Miracoli metropolitani
uno spettacolo di
CARROZZERIA ORFEO
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con (in ordine alfabetico)
Elsa Bossi Patty
Ambra Chiarello Hope
Federico Gatti Igor
Barbara Moselli Clara
Massimiliano Setti Cesare
Federico Vanni Plinio
Aleph Viola Mosquito/Mohamed
Si ringrazia Barbara Ronchi per la voce della moglie
musiche originali Massimiliano Setti
scenografia e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
illustrazione locandina Federico Bassi
foto di scena Laila Pozzo
direttore di scena Andrea Zenoni
capo elettricista Giovanni Berti
datore luci Alberto Criscione
amministratore di compagnia Arianna Bertolo
realizzazione scene Spazio Scenico
realizzazione costumi sartoria Teatro delle Muse /
modellistica e confezione Raela Cipi
logistica Hands4stage
per Carrozzeria Orfeo:
organizzazione Luisa Supino
distribuzione e produzione Natascia Sollecito Mascetti
ufficio stampa Raffaella Ilari
per Marche Teatro:
direttore di produzione Marta Morico
responsabile tecnico di produzione Roberto Bivona
responsabile allestimento scenico Mauro Marasà
organizzazione Alessandro Gaggiotti, Benedetta Morico, Emanuele Belfiore
assistente di produzione Claudia Meloncelli
responsabile comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
grafica Fabio Leone
Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
in collaborazione con Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale”
scheda artistica
SINOSSI
Mentre all’esterno le fogne, ormai sature di spazzatura e rifiuti tossici, stanno lentamente allagando la città, gettando la popolazione nel panico e costringendola ad una autoreclusione forzata in casa, in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, specializzata in cibo a domicilio per intolleranti alimentari, si muovono otto personaggi: Plinio, chef stellato un tempo e oggi caduto miseramente in rovina, che coltiva sogni impossibili di riscatto culinario mentre la realtà gli impone di cucinare squallidi cibi precotti e liofilizzati importati dalla Cina; sua moglie Clara, ex lavapiatti e infaticabile arrampicatrice sociale, che con il tempo si è trasformata in un’improbabile e bizzarra imprenditrice di classe, in eterno conflitto con il marito sulla gestione dell’attività; Igor, figlio di Clara e figliastro di Plinio, un ragazzo di 19 anni, con grossi problemi di disabilità emotiva, autorecluso ormai da mesi nella propria stanza e ossessionato da un videogame sulla guerra, Affonda l’immigrato, unica valvola di sfogo per le proprie frustrazioni. Come se non bastasse, presto si unisce alla famiglia Patty, la settantenne madre di Plinio, ex brigatista e femminista convinta, che dopo aver speso la vita ad aiutare i popoli di mezzo mondo nella lotta contro le dittature di destra che li opprimevano, è ora tornata in Italia per combattere la sua ultima battaglia: a causa dell’ emergenza fognaria il governo è stato costretto ad emanare un decreto di sostegno per le fasce più deboli della popolazione, ma ecco che quando tra i beneficiari vengono inclusi anche gli immigrati, violenti gruppi di destra iniziano a perseguitarli e ucciderli impunemente al grido di “Prima la Patria.” Un nuovo capro espiatorio è stato trovato, un facile nemico a portata di mano da strumentalizzare politicamente e che in breve tempo porterà ad una guerra civile che velocemente precipiterà nella costituzione di un nuovo governo dai chiari richiami fascisti.
A completare il quadro tragicomico quanto amaro della storia, ci sono poi Cesare, un aspirante suicida che casualmente entra a far parte della “squadra” e presto si affezionerà in modo tenero quanto morboso al problematico Igor; Mosquito, un carcerato aspirante attore costretto ai lavori socialmente utili, grazie ad un accordo tra il direttore del carcere e Clara che, non senza egoismo, lo sfrutta per accedere ai fondi europei; Mohamed, professore universitario in Libano, e rider sottopagato e sfruttato in Italia. Infine, Hope, una misteriosa, aggressiva e buffa lavapiatti etiope, che nasconde un grande segreto e obiettivi moralmente discutibili…
NOTE DI REGIA
Miracoli metropolitani è il racconto di una solitudine sociale e personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli metropolitani. Insomma, un mondo stupido…. Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto.
