagerato possibile.

“Guarda queste banconote, sono tutte sporche!”. E’ una battuta detta dal presunto Ispettore generale dopo aver ricevuto i soldi con i quali tutti cercano di corromperlo. Questi soldi sono sporchi: unti di grasso, di terra… forse accartocciati e logori. In un grande testo – come spiega il regista – vi si accede spesso tramite un piccolo dettaglio, come una piccola chiave che può iniziare a far cigolare un grande portone. Questa battuta è stata un indizio per aprire l’immaginazione di Damiano Michieletto, regista riconosciuto in mezzo mondo per l’originalità dei suoi allestimenti d’opera lirica, sui personaggi di Gogol’.

La realtà proiettata in scena è quella che emerge dal testo di Gogol’, quella di una società in cui “non ci sono regole, non ci sono leggi, la violenza è dietro l’angolo, mascherata spesso da bonarietà. Un’umanità gretta e sporca, compressa nella paura per quattro atti e pronta ad esplodere nel finale in una catartica liberazione, raccontata come un’aspirazione al lusso, al divertimento facile, ad un altrove forse ancora più gretto e meschino della loro realtà”.

Michieletto sceglie di vestire di ironia tutti gli elementi – dalle scene, ai costumi, alle musiche – mettendoli al servizio della rappresentazione del mondo interiore dei personaggi, gretto e disonesto. Un bar di terz’ordine è la cornice di un racconto dal ritmo coinvolgente, in costante equilibrio tra comicità e grottesco, che trascina lo spettatore in una realtà governata dall’arroganza e dalla meschinità del sottobosco del potere.

La compagnia incontrerà il pubblico sabato 24 gennaio alle ore 18.30 al musecaffé, conduce l’incontro il giornalista Francesco Rapaccioni. L’appuntamento è all’interno del ciclo di incontri L’aperitivo con gli artisti che coinvolgerà quest’anno tutte le compagnie del cartellone.

Info e biglietti 071 52525 biglietteria@teatrodellmuse.org – biglietti on-line www.geticket.it

STAGIONE TEATRALE 14-15 | JESI, TEATRO G.B. PERGOLESI

INIZIO SPETTACOLI ORE 21

11 gennaio | jesi, teatro g.b. pergolesi

Antonio Catania | Gianluca Ramazzotti

IL PRESTITO

Giampiero Solari

5 febbraio | jesi, teatro g.b. pergolesi

Milvia Marigliano | Arturo Cirillo

LO ZOO DI VETRO

Tennessee Williams

16 febbraio | jesi, teatro g.b. pergolesi

Pierfrancesco Favino

SERVO PER DUE

Richard Bean | Carlo Goldoni

24 febbraio e 25 febbraio FUORI ABBONAMENTO | jesi, teatro g.b. pergolesi

Carlo Cecchi

LA DODICESIMA NOTTE

William Shakespeare | Patrizia Cavalli | Nicola Piovani

15 marzo | jesi, teatro g.b. pergolesi

Ambra Angiolini

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W

Stefano Benni | Giorgio Gallione

28 marzo | jesi, teatro g.b. pergolesi

Gianluca Guidi | Giampiero Ingrassia

TAXI A DUE PIAZZE

Ray Cooney

FUORI ABBONAMENTO

21 e 22 febbraio | jesi, galleria di palazzo pianetti
14 marzo | san marcello, teatro p. ferrari

Lucia Bendia

LETTERA DI UNA SCONOSCIUTA

Stefan Zweig

7 marzo | jesi, teatro v. moriconi

Sonia Antinori

LA POLITICA INSEGNATA A MIO NIPOTE

Ho fatto naufragio, bene ho navigato [Capitolo XII]

nell’ambito del progetto
W.I.S.E. / WORKSHOP IDENTITY: A STORY ABOUT EUROPE
finanziato dal PROGRAMMA EUROPEO LLP GRUNDTVIG
28 aprile | jesi, teatro g.b. pergolesi

