UNA GIORNATA QUALUNQUE DEL DANZATORE GREGORIO SAMSA

inizio spettacolo ore 20.30

18 ottobre 2025 – Teatro Sperimentale
UNA GIORNATA QUALUNQUE DEL DANZATORE GREGORIO SAMSA

regia e drammaturgia Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses, Julia Varley
con Lorenzo Gleijeses
musiche originali e partiture luminose Mirto Baliani
oggetti coreografici Michele Di Stefano
consulenza drammaturgica Chiara Lagani
scene Roberto Crea
voci off Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello, Julia Varley
assistente alla regia Manolo Muoio
ufficio stampa Rosalba Ruggeri

produzione Dear Friends

Eugenio Barba accompagna Lorenzo Gleijeses da molti anni intercettando ed esaltando le qualità e le intuizioni di un percorso di formazione e conoscenza, contaminato con il metodo della storica compagnia di Hostelbro e nato all’interno dell’Odin quando Lorenzo era ancora un ragazzo.

La scintilla che ha messo in moto il processo di creazione è scaturita dallo stridore e dalle assonanze generati dall’accostamento dell’opera di Kafka con gli oggetti coreografici creati da Michele Di Stefano con Lorenzo Gleijeses. Ne è nato uno spettacolo in cui si intersecano tre diversi nuclei narrativi: alcuni elementi biografici dello stesso Kafka; la vicenda del personaggio centrale de La Metamorfosi, Gregorio Samsa e quella di un immaginario danzatore omonimo che rimane prigioniero della ripetizione ossessiva dei propri materiali performativi in vista di un imminente debutto.

LA MOGLIE PERFETTA

inizio spettacolo ore 19.00

26 e 26 ottobre, dal 28 ottobre al 2 novembre 2025 – Sala Melpomene Teatro delle Muse
LA MOGLIE PERFETTA

drammaturgia e regia Giulia Trippetta
con Giulia Trippetta
costumi Nika Campisi
luci Simone Gentili
musiche originali Andrea Cauduro
tecnico luci e suono Simone Gentili

produzione Agidi / MARCHE TEATRO

Una lavagna in scena, una sedia di scuola, una donna vestita anni ’50.
La storia è quella di Luisa, una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, Luisa diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”.
Il corso è volto all’istruzione delle giovani aspiranti sposine: quali sono le 10 regole da seguire per potersi trasformare nella moglie perfetta?
La docente le mostra al pubblico come in una vera e propria lezione in cui ogni regola viene mostrata e spiegata in ogni sua parte, in un crescendo di ironia, surrealtà e gioco; ma, come nella vita, a volte la linea sottile tra gioco e realtà si confonde, si offusca, sbiadisce.
Cosa si nasconde dietro la maschera di questa donna apparentemente perfetta? Crede davvero alle regole che impartisce con tanta dedizione, o è semplicemente vittima di un sistema che la accetta solo perché sottomessa a stereotipi e chili di mascara?
E può questa donna, uscita da un’epoca che sembra non appartenerci più, parlare alle donne di tutti i tempi?

IL SEN(N)O

inizio spettacolo ore 20.30

31 ottobre 2025 – Teatro Sperimentale
IL SEN(N)O

di Monica Dolan
titolo originale The B*easts
dramaturg e traduzione Monica Capuani
scene Maria Spazzi
luci e suoni Roberta Faiolo
costumi Stefania Cempini
assistente alla regia Michele Iuculano
tecnico di produzione Christian Laface
adattamento e regia Serena Sinigaglia

produzione Teatro Carcano

Alla fine tutto si riduce a una sola domanda: pensiamo che il seno sia una cosa oscena oppure che sia quello che è e basta?
Una psicoterapeuta si trova a dover valutare un gesto mai compiuto prima. Una madre ha preso una decisione sul corpo di sua figlia e questa decisione scatena intorno a lei una serie di conseguenze e di reazioni sempre più fuori controllo.
Un monologo volutamente sfidante, Il Sen(n)o ci conduce nell’esplorazione di un tema terribilmente attuale: come l’esposizione precoce alla sessualizzazione e alla pornografia nell’era di internet abbiano inciso profondamente sulla nostra cultura.
Scritto da Monica Dolan e tradotto da Monica Capuani, dopo un enorme successo in Inghilterra Il Sen(n)o debutta per la prima volta in Italia interpretato da Lucia Mascino con la regia di Serena Sinigaglia.