I personaggi di Miracoli metropolitani sono un’oasi di diversità apparente: partendo da un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, spesso trattati in modo bizzarro e al confine con il grottesco, alla fine si riconnettono con noi svelando il loro nucleo più reale e umano: restano madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate. Si tratta di un’umanità alla deriva, di un gruppo di perdenti, in cerca, ognuno, delle proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi.
Nella loro cucina sgangherata, i protagonisti devono vedersela con ricette assurde per comporre alla meglio il menù europeo, quello asiatico o africano… spesso usando prodotti precotti e presurgelati dalla dubbia provenienza, esclusivamente per soddisfare le richieste di un mercato globale che vuole nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno. In questo senso, il tema del cibo non vuole certo essere una critica a chi soffre realmente di intolleranze alimentari, ma la metafora di un consumismo assurdo, il racconto di come nella modernità ogni cosa venga esasperata, persino il cibo, nostro bisogno primario, che da urgenza alimentare è stato trasformato in una pericolosa moda da cavalcare. Per restituire al pubblico la concretezza delle tematiche trattate, in Miracoli metropolitani si cucina davvero, favorendo così anche una forte connessione emotiva fatta di rumori, odori e sapori immaginati.
NOTE DI DRAMMATURGIA
Miracoli metropolitani è nato da tre suggestioni fondamentali: indagare il tema del cibo come problema reale per gran parte del mondo e bene di lusso per un minuscolo Occidente opulento fatto di alta cucina e reality show; dalla lettura de “La sincronicità” di Jung, il teorizzatore dell’esistenza degli eventi a-causali, ovvero di tutti quegli eventi che si sottraggono alla rigida regola del rapporto causa/effetto per manifestarsi come coincidenze speciali o noumeniche, come le definisce l’autore, che spesso noi chiamiamo – e viviamo come – miracoli. E da un fatto di cronaca inquietante quanto bizzarro: nel settembre 2017 nelle fogne del quartiere di Whitechapel a Londra, è stato trovato dai sommozzatori fognari un enorme fatberg (letteralmente un iceberg di grasso calcificato) che occludeva il tratto fognario. Il “Mostro”, fatto di feci, salviette umidificate, pannolini, condom usati, sigarette, telefonini, e centinaia di altre schifezze che i londinesi per decenni hanno gettato nello scarico del wc, pesava 130 tonnellate (quanto 11 autobus a due piani) ed era lungo 250 metri.
Da questo fatto, naturalmente, si è generato l’innesco dell’intero testo: e se il “mostro” esplodesse?
La scrittura di Miracoli metropolitani è iniziata prima dell’emergenza sanitaria del Covid-19, già immaginando una società chiusa in casa: all’esterno i trasporti sono fermi, la disoccupazione tocca il 62%, le attività commerciali falliscono quotidianamente e la Messa della domenica ormai si celebra soltanto in streaming. L’esplosione delle fogne è il simbolo di un pianeta che si rivolta concretamente all’uomo per riaffermare se stesso e ribellarsi a decenni di incurie, prevaricazioni e abusi ambientali. È una società, quindi, che sta per essere sepolta dai suoi stessi escrementi, metafora di pensieri e azioni malate, di un capitalismo culturale orribile, di un’umanità ai ferri corti con se stessa dove la “merda” più che nelle fogne sembra annidarsi nei cervelli. Durante la stesura, quindi, alla prima domanda: “E se il mostro esplodesse?” ne è seguita una seconda ancora più assillante: come si comporterebbe l’uomo di fronte a una tragedia di questa portata? Sarebbe capace di riconoscere i propri errori e cambiare rotta, o ancora una volta sentirà il bisogno di scaricare ogni sua colpa su un nemico, su un avversario più debole che nello spettacolo, così come spesso nella realtà, è rappresentato dagli immigrati? Il chiaro richiamo al nostro presente e ai suoi escrementi, reali e figurati, cerca di essere innanzitutto un appello ai cittadini.