Alessandro Bergonzoni

NESSI

IL PRESTITO

11 gennaio 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

di Jordi Galceran
versione italiana di Pino Tierno
con
Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti
regia Giampiero Solari
scene Alessandro Chiti
costumi Maria Grazia Santonocito
disegno luci Stefano Lattavo
direzione tecnica Stefano Orsini

co-produzione La Contemporanea – Artù
progetto teatrale di Gianluca Ramazzotti

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Il prestito, la nuova commedia di Jordi Galceran, attualmente in scena con grande successo contemporaneamente a Madrid e Barcellona, è una pièce che in maniera paradossale e comica affonda il coltello in un dramma sociale che ormai fa parte del nostro vivere quotidiano.
Il tema è quello dell’ attuale crisi economica che ci coinvolge tutti, in cui l’autore si diverte, con grande classe, a ridicolizzare il valore che diamo al denaro in rapporto al poco valore che diamo agli esseri umani.
Un uomo cerca, “in maniera onesta”, di ottenere da una filiale bancaria un piccolo prestito, assolutamente necessario per sé e per la sua vita; il direttore della filiale, con motivazioni di tipo “bancarie”, appunto, glielo rifiuta. L’uomo, che non possiede proprietà e non può offrire garanzie economiche, offre solo la sua “parola d’onore” e la sua qualità di “uomo onesto”. Il rifiuto del direttore di filiale innesca un crescendo di situazioni paradossali ed esilaranti date da eventi assolutamente imprevedibili, che portano la commedia a mettere in luce i meccanismi “logici e assurdi” che reggono e condizionano i comportamenti economici a cui ormai siamo abituati.
Le risate diventano liberatorie, figlie di una totale empatia tra il pubblico e l’uomo che chiede il prestito, lasciando scaturire una sorta di pietà per il direttore di filiale che va via via ad infilarsi in un complicato pasticcio personale.
La commedia usa una situazione drammaticamente vicina a tutti noi per creare, attraverso situazioni spiazzanti, uno spettacolo di “sano divertimento”.
Dopo il successo di “Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa”, che ha fatto registrare il tutto esaurito per due stagioni consecutive, Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti, s’incontrano nuovamente sui nostri palcoscenici, questa volte con la regia di Giampiero Solari, pronti a dare vita ad un nuovo spettacolo esplosivo.

LO ZOO DI VETRO

5 febbraio 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

di Tennessee Williams
traduzione di Gerardo Guerrieri
con
Milvia Marigliano, Monica Piseddu,
Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto
regia Arturo Cirillo
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Mario Loprevite

TieffeTeatro

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

La regia poetica e sensibile di Cirillo si misura con un classico del teatro del novecento, mostrando meccanismi familiari sempre attuali e personaggi reali, nell’Italia di oggi come nell’America degli anni ‘40.
Lo zoo di vetro è “un dramma di memoria”, secondo la definizione dello stesso Tennessee Williams, cioè è un testo dalla doppia natura: realistico nella descrizione dei rapporti tra i personaggi, ma totalmente onirico rispetto al tempo della vicenda e al tempo della sua rappresentazione. Potente messa in scena dell’atto del ricordare e del rapporto con il passato come luogo del rimpianto: “Il futuro diventa presente, il presente passato, e il passato un eterno rimpianto” si dice nel testo. Al centro della vicenda il fallimento di una famiglia, una madre che vive ancorata al ricordo di una giovinezza dorata, un gruppo di ex-giovani ormai senza più età.
Lo zoo di vetro di Williams rappresenta “l’inganno dell’immaginario”, non è casuale la grande importanza, data dall’autore, all’atto del proiettare. Il riflettore teatrale che il narratore/figlio punta sui personaggi, i molteplici film nei cinema dove si rifugia