INVENZIONI

inizio spettacolo ore 19.00

dal 6 al 9, dal 11 al 16 novembre 2025 – Sala Melpomene Teatro delle Muse
INVENZIONI

tratto da L’invenzione occasionale di Elena Ferrante
pubblicato da Edizioni e/o
con Viola Graziosi
adattamento e regia Andrea Giannoni

produzione MARCHE TEATRO / TSA Teatro Stabile d’Abruzzo

Per un anno intero (il 2018), Elena Ferrante scrisse per il quotidiano inglese “The Guardian” un articolo a settimana, su un titolo proposto di volta in volta dalla redazione del giornale. Gli argomenti trattati sono molto vari, e spaziano dal primo amore, al cambiamento del clima; dall’attrazione per un attore, all’autonomia dell’opera d’arte; dal trauma dei traslochi, all’emancipazione delle donne…  Leggendo, ci si immerge nei pensieri dell’autrice; si finisce un argomento e si vuole iniziare avidamente il successivo. Il suo modo di scrivere trascina e incanta. L’autrice, scrivendo in prima persona, “svela” una sua identità profonda, donando al lettore i suoi dubbi, le sue certezze, i suoi sentimenti, le sue riflessioni.
Il lavoro teatrale ispirato a Incidental Inventions sarà composto da dodici quadri che, come i mesi dell’anno, scandiranno il tempo dello spettacolo e delle storie che ne sono protagoniste.
Viola Graziosi, attrice di straordinaria versatilità, già nota per aver ridefinito l’arte della narrazione, trasformando la lettura in un’esperienza performativa di alto valore artistico, condurrà gli spettatori – attraverso parola, canto e movimento – in un viaggio immersivo nei pensieri, nelle fantasie e negli aforismi raccontanti dalla Ferrante.

TUTTI BENE MA NON BENISSIMO

inizio spettacolo ore 20.30

28, 29 e 30 novembre 2025 – Ridotto Teatro delle Muse
TUTTI BENE MA NON BENISSIMO

di e con Daniele Vagnozzi

regia Daniele Vagnozzi
paesaggi sonori Ruben Albertini
suono Danilo Randazzo
scena Mattia Settembrini
costumi Stefania Cempini
luci Manfredi Michelazzi
aiuto regia Alessandro Savarese
tecnici Denise Brambillasca / Jacopo Pace
foto Giorgio Pergolini

produzione MARCHE TEATRO
in collaborazione con Compagnia Caterpillar
con il sostegno di Teatro Panettone di Ancona
con il contributo di Banca BCC di Ancona e Falconara Marittima
si ringrazia REC106 Studios, Giuliani Occhiali

Hai mai pensato di voler risolvere i tuoi problemi psicologici da solo/a?
E se ti trovassi in terapia da te stesso/a… che cosa ti diresti?
Un monologo ironico e poetico sul rocambolesco rapporto tra giovani e psicoterapia.

Tutti i terapeuti della città sono momentaneamente al completo e Amedeo, un ragazzo di trent’anni alla disperata ricerca di un aiuto, non sa proprio cosa fare. Decide così di iniziare a seguire gli strampalati consigli dello psicologo più famoso d’Italia, il dottor Onesto, che nella sua celebre trasmissione insegna come auto-aiutarsi attraverso il pensiero positivo. Ce la farà Amedeo ad arrivare in fondo a questo duro percorso? Tra psicoanalisi auto-somministrata e assurdi sogni da auto-interpretare, compirà un viaggio nel proprio subconscio fino a comparire di fronte al più temibile terapeuta di tutti i tempi, se stesso.

