La moglie perfetta
drammaturgia e regia Giulia Trippetta
con Giulia Trippetta
costumi Nika Campisi
luci Simone Gentili
musiche originali Andrea Cauduro
tecnico luci e suono Simone Gentili
produzione Agidi / MARCHE TEATRO
note
IDEA
– Posso fare carriera senza rinunciare alla famiglia?
– Posso avere dei figli senza compromettere drasticamente il mio percorso di lavoro?
Compiuti ormai 35 anni mi trovo costantemente a pormi domande come questa ed è proprio da qui che è partita la mia ricerca. La mia generazione è piena di giovani donne in gamba, che hanno studiato, raggiunto posizioni lavorative di prestigio ma che non si sentono mai totalmente libere di poter davvero essere quello che sono perché le scelte da loro fatte e i traguardi raggiunti implicano inevitabilmente altre grandi rinunce.
Non dovremmo essere nati per perseguire la felicità?
Perché deve essere così difficile capire dove cercarla?
La chiave, il centro di quello di cui dovremmo parlare è la paura, l’istinto, l’incertezza.
Ci sono delle responsabilità connaturate alla donna che sono reali, tangibili.
Una donna deve scegliere chi essere e cosa diventare.
Abbiamo raggiunto il più grande dei traguardi: l’inferno della messa in discussione, dell’incertezza, della paura, pur di non finire intrappolate in un cartellone bidimensionale a tinte pastello.
E così, da una delle mie ricerche, sbuca fuori questo fantastico decalogo, distribuito in Spagna tra il 1937 e il 1957 dalla Sezione femminile Franchista; un opuscoletto di poche pagine che con semplici regole e simpatici fumetti spiega come una donna dovrebbe comportarsi per essere la moglie perfetta: “La guida della buona sposa- 11 regole per far felice tuo marito.
Sii la moglie che ha sempre sognato”
SINOSSI
Una lavagna in scena, una sedia di scuola, una donna vestita anni ’50.
La storia è quella di Luisa, una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, Luisa diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”.
Il corso è volto all’istruzione delle giovani aspiranti sposine: quali sono le 10 regole da seguire per potersi trasformare nella moglie perfetta?
La docente le mostra al pubblico come in una vera e propria lezione in cui ogni regola viene mostrata e spiegata in ogni sua parte, in un crescendo di ironia, surrealtà e gioco; ma, come nella vita, a volte la linea sottile tra gioco e realtà si confonde, si offusca, sbiadisce.
Cosa si nasconde dietro la maschera di questa donna apparentemente perfetta? Crede davvero alle regole che impartisce con tanta dedizione, o è semplicemente vittima di un sistema che la accetta solo perché sottomessa a stereotipi e chili di mascara?
E può questa donna, uscita da un’epoca che sembra non appartenerci più, parlare alle donne di tutti i tempi?
NOTE DI REGIA
Quanti passi si sono realmente fatti da quegli sfavillanti anni ‘50 ad oggi e come possiamo raccontare questo conflitto personale che riguarda tante donne di una generazione figlia della libertà di espressione ma ancora schiava di retaggi non completamente superati?
Lo spettacolo riporta il decalogo sopra citato e la storia d’una donna come tante, che ha dentro milioni di possibilità accadute e non accadute, uno spettacolo con tanti personaggi e una sola attrice che va a raccontare con ironia e black humor, un mondo che assomiglia anche troppo al nostro: la narrazione, che passa da un personaggio all’altro senza interruzione e senza uscite di scena, segue la storia della vita d’una donna come tutte, piena di sogni e di paure, e porta lo spettatore, con una comicità a volte sfacciata a volte con delicata ironia a guardarsi dentro e a rivedere attraverso una, la storia di tante.
Saremo mai in grado di superare questi pregiudizi o rimarremo sempre bloccate nel limbo del “Vorrei, ma non posso”?
giulia trippetta
Classe 1989, studia presso la scuola “La scaletta” di Gianni Diotajuti e nel 2012 viene ammessa All’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico diplomandosi nel 2015 a pieni voti.
Nel 2016 vince il Premio Hystrio alla Vocazione e nello stesso anno lavora con Pierpaolo Sepe ne “I due Gentiluomini di Verona”.
Nel 2017 vince il Premio Imaie come migliore attrice per lo spettacolo “S.P.E.M.” e nello stesso anno va in scena prima con Arturo Cirillo in “Notturno di donna con Ospiti” di Annibale Ruccello, per la regia di Mario Scandale, e poi è al fianco di Roberto Rustioni nello spettacolo “Idiota” di Jordi Casanovas. Nel 2018 è in scena nella rassegna Trend con “Yellow moon”di David Greig con la regia di Mario Scandale. Viene poi diretta da Silvio Peroni in “Crescendo” di Luke Norris e nel 2019 da Arturo Cirillo in “Orgoglio e pregiudizio”. Nel 2020 è in scena alla Corte Ospitale con lo spettacolo finalista di Forever Young “Canaglie”di Giulia Bartolini.
Nel 2021 viene diretta da Giorgio Barberio Corsetti ne “La metamorfosi” di Franz Kafka e in “Metamorfosi Cabaret”; dal 2022 al 2023 torna in scena con Arturo Cirillo nel suo “Cyrano”. Sempre dal 2022 si afferma come autrice con due spettacoli da lei scritti e interpretati, “la Moglie perfetta” e “Questa non è casa mia” che continua ancora oggi a portare in scena. Nel 2024 torna in scena con Arturo Cirillo nel suo “Don Giovanni”.