Tom per sfuggire alla realtà, e anche gli stessi animaletti di vetro che compongono lo zoo del titolo sono l’emblema della fragilità e della finzione: sono essenze quasi prossime all’assenza, non a caso trasparenti. Arturo Cirillo Tom, ben interpretato da Cirillo, è ironico, tormentato e con tratti di serena rassegnazione, dolce e dalle rabbie impotenti. Milvia Marigliano è brava nel disegnare una madre grottesca […]. Con lievità e intensità Monica Piseddu rende palpabile l’animo fragile della figlia […]. Magda Poli, “Il Corriere Della Sera”

Cirillo non tocca la struttura della pièce, la lima, la taglia ma non ne altera l’andamento, si limita a cambiare il punto di vista dal quale vi si accosta. Ne annulla le distanze, pare mostrarcela come se la vedessimo per la prima volta. […] Renato Palazzi, “Il Sole 24 Ore”

SERVO PER DUE

16 febbraio 2015 | jesi, teatro g.b. pergolesi

“ONE MAN, TWO GUVNORS” di Richard Bean
tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni
tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder

con Pierfrancesco Favino
e il Gruppo Danny Rose

personaggi e interpreti
Altero/Bartolo Diego Ribon
Zaira Valentina Valsania
Livio Claudio Castrogiovanni
Bartolo/Altero Bruno Armando
Clarice Eleonora Russo
Amerigo Stefano Pesce
Pippo Pierfrancesco Favino
Rocco/Rachele Chiara Tomarelli
Tassista – Barista – Guardia Gianluca Bazzoli
Ludovico Pietro Ragusa
Gennaro Pierluigi Cicchetti
Alfredo Paolo Sassanelli
La Iolanda Haydée Borelli

musiche dal vivo Musica da Ripostiglio
chitarra, voce e banjo Luca Pirozzi, chitarra e voce Luca Giacomelli
contrabbasso e voce Raffaele Toninelli, percussioni e voce Emanuele Pellegrini

regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandro Lai
luci Cesare Accetta
coreografie Fabrizio Angelini
canto Gabriele Foschi

Compagnia Gli Ipocriti e REP/Gruppo Danny Rose
con la partecipazione di Fondazione Teatro della Pergola

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Una riflessione diversa su un classico del teatro, Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni, Servo per due (One Man, Two Guvnors) nell’adattamento del noto commediografo inglese Richard Bean riadattato nella versione italiana da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder, si presenta come una commedia comica, con attori che cadono dalle scale, che sbattono le porte, che fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico; la musica è parte integrante dello spettacolo e viene eseguita dal vivo dall’orchestra “Musica da Ripostiglio”, composta da 4 elementi che hanno curato anche gli arrangiamenti delle più note canzoni
dell’epoca. Una perfetta combinazione di commedia visiva e verbale che ha dato vita ad uno spettacolo di grande successo.
Con questo spettacolo Pierfrancesco Favino ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2014 nella categoria miglior attore protagonista e sempre per lo stesso premio, il gruppo Musica da Ripostiglio è rientrato nella terna miglior autore di musiche.

LA DODICESIMA NOTTE

24 febbraio 2015 e 25 febbraio 2015 FUORI ABBONAMENTO | jesi, teatro g.b. pergolesi

di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli

regia Carlo Cecchi

musiche di scena Nicola Piovani
scena Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
disegno luci Paolo Manti

ORSINO, Duca d’Illiria Remo Stella
VALENTINO, Gentiluomo al servizio del Duca Giuliano Scarpinato 
UFFICIALE al servizio del Duca Rino Marino

VIOLA, poi travestita da CESARIO  Eugenia Costantini
SEBASTIANO, suo fratello gemello Davide Giordano
CAPITANO della nave naufragata Rino Marino
ANTONIO, altro capitano di mare, amico di Sebastiano Federico Brugnone