COME DIVENTARE RICCHI E FAMOSI DA UN MOMENTO ALL’ALTRO

inizio spettacolo ore 20.30

4 dicembre 2025 – Teatro Sperimentale
COME DIVENTARE RICCHI E FAMOSI DA UN MOMENTO ALL’ALTRO

testo e regia Emanuele Aldrovandi
con Luca Mammoli, Serena De Siena, Tomas Leardini, Silvia Valsesia
aiuto regia Luca Mammoli
scene Francesco Fassone
costumi Costanza Maramotti
luci Antonio Merola
ambiente sonoro Riccardo Tesorini
movimenti Olimpia Fortuni
trucco Giorgia Blancato
realizzazione maschera Micol Rosso e Cristina Ugo
collaborazione realizzazione scena Jessica Koba
collaborazione realizzazione costumi Nuvia Valestri
fotografia Luca Del Pia
ufficio Stampa Maddalena Peluso
grafiche Anna Resmini

produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, ERT Emilia Romagna Teatro – Teatro Nazionale

Una madre vuole aiutare la figlia di sette anni a diventare un’artista di successo e per farlo è disposta a tutto.
Uno spettacolo sul rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, che pone una riflessione su cosa sia la qualità artistica nell’epoca della post-verità.

RAFFAELLO – il figlio del vento

inizio spettacolo ore 20.30

29 gennaio 2026 – Teatro Sperimentale
RAFFAELLO – il figlio del vento

di e con Matthias Martelli
musiche dal vivo Matteo Castellan
disegno luci Loris Spanu

produzione Teatro Stabile dell’Umbria

Un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio. Considerato simbolo di grazia e perfezione, la vita del pittore divino esplode non solo di arte pura ma anche di felicità, eros, sfide, contraddizioni e perfino polemiche con l’autorità e il senso morale del tempo. Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un viaggio appassionante, rendendo vivi i personaggi, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, scoprendo le curiosità, i suoi amori e immergendosi nel clima dell’epoca. Uno spettacolo che vuole essere celebrazione della vita di un genio, ma anche risposta ad un’esigenza del presente: oggi, come non mai, è necessario puntare ad un nuovo Rinascimento dell’arte e della cultura nel nostro Paese.

SISSI L’IMPERATRICE

inizio spettacolo ore 20.30

7 febbraio 2026 – Teatro Sperimentale
SISSI L’IMPERATRICE

con Federica Luna Vincenti
scritto e diretto da Roberto Cavosi
costumi Paola Marchesin
light designer Gerardo Buzzanca
musiche Oragravity
costumi creati da Tirelli Costumi

produzione GoldenArt, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia

SISSI L’IMPERATRICE è il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, comunemente nota come Sissi.
Il testo si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”. Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, sviluppa una sensibilità dolente e rabbiosa al tempo stesso ma tutt’altro che astratta, rivolta infatti anche verso le più delicate questioni sociali: dalle sofferenze delle minoranze etniche, ai soprusi subiti dal proletariato.
Antimperialista e disgustata dalle atrocità delle guerre che divampano intorno a lei, Sissi si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, della sua acconciatura, alla scelta delle scarpe, una barriera contro il senso di morte che aleggia intorno a lei. Profeta dell’imminente crollo dell’Impero Asburgico, Sissi ci mostra quel mondo come paradigma del nostro mondo, di un presente in cui le piaghe della sopraffazione, del razzismo e della guerra sono più virulente che mai. Sissi l’Imperatrice è un testo dove alte si fanno le “grida” della sfortunata Sissi, imperatrice suo malgrado ma donna irripetibile, la cui sensibilità ferita parla a tutti noi, alle nostre ferite.