Dopo Thanks for Vaselina e Animali da Bar, i testi più esistenzialisti, e Cous Cous Klan, il più distopico, Miracoli metropolitani è, infatti, quello più politico perché immaginando un futuro possibile, ma non ancora reale, cerca di richiamare alla responsabilità individuale e sociale, affinché la storia non ci presenti nuovamente il conto attraverso quelle derive populiste ed estreme che nel passato hanno fatto precipitare nell’orrore del fascismo, qui, inteso non solo nella sua accezione politica ma esistenziale.
locandine alternative
locandina con personaggi e interpreti
MIRACOLI METROPOLITANI
uno spettacolo di
CARROZZERIA ORFEO
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con (in o.a.)
Elsa Bossi Patty
Ambra Chiarello Hope
Federico Gatti Igor
Aleph Viola Mosquito/Mohamed
Beatrice Schiros Clara
Massimiliano Setti Cesare
Federico Vanni Plinio
si ringrazia Barbara Ronchi per la voce della moglie
musiche originali Massimiliano Setti
scenografia e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
illustrazione locandina Federico Bassi
foto di scena Laila Pozzo
responsabile tecnico di produzione Roberto Bivona
responsabile allestimento scenico Mauro Marasà
direttore di scena Giovanni Berti
capo macchinista Jacopo Pace
fonico Federico Occhiodoro
realizzazione scene Spazio Scenico
realizzazione costumi sartoria Teatro delle Muse / modellistica e confezione Raela Cipi
logistica Hand4stage
trasporti Celani Trasporti
per Carrozzeria Orfeo:
organizzazione Luisa Supino, Natascia Sollecito Mascetti
ufficio stampa Raffaella Ilari
per Marche Teatro:
direttore di produzione Marta Morico
organizzazione Alessandro Gaggiotti, Benedetta Morico, Emanuele Belfiore
assistente di produzione Claudia Meloncelli
responsabile comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
grafica Fabio Leone
Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
in collaborazione con La Corte Ospitale – residenze artistiche
si ringrazia il Coro del Centro Teatro Attivo di Milano
locandina breve
MIRACOLI METROPOLITANI
uno spettacolo di
CARROZZERIA ORFEO
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con (in ordine alfabetico) Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Aleph Viola, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni
musiche originali Massimiliano Setti
scenografia e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
in collaborazione con La Corte Ospitale – residenze artistiche
si ringrazia il Coro del Centro Teatro Attivo di Milano
gabriele di luca
Gabriele Di Luca, nato a Pesaro nel 1981, è drammaturgo, sceneggiatore, attore e regista. Si forma dapprima al Centro Teatro Attivo di Milano e successivamente si diploma nel 2007 all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Nel 2008, insieme a Massimiliano Setti e Luisa Supino, fonda la compagnia teatrale Carrozzeria Orfeo per la quale scrive ed è co-regista di Nuvole Barocche (2008) – testo scritto insieme a Massimiliano Setti e Luca Stano – che riceve nello stesso anno la menzione speciale al Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” e la menzione speciale al premio Nuove Sensibilità del Festival Teatro Italia; l’anno successivo è autore di Gioco di mano e Sul Confine, vincitore della quinta edizione del Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti”. Nel 2011 scrive Idoli, testo finalista al Premio Hystrio per la Drammaturgia 2011, e nel 2012 debutta con Robe dell’altro mondo.