OLIVIA, Contessa Barbara Ronchi
MARIA, sua cameriera personale Daniela Piperno
SIR TOBY, zio di Olivia Vincenzo Ferrera
SIR ANDREW, protetto di Sir Toby Loris Fabiani
MALVOLIO, maggiordomo di Olivia Carlo Cecchi
FABIAN, al servizio di Olivia Giuliano Scarpinato
FESTE, buffone di Olivia Dario Iubatti

musicisti 
Luigi Lombardi d’Aquino / Sergio Colicchio tastiere e direzione musicale
Alessandro Pirchio / Alessio Mancini flauti e chitarra
Daniele D’Ubaldo strumenti a percussione

assistente alla regia Dario Iubatti
assistente alla scena Sandra Viktoria Müller

direttore tecnico dell’allestimento Roberto Bivona
tecnico luci Camilla Piccioni
macchinista Edoardo Romagnoli
fonico Giovanni Grasso
sarta Marianna Peruzzo
amministratore di compagnia Francesca Leone

direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo

MARCHE TEATRO
in collaborazione con Estate Teatrale Veronese

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

[…] L’amore è il tema della commedia; la musica, che come dice il Duca nei primi versi “è il cibo dell’amore” ha una funzione determinante. Non come commento ma come azione. La scena reinventerà un espace de jeu che permetta, senza nessuna pretesa realistica o illustrativa, il susseguirsi rapido e leggero di questa strana malinconica commedia, perfetta fino al punto di permettersi a volte di rasentare la farsa. Carlo Cecchi

[…] La scena per La dodicesima notte è quella di una commedia di ambiguità e grovigli sentimentali che un gran Maestro come Carlo Cecchi sa espandere in uno sgombro spazio dell’amore che non c’è, un luogo a metà tra la base di una meridiana e il piatto di un giradischi […] c’è ovviamente da dire di Cecchi, contemplativo e flemmatico regista, in scena anche come attore. E’ nei panni di Malvolio, il maggiordomo che è appannaggio degli attori mitici, il tutto fare burlato, l’uomo che per dileggio accetta d’essere stravagante. E lo è, nella più filosofale delle accezioni di chi l’amore lo pratica solo con la testa. Cecchi ne fa un cammeo che è un capolavoro. Rodolfo Di Giammarco, “la Repubblica”

[…] La dodicesima notte, con conferma del felice approccio di Carlo Cecchi ai classici: mano leggera e sorridente omaggio alla tradizione, nonché allo stesso tempo gran rispetto del dettato. […] La regia attenua il romanticismo di altre versioni […], in compenso però presenta i lazzi dei comici con un buonumore che li rende ameni come non capita di frequente […]. Masolino d’Amico, “La Stampa”

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W

di Stefano Benni
con Ambra Angiolini
regia Giorgio Gallione
scene e costumi Guido Fiorato
musiche Paolo Silvestri

Teatro dell’Archivolto

BIGLIETTI
Platea e Palchi centrali intero € 28 – ridotto € 25 – ridotto carnet € 24
Palchi semicentrali intero € 25 – ridotto € 22 – ridotto carnet € 21
Palchi laterali intero € 22 – ridotto € 20 – ridotto carnet € 19 – ridotto giovani under 30 € 10
Loggione € 12

RIDUZIONI RISERVATE A
correntisti Banca Popolare di Ancona, soci COOP e TCI, under 30 e over 65, tessere e associazioni convenzionate (vedi elenco in biglietteria), MarcheTeatrocard, Amato abbonato card, Gruppi (di almeno 20 persone).
Disabili con accompagnatore: è previsto un biglietto ridotto ed uno omaggio. Gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.

Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico “e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli, e una suora cresimina si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore…” ripercorre, follemente, comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W.
V è perciò una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, cerca una spiegazione al suo senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo si interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: “sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantanove per cento, che non è male.” Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la
storia d’amore con il fidanzato Wolmer. In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palcoscenico.
“La donna di oggi macina tutte le sue contraddizioni in un nirvana svitato e ovattato o invece assembla a colpi netti i pezzi che non combaciano? Messa di fronte a questo dilemma, Ambra Angiolini non ha dubbi. Al suo debutto teatrale assoluto con un monologo, che con il piglio di chi conosce bene il pubblico trasforma in “one woman show”, l’attrice dimostra di non essere un tipo da mezze tinte e da mezze misure”. Silvana Zanovello, “Il Secolo XIX”