METADIETRO

inizio spettacolo ore 20.30

14 febbraio 2026 – Teatro delle Muse
LA FIRMA

di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Daniele Cavaioli
assistente alla creazione Massimo Camilli
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat Flavia Mastrella
voci fuori campo Noemi Pirastru e Mauro Ranucci
luci e tecnica Alice Mollica
montaggio traccia sonora Barbara Faonio
mix traccia sonora Stefano Falcone
macchinista Eughenij Razzeca
organizzazione generale Tamara Viola, Stefania Saltarelli
metalli Cisall
foto di Annalisa Gonnella, Giulio Mazzi e Flavia Mastrella

produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello e Rezza Mastrella

L’ammutinamento è sempre auspicabile in un organismo sano. Un ammiraglio blu elettrico tenta di portare in salvo la sua nave spalleggiato da una frotta che lo stordisce con ossessioni di mercato: la salvezza di chi ti è vicino non è la via di fuga per chi vive delle proprie idee. In ogni caso nessuno è colpevole, c’è solo un gran divario nello stare al mondo.

Tra visioni difformi si consuma l’ennesimo espatrio, che non è la migrazione di un popolo, ma

l’allontanamento inesorabile dalla propria volontà.

E vissero tutti relitti e portenti.

Tornare alla dimensione naturale e selvaggia è impossibile. Viviamo una nuova preistoria; la mansione umana è mortificata, confusa e inadeguata, nello spazio virtuale fatto materia, un ecopentagono provoca il vuoto, personaggi invisibili fiancheggiano l’egocentrico edificio: non sono fantasmi ma sollecitazioni induttive e, nonostante tutto, la realtà non è mai uniforme, scombina sempre i programmi prestabiliti e nutre in modo imprevedibile la funzione della fantasia.

La crudeltà tecnologica è la nuova violenza.

In realtà la libertà di non essere presente alle faccende quotidiane è un’illusione; telecomandati a distanza potremmo avere la sensazione di vivere.

È la scomparsa dell’eroe.

LA FIRMA

inizio spettacolo ore 20.30

26 febbraio 2026 – Teatro Sperimentale
LA FIRMA

tratto da Non ti fidare di Claudio Fava
regia Claudio Fava
con Ninni Bruschetta e Federica De Benedittis

produzione Teatro della Città, MARCHE TEATRO

Nel parlatorio di un carcere, ai due lati di un tavolo che li dividerà irrimediabilmente per tutto il tempo, un uomo e una donna si confrontano sul passato che è riaffiorato e sul tragico segreto che li ha messi inaspettatamente l’una contro l’altro.

L’uomo è il padre della donna: o almeno, così lei ha creduto per tutta la sua vita.

Falso. Quell’uomo, militare di carriera, l’aveva presa con sé al momento della nascita: la vera madre della ragazza, arrestata per reati politici e costretta a partorire nel luogo di prigionia, era stata poi eliminata come tutti gli altri suoi compagni di detenzione.

Un segreto e una violenza che riemergono improvvisamente dal passato e che mettono “padre” e figlia di fronte alla necessità di riscrivere il senso del loro rapporto.

Proveranno a farlo nel carcere in cui l’uomo è stato rinchiuso in attesa del processo, e dove la donna va a trovarlo per un ultimo, definitivo dialogo.

Ed è qui che la storia inizia.

Di fronte a quel tavolo saltano i ruoli, il carnefice si fa accusatore, la vittima diventa imputata, il rancore si fa pena, ogni prevedibilità è azzerata da un continuo scambio dei ruoli. Perché la vita, anche nei suoi momenti più osceni, fatica ad essere addomesticata, ridotta allo schematico gioco del confronto tra il bene e il male: in questo caso, tra la colpa di un finto padre che ha ingannato e la rabbia di una figlia che è stata tradita.

Per arrivare ad un finale aperto che ribalta ogni premessa, ogni logica, ogni facile soluzione.