Nel giugno 2013 riceve, dalle mani di Franca Valeri, il Premio SIAE alla Creatività 2013 come migliore autore teatrale nazionale.
Nello stesso anno scrive Thanks for Vaselina, opera fortunatissima grazie alla quale nel giugno 2015 riceve con Carrozzeria Orfeo il Premio Hystrio-Castel dei Mondi.
Nello stesso anno scrive Animali da Bar, vincitore del Premio Hystrio Twister 2016, e l’anno seguente dà vita a Cous Cous Klan (2017) i cui diritti teatrali sono stati acquistati per un progetto televisivo.
Da Thanks for Vaselina è stata tratto il film Thanks! – uscito nelle sale cinematografiche a ottobre 2019 – dove l’autore compare in veste di co-sceneggiatore e regista (nel cast del film Luca Zingaretti e Antonio Folletto). Nel 2019 i diritti teatrali della stessa opera sono stati venduti in Spagna dove lo spettacolo è stato messo in scena dal regista catalano Sergi Belbel. Dal 15 giugno 2020 il film è su Netflix. Arriva nella terzina dei vincitori del ReelHeART International Film Festival 2020 per “Best Film Feature” (Canada).
Nel 2019 escono per la casa editrice Cue Press i tre testi teatrali (Thanks for Vaselina, Animali da Bar, Cous Cous Klan) con prefazione di Rodolfo di Giammarco.
Nel settembre 2019 riceve il Premio Le Maschere del Teatro Italiano come migliore autore di novità italiana per Cous Cous Klan (lo spettacolo vince anche una Maschera per il Teatro per la migliore attrice non protagonista).
A luglio 2020 debutta al Napoli Teatro Festival Italia Miracoli Metropolitani, di cui è autore e co-regista, una produzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini, in collaborazione con il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale.”
Insegna drammaturgia, regia e recitazione in Accademie Nazionali e scuole private. I suoi testi vengono costantemente rappresentai in tutti i più grandi teatri italiani. Alcuni di questi sono stati opzionati per futuri progetti cinematografici e serie televisive.
10 anni di carrozzeria orfeo
#10annidicarrozzeriaorfeo
#10yearsofcarrozzeriaorfeo
#10ansdecarrozzeriaorfeo
materiali
foto di scena @Laila Pozzo
poster
rassegna stampa
date
debutto 30 e 31 luglio 2020 Napoli Reggia di Capodimonte – Napoli Teatro Festival Italia
20/27 maggio 2021 Ancona Teatro delle Muse
4 novembre 2021 Trieste Teatro Rossetti
6 e 7 novembre 2021 Parma Teatro Due
9/11 novembre 2021 Modena Teatro Michelangelo
12 novembre 2021 Rubiera (RE) Teatro Herberia
13 novembre 2021 Cascina (PI) Città del Teatro
16/28 novembre 2021 Genova Teatro Giovanni da Modena
30 novembre/19 dicembre e 26/31 dicembre 2021 Milano Elfo Puccini
8 e 9 gennaio 2022 Bari Teatro Kismet
11/23 gennaio 2022 Roma Teatro Vascello
25/30 gennaio 2022 Torino Teatro Fonderie Limone
2 febbraio 2022 Monfalcone (GO) Teatro Comunale
3 febbraio 2022 Gorizia Teatro Verdi
4 febbraio 2022 Udine Palamostre
6 febbraio Asti Teatro Alfieri
8 febbraio 2022 Mantova Teatro Sociale
9 febbraio 2022 Casalecchio di Reno (BO) Teatro Laura Betti
11 e 12 febbraio 2022 Firenze Teatro Puccini
13 febbraio 2022 Livorno Teatro Goldoni
15 febbraio 2022 Reggello (FI) Teatro Excelsior
17 febbraio 2022 Novara Teatro Faraggiana
18/20 febbraio 2022 La Spezia Teatro Civivco
22 febbraio/13 marzo 2022 Napoli Teatro Bellini